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Zia Gelsomina sommuove Perugia

http://liberetutte.noblogs.org/gallery/5204/hanno%20pagato%20copia.JPG

Ecco che combinano le sommosse di perugia:

zia gelsomina fa la sua comparsa per le strade di perugia con discrezione rosa shocking per risvegliare la città.


minaccia femminista che reclama reddito contro la precarietà:
sfruttate, violate, discriminate, contrattate, vendute, ricattate…
siamo indecorosamente stufe!


hanno già pagato per noi le nostre nonne, le nostre mamme, le nostre sorelle… noi siamo qui per riscuotere!

Posted in Fem/Activism, Iniziative, Precarietà.


One Response

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  1. Ale says

    A proposito di reddito minimo, voglio segnalare quanto accaduto presso la Regione Lazio. In pratica, entro il mese di settembre 2009 si doveva comunicare i propri dati per chiedere quello che chiamano “Reddito minimo garantito” (mi pare sia parte di un progetto pilota). Ora, mi spiegano, quelli della Regione, come fa un poveraccio ad essere costantemente aggiornatro su tali questioni, se, magari proprio in quanto povero, non può consultare sempre i siti e i giornali? In sintesi, io dubito fortemente che i veri destinatari abbiano potuto usufruire di questo denaro.

    Parliamo ora di povertà. Solitamente anche i poveri hanno una televisione, ma non è detto, come specificato sopra, che abbiano il collegamento adsl o comunque un computer/cellulare con modem. Quindi, l’unica fonte di informazione in teoria dovrebbe essere proprio la televisione. E cosa trasmettono i telegiornali normalmente? Gossip e nulla altro. Ciò che veramente interessa i cittadini viene costantemente taciuto (come gli scioperi per cui capita, a Roma, di arrivare davanti al cancello della metropolitana e trovarlo sbarrato, dopo un’ora di treno).

    Quindi, mi spiegate a che servono questi servizi, se chi ne potrebbe usufruire non è posto nelle condizioni di poterlo fare?

    Riagganciandomi all’argomento di cui nel post. Mi domando, anche se mettessero questo reddito garantito per le donne, siamo veramente sicure che potranno goderne tutte? Ne dubito.