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#15ott: se l’unica alternativa è il terzoposizionismo!

Un intervento di Lafra, dalla nostra mailing list, per la categoria delle “Memorie collettive” dove potrete trovare tutti gli interventi e i racconti che stiamo raccogliendo sul #15ott. Per inviarceli scrivete a femminismoasud[chiocciola]inventati.org. Buona lettura!

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Roma ieri è stata la più grande e violenta manifestazione del 15 globale. E anche la più arretrata rispetto all’indignazione a oltranza e alle pratiche nuove di ribellione che stiamo vedendo a New York, Madrid, Bruxelles.

Il post linkato si conclude con questa frase. Secondo me ci siamo affossati sull’incapacità di ripensare le pratiche di piazza, non tanto sulla dicotomia viol/non viol quanto sul crearne di nuove, realisticamente adattate alle nuove dinamiche di piazza, alle parti che la compongono che sempre meno seguono partiti, sindacati o movimento ma si avvicinano al terzoposizionismo (che di fatto sta diventando inconsapevolmente il riferimento culturale di tantissimi, pure a sinistra).

Io in questo affossarsi ci trovo la resistenza di chi non vuol mollare la propria fettina di privilegi o verità ma anche la  resistenza di tutt* di non rimettere in discussione le proprie categorie di analisi politica che non si adattano più al contesto.

Ho sentito una marea ma una marea di riferimenti al passato, e quello più recente era Genova. Ma c’è gente che parla di mirafiori! perché tutt* a ragionare cercando di interpretare la realtà, con scarsi risultati ovviamente, facendo paragoni con eventi di quarant’anni fa?

Secondo me è un rifuggire il presente perché tutt* abbiamo enormi responsabilità e secondo me non ci vuole la guerra civile, basterebbe fare autocritica e smettere di parlare ognun* a se stesso per rassicurarsi.

Io ad esempio me ne sono altamente fottuta di questa manifestazione. Non mi piaceva l’organizzazione e non ho fatto nulla per contribuire. Mi sono data una pacca sulla spalla di compiacimento dicendomi: andrà tutto in merda perché blablabla.

E questo disinteresse frutto della disillusione lascia spazio a chi prova a fare le egemonie, le strategiette, i bei discorsi dai camion con tanto di ansimo ed orgasmo finale “sui nostri corpi”.

Non mi piacciono le manifestazioni a Roma. Ne ho fatte un po’ e da un paio d’anni le evito, ogni volta mi trovo una motivazione valida e non ci vado. Avrei voluto una manifestazione sul mio territorio. Non l’ho organizzata e manco proposta. Quanti avrebbero voluto rimanere sui propri territori? Perché non lo abbiamo proposto?

Posted in Anti-Fem/Machism, Memorie collettive, Pensatoio, R-esistenze.


One Response

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  1. cloro says

    mi è piaciuto questo post, in particolare “ll post linkato si conclude con questa frase. Secondo me ci siamo affossati sull’incapacità di ripensare le pratiche di piazza, non tanto sulla dicotomia viol/non viol quanto sul crearne di nuove, realisticamente adattate alle nuove dinamiche di piazza, alle parti che la compongono che sempre meno seguono partiti, sindacati o movimento ma si avvicinano al terzoposizionismo (che di fatto sta diventando inconsapevolmente il riferimento culturale di tantissimi, pure a sinistra).Io in questo affossarsi ci trovo la resistenza di chi non vuol mollare la propria fettina di privilegi o verità ma anche la resistenza di tutt* di non rimettere in discussione le proprie categorie di analisi politica che non si adattano più al contesto.”

    Care ragazze: io penso che alla fine la sinistra popolare va verso il “terzoposizonismo” perchè la sinistra “erede della tradizione” fa cagare. Da donna, pacifista ad oltranza e di sinistra mi sento offesa da queste dichiarazioni di vendola http://www.unita.it/italia/la-svolta-di-vendola-dopo-br-la-libia-neanche-cuba-ha-piu-alibi-1.275000 Proprio offesa. Offesa nella mia intelligenza, ma anche nel mio genere. Perchè non si puo’ pensare che un simile essere che partorisce simili pensieri sia un “mio riferimento”. Non lo è, nè come cultura, nè come tradizione di pensiero. Non lo è e basta.

    Il terzoposizionismo è una risorsa disperata. E’ sbagliata e lo sappiamo: perchè alla base c’è un’idea errata dei rapporti intersessuali e perchè l’ “obiettivo finale” è fascista. Comunitarista e tradizionalista. Ma è che noi umani siamo conformisti e non riusciamo facilmente a riferirci a idee che non abbiano qualche realtà storica, almeno come tentativo. Tuttavia un discorso di vendola VENDOLA! cosi è contro l’umanità e contro le donne. Fa perdere di significato ad ogni categoria come “destra e sinistra” e quindi apre la strada ai terzoposizionisti.

    In certi spazi web ho argomentato contro il terzoposizionismo e il comunitarismo, tuttavia le obiezioni sono fondate. Qual’è l tuo riferimento? SEL?
    e io non so che rispondere. Non credo che le donne debbano restare politicamente isolate, ma credo che le istanze siano inconciliabili con forze politiche che riconoscono, per esempio in vendola, un interlocutore. …non so.