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Donne senzatetto, servizi sociali e leggi che ci obbligano a morire di violenza domestica

Mentre leggiamo la notizia di una ricerca, in cui si dice che gli uomini ragionano con il pene, sulla quale repubblica annuncia perfino uno "speciale" (dice barbara: invece di scrivere che la special rapporteur onu contro la violenza sulle donne è venuta in italia e ci ha bacchettate repubblica preferisce investire su queste amenità sessiste), scopriamo che in italia è morta l’ennesima senzatetto italiana, di 42 anni, dopo essere stata picchiata e violentata. Di lei non si dice nulla di più (il tg3 dice solo che si chiamava Filomena Rotolo) a parte che ha vagato alla ricerca di soccorso per ore senza che nessuno abbia avuto la delicatezza di portarla in ospedale.

Tutta la notizia si concentra sull’uomo di nazionalità bulgara che evidentemente per chi scrive è il vero oggetto della questione.

Chi era questa donna italiana di 42 anni? Perchè stava in mezzo alla strada? Non aveva avuto la "fortuna" di trovare una caverna dentro la quale rifugiarsi e neppure delle amministrazioni leghiste compiacenti che si preoccupano soltanto quando devono soccorrere uomini già stipendiati?

E’ noto a tutte noi che quando si parla di donne senzatetto le si reputa delle poco di buono, tossiche, alcoolizzate, quasi che la strada fosse una scelta e non una costrizione. Evidentemente c’è una differenza di genere che i leghisti hanno rilevato attribuendo un bollino di qualità ai maschi "italiani" e numerosi bollini di svalutazione alle donne "povere".

Le donne povere crescono a dismisura. Non ci sono dormitori nei quali possono rifugiarsi perchè i maschi stanno dappertutto e le donne possono sempre essere violentate, dentro, fuori casa, per strada, nei dormitori. 

Poi leggiamo di una ragazza pachistana che è stata tolta ai genitori per "salvarla" dalla violenza "etnica" cui l’avrebbero sottoposta. E se quella violenza c’era e il motivo di tanta "bontà" non è esclusivamente razziale hanno fatto più che bene. Se il padre fosse stato un italiano si sarebbero comportati allo stesso modo?

I servizi sociali, infatti, sono noti per "salvare" bambini in situazioni in cui sono i forti a commissionare la sottrazione dei minori.

In italia numerosi/e figli e figlie vengono sottratti alla madre perchè il padre, grazie alla legge sull’affido condiviso, rivendica quei figli e se non li ottiene decide comunque di segnalare ai servizi sociali la madre in quanto inadeguata.

Sono numerose le perizie psichiatriche realizzate sui bambini su segnalazione dei "padri separati". Fanno riferimento ad una fantomatica sindrome di alienazione genitoriale che deriverebbe, in molti casi, da accuse di un genitore verso l’altro.

La sindrome si definisce in un disagio che i figli proverebbero nella situazione in cui un genitore li mette contro l’altro. Tale sindrome, che grazie alla legge sull’affido condiviso è stata giuridicamente legittimata dentro i nostri tribunali, viene usata quando una madre subisce violenza dall’ex marito o quando un bambino denuncia di aver subito violenza da parte del padre e in tribunale, miracolosamente, tutto ciò si trasforma nella ragione per cui la madre procurerebbe sindrome da alienazione genitoriale alla prole.

Nulla si dice circa l’inadeguatezza del padre in rapporto all’affido. Dovrebbe essere inadeguato, per esempio, colui il quale fa violenza alla moglie o a suo figlio. Il buon senso vorrebbe così. Invece la legge voluta dalla lobby dei padri separati e dalla destra (leghisti in testa) ha prodotto un quadro schizofrenico in cui un padre violento, mentre subisce i processi a suo carico in relazione alle accuse di abuso, può ottenere restrizioni a carico della ex moglie, può denunciare persino i centri antiviolenza (che soccorrono le donne) per sequestro di minore, può ottenere l’affido dello stesso figlio che secondo le denunce si dice lui abbia molestato o può comunque ottenere che quel figlio sia tolto alla madre e consegnato ai servizi sociali (quindi relegato in un istituto) perchè le denunce della madre a proposito della violenza subita vengono interpretate come "causa" della sindrome da alienazione genitoriale.

Non è difficile da capire: gli ex mariti trovano così un modo per mettere in dubbio le accuse di violenza commesse nei confronti di donne e minori, evitano di pagare gli alimenti, evitano pene circa il loro comportamento e usano i tribunali e i servizi sociali per vendicarsi e punire le donne che hanno osato ribellarsi, denunciare, mettersi contro di loro ed esporre pubblicamente le angherie che subivano. Tutto ciò con l’aiuto dello "Stato".

Non è un caso, infatti, che assieme alla campagna in favore dei "padri separati" vedete sempre qualcosa che si riferisce ai "falsi abusi". In ogni forum, sito, spazio facebook in cui costoro sono presenti hanno la necessità di smentire il dato ufficiale su femminicidii e stupri e abusi nell’infanzia e passano il tempo denigrando le donne, descrivendole come bugiarde, seminando odio contro di loro, ed eventualmente divulgando notizie circa atti di violenza che le donne, in genere americane o inglesi, avrebbero compiuto nei confronti dei maschi.

Ecco spiegato perchè nessuno fa niente per contrastare il fenomeno della violenza domestica. Ecco perchè la destra è concentrata a speculare sugli stupri commessi da stranieri per perseguitare tutti gli stranieri. Ecco perchè il governo toglie soldi ai centri antiviolenza. Ecco perchè il ministero alle pari opportunità quando parla di donne in difficoltà insiste nel relegarle in casa con provvedimenti che facilitino la "conciliazione" tra lavoro precario e ruoli di cura familiari.

Ci vogliono morte. Ci vogliono schiave in casa. Ripetiamo il consiglio: non vi sposate.

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—>>>Foto da Riot Clit Shave

Posted in Corpi, Misoginie, Omicidi sociali.


2 Responses

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  1. Natla says

    Ma soprattutto non fate figli.
    Questo non è un mondo per loro. Non è un mondo che li merita. Non è un mondo in grado di accoglierli. Specie se femmine.
    E soprattutto non un mondo in cui valga la pena essere madri.
    Non ancora.

  2. Virginia says

    Grande post, specialmente per la conclusione, visto che sposarsi espone, in caso di emergenze, a conseguenze inaccettabili.

    Meglio stare insieme senza contratto, specialmente se le clausole del contratto sono gestite, da un punto di vista legislativo, da certi figuri.

    Sarebbe necessaria una rappresentanza politica per cambiare queste norme, ma vista l’aria che tira …

    Forse l’unica alternativa è fare delle scritture private, per cautelare i figli e se stessi sull’eredità, ecc … chissà se esistono delle associazioni che forniscono questo tipo di servizio.