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Dialoghi sulla vagina

[foto da riotclitshave]

Che tipo di rapporto abbiamo con la nostra vagina? Quali esperienze abbiamo condiviso con lei? Quante paure, dubbi o tabù proviamo nei suoi confronti? Queste e tantissime altre domande sono state poste nella nostra mailing list, durante una interessantissima “chiacchierata” sull’uso della coppetta mestruale ecologica. Riportiamo quindi di seguito i racconti di alcune donne sul rapporto con la loro vagina. Buona lettura!

Angela ci dice:

In effetti sulla coppetta c’è molto silenzio, ho iniziato a sentirne parlare in rete ma fuori non se ne fa parola.

Confesso che vi invidio molto, vorrei provarla anch’io ma è quel “Ok,  all’inizio è stato difficile.” e quel “Toglierla è stato un po’ più drammatico” che mi frenano, anzi no mi terrorizzano proprio.

Purtroppo sono vittima di un certo tabù nonostante tutto “il lavoro femminista” che sto facendo su me stessa. E francamente non credo che il certo tabù di cui sopra dipenda dalla negazione  della vagina libera e indipendente.

Io la mia la libererei senza remore, le darei le chiavi e le direi “tieni, vai  e vieni come vuoi che questo corpo è un albergo”. Mi dispiace dirlo ma la mia vagina la conosco poco e come me credo tante  altre. Sì, ci sono state le presentazioni ufficiali, ci siamo dette le cose che si  dovevano sapere per una buona convivenza ma credo che non ci siamo mai strette realmente la mano, ci siamo limitate a una conoscenza superficiale e forse è questo il vero problema, il famoso tabù.

Non vorrei neanche presentarle la mooncup e forzarla ad un rapporto esclusivo, no no io vorrei proprio fare le cose a 3 come Mara =D

E allora mi chiedo, il problema è davvero della poca informazione o è che ci hanno spaventate nella conoscenza del nostro corpo giusto per farci credere che siamo libere mentre invece ci hanno solo allungato un pò la catena? Ora non dico che si dovrebbero fare gruppi di autocoscienza con masturbazione collettiva ma io la coppetta non la uso perché non saprei proprio come infilarla, e non che ci voglia la laurea in ingegneria vaginale basterebbe forse solo un pò più di esperienza esplorativa.

Sarò l’unica sfigata?

Rho risponde:

Beh non credo che sei l’unica “sfigata”! Però “l’esperienza esplorativa” si  può fare. Da sole, in compagnia. Ad esempio con uno dei collettivi femministi a cui ho partecipato, abbiamo  fatto le “autovisite” colletivamente con ausilio di spaeculum e ginecologa amica. Ma prima di questo anche iniziare a “prendere confidenza” non è male.  Guardasi e toccarsi tanto per cominciare. Se non viene proprio spontaneo…beh… personalmente neanche fare ginnastica lo è! Eppure non è male!

Serena scrive:

No Angela, assolutamente. Io conosco la mia vagina solo perché faccio sesso e solo grazie ai/alle mie partner, infatti è per questo motivo che io non metto la mooncup.  Effettivamente mi rendo conto che se il pene viene tanto sbandierato, la vagina no. Cioè, solo in senso negativo. Spesso i miei amici maschi non si vergognano – giustamente – a raccontare delle loro masturbazioni, bè, io mi vergogno che sì, invece! =)

Non so se avrei il coraggio di fare qualcosa in gruppo, vi dico la verità. In particolare il mio incontro con il ginecologo mi ha peggiorato il rapporto che ho con lei. Ho avuto la prima mestruazione a 9 anni, però me l’aspettavo, ma mia madre mi aveva preparato alla cosa con un bel po’ di… dramma, diciamo. C’era tutta la storia “ora sei una signorina”, mio padre che mi fa gli auguri.. una scena raccapricciante, veramente. Poi, appunto, ho fatto questa prima visita ginecologica a dieci anni, che è stata terrificante. Andavo più volentieri dal dentista (che faceva male), che dal ginecologo.  Poi ci sono andata recentemente per un problema che non mi hanno saputo diagnosticare, e che non mi vergogno a dire qui: la penetrazione mi causava bruciori vaginali. Allora sono andata da una ginecologa (che mi avevano detto bravissima) che mi ha visitata e mi ha detto che non ho niente. il problema è che io continuavo a stare male, così che succede? La richiamo per fissare un altro appuntamento, questa sbrocca e mi fa: “Ma non è che hai altri problemi? Forse devi andare da uno psicologo.”

Allora mi sono recata da un’altra ginecologa. La quale ha appurato, anche lei, che non ho niente. Mi ha prescritto solo uno spray da mettere “dopo il rapporto doloroso”, roba che ho pensato: “Cretina, se il rapporto è doloroso, non c’è rapporto, non faccio sesso, nein, niet!”  (il mistero si infittisce…)

Rottami le ovaie, quindi, ho deciso di farmi una visita da sola. Mi sono messa davanti allo specchio grande dell’armadio, armata di specchietto, e con l’aiuto del mio partner mi sono guardata e ho scoperto di avere una ferita piccolissima che le ginecologhe di cui sopra non avevano visto.

Questo per dire che per me la mooncup è un vero problema in quanto ho sempre vissuto la mia vagina quasi come un problema, e a volte, mi spiace dirlo, ho pensato che avrei voluto avere il pene. Sembrava tutto più facile.  Tra l’altro soffro di dismenorrea (qualcun’altra qui, che sa di cosa parlo?), una “malattia” che ti fa soffrire come una pazza quando hai le mestruazioni (vi dico solo che mi sono uscite le emorroidi dal dolore che provo). La soluzione temporanea l’ho trovata in mag2, un integratore di magnesio che mi fa sentire meno dolore, ma comunque la sensazione di vomito, giramenti di testa ecc ecc, non mi è passata. Vivo il mio ciclo malissimo, so che c’è solo perchè mi fa male, ma lo ignoro del tutto, se non è così. Eppure so di alcune che vivono benissimo col ciclo.

Eppure, pensandoci, mi rendo conto che dialogo con la mia vagina solo quando mi fa stare male.

Mara D. scrive:

Io purtroppo non posso essere di nessun aiuto: amo la mia vagina e, generalmente, si dice che una prof che ama troppo la sua materia, non è capace di spiegarla…

Probabilmente sono stata fortunata: non ho mai “sofferto” di invidia del pene, se non nel momento in cui ero in giro, senza bagni nelle vicinanze. L’ho sempre considerato, insomma, uno strumento utile per espletare urgenti funzioni fisiologiche, ma non aveva niente di più, rispetto a quanto già mi ritrovavo in dotazione (che, tra l’altro, mi piaceva un sacco). Anche le mestruazioni non sono state un evento così drammatico: ero psicologicamente preparata (no, non alla scena “Oooh, sei una signorina! *__* “…credo che per certe cose non ci sia preparazione che tenga…). Prima della Mooncup, le consideravo unicamente una scocciatura: gli assorbenti esterni erano fastidiosi, soprattutto durante la stagione calda e comunque dovevo cambiarli spesso, dato il flusso abbondante. Quelli interni sono troppo rigidi e terribili da inserire e, soprattutto, togliere (grattano, dannazione, grattano!). Per quanto riguarda il dolore, “pago il biglietto” solamente il primo giorno e poi tutto scorre liscio. C’è da aggiungere che con ogni probabilità sono una pervertita: a me il mestruo piace! Mi piace il colore, mi piace osservarne la consistenza…mi piace anche toccarlo… Forse le mie letture sulla Dea Madre mi hanno “un po’ ” influenzata…

Per quanto riguarda vagina e vulva, devo dire che sono sempre stata una curiosa: mi sono osservata a lungo, ho giocato spesso, ho sperimentato. Ci sono entrata in confidenza, insomma. Forse è quello che tutte dovremmo fare, per vincere le resistenze che ci sono imposte e per imparare a capirci e conoscerci, senza per forza organizzare sessioni di masturbazione di gruppo.
E questo lo dico io che non ho ancora sviluppato un rapporto realmente “libero” e che quindi devo ancora lavorarci su molto (per scrivere “vulva” ho dovuto impiegarci un po’, confesso: vincere il tabù di nominarla è tuttora una battaglia…poi potremo anche metterci a discutere di quanto orribili siano le parole “medicalizzate”, ma per “pene” non incontro le stesse resistenze: è diventata, ormai, una parola neutra, così come, in italiano, il maschile è diventato il genere neutro…).

Ho poi dato un’occhiata ai link citati da Rho e mi sono innamorata di questo scritto:

Pussy’s Ten Commandments

1. I am the Sovereign Pussy, which has brought thee out of the dark ages with multiple orgasms. Thou shalt not have other pussies, unless I get to join in the fun.
2. Thou shalt scream the Sovereign Pussy by name whilst having a kick ass orgasm, or if thou is in a playful mood, thou mayest use terms of endearment to describe one so beautiful. Terms allowed are Kitten, Oh Great Wet One, Cunt Galore,  Creamy and Delicious and finally, a simple, Oh Hell Yeah Baby, will do.
3.Thou shalt maketh graven idols in my image. Gold is preferable, but not mandatory. Thou must worship me and lick me as often as I desire. Thou  shall bow to me and serve me and I will drench you in desire.
4. Remember, every day is Pussy Day. Keep them horny, keep them wet and keep them coming baby!
5. Honor thy lovers, male or female.
6. Thou shalt not kill the idea of sexual pleasure. Keep it alive and keep it passionate forever and ever, a-fucking-men.
7. Thou shalt commit adultery if your lover is a fucking bore.
8. Thou shalt not steal other pussy’s lovers. Pussies should share.
9. Thou shalt not lie about Pussy. If you did not achieve sexual favors  with Pussy, that’s your fault. Grow up. Buy a porn and learn how to  please Pussy.
10. Thou shalt covet every person as a possible lover. Learn to play nice, then all may play dirty… And the Mother God said…Let’s Fuck!

Forse questa è una religione che varrebbe la pena di seguire.

Viviana scrive:

All’inizio della mia fanciullezza non avevo un buon rapporto con la mia vagina, perchè la consideravo una parte a sè, estranea dal mio essere, con cui non avevo contatti se non nel momento WC. Questo atteggiamento derivava dall’educazione molto puritana che ho ricevuto. Mia madre mi raccomandava/intimava di non toccarmi mai e poi mai le parti intime perchè era “peccato”. Con l’avanzare dell’adolescenza, però, questi discorsi non reggevano più. Avevo letto di quei famosi incontri femministi, in cui ci si visitava, si esplorava il proprio sesso da sole o in compagnia, e non mi sembrava una cosa così scabrosa. Poi lessi su una rivista che la masturbazione femminile era un atto che preparava la donna al sesso, che era assolutamente positiva e consigliata dunque dall’esperta di turno. Tutte queste nozioni mi portarono a rompere il tabù impostomi da mia madre, anche perchè la curiosità era davvero tanta, e ad iniziare un percorso di conoscenza del mio sesso.

Questo percorso è stato abbastanza lungo e un pò tortuoso, perchè i rimorsi per “l’atto impuro” ogni tanto si facevano sentire, ma poi passavano, perchè, man mano che sperimentavo, acquistavo sicurezza e la mia vagina non era più quella cosa che serve per fare la pipì, ma un organo vivo e che va ascoltato. Non è sempre stato facile capire cosa le piacesse e cosa no, a volte ci sono state delle incomprensioni che spesso si palesavano con infiammazioni o fastidiosi doloretti, niente di grave ma indispensabili per il mio dialogo con la mia vagina. In fondo ognun@ ha il suo linguaggio. Ho stretto un così profondo legame con la mia vagina che, non ricordo precisamente l’età, ma ero assolutamente alle medie, forse terza, non avevo ancora avuto il ciclo, che arrivò qualche mese dopo, che presi una decisione importantissima. Non avrei permesso ad un pene di prendersi ciò che doveva restare mio. Quindi mi penetrai con un dito, dopo molti tentennamenti e paure, e non provai così tanto dolore come mi fu descritto. Quello credo sia stato il momento più intimo e bello che io abbia mai vissuto con la mia vagina, e lo ricordo con molta dolcezza.

Oggi il mio rapporto è più o meno lo stesso, cerco di rispettarla e di ascoltarla, seguo i suoi tempi e cerco di non stressarla troppo. Inoltre penso alla sua e mia salute, quindi ho solo rapporti protetti… metterla/mi a rischio infezioni o malattie mi risulta un prezzo troppo alto per una notte di piacere (anche perchè non sopporto il dolore). Per questo anch’io vorrei provare la coppetta, dato che gli assorbenti esterni mi irritano e quelli interni li trovo insopportabili.

Serbilla scrive:

Il mio rapporto con la vagina, la mia vagina, ha seguito uno strano percorso, ha fatto progressi e qualche regresso e poi di nuovo dei progressi. Da ragazzina capii subito il potenziale di piacere che “nascondeva” ma il supercontrollo della famiglia frenò ogni tipo di esplorazione. Nella mia famiglia siamo tutte femmine e la privacy non esiste, oggi ovviamente l’ho imposta ma da bambina e da ragazzina era impossibile.

Un aspetto molto traumatizzante, che adesso sembra  proprio una sciocchezza, fu la fase pipì a letto, ma da bambina piccola mia madre mi
diceva che se avessi continuato a farla a letto la “farfallina” sarebbe diventata come quella di una vecchia  (avete presente quando state troppo tempo in acqua e la pelle fa tutte le rughette “avvizzisce”?), ecco che l’immagine della mia vagina presto avvizzita mi ha accompagnata per mooolto tempo. Tanto è vero che dopo il sesso chiedevo: com’è? ti piace? è carina? guardala bene. no, non la guardare.. aspè.. temendo di sentirmi dire: mah..pare un po’ anziana! ^_^ un’angoscia! Secoli per far sparie questa immagine dalla  mia mente.

Comunque è stato quando ho iniziato ad avere rapporti sessuali che mi sono decisa ad esplorare l’interno, soprattutto perchè lui era un incapace idiota e capirci qualcosa da sola significava poterglielo spiegare, e almeno non provare un dolore atroce nei suoi tentativi precoci e maldestri di penetrazione. Gli esponenti del genere maschile che ho incontrato fino ad oggi non sono stati un granchè, nella testa degli schemi appresi altrove che tentavano di  applicare senza capire che lì c’è un’altra persona ed è quella che devi  ascoltare e con la quale devi fare sesso.

Feci notevoli progressi con la maturbazione ma senza capire bene, senza avere un reale “rapporto”, paradossalmente è stato un errore diagnostico a mettermi in contatto con lei.

Una ginecologa ciofeca mi prescrisse delle lavande vaginali per curare una candida che s’era sognata e che io non avevo, scema che ero me le feci senza pensare di farmi confermare dalle analisi la diagnosi, col rischio di rovinarmi il canale vaginale. Comunque, le pompette di medicinale mi diedero l’opportunità di mettermi a fare esperimenti con grande rilassatezza, metti dentro tira fuori, rilassa respira, senti il liquido, tienilo dentro, fallo uscire.. etcc. C’ho capito veramente e finalmente qualcosa!

Sono stata cresciuta nel terrore d’essere “usata”. Il classico: quelli vogliono una cosa sola. Eh sì Màm.. veramente pure io!

Con le mestruazioni è sempre andata molto bene, orgoglio della famiglia, menarca a 11 anni, già sapevo tutto nei minimi particolari, grandi festeggiamenti, schiaffi, telefonate da parenti di altre città che si congratulavano per il lieto sviluppo (con tanto di seno e fianchi entrambi abbondanti). Cioè l’assurdo, mi fate le feste perchè sto diventando grande, però guai a parlare di sesso, se alla televisione si baciavano si cambiava canale e stai attenta a non farti mettere le mani addosso, vabbè.
Una volta a tavola, a natale, c’erano tutti i parenti, potete immaginare quelle tavolate del sud con cinquanta persone, adulti e bambini, che parlano contemporaneamente, giocano a carte, a tombola, mangiano frutta secca e tirano l’alba, mi regalano una barbie, la spoglio e comincio a decantarne le bellezze, i miei zii che dicono si che bella, che bel seno che ha la barbie, che bel sedere che ha la barbie, e io: eh mi piace tanto la barbie, mi piace come sono fatte le barbie, proprio come sono fatte le donne, però le donne hanno la farfallina, mi piace la farfallina.. silenzio, cosa? mi piacciono le donne? in che senso scusa? (..come fare a tornare indietro?) perchè sono come le statue, sono belle come le opere d’arte! Ahhhhh occhei.

Cioè: siamo contenti che fra poco potrai fare i figli, ma non ci pensare ai maschi, e guai a te se pensi alle femmine.

Il flusso mestruale è stato al centro delle mie espressioni artistiche per anni, foto, disegni, racconti, i dolori una specie di trans mistica, anche qui però: non toccare la frutta, le piante, il latte e le uova che sennò marciscono, non fare il bagno che svieni (penso sia una variante del “muori” che leggevo sul blog ), flusso abbondante=tre assorbenti notte che altrimenti si macchia il lenzuolo, il materasso. A me quel sangue diceva (e mi dice) qualcosa che è stato più forte, una verità su me stessa che è andata oltre tutte queste immonde cazzate, poi ho cominciato a studiare, a leggere: donne che corrono coi lupi, il risveglio della dea, i monologhi della vagina e tutto è diventato un po’ più chiaro, la scoperta del blog vegan che ho linkato qualche messaggio fa mi ha condotta alla mooncup che ho preso grazie ad un’amica da pochissimo.
Non è che sia così facile, non è che anni di condizionamento si cancellino così, per inserirla mille tentativi (sugli assorbenti interni c’è stata una campagna terroristica da parte di mia madre che non vi dico, tra possibile risalita e sparizione dell’oggetto a sicuro shock anafilattico (tu soffri di allergie a mammà vuoi morire per questa stupidaggine di fare il bagno a mare con il ciclo che poi ti fa pure male, non ti mettere al sole, la sabbia fa infezione?).. però comincio a trovarmici bene. E per me l’aspetto ecologico è fondamentale.

Insomma alla fine, oggi, la parola vagina mi fa immediatamente sorridere, mi ispira subito tenerezza, affetto e un senso di stupida felicità, e la uso il più possibile, anche solo per vedere le facce della gente arrossire.

La chiacchierata continua nella nostra mailing list ed invitiamo chi voglia a raccontarci il suo rapporto con la vagina. Intanto vi segnaliamo un po’ di libri e siti sull’argomento, indicateci da Rho.

Libri:

“I monologhi della vagina” di Eve Ensler (su youtube o sul sito rai trovate la versione video e teatrale recitata dalla stessa autrice)

“Al di là delle labbra” di Elisabetta Leonelli

Siti:

I lavori di betty dodson
La campagna “where is your line?”

E infine qualcosa sul cosiddetto “squirting”:

Female Sexual Anatomy and Function: Female Ejaculation, the G-Spot, and the Female Prostate Gland

Mi placer se corre como punales

Posted in Corpi, Ecofemminismo, Pensatoio.


10 Responses

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  1. meli says

    Mi sono iscritta ed ho dato conferma dell’iscrizione, però non sono molto pratica di mailing list… Ci vorrà un po’ per abituarsi 😛
    Per quanto riguarda la traduzione, di inglese me la cavicchio (sono lenta però!)… visto che il testo è lungo comincio… poi mi darete una mano ^^ (sono curiosa di sapere cosa c’è scritto! anche io voglio imparare a fare lo squirting *___*)

  2. fikasicula says

    @meli
    iscriviti nella mailing list e proviamo a fare un lavoro colletttivo 🙂

  3. meli says

    Qualche anima pia (e che se ne intenda di lingue) mi può tradurre “Female Sexual Anatomy and Function: Female Ejaculation, the G-Spot, and the Female Prostate Gland”? Peeer favooore *_____*

  4. Sonia says

    Ero stufa di generare una montagna di rifiuti con i miei assorbenti, stavo cercando una soluzione alternativa tipo assorbenti riutilizzabili, ed ho trovato la mooncup. Ho cercato in Internet informazioni e pareri da quelle che già la usavano, e poi per l’acquisto ho preferito “toccarla con mano” e mi sono recata in un negozio equo-solidale. Lì è stato fondamentale il consiglio della ragazza: “funziona bene” – mi disse – “la uso anche io”, e via altre piccole ulteriori delucidazioni (davanti al cuo collega maschio, naturalmente!!!). Ho letto con cura il manualetto, ed ho cominciato a fare le prove….in questa fase ci vuole un pò di “convinzione”, perchè bisogna trovare la posizione giusta. Meglio avere una amica che già la usa che ti sappia dare i consigli. Per esempio la modalità di ripiegatura che utilizzo per inserirla dentro è differente da quella illustrata sul manuale , ed ho anche tagliato il gambetto inferiore perchè mi dava fastidio. Insomma, un po’ di prove e poi…fantastico! Funziona! Mi ha rivoluzionato il ciclo! Non ti accorgi di averla e puoi: dormire in qualsiasi posizione, mettere i pantaloni senza che si veda l’assorbente e poi sono scomparsi tutte le irritazioni ed i pruriti che ormai da anni mi portavo dietro (causati dagli assorbenti). La consiglio caldamente a tutte: meno rifiuti, maggior confort e..maggior risparmio! Scrivetemi se avete bisogno di consigli. E non fatevi poi tante seghe mentali con la vagina qui vagina là: è pur sempre una parte del VOSTRO corpo, e bisogna conoscerla bene. Forse non andate dal dentista perchè vi vergognate ad aprire la bocca? Perchè preoccuparsi del giro-vita o del seno non prosperoso, e tralasciare “quella cosa lì”, che è così importante per la nostra identità? La vagina ed il sistema genitale femminile è un organo delicato, che nel corso della vita può ammalarsi: volete prendervene cura voi del vostro? Oppure lo lasciate in balia dei vari “esperti”? Pensiamo anche in caso di gravidanza, volete lasciarla in balia di altri? Oltretutto internet offre una gran massa di informazione, approfittatente e siate consapevoli. Un ringraziamento al blog delle femministe, sono anni che vi seguo silenziosamente ed ho imparato molto…

  5. claudia lauri says

    a me piacciono troppo gli OBI,mi spiace

  6. meli says

    Grazie Lady Losca 😀
    Vedremo… per ora non so proprio spiegarmi! 😛 E’ assai probabile che sia bisex anche io… anche se non sono del tutto sicura! Insomma, i miei due unici “innamoramenti” ufficiali (ho avuto anche altre relazioni, ma per hobby, non ero molto convinta XD) sono stati il primo verso un ragazzo ed il secondo verso una ragazza (non mi sono mai dichiarata verso quest’ultima… un vero maschiaccio, per niente bella! però non facevo altro che controllare cosa facesse XD)… La cosa strana è che ho provato questo solo verso di lei… insomma… se vedo una ragazza per la strada non penso “che figa!”, mentre lei mi piaceva anche nella sua non-bellezza… anzi, per dire la verità l’ho scoperto dopo che non era bella: ho chiesto ai miei amici e mi han confermato che secondo loro era brutta (ero incredula! o__O). Comunque non ho mai fatto sesso con una ragazza.
    Maaah vedereeeemo XD

  7. Lady Losca says

    Ciao Meli! 😉

    Anch’io ho passato un periodo in cui non sapevo se mi piacevano di più i maschi o le femmine… mi ricordo che ero a tratti triste, altre volte contenta, invece.
    Alla fine ho capito che mi piacevano entrambi i sessi, ma soprattutto le donne. È stato molto bello scoprire chi mi piace veramente, anche se un po’ doloroso, perché effettivamente dover dire a tua madre che sei bisex è un po’ complicato. 😉 (agli altri parenti non ho detto niente, ma soprattutto per pigrizia). Non credo di avercela fatta completamente, a farglielo capire, ma immagino che non potrà più chiudere gli occhi quando mi vedrà con altre ragazze.

    Non ti sentire mai sporca, non ti vergognare mai, so che è difficile, ma sappi che qui in rete c’è una comunità di persone che nella maggioranza dei casi ti capisce quando parli, e parlo per esperienza, e questo blog ne è un esempio.

    Parla parla e parla, insomma, confrontati, non ti vergognare mai!

    Buona avventura! 😀

    Lady Losca.

  8. meli says

    PS: forse riseco a caricare su Scrbd “I Monologhi della Vagina (il libro)
    Vi farò sapere!!!
    Ciao!

  9. meli says

    Io ho un rapporto molto buono con la mia vagina… insomma… a volte gli parlo pure (non scherzo)… però, come la maggior parte delle ragazze, non ne parlo con le altre persone… ho molti amici maschi (anzi, è meglio dire che ho praticamente solo amici maschi XD) e non ne parlo con loro… mentre loro parlano molto delle loro scopate, delle loro seghe, dei loro cazzi, e le loro palle… ne parlano in continuazione, io ci rido, gli do corda XD Io non ne parlo quasi mai… anzi, mai! Una volta uno dei miei migliori amici mi ha “beccato” mentre visitavo un sito porno. Sì, a volte mi è capitato (anzi, mi capita XD). E che dire… la questione è morta lì. E’ sceso un velo di tabù su quella situazione XD Hahaha che figura!!! Ho anche cercato, pateticamente, di giustificarmi (“ma no… ti sbagli…”)…
    Ricordo le prime volte che mi sono toccata… che dire… senso di colpa a mille (ero davvero piccola, neanche adolescente!)… anche per colpa di mia nonna (“chiudi le ginocchia quando ti siedi!! non guardarti!! non toccarti!! non uscire scollacciata!! -scollata)…

    Ultimamente invece sto vivendo un periodo pazzesco di confusione sessuale… e la mia povera vagina non ne giova!!! sarà che sono giovane (18)… sarà che un mio stupido conoscente mi “accusava” (hahah) di lesbismo, perché sono poco femminile nei modi… comunque mi sento impazzire XD non so più chi o che cosa voglio… credo che ci voglia del tempo..

    Heheh scusate se non tutto centrava con il discorso, ma non ne ho mai parlato con nessuno, ed ho colto l’occasione per togliermi “la spina”. Grazie

  10. meli says

    Ciao ragazze! Bel post, come al solito!

    Vi volevo comunicare (non saprei dove farlo altrimenti) che alcuni interessanti eBooks, che avevo trovato sul blog liberetutte.noblogs.org (ora non li trovo più!) e che avevo salvato sul PC, li ho trasferiti (insieme ad altri eBook di vario genere) sulla mia pagina di Scribd. Se volete scaricarli sul vostro PC, andate su http://www.scribd.com/Voluptas91/documents
    Ho anche inserito una versione eBook (con i crediti ovviamente!) del vostro “Vademecum per ragazze che subiscono violenze”! Se lo cercate lo trovate! E presto (anche in serata) inserirò altri documenti 🙂 Ciao!