Il giorno dopo la manifestazione di Roma del 14 dicembre Paolo Liguori al tg3 notte disse che bisognava procedere alle identificazioni preventive di tutte le persone che sarebbero state presenti al presidio in solidarietà con gli arrestati.
Alemanno, Gasparri, La Russa, memori dei loro trascorsi vogliono delegare allo Stato l’azione squadrista che prima era propria di quei fascisti che secondo la Costituzione non avevano più il diritto di esistere in Italia.
Alfredo Mantovano, sottosegretario al ministero per l’interno invoca la messa al bando dei manifestanti, richiama lo stesso regolamento usato con i tifosi di calcio e da più parti si chiarisce che si tratterebbe di qualcosa di anticostituzionale perché non si può vietare a nessuno il diritto di manifestare le proprie opinioni.
Gasparri parla di arresti preventivi e qualche giorno fa si diceva di rastrellamenti preventivi, casa per casa, centro sociale per centro sociale.
Manca solo che puniscano con la fucilazione chiunque protegga, nasconda, ospiti un manifestante e siamo al pieno fascismo. Quello in cui, come ci ricordava Gilda, i partigiani venivano chiamati “banditi” o “ribelli”. Quello in cui chi lotta per questioni giuste viene chiamato terrorista, pazzo, visionario, pericoloso, violento.
E mentre i potenti fanno leggi per rendere “legale” il fascismo, l’autoritarismo, la dittatura. Mentre istigano alla repressione e all’odio verso chi non la pensa come loro, tutti gli altri continuano a manifestare e ad esprimere dissenso in mille modi trovando ad attenderli soltanto indifferenza, criminalizzazione, zone rosse.
Zone che proteggono abusi e sottrazioni di diritti civili. Zone all’interno delle quali si nascondono tanti vigliacchi che pure dicevano di avere tutta la gente dalla loro parte.
Dov’è questo popolo che appoggia il governo se questo governo non fa altro che stare nascosto, protetto dentro una fortezza con guardie armate fino ai denti, pauroso, terrorizzato dall’idea di affrontare le sue responsabilità, di guardare negli occhi la gente, di rispondere alle domande che arrivano numerose da parte di tutti coloro che non si arrendono e continuano a porre domande rivendicando il proprio futuro.
Le zone rosse sono fatte per creare morti da imputare a chi reagisce e si ribella. Le zone rosse sono il segno della vigliaccheria più grande che questo governo possa mai esprimere.
Un governo pieno di gente sola, inutilmente nascosta, a farsi scudo di militari per proteggere privilegi, corruzione, clientele, furti di diritti e di beni comuni.
Un governo che teme l’opposizione, che erge zone rosse, che rastrella manifestanti a caso chiamandoli terroristi è un governo di delinquenti, di criminali che hanno paura perché sono stati scoperti e si vergognano di mostrare la propria faccia.
E’ un governo fatto di gente virtuale, di cloni della città del malaffare, che non sanno parlare con le persone vere, quelle che sputano contro le bugie e che rivendicano il diritto di poter mostrare la propria versione dei fatti, la verità, quella che questi governanti troppo attenti al trucco e parrucco, così dediti all’immagine da non sopravvivere alle apparizioni dal vivo, non sanno pronunciare senza un copione ben scritto, una platea assunta nei casting, finti contraddittori con finte domande provocatorie.
La zona rossa è quella dei quali i potenti si servono quando si vergognano di mostrare quello che realmente sono. E’ fatta per dividere la casta dal popolo che dunque è lontano da questo governo tanto quanto sarà la distanza che la polizia metterà tra la gente vera e i parrucconi della nostra opaca camera di nani e ballerine.
E’ un palazzo di vetro e ad ogni zona rossa diventa sempre più trasparente. La puzza di marcio si sente lontano un miglio ed è un conflitto che appartiene a tutti perché le discriminazioni, la precarietà e la assenza di prospettive riguarda i figli di tutti e riguarda anche noi.
Vorrò vedere questi militari pagati qualche migliaio di euro a fare la guerra per difendere i regnanti che rubano anche dalle loro tasche per sprecare denaro in vite mondane mentre i loro figli devono faticare per ogni tassa universitaria da pagare.
Perché la verità è che quei militari picchieranno figli e figlie, uomini e donne che hanno scelto lavori diversi o non ne hanno nessuno e che farebbero di tutto meno che difendere soggetti che si arricchiscono sulla loro pelle e fare la guerra per riempire ancora di più le loro tasche al prezzo di miserabili bottini di guerra.
Questo, forse, avrebbe dovuto scrivere quello strano personaggio che è Saviano, invitando i suoi amici della polizia alla “non violenza”. Invitando i militari di tutto il mondo a mettere giù le armi, a rompere le barriere, a non costruire le zone rosse, a non ammazzare ragazzi e ragazze, a non usare manganelli, lacrimogeni, blindati contro la folla.
Perché la violenza dei potenti per costringere al silenzio i poveri e i discriminati è cosa, quella si, talmente vecchia che dovrebbero smettere tutti di difenderla.
Ne abbiamo abbastanza di essere governati da generali e fascisti. Abbiamo già subito in questa Italia da rottamare tutto il male possibile.
Il parlamento non è una fortezza perché l’Italia non è una monarchia. La zona rossa è un insulto alla democrazia perché il parlamento è del popolo. Ed è quel popolo che ha tutto il diritto di esigere che torni ad essere il luogo in cui ciascuno viene ascoltato senza essere malmenato e criminalizzato.
—>>>Leggete e firmate l’appello per i ragazzi arrestati perché dopo il rilascio dovranno comunque ancora subire un processo.