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Sessualità negata e il mito della verginità

Sul gruppo Fb Femminismo alcune sorelle discutono di questo kit per la verginità. Le Iene dicono che viene dalla cina e si acquista online per pochi dollari. Gli egiziani vogliono vietarlo con pene severissime. In Siria l’allarme sarebbe scattato addirittura tra i servizi segreti.

Di trucchi per evitare punizioni (morali, sociali e fisiche) si parlava anche nel film libanese Caramel recensito qualche tempo fa.

Il kit servirebbe a ingannare gli uomini che tengono particolarmente a sverginare le loro donne. La verginità come valore irrinunciabile era e a quanto pare è ancora presente in qualche posto del sud italia. Noi per prime sappiamo che in sicilia non c’era matrimonio senza lenzuolo steso fuori all’alba della prima notte di nozze per dimostrare che la sposa aveva sanguinato e dunque era vergine.

L’imene, quel pezzo di pelle che rappresenta simbolicamente la verginità, si è anche presa l’abitudine di farselo ricostruire chirurgicamente. Non in sicilia, non nel meridione del mondo ma nel nostro occidente così progredito, tutto sex and the city ma profondamente bigotto e sessista quando si parla di sessualità al femminile.

Basta pensare a quello che racconta il film Denti a proposito del mito della vagina dentata e di altri pregiudizi che prendono forma in una società largamente popolata da sette per la purezza che hanno accesso nelle scuole e che incutono terrore negli adolescenti con un cumulo di pregiudizi e bugie di vario genere.

Un devastante piano educativo che negli stati uniti ha fatto danni irreparabili favorendo il proliferarsi di aborti in età adolescenziale che si sarebbero perfettamente potuti evitare con una corretta informazione, con corsi di educazione sessuale, con distribuzione di contraccettivi gratuiti nelle scuole così come stanno cominciando a fare in inghilterra.

In italia l’andazzo non è diverso perchè tutto punta ancora sui divieti e si rende difficile alle ragazzine l’accesso ad informazioni corrette, ai contraccettivi e alla pillola del giorno dopo.

Se pensiamo ai racconti delle nostre nonne e agli stratagemmi per sopravvivere in una cultura che non ci permetteva di essere nulla di più se non schiave di proprietà degli uomini e paragoniamo quei racconti al nostro presente scopriamo che non c’è molto da gioire. E’ cambiato molto poco da allora e stiamo tornando così indietro che possiamo dire che le forme di ribellione del femminismo islamico, a prescindere dal fatto che siano efficaci o meno, sono molto più coraggiose di quelle che tante donne occidentali mettono in atto.

Per pura curiosità ho comunque chiesto ad una amica egiziana e ad un’altra marocchina e mi hanno detto entrambe che questa storia del kit è solo una gran fesseria. Che in realtà non è così diffuso e che le donne già sapevano da tempo come fare a ingannare gli uomini idioti senza che venisse il kit a salvarle.

Mi dicono, e hanno ragione, che gli uomini non hanno idea di come sia fatta una donna e se quella donna non ha partorito e ha avuto un periodo senza rapporti comunque prova un po’ di fastidio in un nuovo rapporto. C’entra il fatto che quel tipo d’uomo penetra senza che la donna sia lubrificata e che non distingue l’ano dalla vagina. Figuriamoci se è in grado di stabilire se una donna è vergine oppure no. Perciò basta qualche lamento, un po’ di sangue sul lenzuolo e quello cinguetta soddisfatto per aver piazzato la bandierina nel corpo di sua moglie.

Oltretutto non tutte le donne sanguinano. Per esempio a me non è successo. Neanche una goccia di sangue.

http://www.youtube.com/watch?v=y9wryu67ZQ4

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Omicidi sociali, Sensi.