Eccoli i leghisti, quelli che se gli parli di reddito minimo garantito ti sparano in bocca, quelli che se parli di donne in grande stato di povertà ti dicono che è colpa loro, eccoli al seguito anzi sponsor della potente lobby dei padri separati ad affermare che quando i maschi non ce la fanno con gli stipendi meritano un tetto e un sussidio pagati con i soldi pubblici. Lo stesso si fa con il supporto dell’amministrazione fascista a roma ed è chiaro che tutto ciò non ha nulla a che fare con soluzioni di buon senso per dare fiato a tutte le persone che economicamente se la passano male.
Sparano statistiche fasulle di uomini sotto la soglia di povertà caratterizzandone lo status anagrafico. Niente sussidio per gli uomini disoccupati, per quelli in cassa integrazione, in mobilità, licenziati. A quelli che lamentano di stare perdendo o di aver perso il posto di lavoro la lega, nella persona del ministro castelli, risponde che loro da giovani facevano tre lavori insieme e che il problema è che oggi non c’è voglia di lavorare. Stessa mortificazione vale per le donne che esigono un lavoro che non trovano e che esigono gli alimenti dall’ex marito come "contributo" al mantenimento dei figli.
La povertà per la lega è considerata una colpa. Colpevoli gli stranieri poveri, i disoccupati poveri, gli scioperanti poveri. La povertà cui prestare attenzione per la lega ha solo un sesso e una categoria sociale. Soldi pubblici soltanto a chi vota per loro, a chi segue la misoginia come strada politica, a chi prende soldi pubblici "perchè non ce la fa con lo stipendio", sebbene quello stipendio lo abbia, per una "colpa" che viene imputata alle donne.
C’è più di un’accusa in una soluzione del genere. C’è una precisa scelta di campo ed è una scelta volta a sottomettere le donne, a renderle schiave, a identificarle sempre più come responsabili di quella crisi che serve a tutte le imprese per delocalizzare e licenziare anche se non è necessario e serve a questi uomini per deresponsabilizzarsi rispetto ai figli e alle ex mogli che continuano a perseguitare.
La scelta della lega è "assistenzialista", proprio loro che dicevano di non avere a che fare con quel genere di soluzioni. La loro scelta dice che non gli interessa di tutti gli uomini ma esclusivamente di quelli iscritti a talune associazioni di "padri separati" che non-pagano alimenti alle ex mogli e per fare questo danno notizie false e le da’ anche l’articolo che parla in modo sessista delle donne così come parlerebbe degli stranieri, con lo stesso criterio razzista, vittimizzando "italiani" e "ex mariti".
Chi pensa alle madri povere? Quelle che non ricevono assegni di mantenimento perchè il "padre separato" non vuole scucire un euro per i figli che poi però esige di vedere e sulla cui educazione esige di sindacare? In quali case di fortuna possono andare le madri povere che non hanno casa ne’ lavoro dato che la lega è tra quei partiti che promuove un welfare basato sulla "famiglia" in cui le donne hanno l’obbligo di stare a casa a badare al marito e ai figli senza lamentarsi mai? Come fanno le madri povere a pensare ai loro figli mentre il babbo piange miseria e il mondo del lavoro respinge le donne? Come fanno le madri povere e tutte le donne povere che hanno un mutuo da pagare, che non hanno soldi per fare la spesa e che se non vanno a dormire nei dormitori pubblici è solo perchè non ne esiste uno solo a misura di donna, non ce n’è uno che ospiti bambini. Dove andranno e dove vanno le donne povere? Dove sono? Puoi trovarle tra baracche e grotte e poi costruirci sopra la favoletta di natale per sgravarti di tutti i doveri istituzionali rispetto alla precarietà delle donne.
L’articolo dà ad intendere che le donne se ne stiano comodamente a casa, mantenute dall’ex marito, mentre lui poverino è costretto a fare il senzatetto ed è un falso perchè i giudici stabiliscono il mantenimento sulla base delle reali possibilità del genitore. Se non ha soldi non glieli chiede, non li può pretendere. Tant’è che esistono tanti ex mariti che pur di non dare alimenti dichiarano di non avere nulla sebbene occupino una casa, stiano alla guida di auto a grossa cilindrata e non si facciano mancare niente.
Se c’è una condizione di povertà prescinde dalla separazione perchè gli stipendi non sono più sufficienti a pagare un mutuo, pagare le bollette, il bollo e l’assicurazione per la macchina, il cibo, quello che è necessario per vivere e andare a lavorare. La situazione è uguale per tutti eppure alla lega interessa mollare soldi pubblici ad una categoria soltanto mentre non si preoccupa di padri di famiglia che non sanno come vivere con mogli e figli quasi che fosse più conveniente separarsi e poi attribuire tutta la colpa alle donne. Mentre non si preoccupa di tanti uomini che non sono ex mariti e che non ce la fanno a sopravvivere. Mentre manda a morire gli uomini stranieri tra il mediterraneo e la libia.
Ed è questa la cosa che più fa ribrezzo di tutta questa campagna immonda della quale parliamo da un po’. Così come si attribuisce la crisi economica agli stranieri ora si trova un altro caproespiatorio: le donne. Non è mai un problema istituzionale. Non è mai un problema di squilibrio nella redistribuzione delle risorse. Non è mai perchè i ricchi vogliono restare ricchi mentre i poveri marciscono. Non è mai perchè le finanziarie riempiono le tasche a grandi imprese e banche mentre la gente fa la fame.
La lega istiga la guerra tra poveri. La faccenda sta tutta qui. Non c’è niente di nuovo. Il punto è che hanno individuato altre contro le quali istigare odio.
La lega è quella che si riempie la bocca di parole contro la violenza sulle donne e poi mette le donne in condizione di essere massacrate dagli ex mariti anzi le punisce perchè chiedono la separazione. Lo fa con una proposta di legge (a firma lussana) che criminalizza le ex mogli, che le punisce, che le sovraespone invece che proteggerle e le mette in condizioni di essere sempre accessibili agli ex mariti a prescindere dal fatto che su di loro pesi una denuncia per violenza, maltrattamenti, stalking. Una proposta di legge in cui si chiarisce fino in fondo che l’obiettivo è di evitare di pagare soldi per i figli in caso di separazione.
La lega parla di violenza contro le donne e poi istiga odio contro le donne e quello che fa più rabbia è che nel frattempo sono rare le rappresentanze politiche che si occupano di questa rinnovata gravissima misoginia che legittima la violenza contro le donne poichè le descrive come responsabili della povertà degli uomini.
La lega sa bene che se le donne avessero un lavoro (e non ce l’hanno per colpa del governo e delle imprese e non per loro volontà) non avrebbero bisogno di nessun sostegno da parte degli ex mariti. A meno che, certo, la lega non vuole dirci che le donne massacrate dai mariti devono restare con loro finchè morte non li separi.
Ne moriranno tante di più. Incatenate dalla assenza di possibilità di indipendenza economica e da leggi che le costringono ad aprire la porta agli ex mariti violenti ogni volta che essi lo vorranno in nome della "bigenitorialità". Saranno picchiate tante di più. Sarà uno sterminio che supererà le cifre già spaventose (quasi un femminicidio al giorno solo in italia) che tutti/e abbiamo sotto gli occhi.
Noi vi abbiamo avvertito. Non diteci che non l’avevamo detto. E un consiglio: non vi sposate!
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Comunque, a proposito del lavoro, ecco, loro permettono agli ex mariti di (in)seguire le mogli così ottengono ciò che vogliono: la moglie viene uccisa dall’ex (quindi niente più alimenti), i figli passano alla suocera o a centri di assistenza (quindi niente più rotture), uno in meno sulla Terra (perché l’ex o si suicida, o finisce in galera). Tre piccioni con una “fava”: l’odio maschile testosteronico (fallocentrico) della lega verso tutti i “competitors”.
Siete sempre delle grandi.