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Flash Art Italia e le “mignotte”

di Serbilla

Leggevo poco fa, su un sito di gossip, che una di quelle ragazze del circuito valletta-reality-calendario mentre correva in stazione per prendere al volo un treno in partenza è stata sculacciata da un vecchio, col bastone, che le ha detto “corri puledra”. Una cosa di poco conto? Può darsi. Ora credo che in molt* abbiate già letto questo post (http://medea.noblogs.org/2011/10/14/imprenditore-da-della-mignotta-a-una-disoccupata-in-cerca-di-lavoro/), vi incollo però qui la parte saliente, quella che mi sta facendo ribollire il sangue nelle vene:

Caterina, disoccupata, scrive al responsabile dell’azienda, Giancarlo Politi: “Mi spiega perché i miei genitori o chi per essi dovrebbero pagare perché io lavori PER lei? Solo persone ricche possono dunque lavorare da FlashArt? Mi dica una cosa: se potessimo non lavorare per vivere, secondo lei, lavoreremmo? Evidentemente lei non si è mai trovato nella spiacevole situazione di dover lavorare per vivere, fortunello lei. Le auguro una vita senza rimborso spese (Chieda altrove quanti ne percepiscono uno ahinoi!)”

Giancarlo Politi risponde: “Caterina, se tu fossi in grado di lavorare per noi ti offrirei subito, anzi, prima, due o tremila euro al mese. Prima impara a scrivere, a leggere dai siti e giornali del mondo, a fare una notizia in dieci righe, a fare l’editing di un testo, a impaginare con inDesign e poi potrai avanzare pretese. Lo sai cosa dice Tronchetti Provera? Lavorare oggi a buoni livelli e’ un lusso. Se uno non lo capisce vada a lavorare al Mac Donald. E’ forse il tuo caso? Auguri. PS: Chiedi allo Stato di aiutarti. La mia azienda non è di beneficenza. E tu cerchi la beneficenza.

Caterina non ci sta e scrive ancora: “In tal caso sono lieta di farle sapere che non solo so scrivere ed impaginare con indesign ma mi sono laureata in design col massimo dei voti e di software tecnici ne conosco almeno 10 tra grafica, photo editing, disegno e 3D. Parlo correntemente 4 lingue e la mia conoscenza dell’arte contemporanea e’ ottima. Vivo e lavoro all’estero da anni e mi creda, dal suo annuncio la cosa che vorrei meno al mondo è lavorare per lei. Meglio il mac donald’s, quanto ha ragione! La beneficenza se la faccia fare lei, povero indigente che non puo’ nemmeno pagare un povero stagista il minimo. Anzi, meglio: perché non chiede all’uficio delle imposte? saranno lieti di aiutare chi fa profitto sul lavoro non pagato. Avanti cosi’, lei è un eroe.”

Giancarlo Politi le dà praticamente della mignotta e si congeda: “Caterina, come vedi ora anche le mignotte debbono parlare 4 lingue, conoscere l’arte e inDesign. Il globalismo fa miracoli”

Ecco il numero di telefono e la mail, se volete esprimere il vostro disappunto a Politi: Tel. 02.6887341  info@flashartonline.it

Eventi diversi che sono i frutti maturi del maschilismo istituzionalizzato, non solo gli stupri ovviamente, come sappiamo, ma quest’arroganza che è rimontata, la libertà di questi uomini di ridurti con compiacimento a niente – perchè sei un essere inferiore. Le donne? Tutte puttane – nell’accezione dispregiativa del termine. Quella per cui “o fai ciò che ti dico o non esisti” in pratica non mangi. Non importa chi sei, cosa fai e quali siano le tue competenze, devi essere silenziosamente a disposizione…

Posted in Fem/Activism, Iniziative, Misoginie, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà.