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#15ott: Mi tengo solo le cose belle!

Un intervento di Arguzia per la nostra categoria delle “Memorie collettive” dove potrete trovare tutti gli interventi e i racconti che stiamo raccogliendo sul #15ott. Per inviarci le vostre narrazioni scrivete a femminismoasud@inventati.org. Buona lettura!
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Presunti infiltrati che poi sono giornalisti e allora perché non hanno fatto niente?
Black block valsusinichepperòsiaddestranoinGrecia e ti dicono anche il numero di casa.
Le BR che sfondano i Compro Oro di via Cavour insieme ai No Tav, ai No Ponte e a zio Paperino e Cip&Ciop.
Il celerino che voleva tanto andare al corteo e invece accidenti era in servizio e chissà magari era lui ad accarezzare la ragazza.
E poi gli aspiranti delatori: ecco le foto, chi sono questi bruti? Segnalate.
E poi le foto di Canada 2007 che rispuntano fuori e cazzo c’ho messo una sera intera a far capire a qualcuno che quelle non erano guardie nostrane.E bla bla bla bla.
Scusate, ma mi pare che tutto si stia trasformando in un’enorme stronzata.

Io sono andata in piazza nonostante parecchie perplessità, legate soprattutto a quelli che sarebbero stati i miei compagni di sfilata, gente che sembra non saper dire altro che “puttana”, “ladro” e “tutti uguali tutti a casa”, che se ha un progetto politico reale se lo tiene ben nascosto e non ce lo vuole proprio dire.

“Grillo presidente”. Da accapponare la pelle.
“Popolo unito, però senza partito”, così almeno in primavera Berlusconi rivince le elezioni e tante care cose a tutti.Sono scesa dalla metro insieme a ragazzine di fuori Roma venute al loro primo corteo, ho visto ragazze e ragazzi di  altre città che non sapevano nemmeno dove stavano (cazzo, scaricarsi una mappa da internet no, eh?) e quando sono cominciate “le brutte” si sono trovati completamente spaesati.

Eppure è da parecchio tempo che stavamo tutti a riempirci la bocca con i vari “è pericoloso, c’è rischio di scontri”.
In piazza ci si deve “saper stare”.
Magari pensare a un servizio d’ordine quantomeno capace di dire a chi stava ancora ballando contento a via Cavour quello che stava succedendo a San Giovanni. Non servivano i Katanga, per carità, ma qualcosa che sapesse gestire la faccenda forse sarebbe stato utile, no?

E mentre attraversavo gli archi di piazza San Giovanni arrivavano gli idranti proprio dove avevo appena salutato i Compagni, perché come ci ha detto l’uomo che c’ha accompagnati passo passo e quasi per mano,  “Ora è pericolosa. Consideratevi sciolti.” e quel pullmino che ci ha fatto da appoggio mo’ mi sa che è una carcassa.

E poi torni a casa e devi subire i racconti di chi non c’era e però ha visto la diretta su Rai news, quindi sa meglio di te e quelli che schifano i partiti e però i partiti dove stanno?

E i giri di messaggi, telefonate e quel cretino che non risponde ai sms e chissà se va tutto bene.

Basta, davvero, per oggi voglio, devo pensare ad altro.

Basta coi complotti, basta coi bleccheblocche, gli infiltrati, i cappucci, i questuruni.
Basta.Del 15 ottobre mi tengo solo le cose belle, tipo la signora che ci racconta di quella volta che il SindacoDegliAltri era ancora fascista e l’ha mandata all’ospedale a sprangate.

Posted in Memorie collettive, Pensatoio, R-esistenze.