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Votare o non votare?

Il sistema politico istituzionale lo boccio anch’io ma a differenza della mia collega, essendo apolide emigrata, ho votato.

Ho imparato però ad avere grande rispetto per chi non vota perchè la diatriba tra il non votante e il nostro sistema politico istituzionale ha gli stessi contorni di una delle tante litigate con il mio genitore.

Lui mi prendeva a boffe e mia madre diceva che ero io a volermela. "Se tu rimanessi zitta invece di rispondergli…" diceva la mia sorvegliante. Zitta per modo di dire perchè se la mia ribellione si spingeva fino al silenzio allora mi si invitava a parlare e a partecipare: "beh, che fai? resti a tavola senza dire buongiorno e buonasera, mangi e te ne vai? non sei mica in albergo…". E anche il silenzio mi costava boffe perchè nelle piccole o grandi dittature è un po’ così: DEVI partecipare ma a certe condizioni. E il verbo "partecipare" è una truffa perchè in realtà non partecipi a un bel niente. Ti limiti a dire si o no alle cose che ti impongono altri.

Lo so che vi annoio con questi esempi intrafamiliari ma io sono così, dal personale al politico, perchè i modelli sociali li puoi capire solo se li esplori alla radice.

Perciò dicevo io ho gran rispetto per chi non vota perchè in un sistema familiare c’è chi, proprio non votando, mettendo in discussione l’asse di potere, permette a me, che voto, di avere più spazio, più aria, di poter criticare con qualche sviolinata in più.

E’ proprio chi non vota, chi non acconsente, chi si prende le boffe che mi dà modo di esprimere le mie idee.

Pensate al contesto: io sono la sorella buona e la mia collega quella cattivissima. Mia sorella cattiva si ribella e prende le boffe. Io arrivo e dico a papino che lui ha ragione, bisogna pur scambiare quattro chiacchiere a tavola. Lui si inorgoglisce della mia "partecipazione", sente legittimata la sua esistenza e il suo modello educativo e mi permette di dirgli che effettivamente anche lui ha un pochetto esagerato.

Sembra che io stia descrivendo anna finocchiaro in realtà non volevo arrivare a quel livello. Non potrei mai dire, compiaciuta, in diretta tivù: "peraltro io e la polverini siamo in ottimi rapporti" esibendo comprensione per l’entusiasmo da "ciao mamma quanto mi diverto" della nuova governatrice. 

Diciamo che quello è un terzo livello che per descriverlo dovrei parlare di incesto e non va bene.

Mi fermo a quello che ho scritto: chi non vota e si ribella tiene in vita un minuscolo frammento di democrazia. Anche chi vota e non vota i partiti di maggioranza lo fa.

Per esempio a me è stato detto spesso che stavo sprecando il mio voto perchè il partito che sceglievo era sempre sotto la soglia di sbarramento. Ma sarà mica stata colpa mia se esiste lo sbarramento? La mia indicazione di voto è dunque che lo sbarramento è una stronzata fatta solo per imporre alle persone un ricatto bello e buono.

Anche ora che in alcune regioni ha perso il centro sinistra e bersani, ovvero il segretario del pd che nel lazio ha candidato il sindaco che ha appoggiato gli stupratori di montalto di castro, se la prende con i grillini.

Ma davvero pensa bersani che quei voti sarebbero andati al centro sinistra? Se non ci fosse stato un candidato grillino non avrebbero votato, semplice e chiaro come l’acqua limpida.

E se io ho voglia di votare un partito che non supera lo sbarramento, sarà mica colpa mia? Qualcuno mi ha forse chiesto cosa ne pensavo del maggioritario a liste bloccate con sbarramento? E se ogni volta che ci sono le elezioni si finisce per subire il ricatto del "voto utile" io effettivamente su cosa sono chiamata a decidere? Sull’antiberlusconismo? Si, solo su quello ed è un collante che non può funzionare perchè non mi interessa.

Prendo ad esempio un altro pezzo di storia siciliana: avete presente cuffaro? Da democristiano pronto a dire "la mafia non esiste" fu assessore del governo regionale di centro sinistra, poi fu candidato a destra. Sarà mica colpa mia se il pd raccatta personaggi e voti alla stessa maniera del centro destra? No, non è colpa mia.

L’avete visto in puglia: c’è un candidato credibile e la gente lo vota. Funziona un po’ così e la questione vera, per quelli che si incazzano con chi non vota o con chi vota per i piccoli partiti di minoranza, è che fino a quando non si impedirà al pd di tenere in ostaggio la sinistra per conservare il suo primato di qualunquismo (ne rossi ne neri lo dicono loro, mica io) non ci sarà storia.

Smettessero di fare i feudatari e di consegnare l’italia a berlusconi, loro innanzitutto, immaginando che la gente sia così idiota da votare sulla base dell’antiberlusconismo.

Questione morale, emergenza reddito e lavoro, l’immigrazione, le donne, la vita di ciascuno di noi. Ciascuno sceglie il partito dal quale si sente rappresentato. Il partito, la proposta politica e non il branco più numeroso che unisce di tutto e di più, prima cuffaro, poi la binetti, poi pluto, pippo e rockerduck. Le ammucchiate all’americana non funzionano. E se non si capisce questo non si capisce niente.

Voi siete mai stati ad un tavolo per la scelta dei candidati di centro sinistra da collocare in giro per l’italia? Provate ad andare e sentirete le alte argomentazioni politiche, i grandi valori programmatici, dove tutto si riduce a feudi, a scambi di posizioni di potere, oggi alla regione io e domani al senato tu, a veti incrociati su candidati che non piacciono al segretario politico di turno. Provate a sentire quello che si dicono i "democratici" del pd quando c’è da scegliere quale territorio spartirsi perchè loro decidono e poi a te dicono che se hanno perso è colpa tua. Infatti in puglia ha vinto un candidato che non è del pd e che non volevano candidare.

E’ tutto sbagliato, sin nella radice e ha ragione la mia collega a dire che un "non voto" ha un grande significato politico e chi non lo vede o fa finta di non vederlo commette un grande errore e favorisce il regime.

Io ho votato, sbarramento o meno, lista bloccata o meno, speriamo che sia femmina e che per prima cosa stracci il sistema elettorale. Speriamo che sia femmina e che la prossima volta si candidi in un partito di donne per le donne, indipendenti, autonome, a insegnare agli uomini un nuovo modo di fare politica e un nuovo modello di partecipazione.

Posted in Anticlero/Antifa, Pensatoio.


One Response

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  1. Viviana says

    “un partito di donne per le donne”
    questa si che sarebbe una novità… sò che a bologna ci hanno provato e spero che anche nelle altre città si creiano gruppi simili. C’è bisogno di un cambiamento radicale nel mondo della politica e non solo, perchè la politica rispecchia una parte del paese, in questo caso la più schifosa… ma ci sono anche gli/le onesti/e che possono e devono fare qualcosa, quindi uniamoci e lottiamo.

    Cmq concordo anche con il discorso sullo sbarramento, è una vera cavolata!!!