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#15ott: non c’ero, documentavo!

Un intervento di Fotosintesi, dalla discussione nella nostra mailing list, per la categoria delle “Memorie collettive” dove potrete trovare tutti gli interventi e i racconti che stiamo raccogliendo sul #15ott. Buona lettura!

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16 ottobre 2011

Ieri non c’ero in piazza. Non c’ero perchè facevo ‘cose correlate’, ovvero mi trovavo a ingegneria, a “metà” tra p.zza venezia e colosseo, per contribuire all’improvvisato ‘media center’ di fortuna.

L’ho fatto perchè ritengo che raccontare e documentare sia importante, e farlo da una prospettiva ‘altra’ da quella dei media mainstream, quelli “ufficiali”, anche quelli “ufficiali” dei “movimenti”, eh – lo è ancora di più.

Materialmente facevo questo: acchiappare notizie, verificarle, pubblicarle, qualche volta a dettarle mentre me le dicevano al telefono – per circa 5 e 6 ore, il resto tutto sbattimento a livello di predisposizione dei pc, di bestemmia libera a causa della connessione lan che ogni tanto zompava, di windows 7 che papà m’ha installato a sfregio sul netbook e che m’ha causato non poche rotture di balle, i server di indy che si sovraccaricavano e che ti facevano sbroccare e lanciare improperi assortiti.

I leoni da tastiera, quelli che esaltano le rivolte in qualunque punto della galassia ma che se il casino se lo trovano sotto casa sbraitano se si trovano un graffio sul bmw/suv (dalle spranghe di ferro al pugno di ferro) li ho potuti ammirare nei loro fantastici commenti su indy. nè più nè meno degli sbirri, caldeggiano l’opzione di spedire tutti i violenti a casa o al gabbio, che è più o meno ciò che dice anche draghi/maroni/alemagno. così differenti ma così uguali 🙂

Non mi inalbero a fare la cronaca perché l’ho già fatta e perché è superfluo ripeterci quante vetrine spaccate, quanti supermercati saccheggiati, quanti euro di danni (quello spetta farlo alle varie conf-qualcosa) noi che la nostra analisi è politica, non “emotiva” sull’onda del “maledetto blocco nero”, e sopratutto evitiamo in toto di caramellarci coglioni/ovaie con dibattiti violenza/nonviolenza quando è chiaro che in certi contesti la “dialettica del sanpietrino” è inevitabile e quando non è inevitabile è comunque prevedibile e beh sicuramente poco biasimabile.

Del paternalismo del “dovevano fare così” “dovevano fare colà” sinceramente me ne sbatto. se voi “indignati” avete ancora quei duecento euro in più che non vi fanno pensare all’imminente fallimento del bilancio di casa vostra, quantomeno cercate di avere la dignità di tacere, visto che altri sono “incazzati neri” e quei duecento euro da mò che non ci stanno più nel portafogli e che il bilancio ormai è bello che stracciato.

Perchè non ho nulla contro chi è nonviolento, magari per motivi etici, ma nel momento in cui la nonviolenza diventa un focolaio d’infami, di delatori, di pezzi di merda che consegnano manifestanti alle guardie, quindi uno scudo per nascondere la propria violenza, e quindi un modo per delegittimare e denigrare qualsiasi altra pratica che non è la propria, allora vaff… e vai di violenza. perchè se le idee o la crisi fanno brucià i palazzi e le piazze beh che lo facciano, non è problema mio.

Boh forse ripeto cose che gia’ si sanno, ovvie, forse “violente e fasciste” (ahahaha) e forse no, ma in fin dei conti chissene importa..ad ogni modo auguri a tutt* quell* che ora si trastullano davanti youtube a vedesse i riots ma ora il punto è che il conflitto va portato nella vita di tutti i giorni, perchè sennò gli scontri e tutte le varie robe son fini a sè stessi.

con rabbia, con allegria, e con volontà totale di stravolgere ‘sta società disumana,
‘na quindicenne ‘bleccheblocche’

fotosintesi

Posted in Memorie collettive, Pensatoio, R-esistenze.


One Response

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  1. fotosintesi says

    uuuuh e chi se lo aspettava di finire pubblicata 😀 sono un po’ emozionata 😀