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Goccia

Goccia dopo goccia. Goccia dopo goccia. Se non conoscete l’attesa al capezzale di una persona cara e morente forse ancora non avete ben colto quali sono le cose che contano nella vita.

Ho guardato quel sangue trasfuso venire giù e iniettarsi nella fragile vena di mia sorella. Sul suo viso nessuna espressione, nessun segno di vita.

L’abbiamo portata in ospedale che era quasi in fin di vita. Suo marito è scappato, non so dove. Dicono che poi quelli come lui si suicidano. Nel frattempo mia sorella goccia dopo goccia perde una vita dopo l’altra, e le resta forse l’ultima, gli ultimi ricordi, gli ultimi respiri. E già quasi non respira più.

Ha il volto tumefatto. Le manca un lembo di pelle sulla testa. I suoi capelli sono sporchi di sangue.

Aveva dei bei capelli, mia sorella. Rossi, un po’ crespi ma armoniosi, fluenti, a farle da contorno al viso. Ora non ha che un’unica macchia di sangue rappreso.

La testa è inclinata in una posa innaturale. Sarà per quello squarcio alla gola che hanno tentato in tutti i modi di rattoppare. Ma una gola squarciata non si rattoppa.

Io sono qui, in attesa che si svegli almeno per un attimo, giusto per salutarla. Vorrei rassicurarla, dirle che sto vegliando su di lei, dirle che ai suoi figli penserò io.

Vorrei dirle che le voglio bene e vorrei chiederle perchè non mi ha detto che era in pericolo. Quell’uomo non mi è mai piaciuto, peccato l’abbia sposato.

Mia nipote ha avuto il broncio per un paio d’ore. Il tempo di distrarsi dalla vista di sua madre in un lago di sangue e da quella di suo padre con un coltello in mano. Giura di non voler vedere suo padre mai più. E’ qui fuori, cuore mio, vuole almeno farti una carezza. C’è anche tuo figlio, sempre con quella espressione seria. Sta tenendo stretta sua sorella e la fa giocare.

Hai cresciuto due figli intelligenti, bellissimi e che non hanno bisogno di parole per capire e per sapere. Mi hanno preso la mano e mi hanno detto che più tardi vogliono andare a casa e intendevano dire che volevano venire via con me.

“Non ci lasci, vero?”. Certo che non li lascio, amore caro, non li lascerò mai. E non lascerei neppure te se non fosse che stai per andartene così lontano.

Me li ricordo tutti i tuoi difetti, sai? Non farò come quelle persone che ti erano così antipatiche, quelle che mentono alla morte di qualcuno. Tu sei mia sorella, umana, imperfetta, grandiosa, straordinaria e io ti adoro.

Goccia dopo goccia e per ciascuna ripercorro i nostri ricordi. Per ciascuna mi pento di averti lasciata sola con quell’uomo. Quell’uomo, un assassino, un essere miserabile che merita il peggio che gli possa mai capitare.

Lo sai come sono fatta, io non perdono, non concedo sconti, mi ha tolto troppo. Mi ha rubato te. Non glielo perdonerò mai.

Goccia dopo goccia. Il tuo cuore non batte più. Il mio si è fermato nello stesso momento.

Posted in Narrazioni: Assaggi, Omicidi sociali, Storie violente.