Skip to content


Guidonia: il sindaco censura la vagina!

http://www.youtube.com/watch?v=nb1otXbuiGw&feature=related

A Guidonia Montecelio, un ridente paesello in provincia di Roma, nel teatro Dario Vittori il 19 marzo è in programma la rappresentazione dei Monologhi della Vagina, lo spettacolo teatrale di Eve Ensler che parla di sessualità, violenza contro le donne, e mille cose che ci riguardano da vicino e che fa bene alle nostre orecchie, al nostro cuore, al nostro corpo e alle nostre vagine sentire e vedere.

Il sindaco, il piddiellino Eligio Rubeis, ha deciso che i manifesti che pubblicizzavano lo spettacolo erano da censurare e allora ha fatto coprire con una fascetta bianca la parola “vagina” per cui potreste trovarvi per strada a leggere “I monologhi della //////” (omissis) come se si trattasse di una pagina di un documento che parla di stragi di stato o di un libro nascosto nelle perfide zone della biblioteca dedicata ai libri da censurare di cui parla Umberto Eco nel libro Il nome della rosa.

Qualcuno si chiede se il solerte amministratore cittadino non stia pensando di mettere una fascetta a coprire i termini “vagina” e “pene” nei libri di biologia.

In ogni caso sarà nostro piacere scrivere a Eve Ensler e informarla di questa cosa perchè lei possa trarne spunto per una delle sue magnifiche parodie sui mondi medioevali della terra. La firmeremo “fikasicula“, che è il nostro nick collettivo, perchè sappiamo che comprenderà perfettamente.

Godetevi comunque lo spettacolo che per fortuna è online senza che nessuno lo abbia censurato con bip al posto della parola “vagina”.

Leggi anche:

I dialoghi sulla vagina

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Fem/Activism, Iniziative, R-esistenze.


5 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. s-q says

    “non ci spiega come un termine medico-scientifico possa offendere tutti gli appartenenti ad una religione”
    be’… se io fossi un oscurantista religioso (scusate la ripetizione), mi sentirei offeso da pressoché tutto il vocabolario medico-scientifico, da “Big Bang” a “Evoluzione”.

    È noto, infatti, che stando alla pedagogia di Sacra Romana Chiesa i bambini nascono sotto un cavolo, dopo che un’ape (femmina) si è posata su un fiore (maschio).
    [OT: il vero arcano è: se le api e i fiori fanno bambini, da dove viene il miele?]

    Tornando ser_, io penso che questi siano tutti tremendi autogol. Roba che se candidi una scorreggia alle prossime comunali di Giudonia vince a tavolino. Sovrastimo l’intelligenza media della popolazione?
    Fra l’altro la striscia di colore bianco è deliziosa: la censura è tipicamente nera. Se la fai bianca forse addirittura attira l’attenzione. Sembra quasi un intervento ironico: “sapete tutt_ di cosa stiamo parlando, ma il Vescovo non vuole che la si nomini. Povero vescovo, è anziano, lasciamo che trascorra in pace i suoi ultimi giorni”.

  2. d-K says

    Ma la replica del Sindaco è anche peggio dell’iniziativa:
    http://www.romaregione.net/2011/03/08/guidonia-roma-“monologhi-della-vagina”-il-sindaco-eligio-rubeis/

    Dopo un modesto sbrodolarsi su quanto è attento alle “Pari opportunità” e quanto rispetti il ruolo della donna “infilza” una dopo l’altra tutte le teste dei vari consiglieri e direttori e dirigenti donna che sono stati nominati sotto il suo mandato. Proprio come farebbe un cacciatore o il sire di un maniero medievale mostra questi trofei: ecco, vedete, decine di donne e tutte per merito mio…
    Mi meraviglio come non abbia marcato il territorio alla fine dell’intervista con una bella pisciata.
    Quindi passa a spiegare come anche le donne non amino i “Monologhi” in maniera coesa: “La consulta è un organismo all’interno del quale la stessa dottoressa De Maio ha avallato e difeso, pur non condividendola, la scelta plurale, maggioritaria di mandare in scena, in occasione della festa dell’otto marzo, “I Monologhi della Vagina””; e subito aggiunge, di modo che sembrino collegati, che affiggere sulla pubblica piazza quel termine sia offensivo per i cattolici. Certo, non ci spiega come un termine medico-scientifico possa offendere tutti gli appartenenti ad una religione. Ma perché non credergli? Lui è un “liberale”! E’ una persona che ritiene di grande importanza le “istanze a difesa delle questioni femminili”! Poi con un intervento di mutilazione genitale verbale elimina di fatto la parola che desta scandalo.
    Signor Sindaco perché la parola VAGINA offende i cattolici? Perché?

    (Una proposta: da oggi per venire incontro al solerte Sindaco di Guidonia i “Monologhi della Vagina” potranno essere chiamati “Monologhi della patatina”, “Monologhi della rosellina”, “Monologhi della fessurina”, “Monologhi della vongolina”, ecc. Contento Eligio?)

  3. sara says

    che vergogna… tutta la mia solidarieà.

  4. Luz says

    E allora censuriamo vagina anche dai libri di anatomia! Sensato, no?

  5. Mary says

    E’ uno schifo quella censura..peraltro in una cittadina diventata famosa per uno stupro qualche anno fa dovrebbe essere educata al rispetto e alla sensibilizzazione cotnro la violenza sulle donne. Mentre cosa si fà? un pidiellino censura il manifesto….i cartelloni pubblicitari che mostrano vagine, glutei, seni eccc no, la parola vagina sì invece..fa ancora + schifo quqando poi l’idea viene da un pidiellino, seguace di un certo silvio berlusconi famoso per il bunga bunga..ma l’ipocrisia e il maschilismo si sa vengono sempre a destra…