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Fatti (o strafatti) e non parole

Mille luoghi comuni a proposito di uomini. Li trovo scritti su Libero, questo sito dove la sezione “Donna” è un perenne insulto all’intelligenza ed è frequentemente scritta da uomini che dettano le condizioni per cui devi piacergli.

Definisce una “lista” di qualità presunte, generalizzando il maschile, e a seguire le istruzioni per l’uso come quei manuali per la comprensione del tuo cane. Manca un dizionario finale che spieghi il significato dei vari bau e miao e sarebbe ottimo per la veterinaria.

Si scrive che sarebbero più inclini ai “fatti” e non parole e che non hanno facilità e declinare i propri sentimenti. Tipo che tu gli chiedi di definire un’emozione e loro ti fissano una mensola alla parete. E dunque sarà per questo che qualche volte sbagliano e invece di un bell’arredo in verticale sei tu che finisci attaccata a un bel pilastro.

Scrivono poi che certi uomini ascoltano anche quando fanno finta di pensare al punteggio della partita della squadra del cuore. L’indifferenza è un’illusione. In realtà sono profondamente empatici e sensibili. Come no. E io sarei offesa se trovassi scritto delle donne “in fondo sono brave persone che sanno ascoltare e sono tanto buone…”, come se ce ne fosse bisogno.

Al 4° punto si spiega che il maschio ha bisogno di una cuccia tutta sua e si indica alla femmina che dovrà “garantire al partner una zona franca (…) per rafforzare la coppia”.  Invece si sa che le donne amino le frequenti violazioni della privacy e l’invasione di ogni momento della loro giornata. Sarà su questi presupposti che gli stalker ritengono impossibile ritenere che le donne amino tantissimo farsi anche una montagna di cazzi propri.

La generalizzazione ovviamente insiste sul fatto che gli uomini sono dei santi mentre le femmine assolutamente no. Al 6° punto infatti si definisce il tempo del rancore e detta le condizioni dei conflitti. I maschi sarebbero quelli che dimenticano in fretta e invece le femmine, quelle gran rompipalle, sarebbero quelle che osano voler tornarci sopra. E ciò concilia malamente con le cifre degli stalkers e dei femminicidi vendicativi che non sono affatto inclini a scordare alcunchè. E se per discussione si intende il voler affrontare i problemi, sarà, ma io penso sia una qualità e non un difetto.

Il 7° punto è un inno all’idiozia. Descrive i maschi come cani da tartufi. Avrebbero bisogno di indizi chiari e tracce certe, ché non coglierebbero le sfumature dopo che per generazioni ci hanno detto che No vorrebbe dire Si e che qualunque cosa che diciamo non ci somiglia affatto, ché anzi siamo un po’ bugiarde la maggior parte delle volte e abbastanza pazze quando dichiariamo la verità. Vogliono segni chiari? Molte donne sono chiare, anzi chiarissime, e guarda come ti rispondono se impari ad esserlo.

Al punto 8° dice che se l’uomo fa una buona azione, tipo riportare indietro l’osso che hai lanciato lontano, portarti le pantofole, o cose così, puoi compensarlo con uno zuccherino o una carota. E se gradisci e lo incoraggi lui farà assai meglio. Perciò si indica un sistema pedagogico per cui per ogni amplesso dirgli “si, oh si, sei grande, ce l’hai quanto quello di un elefante” corrisponde ad imprimergli autostima che lo renderà un bravo ometto semmai diventa adulto.

Al punto 9° l’autore della lista supera se stesso e suppone che i maschi pensino al sesso più delle donne, indi per cui se le donne pensano al sesso più delle tot volte consentite al genere ci sarà qualcuno che ti patologizza e prima o poi ti chiamerà ninfomane o puttana.

Di contro al punto 10° dice che le donne dovrebbero avere più capacità d’iniziativa. Ma per compiacere lui, mica per te. Devi essere un po’ santa e un po’ puttana, così lui è sereno e tutto fila liscio.

L’11° paventa pericoli incombenti e fa una diagnosi sull’uomo che rifiuta il sesso che parrebbe essere una nostra prerogativa (“proprio come accade il sesso debole”), e a giustificazione pone la bolletta e lo stress, perché altrimenti lui dovrebbe averlo sempre in tiro. Non si capisce perché per le donne sarebbe “normale” rifiutare il sesso, soprattutto se pensiamo che ciò spesso accade in una dimensione sessuale in cui la donna è insoddisfatta e la relazione tende al disastro.

Il 12° punto infine sancisce senza ombra di dubbio che anche il mio piacere dovrà essere finalizzato a quello maschile. E’ a lui che fa piacere se io vengo e quindi ho quasi l’obbligo di gratificarlo, ed è così che si sono appropriati ancora una volta del mio piacere rendendolo funzionale al maschio che non sa godere senza sentirsi un dio assoluto (ce l’ho tanta, o, in alternativa, la faccio urlare…).

Che dire: è una fortuna essere alfabetizzata e mediamente intelligente, per poter dire almeno che un tale numero di stronzate tutte assieme fanno rimpiangere rocco siffredi e i suoi spot con le patate…

Posted in Critica femminista, Pensatoio, Satira.


6 Responses

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  1. alice says

    Beh è già tanto che nell’ultimo punto consiglino di confrontarsi piuttosto che di fingere l’orgasmo per farlo contento. Comunque, leggendo quest’articolo, più che di avere un ragazzo, sembra di avere una scimmietta da addestrare.

  2. Paolo84 says

    ma che vi aspettate da Libero? Io vedo la relazione amorosa come un luogo dove ognuno si sforza di rendere la vita piacevole all’altro ma è una cosa reciproca. Quanto al dodicesimo punto, bè pure io sono contento se la mia compagna gode con me e grazie a me..però appunto dovrebbe essere una cosa spontanea e non finta per compiacere l’altro (anche se qualche volta avviene)

  3. frapa says

    13° punto è che Libero non va bene nemmeno come carta igienica.

  4. Mammamsterdam says

    Adoro la chiusa. Tutto il resto, ussignur, mi viene da piangere.

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