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Rape aXe: non sarebbe meglio insegnare che No vuol dire No?

UniCamilla ci sollecita a far da contraltare alla notizia che gira in rete a proposito di questo strumento che viene spacciato come risolutore di tutti i problemi delle donne in pericolo di stupro.

Lei scrive:

"Dopo 2 anni di test, questo coso ora è in vendita. Cioè c’hanno anche perso 2 anni! 2 anni che potevano investire nell’educare almeno i ragazzi nelle scuole o ne fare campagne di sensibilizzazione varie…
Se prima ci prendevano per il culo con le fiche di legno, quelle coi denti (la vagina dentata: pregiudizio misogino!) ecc, ora siamo proprio a posto. La nostra vagina, come se fosse una borsetta, adesso può contenere questa tagliola che rimane attaccata al pene dell’aggressore.
Bene…e come ci rimane? Gli si lancia dalla borsetta, prima che lui ci aggredisca?
No care amiche mie! Seeeee! Ci piglia uguale per un braccio, ci lancia in terra, ci da 2 o 3 labbrate, ci strappa le mutande, ci penetra comunque e poi urlerà perché gli è rimasto nella tagliola. Praticamente l’unica consolazione è che volendo o meno gli possiamo un pò fare male…e magari mentre è lì coi lacrimoni se non c’ha ammazzate o spaccato la testa con un sasso e siamo svenute, forse riusciamo a chiamare la polizia e forse lo prendono con le mani nel sacco…cioè col pene…insomma ci siamo capite.
Fatelo vedere alle altre, perché vi schiantate dal ridere!

buon lavoro
unicamilla
"

Ed ecco fatto. Ci sfugge quale mente perversa possa aver partorito una idea del genere. Sappiamo si tratta di una donna ma riteniamo che in sudafrica come in italia si spinge tanto nel commercio e nella pubblicizzazione di strumenti opinabili, piuttosto che fare educazione sessuale nelle scuole e insegnare ai maschi che le donne non sono corpi a loro disposizione, per puro business e non per filantropia.


Vi ricordate
della leggenda dello spray antistupro che doveva impedire chissà quante aggressioni? E’ finita che lo usano scippatori e delinquenti per immobilizzare le proprie vittime perchè è liberamente acquistabile e chi vende non chiede certo che intenzioni abbia colui che sborsa i soldi.

Vi ricordate la leggenda delle ronde? Qualcuna è stata mai "salvata" dall’intervento di questi fantomatici rambo stradali? No. Invece è aumentata la pericolosa presenza di vigili urbani armati di pistola che nella capitale e a milano passano il tempo nella ricerca dei pericolosissimi writers (i graffitari). 

Vi ricordate del fatto che la lega era tanto arrabbiata con gli stranieri perchè osavano stuprare le donne di loro proprietà? Hanno fatto il pacchetto sicurezza, hanno rastrellato e deportato tanti immigrati e hanno lasciato tranquilli gli italiani che stuprano, massacrano e uccidono le donne straniere (e anche quelle italiane). Per non parlare del fatto che favoriscono le violenze in famiglia con una campagna di odio nei confronti delle donne e con progetti di legge e provvedimenti osceni.

Vi ricordate di quella proposta che viene tirata fuori ogni tanto a proposito di castrazione? Si riferiscono sempre ad un farmaco che viene regolarmente commercializzato grazie all’accordo tra l’azienda farmaceutica che lo produce e gli stati che lo acquistano con soldi pubblici. Non serve a niente. Non funziona. Non risolve. Serve solo a sprecare un sacco di soldi dei contribuenti.

Il punto è che esiste una economia dello stupro e che per ogni dramma umano c’è sempre chi specula e ci guadagna. Di noi non gli frega niente. Noi siamo solo cavie in attesa che le soluzioni di affaristi senza scrupoli "funzionino". 

Volete un consiglio? Dite che il preservativo dentato se lo infilino dove pare a loro. Non lasciate che si servano di voi, dei vostri corpi per fare arricchire nessuno, per strumentalizzare il vostro dolore, per terrorizzarvi e paralizzarvi con la paura, per indurvi a pensare che da sole non ce la farete mai. Non è questo il tipo di collaborazione che ci serve.

Educazione sessuale, campagne di educazione al rispetto dei generi, meno machismo, meno sessismo, campagne che educhino a ritenere le donne in quanto persone e non in quanto oggetti sessuali. A partire da chi sta a capo del governo, perchè il pesce puzza dalla testa.

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali.


6 Responses

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  1. unicamilla says

    si, è una donna quella che ha avuto l’idea, purtroppo. e menomale dice d’aver avuto a che fare da vicino col problema stupro…mi aspettavo più sensibilità.
    resta il fatto appunto, che sembra sia più efficace trovare un marchingegno mangia-peni piuttosto che educare gli uomini.
    provocazione dici? a me sembra uno scansare il vero problema e trovare cose da mettere in commercio (perché non credo che lo stato ce ne fornisca uno a testa per l’8 marzo. noi dobbiamo comprarcela la sicurezza) che ci rendano ridicole.

  2. Mike says

    Ma l’ideatrice è una donna.
    “…Sonnette Ehlers, sudafricana, […]ha deciso di contribuire di persona al fine di debellare un crimine orrendo…”
    E se fosse una trovata pubblicitaria o una provocazione per sollevare il problema?
    Me lo chiedo, eh..

  3. unicamilla says

    bel giochino anche quello serbilla!
    praticamente mi viene da pensare alla fine che loro abbiano pensato (loro intendo gli ideatori di queste cose, che immagino pensino che dovremmo anche esser loro grate di questa ricerca che fanno): è più facile fare armature per donne che far capire agli uomini che cosa significhi stuprare.
    ma è allucinante!

    p.s.: ieri sera ho visto caramel. bello. molto. grazie al blog x la dritta! 😉

  4. Mike says

    Quel che mi inorridisce è il pensiero che sta a monte dell’ideazione di questo oggetto, che tenderebbe a smerciare un concetto assai riduttivo di cosa sia lo stupro.
    Chi ha studiato questa tagliola interna, credo non abbia capito niente di cosa sia uno stupro: non una mera “scopatina non voluta” quanto più un nauseante vortice fatto di terrore, orrore, violenza fisica e mentale che genera impotenza, di schifo, sentimento di violazione. Per non parlare del difficile ritorno ad una vita “normale”.
    E’ quasi una presa di coscienza che lo stupro c’è, esiste e quel che si può fare è, al massimo, limitarne i danni. Ma questo ragionamento lo si può fare con quegli eventi contro cui nulla è possibile… un terremoto, le radiazioni solari…
    E’ come se un rappresentante dello Stato dicesse “suvvìa, con la Mafia bisogna anche imparare a conviverci…”
    Come dite? L’hanno già detto?
    Ah…

  5. Serbilla says

    Non so se lo conoscete, vi segnalo l’assorbente anti-stupro, l’ho appena scoperto, di produzione svedese O_O:

    http://www.femdefence.info/
    qui il video
    http://www.femdefence.info/mov2.html

  6. Serbilla says

    Che idiozia, perchè poi, a parte che uno stupro non si esaurisce certo con l’atto della penetrazione, una dovrebbe tenersi quel coso dentro sempre quando esce, o solo quando porta una gonna corta, o quando va a una festa? magari a capodanno, non si sa mai, o se esci dall’ufficio un po’ più tardi, te lo infili dentro prima di uscire, con la signora delle pulizie che ti bussa alla porta, perchè pure lei va di fretta, che esce dopo di te e quindi si fa ancora più tardi.
    Ma poi perchè dobbiamo essere noi sempre a fare qualcosa? io devo farmi un corso di karate che mi trasformi in rambo per difendermi, io devo essere lesta a premere il tasto del cellulare che ho pre-impostato sul numero di una persona qualsiasi che capisce che mi stanno stuprando, magari ha il telefono staccato o non prende, io devo infilarmi sto coso dentro, coso inutile e frutto di una mente deviata e malata, magari poi finisce che quello mi denuncia perchè il pene gli si è rotto!!!!!