Per l’Onu in Italia il femminicidio è un crimine di Stato. Tutte le donne e gli uomini impegnat* nella lotta contro la violenza sulle donne lo dicono da tempo. FaS ha più volte affermato che il femminicidio in Italia viene considerato un effetto collaterale all’organizzazione del welfare. Donne ridotte alla dipendenza economica e strumenti rari o inesistenti per potersi tirare fuori da situazioni di violenza.
Perché se lo Stato decide che le donne debbano restare senza lavoro, a casa, a svolgere ruoli di cura, a qualunque costo, se non si fa nulla dal punto di vista preventivo e culturale, se si lascia che le donne siano maltrattate, umiliate e sfinite nel corso di una vita, poi non serve ipocritamente piangerle quando sono morte. Ricordiamo anche che l’Italia non ha un osservatorio sulle violenze di genere e che attualmente a contare le vittime di femminicidio sono alcuni centri antiviolenza e un blog militante (Bollettino di Guerra).
Ricordiamo poi che le case rifugio sono molto al di sotto della cifra necessaria e che su 5000 posti (almeno) indispensabili ne esistono (forse) solo 500. Buona lotta a tutte le donne e gli uomini che si oppongono a questo sterminio di donne/uomini/bambini (#77 vittime per il 2012 per mano di uomini che uccidono anche i figli e i nuovi partner per vendicarsi dell’ex) e che ogni giorno nella più totale indifferenza dello Stato agiscono per la prevenzione culturale e per tentare di arginare un fenomeno devastante.
—>>>Rapporto ONU sulla violenza contro le donne in Italia scritto da Rashida Manjoo – relatrice speciale delle nazioni unite sulla violenza contro le donne – e pubblicato a seguito della sua missione in Italia dello scorso gennaio 2012:
http://www.ohchr.org/Documents/HRBodies/HRCouncil/RegularSession/Session20/A-HRC-20-16-Add2_en.pdf
In attesa della pubblicazione delle raccomandazioni Onu rese note oggi in conferenza stampa a Ginevra vi invitiamo a leggere (se non li avete già letti) alcuni post di analisi che abbiamo condiviso:
L’estetica della violenza sulle donne
#OccupyMedia: per una diversa comunicazione a proposito di violenza sulle donne
Sei fragile e violento? Io NON voglio prendermi cura di te!
Serve una legislazione coerente (non si può fingere di occuparsi delle donne vittime di violenza e poi riconsegnarle agli ex mariti violenti)
Del marketing letterario sulla sottomissione femminile
La violenza sulle donne è un brand
Guarda i video:
Razza e genere: la doppia discriminazione subita dalle donne migranti!