Sappiamo quanto sia difficile dover subire aggressioni dai cyberstalkers. Tuttavia dobbiamo approfondire anche questo capitolo perché lo riteniamo necessario.
Il vostro modo di stare nel web influenzerà, positivamente o meno, chi in un modo o nell’altro avrà contatti con voi. La stessa cosa d’altro canto avviene nella realtà.
Ci sono tanti modi di difendersi e per trovare le “prove” di atti persecutori compiuti contro di voi attraverso internet, alcuni li abbiamo elencati, altri restano da descrivere, riguardano la sfera più tecnica, che speriamo di avere modo di spiegare più in là.
L’autodifesa, unita a pratiche di disinnesco e prevenzione, sono assolutamente necessari in momenti in cui le aggressioni riguardano la vostra stessa vita.
Necessario è però avere la consapevolezza che chi vi perseguita sta commettendo un crimine e che il vostro vantaggio sta nel fatto che tutto quello che il vostro o i vostri cyberstalkers fanno resta indelebilmente impresso tra i pacchetti di comunicazione che viaggiano nel web da un ip ad un provider, da un sito all’altro.
Quello che proprio non va bene è quando al cyberstalking si risponde con dispetti che non solo non fanno cambiare idea al cyberstalker, non solo non gli fanno male neanche un po’, ma anzi diventano il pretesto perché lui faccia di peggio e di più.
Facciamo un esempio:
– il cyberstalker ha pubblicato una notizia in cui allude al fatto che sa delle cose su di voi sebbene non faccia il vostro nome ma si riferisca al sito in cui scrivete, scherza di queste cose con gli amici, li istiga alla violenza contro di voi, insieme vi dileggiano e vi insultano e la derisione è propria di quei comportamenti che i nazisti compivano per ridurre le proprie vittime allo stato di oggetti, di cose “non umane”, dunque meritevoli di tortura, linciaggio, massacro, violenza, sterminio.
– voi decidete come legittima difesa di fare lo stesso.
– lui rilancia e in seguito pubblica una notizia diffamatoria in cui parla di voi, con nome, cognome, forse perfino con un indirizzo, una foto e tutte le note di identificazione che possono servire ad istigare altre possibili molestie e a rendervi vulnerabile, ansiosa e impaurita.
– voi conoscete il cyberstalker e decidete di fare lo stesso perché non sapete in quale altro modo difendervi e perché pensate così di danneggiarlo in qualche modo.
– il cyberstalker come risposta metterà online la fotografia della vostra famiglia. Indicherà al mondo intero perfino la particolare razza del vostro gatto alludendo al fatto che chiunque lo trovasse dovrebbe fargli fare una brutta fine.
– voi allora pubblicate una notizia dalla quale risulta che lui è stato già condannato per maltrattamenti agli animali e in più scrivete che tutti quelli che lo frequentano hanno aderito all’associazione favorevole alle torture di gattini indifesi.
– lui scriverà che voi state diffamando i suoi amici e che non c’è niente di male a maltrattare un animale. Lui vi dice che “c’è animale ed animale” e vi butta giù una statistica sulle percentuali di omicidi che gli animali hanno compiuto sugli uomini e vi dice che in realtà questa storia che gli uomini fanno male agli animali è tutta un falso che serve solo agli animalisti per controllare l’universo.
Potremmo andare avanti per ore ma il succo della questione è che così gli avrete dato perfino l’opportunità di sdoganare e legittimare lo sterminio di animali ad opera dell’uomo. Se volevate convincerlo a smettere, fargli assaggiare la sua moneta, fargli vedere che anche voi potreste, fargli cambiare idea, temporeggiare sperando in un suo rinsavimento, avete sbagliato. Lui è troppo violento perchè voi possiate mai essere alla sua “bassezza”, è esercitato da tempo e si sarà dotato di strumenti, inclusi quelli tecnici, certamente superiori ai vostri perchè voi da sole possiate farlo smettere. La vostra forza sta nella vostra pazienza. State a guardare quello che fa, facendo in modo che nessuno mai vi privi della possibilità di esistere nel web, prendete appunti, non perdete una virgola, fatevi aiutare tecnicamente, dategli anzi l’illusione di essere totalmente disarmate, lasciatelo fare mentre si rovina con le sue mani. Poi denunciatelo.
Quello che potete fare è sicuramente denunciare pubblicamente quello che lui vi dice. Quello che lui fa contro di voi. Quello che lui compie.
La vostra denuncia pubblica deve basarsi su quello che è visibile, dove non vi sia alcuna possibilità di negazione né giustificazione.
Quella è la vostra arma. Il resto invece si inserisce nella dinamica di dipendenza nella quale rischia di restare intrappolata la vittima di stalking.
Esattamente come le donne vittime di qualunque altro tipo di violenza c’è sempre il rischio di “giocare con il violento”, restare imbrigliate nel suo schema relazionale violento e morboso.
In poche parole: gli fate un favore. Lo fate divertire. Gli date uno scopo per cui svegliarsi al mattino e grazie al quale va a dormire tutto soddisfatto la sera.
Il dialogo tra voi non può e non deve avvenire sotto qualunque forma perché lui è uno stalker, ragiona da stalker, pensa da stalker. Tu, invece, sei una persona equilibrata e razionale, che ragiona in modo razionale e pensa da persona razionale.
Il suo obiettivo è farti del male. Il tuo obiettivo è quello di difenderti. Lui non smetterà mai perché non è una persona equilibrata. Perché non sa cosa significa entrare in relazione con qualcun@ senza molestarla, ferirla, perseguitarla, minacciarla, intimidirla, diffamarla.
Usate perciò quello che lui dice per denunciare pubblicamente le sue azioni. Per il resto seguite i consigli scritti QUI e presentate una denuncia formale.
Non usate gli strumenti del padrone per difendervi dal padrone.
Questo è quello che potete fare:
– fare attenzione alla vostra privacy (non distribuite vostre foto come caramelle, non divulgate dati sensibili, siate prudenti per la vostra sicurezza, anche se un cyberstalker che è anche un tecnico sa come ottenere illegalmente informazioni riservate);
– denunciare pubblicamente quello che vi sta succedendo. Il silenzio è il miglior complice del vostro persecutore;
– copiare, fare screenshot di tutto quello che dice di voi e raccoglierlo in ordine progressivo;
– tenere un diario in cui registrate data, ora, luogo virtuale, e la descrizione delle molestie;
– certificare il danno biologico che vi ha provocato;
– non rinunciare ad andarverne da quella che ritenete casa vostra (in questo caso quella virtuale) perché lui l’ha invasa con la sua presenza. È lui che deve andarsene perché no vuol dire no e se resta in un luogo in cui non è gradito è stalking;
– prendere tutto il materiale che avete, trovare un buon avvocato, presentare una denuncia.
Leggi perciò con attenzione tutto il materiale che può esserti utile ad individuare il cybestalking:
Identikit di un cyberstalker: certi uomini ritengono che le donne nel web siano tutte puttane!
Cyberstalking: come individuarlo e difendersi!