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Pruriti di finta democrazia

Italia: le donne combattono per avere qualunque cosa. Diritto ai centri antiviolenza, ad una politica di attenzione nei confronti di persone che sono massacrate da tutti i punti di vista. #107 le vittime di violenza maschile nel 2011 fino ad ora. Muoiono senza che nessuno dica o faccia nulla, vittime collaterali di una guerra che ci vede oggetto di una campagna ideologica che ci vuole a partorire sempre e comunque.

Leggi i giornali e certo non vorresti che si parlasse di te, di noi, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Il fatto è che non se ne parla proprio mai e che siamo noi a parlarne, con i nostri mezzi, i nostri media. Perciò il Feminist Blog Camp, che rappresenta un luogo di alleanze e di futuro in una nazione in cui si parlano linguaggi a noi incomprensibili, con gente che non capisce un’acca di comunicazione che vedi scrivere o fare cose che fanno accapponare la pelle.

Non si parla mai di noi e non si parla mai di chi pratica resistenza e subisce repressione ogni giorno, e quando se ne parla ovviamente si dice che è gran brutta gente, da evitare, da impiccare, da arrestare, da confinare lontano dai luoghi civili. Civile questo governo? Viene da ridere.

Poi c’è l’economia che muore in mano a gente che fotte gli spiccioli che restano e consuma le risorse dei poverelli che continuano a sentirsi criminalizzati perché pretendono, sai cosa?, che gli si paghi nientemeno che lo straordinario. E i ministri che sputano mentre parlano e hanno mani sudaticce e pelle moscia, che si tirano al mattino e raggrinziscono oltre le telecamere, ché esistono soltanto per apparire e neppure in quel caso fanno bella figura.

Abbiamo vomito da dare a certa gente e poi a consumarci le suole delle scarpe a marciare verso i palazzi, come forse avverrà presto, come dovrebbe avvenire ogni giorno, immaginando che perfino quei minchioni degli sbirri decidano di buttare in aria scudi e manganelli e accettino il fatto che ce l’hanno piccolo, pure loro, il futuro, il destino.

Abbiamo fame di cose reali e vediamo sfilare in televisione uno a uno mostri di ipocrisia ed egoismo, a gambe accavallate, testicoli ordinati, uno sull’altro, ché non si dica che stanno a penzolare mentre si serve dopo cena il dibattito sull’ultima distrazione mediatica. Per tenerci lontano dalla realtà, mentre la vita ci lascia interdetti, giorno dopo giorno, con la miseria che ci strappa la carne e la lingua penzoloni di quelli che non hanno troppa forza e coraggio e invece che resistere si attaccano alle cosce dei potenti.

Che cazzo me ne frega se l’elezione me la fai a triplo turno o a scaglioni di dieci mafiosi in lista per volta. E’ roba truccata, non ci credo quasi più. Cambiare per non cambiare, è una storia che conosco bene perché la mia terra me l’ha insegnato.

Che mi frega se invece che le zoccole in lista ci metti le suore di clausura. Chè secondo voi mi rappresentano? Assolutamente no. Abbiamo un’idea diversa sul concetto di democrazia. Mi piace scegliere ed essere libera e avere opportunità per il futuro e la partecipazione dal basso la pratichiamo già, per le strade, in casa, sul web, ogni giorno, rischiando le botte e la galera se un servo di regime si sente insultato quando gli dici che è un fascio di merda. Perché lo è un fascio di merda, e ora arrestami o fammi andare avanti o vienimi dietro che tuo figlio e tua figlia sono inguaiati tanto quanto me. Non lo vedi che ci hanno rubato tutto? e tu ancora credi alle stronzate che ti dicono? faccetta nera, gloria e onore, patria e furore, ma vaffanculo… tutte cazzate.

Picchiare un ragazzo che per prendersi la vita e il futuro scende in piazza non è eroico. Non c’è gloria e non c’è onore. C’è solo vigliaccheria. C’è che tra i potenti e i sovversivi ci siete voi infarciti di ideologia che non avete proprio capito da che parte stare. Ma di parlarvi non mi importa. Suicidatevi pure se credete. Ma fatemi passare.

E via al referendum e poi all’indignazione e poi all’illusione di democrazia e tutti alla rivolta con tanti click sulle pagine del quotidiano online, ché ci illudiamo di essere così partigiani e poi scopriamo che c’è quella gente del Pd che ha votato le leggi per mandare in galera gli stranieri e le straniere, perché gli stavano sul cazzo, perché sono razzisti pure loro anche se in forme politically correct. E poi stanno a fare i conti per dirci che dobbiamo vivere di stenti e di sacrifici in nome della nazione e sventolano la bandiera che è l’unica cosa alla quale potranno impiccarsi quando non avranno più neppure corde per risalire la china.

Stanchi, siamo stanchi, ma non dite “indignati” che l’indignazione non c’entra niente. Incazzati è più d’impatto. Arrabbiati, violati, motivati a fare una rivoluzione. Quando smetteremo di grattarci i pruriti delle finte democrazie.

Fatemi un favore, parliamo di cose nostre che di entusiasmarmi delle cose di cui parlano i quotidiani non c’ho voglia. E buona giornata!

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà, R-esistenze.