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#15ott: a Roma, quelle azioni che molti hanno subìto!

Un intervento di Lucha, dalla nostra mailing list, per la categoria delle “Memorie collettive” dove potrete trovare tutti gli interventi e i racconti che stiamo raccogliendo sul #15ott. Per inviarceli scrivete a femminismoasud[chiocciola]inventati.org. Buona lettura!

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16 ottobre 2011

Io ieri non ero a Roma, anzi non ero neanche in Italia, per cui ho una visione estremamente “esterna” della situazione.

Permettetemi dunque di sospendere il giudizio su ciò che è successo ieri, e di dare un piccolo consiglio a chi ne sta discutendo.

Io vedo i segni dell’inizio di una psicosi collettiva, in cui il dibattito si alimenta di sovra-reazioni difensive che alla lunga diventano litigi.

Per cui magari per favore abbassiamo tutti gli artigli. Io capisco che ora, chi ieri era in quella situazione, si senta attaccato da più lati, e quindi si ritrovi insofferente ai dubbi di chi ieri non c’era. Ma si sbaglia se pensa ci sia negli altri la malafede (almeno in qualche caso).

Giusto per fare un esempio: a me discussioni astratte su cosa è la violenza, mi sembrano più adatte ad un corso di Filosofia Moderna che ad un dibattito post-manifestazione. Così come varie discussioni sulla legittimità: si, sicuramente era legittimo fare quel che è stato fatto, e le vetrine non sono persone, etc. etc.

Però sappiate che tutte queste risposte non sono risposte alle domande che chi è rimasto a casa vuole fare. Chi era lì deve sforzarsi di capire le domande e dare le risposte giuste. Altrimenti ci si incaponisce, pensando che chi si ha di fronte non condivida questi assunti fondamentali sulla legittimità e sulla violenza, e ci si allontana.

Per cui, è necessario respirare, e meno reazioni automatiche, please. Perché che sia legittimo essere incazzati e per questo sfasciare tutto è un discorso, che tutti reagirebbero in questo modo è un altro. E dal momento che non è la loro reazione, faticano a capirla. Così come chiedere l’intervento della Polizia per riportare l’ordine in una manifestazione: è vero che “è una cosa da infami”, ma io l’ho letta anche come una reazione “isterica” davanti ad un qualcosa che non si era pronti ad affrontare. Il che non la giustifica, of course, ma porta a riflettere su quali condizioni e su quali prerequisiti bisogna avere per manifestare in piazza.

Poi, la critica agli indignados, potremmo discuterne per ore, ma mi sembra di nuovo fuori luogo: ieri sono state fatte delle scelte. queste scelte a chi non era lì non sono risultate chiare. forse queste persone che non c’erano sono ingenue e pensavano che sarebbe successo qualcosa di diverso. Se il corteo di ieri a Roma non era di indignados, che lo si dica. che si spieghi. forse non è chiaro, dato che si inseriva nella giornata globale di mobilitazioni lanciata dagli indignados spagnoli ben 5 mesi fa…

Però direi basta con il “professionalismo”, di chi sa come funzionano le cose.

Nella giornata di ieri io ho visto debolezza della convocazione, non chiarezza e trasparenza, forse, ma c’era a roma chi era andato col sacco a pelo per accamparsi a tempo indeterminato. E non avevano intenzione di andare a parlare nel “comizio finale” in San Giovanni. Secondo me aveva senso per una volta fargli fare questo esperimento.

Tra l’altro mi chiedo: com’è che queste differenze nel movimento, questo vuoto, son tutti bravi a vederle dopo e nessuno l’ha denunciato prima? perché io non ho letto grandi litigi, critiche, comunicati di presa di distanza, come invece per esempio è successo (facendo un paragone estremo) prima della manifestazione del 13 febbraio di Se non ora, quando?

Forse c’è il vuoto perché son tutti a parlare di auto bruciate e nessuno ha ancora citato -per dirne una- la parola “debito”.

Non so, a me sembra un grande fallimento, ma soprattutto una grande, grandissima dimostrazione di debolezza. La manifestazione ed il suo seguito.

Sarà che non credo nella via militare al comunismo, o sarà che -come dicono i NoTav- la vera forza è decidere noi quando scatenare l’inferno e quando invece sfilare pacificamente, ed io credo che a Roma l’altro ieri non sia stata la scelta giusta e che soprattutto non sia stata una scelta per molti…

Posted in Anti-Fem/Machism, Disertori, Memorie collettive, Pensatoio, R-esistenze.