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Se sesso corrisponde a possesso (che palle la monogamia!)

Da e con la gentile concessione di MenoePausa:

Ho un grave difetto, l’ironia. E’ la parte più intima di me. Il mio lato oscuro. Ridicolizzo tutto. Se un uomo non è in grado di reggersi dopo la mia radiografia m’ha perso prima di trovarmi.

C’è stato un tempo che me ne facevo una colpa sebbene non ne potessi più di facce lugubri e modalità seriose. Ché un’espressione cupa mi fa proprio cagare. Il riflessivo mistico mi fa venire il vomito. Il bel tenebroso va ricacciato al buio. Il timido e sensibile dovrà smetterla di prendersi sul serio.

Qualcuna mi diceva “sei spietata”. Troppo orribile. Cattivissima. E io chiedevo: ma me l’ha prescritto il medico che devo fare terapia consolatoria a chi non sa stare al mondo? M’ha visto in faccia scritto “balia”? E io una figlia già ce l’ho. Se ne volessi un altro lo farei.

Quando avevo il senso di colpa e ritenevo di dover attribuirmi il merito di far l’allieva missionaria di madre teresa di calcutta, con buona pace per la madre e per calcutta, un po’ di incompatibili son capitati pure a me. Perché in realtà l’è tutto un susseguirsi di colpevolizzazioni, ché non puoi dire che quello non ti piace se ha il cervello piccolo, e non puoi dire che hai un’incompatibilità olfattiva, o tattile o di sensi.

Superficiale? Superficiale un cazzo. Se con un uomo devo dormirci spesso vorrei che non avesse un odore a me sgradito o che non mi togliesse il respiro per il sapore acido o che non rimuginasse troppo sulle sue questioni addebitando a me una roba chimica che non mi compete.

E’ che certe volte decidiamo di farci piacere uno che in realtà proprio non ci piace. Ed è una cosa vera anche all’incontrario. Ma io parlo di me e dunque ecco: se lui non piace lo possiamo insaporire con le creme, costringerlo a lavarsi mille volte con il bagno schiuma a noi gradito, incriminarlo per una faccenda di cui non ha nessuna colpa e poi infine mollarlo nell’insicurezza più totale.

Non è lui ad essere sbagliato, come non lo siamo noi quando egli ci imputa difetti su caratteristiche non corrispondenti alla donna che lo eccita. Ci sono amiche che stanno con certuni incazzati con se stessi, che non fanno altro che dire “e vestiti così” e “pettinati cosà” e in realtà il punto è che a loro quelle donne proprio non piacciono, non è amore carnale, non li attraggono e dovrebbero averci l’onestà di dire che si accontentano, che vorrebbero una donna differente, quella che forse non possono avere e che per questo sono frustrati, insoddisfatti, incapaci di crescere, di desiderare e chi ne paga le spese è lei che così spreca tempo, vita e respiri per un perfetto deficiente.

E ci sono donne che fanno la stessa cosa. Ci sono cascata perfino io per un breve periodo. Ho scambiato un’amicizia per amore e non volevo dirgli che da amico era fantastico ma a letto era un disastro. Non potevo sopportarlo. Un incubo. Ero affranta perchè non volevo ferirlo ma finivo ugualmente per calpestare il suo orgoglio con battutine atroci e se non parlavo io comunque era il mio corpo che urlava un gran disgusto.

Avete idea di cosa sia restare a gambe larghe e occhio fisso al soffitto mentre lui spolvera la vagina con movimento altalenante? E in tutto questo c’è una corresponsabilità perchè lui sapeva che io sapevo che lui sapeva e così via e gli andava bene lo stesso perché in realtà, fosse per certi uomini, ed esistono purtroppo, la verità non verrebbe mai a galla. Affrontare le questioni con questo genere di uomini è impossibile. Sono come gli struzzi, si nascondono e quando tu ti fiondi con una verità saputa e risaputa pare che caschino dal pero, loro non sanno, non c’erano e se c’erano in realtà dormivano.

Di uno mi ricordo e durò pochissimo. Lui aveva mani fredde. Cazzo, sei di ghiaccio, dicevo quando mi toccava. Era insicuro. Voleva applausi e consenso. Una gran bella persona, ma dio che palle. Cos’è la vita se ti tocca un iceberg? Non sono mica una foca o un pinguino. Amo mani calde, pelle calda, e non ho mai aspirato ad un futuro con un deficiente di vampiro.

(Sai che noia a fare sesso con uno che ha il pene in costante rigor mortis, ed è tutta una leggenda il fatto di pensare che a mani fredde corrisponderebbero cuori caldi.)

Così come è deleterio pensare alla passione quando hai addosso mani sudaticce. Il sudore è l’estremo opposto del clima glaciale. Ma dico: si può avere una toccata da una mano a temperatura umana? Né troppo fredda né troppo calda. Calda e asciutta.

Sono cose serie. E c’era un amico che era classicamente votato all’autocommiserazione che diceva che a fronte di un rapporto tra due persone che si capiscono cosa può essere una mano fredda? Basta scaldarla.

E no, dicevo io, perchè scaldarla è peggio. In realtà ero io che diventavo la sua stufa umana e nel frattempo mi si congelavano gli ormoni, i neuroni e si ibernavano le mie zone erogene. Prova tu a farti toccare la clitoride con una mano fredda e vedi se non ti passa la voglia di filosofeggiare sulla comprensione tra due individui adulti.

E magari si potesse avere con qualcuno un rapporto non monogamo per cui gli dici, oh senti, siccome io e te a letto proprio zero, allora stiamo insieme perchè ci vogliamo bene e ci stimiamo ma il sesso si fa con altra gente. E invece no perchè il cliché della puttana ce l’avete stampato in testa.

Se io sto con te io t’appartengo e se t’appartengo con te devo venirci a forza dentro un letto e se sto con te a letto mi becco la tua mano assiderata e pure il tiepidino pene tuo. Avrà problemi di circolazione? Comunque sia non posso subire qualcosa che la mia pelle rifiuta istintivamente.

Accettare il sesso che non piace significa soffrire. Significa sviluppare malattie psicosomatiche. Significa perdere autostima. Significa che siamo un po’ vigliacche. Significa che fino a che *sesso corrisponde con possesso e monogamia* allora con chi ha le mani fredde non ci faccio niente. Nè risate, ne un caffè, niente di niente. Tutto o niente? Niente, zero. Cazzi tuoi.

E la questione non cambia se per stare con uno con cui faccio divinamente sesso devo accettare cazzate su cazzate o devo tollerare litigi e incomprensioni. Tutto pur di assicurarmi quel pene in esclusiva. Roba da accattone. Non fa proprio per me.

Io mi cerco (e ne ho trovate) una persona con cui posso farci tanta roba o una sola o quel che mi pare e senza impegno. Così tu non puoi mettermi il bollino d’acquisto sulla pelle e io riesco a far parlare corpo e mente in totale autogestione e felicità.

Così è. Così sarà. E se capita di trovare una persona con cui posso fare tutto, griderò alleluia e andrò a farmi benedire da una società che mi obbliga alla monogamia a suon di “gran cornuto” nei confronti di chi dovrebbe essere mio “proprietario”.

Il mio territorio è libero. E’ mio. E che difficoltà a trovare qualcuno che non ritira fuori l’abc del possesso per accreditarsi spazi e posizioni sul mio corpo. Accontentarsi è male. Questo penso. E per ora sono certa di non cambiare idea.

Posted in Pensatoio, Personale/Politico, Scritti critici, Sensi.


One Response

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  1. minkiasicula says

    accidempoli fosssero tutte cosi le donne. per adesso la poligamia me la faccio zitto zitto alla faccia di chi mi vuole suo.
    potevi suggerire al tipo di tenersi i guanti prima del rapporto o di sfregarsele come fanno i soddisfatti.