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Uomini manipolati dai maschilisti

Tra i commenti al post che parla di uomini contro la violenza maschile sulle donne in giro per il web qualcun@ ricordava una cosa che noi sappiamo bene, come si tenta di neutralizzare una mascolinità diversa con commenti offensivi. Roba infima che però vale la pena raccontare per dire a che livello stiamo e come viviamo sotto pesante condizionamento anche le nostre vite.

Per dire: c’è l’amica che ha un compagno che è più bravo di lei a fare le faccende di casa e allora viene guardato con compassione e lei con odio perché se un uomo ha la passione per le faccende domestiche è chiaro che per alcuni deve essere lei quella che lo frusta o che lo induce grazie all’elargizione di perenni profferte di ripetuti servizi sessuali.

Come fossero cavalli o bestie da soma che vanno avanti a zuccherini. E allora si, certo, dobbiamo confessare ché noi femministe effettivamente per non svolgere gli incarichi che la comunità dio/patria/famiglia ha stabilito per noi ci siamo inventate un sistema mica semplice. E’ pure faticoso. Lavi i piatti? Ti pratico una fellatio, anche due se abbiamo avuto ospiti a cena.

Dai una spolverata ai mobili? Seghetta in automatico, te la fo’ mentre con l’altra mano passo lo smalto all’unghia e mi depilo il sopracciglio.

Lavi e sistemi le lenzuola? Vedrai che poi arrivo io e ti faccio vedere le stelle, anche a colori, mica soltanto in bianco e nero.

Poi ci sono i maschilisti tanto ganzi e stretti nella loro logica da rilevatori delle fustigazioni del bel mondo maschile e quando qui c’è un uomo che non si esprime per rutti ovviamente sostengono che gliel’abbiamo data, ritenendo che essi non abbiano coscienza personale e libere opinioni e che, al contempo, noi si abbia delle proprietà magiche, indiavolate, solo ad un contatto persino virtuale con noi.

Sicché immaginate nella nostra mailing list che orgia che resiste. Tutti i giorni a tutte le ore ci si scambia solo inviti a sessioni sadomaso, perché poi è chiaro che in quanto femministe siamo trasgressive/inside e quelli che arrivano da noi spaesati si ritrovano in una atmosfera che manco eyes wide shut.

Nelle nostre assemblee è chiaro che ci incontriamo con maschere e in tenuta da mistress. Io per esempio ho tutto il kit di frustini, stivali e giacche in pelle e senza un rossetto rosso fuoco non vado la mattina neppure al cesso.

Ma scherzi a parte invece volevo raccontarvi di mia madre, santa donna, che bisognerebbe replicare in più formati perché come lei non se ne fanno più e volevo anche dirvi quanti sforzi io abbia fatto per non assomigliarle affatto. Non che non le volessi bene, anzi, io l’adoro, ma il suo modo di dirimere le questioni di coppia non mi è mai piaciuto.

A me piace considerare l’uomo che ho di fronte un adulto che non devo compatire e quindi non so usare strategie e non ho abilità manipolatorie. Quello che faceva lei per “mantenere la pace in famiglia” era una costante deresponsabilizzazione e le sue pratiche di sopravvivenza per fare in modo che il suo compagno di vita non si arrabbiasse troppo non mi sono mai piaciute. Che dire, fossi stata in lei io avrei lasciato quell’uomo, non l’avrei compiaciuto ma la vita era la sua e alla fine io da figlia a mio padre non ho nulla da rimproverare perché l’amo alla follia.

Quello che so, però, è che nelle mie relazioni non c’è posto per le bugie, le manipolazioni e qualunque altro sistema che renda ambiguo il confronto. Occhi negli occhi e tutto deve essere chiaro, i conflitti svelati, gli egoismi raccontati, i limiti accarezzati, senza timore di apparire più o meno peggiori di quello che si vuole perché guardarsi per quello che si è ha una scadenza fissa e non si può procrastinare oltre un tot. Cioè: se già dopo un paio di settimane siamo ancora lì a barcamenarci sul fatto che tu pensi che io penso che tu pensi che io penso allora io smetto di pensare e immagino che a te venga fuori il fumo dalle orecchie che non c’è più neppure tra gli uomini la pessima abitudine di voler essere compiaciuti e compatiti perché si vuole essere accettati per quello che si è, così semplicemente, coi propri limiti e le proprie fragilità.

Perciò si trovano splendidi uomini dalle fragilità svelate che mi corrispondono perché le verità narrate a muso duro ti dicono che ti assumi la responsabilità o altrimenti grazie tante, è stato bello, arrivederci e ciao. Tutto chiaro, senza inganni e senza nessuna ombra di martirio sotterraneo dal quale trarre strumenti, vittimismi e forza per prevaricare nei soliti giochetti di potere che nelle coppie rovinano la vita e pure la digestione.

Bisogna che i maschilisti si mettano il cuore in pace. Gli uomini sono cambiati, ce ne sono tanti che fanno la fila per trovare bugie che li facciano sentire ancorati a realtà fasulle ma poi ci sono quelli che si nutrono di verità e quegli uomini sono spesso anche quelli autonomi che sono in grado di ricucirsi i calzini e che sanno stirare le camicie meglio delle donne. Ché non è che le donne ce l’hanno nel dna il fatto di stirare le camicie. Anzi. E’ una attività come un altra che bisogna imparare e l’addestramento per noi comincia sin da piccole e guai a chi lo sfugge. Così era almeno fino a poco tempo fa.

L’idea che l’uomo che la pensa in modo differente sia soggiogato sessualmente poi è legata a quella convinzione che parte da Eva (puttana) e da tutte le femmine tentatrici di cui parla il Malleus Maleficarum, il martello delle streghe, origine di una fottuta persecuzione da parte dell’inquisizione cattolica contro le donne per un paio di secoli. Persecuzione che continua ancora adesso sotto mille altre forme.

Certo che le femministe hanno una sessualità invidiabile e che il nostro appeal è prorompente, perché coltiviamo l’attitudine al piacere per noi stesse e viviamo la sessualità in modo libero e liberato, ma è proprio per questo che quella sessualità libera guadagnata a suon di sacrifici e offese sociali non sarà mai piegata a nessuna forma di prostituzione gratuita, nella vita privata e nel mondo del lavoro. Si fa sesso solo se e quando ci piace, ché a noi è chiaro il confine tra il sesso consensuale e la molestia o peggio lo stupro. I ricatti stanno a zero e i pregiudizi e gli stereotipi sono defunti prima di essere messi in circolo perché è roba da trogloditi che non trovano altra spiegazione per se stessi e non hanno il coraggio di dirsi che sono delle chiaviche umane che dovrebbero dare una spolverata al loro cervello.

E ora via, indosso il look da mistress e vado a cercare qualcuno che mi faccia il cambio autunno inverno nell’armadio. 🙂

Posted in Anti-Fem/Machism, Disertori, Misoginie, Pensatoio, R-esistenze.


2 Responses

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  1. Emy says

    D’accordissimo! mi viene in mente quando il mio fidanzato si iscrisse tempo fa ad una pagina di facebook sulla parità uomo-donna. Un suo amico maschilista commentò che doveva smetterla di iscriversi a queste pagine per farmi piacere (per scherzo certo… certo…). E il mio fidanzato rispose “Ma io l’ho fatto per far piacere a te!” :DDDD

  2. slavina says

    non nominare il cambio di stagione invano, sorella.