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Cyberstalking: come individuarlo e difendersi!

http://www.justshoregirls.com/images/blog/cyberstalking.jpgCyberstalking è l’uso di internet per inseguire, pedinare, assediare, diffamare, minacciare, opprimere, molestare una persona, un gruppo di persone riunite in un soggetto, un raggruppamento politico (per esempio una unica organizzazione femminista).

Può comprendere la diffamazione, il costante controllo delle azioni virtuali delle persone molestate, le minacce, il furto di identità, un danno provocato a dati, pagine, siti delle persone molestate, la sollecitazione di una attenzione che le persone molestate non vogliono concedere, la raccolta di informazioni al fine di molestare.

La definizione di molestie deve rispettare il criterio che definisce quale persona ragionevole quella che in possesso delle stesse informazioni, sarebbe attenta a non provocare sofferenza ad una persona oggetto della sua attenzione. Ne deriva che la persona che agisce per provocare sofferenza sta commettendo atti persecutori nei confronti della sua o delle sue vittime.

Lo stalking è una serie continua di azioni volte a invadere la sfera sociale, professionale e personale di una vittima. Lo stalking è una forma di aggressione costante, senza pause né interruzioni, al mondo della vittima affinchè essa si senta in condizioni di costante assedio. Gli atti di aggressione vengono valutati
non solo nelle singole azioni ma anche in senso cumulativo ovvero nell’insieme di conseguenze che generano nella vittima.

Lo stalking si caratterizza per malizia, premeditazione, ripetizione, ossessione, vendetta, sofferenza inflitta, l’assenza di uno scopo legittimo, l’azione diretta a partire dalla persona che intende molestare alla o alle persone che vengono molestate, il fatto che si ignori volutamente l’invito, l’avvertimento, più volte chiaramente espresso, a fermarsi, si caratterizza ancora nelle molestie, nelle minacce.

Una serie di fattori chiave individuati nel cyberstalking sono:

– la diffamazione; molti cercano di danneggiare la reputazione della loro vittima e di volgere altre persone contro di essa (o esse). Pubblicano sovente informazioni false sui loro siti web. Creano pagine web, blog, siti allo scopo di danneggiare la reputazione della o delle vittime. Compiono affermazioni denigratorie e diffamatorie sulla vittima (o sulle vittime di un unico gruppo) su newsgroup, chat, forum, pagine facebook, social network , etc. Compiono affermazioni false e denigratorie su pagine pubbliche che rappresentano una immagine pubblica quali wikipedia e altre simili.

– tentano di raccogliere informazioni sulla vittima; i cyberstalkers si intrufolano negli ambienti sociali e privati frequentati dalla vittima, profilo facebook, mailing list. Allo scopo di raccogliere informazioni personali raccolte da vittime, familiari, amici, parenti, compagni di percorso. Spesso lo stalker seguirà l’attività online della vittima, potrebbe anche tentare di tracciarne l’indirizzo ip nel tentativo di raccogliere maggiori informazioni su dove abita, etc.

– lo stalker istiga altri a molestare la vittima (o le vittime); molti cercano di coinvolgere terzi nella molestia. Essi possono rivendicare di sentirsi danneggiati in qualche modo dalla vittima o da persone conosciute dalla vittima. In qualche caso lo stalker può postare informazioni private, non rintracciabili pubblicamente in nessun luogo, perfino il nome della vittima, la città e il luogo in cui abita, il suo numero di telefono, al fine di incoraggiare gli altri a unirsi nell’attività di stalking.

– lo stalker compie generalmente una falsa vittimizzazione; il cyberstalker sosterrà, al di là di ogni evidenza, che è la vittima ad averlo molestato. In america, dove esiste una ampia legislazione in materia, hanno osservato come questo fenomeno sia diffusissimo.

– lo stalker può danneggiare i vostri dati e perfino le vostre attrezzature; può crackare la password delle vostre pagine online e distruggerle, può inviarvi un virus che danneggia il computer, può intercettare le vostre comunicazioni e interrompere la connessione mettendo a rischio il vostro lavoro, può servirsi dell’opzione “segnala pagina” esistente in diversi servizi di social network (youtube, facebook) per distruggere la pagina che avete attivato, può clonare le vostre pagine per ridurre o rendere nulla la vostra visibilità creandovi un danno materiale e morale.

– lo stalker può usare i dati della vittima per fare acquisti online a suo nome; può usare i dati della vittima per attivare servizi di spamming a suo carico.

– i cyberstalkers, specie in rapporto alle persone più giovani, cercano in tutti i modi di ottenere un incontro, una relazione virtuale che possa trasformarsi in reale, tentano di stabilire un contatto intimo, privato, lasciando intendere di avere informazioni private sulla vittima, tentando di stabilire un rapporto di complicità con la vittima servendosi delle informazioni avute illecitamente nell’atto della molestia, facendo degli apprezzamenti sulla vittima, inviando messaggi contenenti foto con sue parti intime.

– i cyberstalkers amano soddisfare la loro esigenza di vedere le proprie diffamazioni a carico delle vittime apparire nei canali di ricerca, nei forum online, nelle liste di discussione, nelle chat, nei social network, su indymedia. Le vittime di cyberstalking vengono letteralmente pedinate in senso virtuale, seguite passo passo in ogni azione compiuta, in ogni pagina frequentata, in ogni spazio di suo interesse. I cyberstalkers sono perennemente ossessionati nella ricerca di notizie che possano soddisfare la propria ossessione e la propria curiosità a proposito della vittima.

– I cyberstalkers solitamente non si fermano se con loro si dialoga tentando di farli ragionare, anzi potrebbero diventare più ossessivi e usare sistemi di messaggistica istantanea, mail, messaggi facebook, trackback, i referrer delle statistiche con titoli di pagine a voi dedicate che sarete spinti a vedere. I cyberstalkers tentano in tutti i modi di ottenere una risposta alle loro continue e incessanti provocazioni. Non accettano un rifiuto. Loro vogliono stabilire un contatto con voi anche se a voi non interessa. Il principio è identico a quello di uno stupro o di una qualunque forma di relazione non consensuale.

– i cyberstalkers postano comunemente messaggi diffamatori sulla o sulle vittime, a commento del vostro blog, su varie pagine web, talvolta su pagine o blog create apposta con il nome del soggetto che vittima di stalking contenente contenuto diffamatorio o pornografico.

– quando sono stati sottoposti a procedimento penale molti stalkers hanno tentato invano di giustificare il loro comportamento immaginando fosse lecito e non punibile quell’uso
di forum pubblici nella ricerca di un contatto virtuale invece che il contatto fisico e diretto con la vittima. Altri hanno tentato di difendersi facendosi scudo della libertà di opinione, di espressione e del diritto di critica che com’è ovvio alle persone non in malafede non sono caratterizzate dalla diffusione di diffamazioni, minacce pubbliche e private, molestie pubbliche e private, tese a danneggiare sensibilmente una persona o un unico soggetto collettivo.

– alcune situazioni di cyberstalking si evolvono comunque anche sul piano fisico qualora il cyberstalker utilizzerà le informazioni che ha per essere presente negli stessi luoghi in cui è presente la vittima, momenti pubblici o privati, allo scopo di molestarla direttamente.

Lo stalking, sotto qualunque forma, è da tanto tempo perseguito e punito in molti stati d’america e d’europa. In italia la legge sullo stalking ha ampliato questo capitolo prima
vuoto dedicandolo alle molestie di qualunque genere che vengono realizzate sul piano fisico o per via telematica (attraverso internet).

In una legge federale statunitense il cyberstalking è considerato parte integrante di un piano ampio di lotta contro la violenza maschile sulle donne. In questo senso, per poter denunciare un cyberstalkers, viene considerato tutto l’insieme di comportamente minacciosi, diffamatori, lesivi della vittima.

Come difendersi:

– fare attenzione alla vostra privacy;

– denunciare pubblicamente quello che vi sta succedendo. Il silenzio è il miglior complice dei vostri persecutori;

– copiare, fare screenshot di tutto quello che dicono di voi e raccoglierlo in ordine progressivo;

– tenere un diario in cui registrate data, ora, luogo virtuale, e la descrizione delle molestie;

– certificare il danno biologico che vi ha provocato;

– non rinunciare ad andarverne da quella che ritenete casa vostra (in questo caso quella virtuale) perché i cyberstalkers l’hanno invasa con la loro presenza. Sono loro che devono andarsene perché no vuol dire no e se restano in un luogo in cui non sono graditi è stalking;

– prendere tutto il materiale che avete, trovare un buon avvocato, presentare una denuncia.

– ricordate che è più che possibile presentare una denuncia per più soggetti con l’accusa di cyber stalking. Se tutti agiscono in accordo nel molestarvi, diffamarvi, perseguitarvi, si tratta di stalking.

Tenete bene a mente, ripetiamo, che il web è come la vita reale. Nessuno può imporvi la sua presenza. Nessuno può obbligarvi ad un “dialogo” che voi non volete. Nessuno può
obbligarvi ad ascoltare e a parlare con qualcuno con cui non berreste mai neppure una tazza di caffè sullo stesso bancone del bar. Nessuno può molestarvi e nessuno può fare quello che non potrebbe fare nella vita reale. Sebbene per la vita reale potreste ottenere una diffida, un ordine di allontanamento dai luoghi che frequentate e per il web tutto ciò diventa più difficile, comunque vale esattamente lo stesso principio e se voi percepite di essere abusata, molestata e perseguitata non dovete passarci sopra solo perché la questione non riguarda il piano fisico.

Anzi va chiarito che tutto quello che gli stalkers compiono sul web riguarda comunque la vostra vita, sul piano fisico e morale, perché l’insulto e la diffamazione, specie se
commessa in pubblico e in compagnia di complici, di un branco, sono una istigazione alla violenza, all’insulto, al dileggio, alla denigrazione e alla mortificazione della vostra persona. Vi riguarda sempre perché tutte le volte che gli stalkers sono riusciti a suscitare la vostra rabbia, indignazione, umiliazione, ansia, paura, hanno comunque coinvolto voi, la vostra giornata e la giornata dei vostri familiari, quelli che vivono con voi e sono comunque inficiati dai deleteri effetti che provoca il suo comportamento.

Lo stalking produce un danno biologico, materiale, morale, influisce sulla vostra serenità, sul vostro rendimento professionale, sul tono che userete per parlare con vostra figlia o con il vostro compagno.

Gli stalkers vanno denunciati e devono capire che voi non siete complici dell’abuso che loro stanno perpetrando.

Raccontateci le vostre storie di stalking sul web: a voi è mai successo?

—>>>Altri capitoli sulla stessa materia:

Identikit di un cyberstalker

Identikit dei cyberstalkers: lo squadrismo!

Identikit dei cyberstalkers: tifoserie e fun-club!

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


5 Responses

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  1. syb says

    ciao. volevo raccontarvi brevemente la mia esperienza. diverso tempo fa mi sono iscritta su un forum. Credevo di aver valutato con sufficiente attenzione le persone che lo frequequentavano, che erano in qualche maniera riconoscibili. Persone con le quali avrei interloquito tranquillamente nella vita reale. Così mi sono presentata all’amministratore ed anche a qualche utente. Invece dopo poco, dopo equivoci che solo a posteriori ho potuto comprendere quanto fossero “forzati”, sono iniziati i comportamenti che avete ben descritto. Io non capivo che per loro era tutto “un gioco”, anche gli insulti, proprio i peggiori, la continua sostituzione del nick, le accuse false di danneggiamenti, le minacce per email. Che io abbia ancora le prove è un caso: conservavo per capire solo dove avessi sbagliato. Ed a rileggere, cosa che mi fa ancora star male, mi rendo conto della loro violenza. E’ vero che si prova una profonda sensazione di confusione e smarrimento. Cercare di difendersi è stato inutile e devo ammettere che la fiducia non mi è più tornata. Talvolta penso a loro, alle loro vite tangibili e mi dico che anche oggi potrei tranquillamente rimanere intrappolata in una situazione del genere.
    Non mi sono più iscritta su un forum, tantomeno ed a maggior ragione non ho un account su facebook.

  2. cybergrrlz says

    se resta lì a sorvegliarti sul tuo pc lascialo fare. chiama un bravo tecnico, individua l’intrusione e tracciala e se hai tracciato l’intrusione lo vai a denunciare, non è che te lo tieni contemplando rassegnata il tuo stress post traumatico.
    va bene la paranoia e vanno bene tutte le avvertenze, hai perfettamente ragione (dicevamo tra i consigli infatti di fare attenzione alla privacy), ma devi anche reagire e non subire. se sai difenderti sul piano tecnico lo fai e se la situazione è tale da richiedere una denuncia perchè la molestia ti ha provocato ansia, timore, l’impossibilità di vivere, il dover cambiare abitudini, e via così, denuncialo. denuncia e non subire, mai. 🙂

  3. Ale says

    Magari peggioro la situazione. Ma ci provo lo stesso. Io credo che molti ragazzi appena trovano una donna particolare ai loro occhi iniziano una ricerca spasmodica per rintracciare l’IP, volendo per forza capire chi è, cosa fa, com’è. E certa gente doc può arrivare al punto da bucare ogni tipo di sistema operativo, ma anche stabilire qualche canale preferenziale col router, tramite macaddress, motivo per cui anche riavviandolo, sempre alle calcagna te lo ritrovi! (Specie se sai che è un informatico…)

    Nel mio caso ho quasi la certezza matematica che almeno più di un paio di persone mi segua nel web, semplicemente perché all’epoca commisi l’errore di inviare una mia fotografia! Ecco perché ho scritto quanto sopra. So bene che il primo passo è l’educazione, che uno non deve privarsi della possibilità di scegliere o meno di spedire una fotografia, ma io vi riporto la mia esperienza e posso confermare che è simile al disturbo post traumatico da stress (e diventi anche paranoica, dovendo, prima di iscriverti ad ogni forum, leggere ogni autore dei messaggi e vedere il profilo per assicurarti che dopo l’iscrizione tu riesca a separare i vecchi dai nuovi, appena iscritti dopo di te).

    Ho usato sistemi di difesa appositi, ma nisba. Non serve a nulla. Ora non mi frega più, sinceramente, motivo per cui uso i sistemi operativi che ritengo utili per la mia esperienza col pc, non per difesa, e senza smanettare come una pazza col firewall e l’antivirus. Se uno è bravo ti frega, non c’è niente da fare. Rimane, dopo alcuni anni, quel fastidio di sentire scrivere sempre le stesse stronzate, ma passo oltre. Mi sono rotta le scatole di dar retta a ‘sti pazzi ossessivi.

  4. cybergrrlz says

    quello che costituisce una prova è tutto ciò che viene riferito a te con nome e cognome, quello che ti raggiunge direttamente via mail, via commento sul tuo blog, via messaggio sul tuo account facebook, via commento sulla tua pagina facebook e tutto quello che altrove ti cita direttamente, e deve essere chiaro che si riferisce a te perchè è a commento di un link che ti riguarda indiscutibilmente e che non è reso anonimo. lui può chiamarti con il tuo nome, con il nick che tu usi di solito (un nick riconoscibile). può identificarti come cybergrrlz, come la cybergrrlz che scrive su femminismo a sud, come la femminista che “ha fondato” femminismo a sud. i riferimenti devono essere chiaramente riferiti a te e non altri che te.
    se i dati di cui parli sono chiaramente riferiti a te (per es: quella donna che vive a milano, è nata nel 1978, lavora presso un’agenzia viaggi, ha una laurea in lingue, etc) allora omettere il tuo nome non gli servirà a niente.
    se ruba la tua identità, inclusa la tua identità virtuale, questo costituisce una prova. ovvero se ruba la tua identità ed è uno che si vuole fare passare indiscutibilmente per te, con frasi che nella pratica causano fraintendimento, quella è una forma di molestia.
    cosa intendi per attacchi informatici? virus? trojan? questo genere di cose?
    chi lavora nell’informatica può scoprire il tuo ip, attraverso quello può sapere chi sei e dove abiti. può crackare il tuo computer, inserirsi nella tua connessione e spiare il contenuto del tuo hard disk. se hai il sospetto di intrusioni sul tuo computer a parte dotarti di un buon antivirus che ti avvisa anche di possibili intrusioni puoi chiedere ad un tecnico bravo o ad una brava tecnica di aiutarti ad intercettare l’intrusione, registrarla, denunciarla (quella costituisce una prova inoppugnabile) e ad insegnarti a schermare il tuo pc e se hai un ip non statico puoi spegnere la connessione e riattivarla con un differente ip per allontanare, almeno momentaneamente, l’intruso. all’occorrenza cambia sistema operativo. windows è più facilmente accessibile che linux.
    sulle giovani donne lo abbiamo già fatto tempo fa ma ci torneremo su. ma più che dire alle ragazze che non devono accettare caramelle dagli sconosciuti vorremmo fare un ragionamento un po’ più ampio che responsabilizzi tutti all’uso del pc. le ragazze che mandano le foto e i ragazzi che le ricevono e pensano di poterci fare quello che vogliono.
    ci piacerebbe, per una volta, non dover iperresponsabilizzare le ragazze e stigmatizzare nel modo giusto quello che fanno i ragazzi.
    grazie comunque per gli ottimi spunti. ci sono tanto utili. se hai/avete altre idee, proposte, richieste, dite pure.

  5. Ale says

    Il problema è che spesso non puoi raccogliere delle prove valide. Ad esempio, su un forum pubblico uno si apre un account e magari inizia a discutere su qualcosa che tu conosci bene (tu e lui, dal momento che spia ogni tua zione sul web, compresa magari la lettura di pagine web e la frequentazione quotidiana di alcuni spazi virtuali), ma declinandola in senso negativo e inserendo una quantità di dati che si riferiscono a te, ma omettendo sempre nome e cognome. Però, ripeto, tu sai che si sta rivolgendo a te. Ed è qui, che non ti puoi difendere. Te lo trovi subito dopo esserti iscritto ad un forum, inizia a contribuire alle disussioni con il tuo nome (nick o proprio nome di battesimo, senza cognome) nei luoghi virtuali che frequenti oppure facendo credere sui blog che sia tu (dopo che hai iniziato tu a scrivere con un determinato nome), creando magari anche delle incomprensioni con l’autore (ma ormai tu conosci il suo stile, quindi sai che sta cercando di sabotarti per impedire la frequentazione di quel blog).

    Se possibile, vorrei che elencaste gli attacchi informatici più frequenti, ma anche quelli che riguardano chi lavora nell’informatica e sa come stanarvi.

    E vorrei, scusate ancora, che informaste le giovani donne sul pericolo di inviare le proprie fotografie a chiunque che non si conosca dal vero.