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Docente contro alunna: 0 a 1

http://www.youtube.com/watch?v=uWGGA-a7PBo

Una ragazza ha denunciato il suo professore di economia Elio Rossitto perchè chiedeva favori sessuali alle sue alunne in cambio di buoni voti. Tutto ciò è accaduto a Catania. Non era l’unica ad aver subito quel ricatto e dopo aver negato e ri-negato il professore ha dato le dimissioni.

Di Dominique parla anche Piero Ricca il quale racconta che lei era stata invitata da Italia 1 ed era andata pensando di poter spiegare la ragione della sua denuncia e dire ad altre ragazze di non subire più nessun compromesso. Invece l’avevano invitata, dice Ricca, per farla partecipare ad una gag alla fine del servizio che la vede protagonista, della serie: sei carina, perchè non vieni a lavorare a mediaset…

Lei ha rifiutato e se ne è andata e la produzione non le ha pagato neppure il taxi.

Dei professori che ricattano le studentesse per farle andare avanti negli studi, quelle che vengono additate dai colleghi misogini come colpevoli di comprarsi la carriera universitaria perchè sono belle e la danno ai docenti, abbiamo sentito parlare spesso. Che da una siciliana parta la rivoluzione delle ragazze contro questo tipo di atteggiamenti proprio noi non ci stupiamo dato che da Franca Viola in poi sappiamo che le donne siciliane sono eccezionali e coraggiose come poche, date le condizioni di svantaggio culturale che spesso sono costrette a vivere.

Sappiamo di tantissime storie, di insegnanti di licei che prendevano la misura dei reggiseni delle alunne minorenni, che nella propria ora di lezione insegnavano i dieci metodi di abbordaggio del macho eccellente e che se glielo andavi a dire al preside, o al vicepreside, com’è accaduto a me, quello invitava il collega a prendere un anno di aspettativa. Il tempo di togliersi dalle balle l’alunna rompicoglioni e poi tutto sarebbe potuto tornare come prima. Quell’insegnante di fatto è ancora lì protetto dalla complicità di tanti e presente nelle aule dove ragazzi e ragazze vengono educate attraverso le sue squallide lezioni.

Quello che è grave in questa storia è che Dominique ha subìto una doppia offesa. Non è stata chiamata da una emittente televisiva, quella di berlusconi che seleziona le bamboline da esibire nelle trasmissioni di intrattenimento, per riconoscerle il merito di aver compiuto una azione difficile, sebbene con i metodi della spettacolarizzazione che l’epoca dei gabibbi ha insegnato a questa generazione e del gossip alla Corona che sorveglia il privato delle personalità pubbliche. Non l’hanno chiamata per presentarla al pubblico con dignità, dandole il ruolo di donna autodeterminata che aveva fatto una scelta importante per se stessa e insegnava tanto anche a molte sue coetanee. L’hanno invitata per ridurla ad oggetto telegenico, televisivo, sessuale come se questa fosse l’aspirazione dovuta, obbligatoria di ogni ragazza di quella età.

Questa storia è esemplare perchè dimostra come in italia non si riesca a valorizzare una donna per le scelte difficili e meravigliose che compie. Piuttosto una donna che fa una cosa del genere viene ricattata ancora con il linguaggio tipicamente sessista della cultura berlusconiana, quello della mercificazione dei corpi e delle vite umane, è dunque costretta a rifiutare un’altra molestia e viene punita perchè se non mette in vendita il suo corpo nessuno la farà parlare.

Qual è la differenza tra il professore maiale e italia uno? A voi la risposta.

Tutta la nostra solidarietà a Dominique.

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio, Storie violente, Vedere.


9 Responses

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  1. vittoria says

    Ciao a tutte e a tutti,
    non mi è mai successa (per fortuna) una cosa del genere. Non sono sorpresa ne’ dalla boiata del prof in se’, ma nemmeno dal comportamento di mediaset. Penso che sia un bene, comunque, che una scena del genere abbia avuto questa diffusione. E penso anche che Dominique prima di mettersi in gioco a quei livelli ci abbia pensato. Tutto il sostegno, ora e in futuro, a tutte quelle donne meravigliose che guardano in faccia il potere e si fanno una bella risata.

  2. azzurra says

    complimenti alla ragazza. possibile che si è dovuto aspettare così tanto perché partisse una denuncia?

  3. Silent says

    Grandissima Dominique.

  4. rosa says

    Le siciliane sn grandi donne! io sn fiera di essere mezzasicula 🙂 Io penso che la tv con quell’azione ha giustificato la violenza del prof come dire: sei solo un oggetto ha ragione lui la colpa è solo tua xke 6 bella quindi vieni a fare la velina.
    E’ uno stupro a tutti gli effetti!

  5. Zillah says

    Mi viene in mente un ex insegnante che, senza giungere a queste squallide vette, si limitava a fissare tette e culi delle alunne con fare da padrone dell’harem (era una scuola a maggioranza femminile). Per fortuna non lo cagava nessuno, se non per ridergli in faccia.

  6. fikasicula says

    no pietro, questo sito viene sempre visitato da persone di ogni genere. non c’è nessun limite, figuriamoci 😀

    per il resto non concordo con il fatto che pensi che debbano essere le madri a doversi preoccupare dell’educazione delle loro figlie.

    pensi che ai padri la questione non riguardi? quindi se le figlie incontrano gente cattiva la colpa sarà delle madri?
    vedi, basta veramente poco per essere sessisti e la tua frase, con tutte le tue buone intenzioni, lo è.

    ciao

  7. Pietro says

    Purtroppo nel mio caso personale, i miei genitori hanno fatto attività politica assieme a questo professore e manifestano nei suoi confronti grande stima e ammirazione; anzi, per i miei genitori è stato motivo di orgoglio il fatto che io abbia avuto un tipo così come professore di scienze.
    Io non ho mai avuto il coraggio di raccontare ai miei genitori quello che questo professore faceva in classe nei confronti delle studentesse perchè sono sicuro che i miei genitori non mi avrebbero mai creduto e non mi crederebbero nemmeno tutt’oggi.

    La domanda che fai ” sarebbero felici i genitori di sapere a chi affidano le loro figlie? “
    credo sarebbe più appropriata se riferita alle madri delle figlie femmine più che ai genitori in generale. Non credo che alle madri piacerebbe sapere a quali personaggi viene affidata l’educazione delle proprie figlie nei licei.

    Il problema è che solo successivamente, andando all’università ho capito che l’atteggiamento del professore era sessista.

    Gran parte dell’educazione sessuale intesa come rispetto della persona e come presa di distanza da comportamenti sessisti l’ho imparata nei collettivi politici universitari di sinistra dove erano presenti molte donne che intervenivano in tutte le questioni ponendo un punto di vista di genere.
    Io ai collettivi di sinistra andavo soprattutto perchè cercavo di affrontare i gravi problemi relativi all’università creati soprattutto dalla riforma del ministro Ortensio Zecchino, dall’aumento delle tasse universitarie, e per partecipare alle iniziative contro il bombardamento della Serbia nel 1999 ma principalmente ascoltavo quello che dicevano gli altri e non ho mai pensato di assumere un posizione lideristica o di usare i collettivi per costruirmi una carriera politica personale.

    Comunque è abbastanza singolare che io abbia ricevuto un’educazione contro il sessismo ascoltando gli interventi delle donne e frequentando le compagne dei collettivi dell’università e che invece io non abbia ricevuto nessun insegnamento verso una sessualità sana, corretta e rispettosa delle persone da parte della scuola superiore.

    Comunque, spero che alle autrici di questo blog non dispiaccia se il loro sito internet viene regolarmente vistitato dalle persone di sesso maschile come me.

    Un saluto.

    Pietro

  8. fikasicula says

    grazie mille pietro di aver condiviso questi ricordi.
    il punto che tu rilevi è fondamentale: questi insegnanti agiscono spesso con ragazzine che non hanno strumenti per difendersi e con ragazzini che non hanno strumenti per evitare di recepire quei comportamenti come giusti anche per se’.
    l’altra cosa vera che dici è che spesso, soprattutto nei piccoli paesi, questi docenti sono intoccabili perchè legati alla sfera politica paesana.
    sarebbero felici i genitori di sapere a chi affidano le loro figlie?

    ciao

  9. Pietro says

    Ciao, sono Pietro e sono laureato in una materia scientifica e adesso ho 28 anni.

    Al liceo ho avuto un professore di osservazioni scientifiche, chimica e microbiologia, il quale al quarto anno aveva l’obbligo di insegnare l’educazione sessuale perchè così era previsto dai programmi ministeriali.

    Mi ricordo che un giorno era venuto a lezione e chiese alle mie compagne di classe di portare in aula il proprio sangue mestruale per portarlo nel laboratorio di biologia e chimica del liceo e quindi guardare al microscopio gli ovuli non fecondati. Nel fare una simile richiesta, il professore sottopose le mie compagne di classe ad un deciso interrogatorio per sapere se il ciclo mestruale di ciascuna ragazza fosse regolare o meno. E così si fece dire da ogni ragazza davanti ai compagni di classe informazioni riguardo al proprio ciclo per sapere se quella aveva un ciclo regolare, quell’altra meno e quell’altra ragazza aveva le mestruazioni a sbalzi.

    Per fortuna che le mie compagne di classe, che all’epoca avevano 16 anni, si sono coalizzate tutte assieme e tutte assieme hanno mandato il prof. a fanculo manifestando il loro netto rifiuto ad una simile richiesta. Allora anche io avevo 16 anni e non avevo gli strumenti culturali per capire in modo completo che una simile richiesta fosse abbastanza pesante e anche se non capivo dal punto di vista scientifico cosa ci sarebbe stato di interessante da vedere negli ovuli non fecondati, per me il professore era il professore e quindi non bisognava mettere in discussione le sue proposte.

    Se mi accadesse di assistere ad un fatto simile adesso che ho 28 anni, reagirei in maniera molto diversa: credo che il prof. volesse approfittare della giovane età delle mie compagne che non sempre a 16 anni possiedono la capacità di distinguere ciò che ha un fondamento scientifico nell’educazione sessuale da ciò che è un’intromissione nella vita privata.

    Poi mi ricordo che durante le lezioni di educazione sessuale, nel parlare dell’interruzione volontaria di gravidanza, il professore si era messo a criminalizzare le donne che nella loro vita erano ricorse per più di quattro volte all’interruzione volontaria di gravidanza.

    A me che piacevano le materie scientifiche, tanto che mi sono laureato all’università con un ottimo voto in una laurea scientifica, ricordo ancora con fastidio la mia voglia di imparare con davanti il quaderno a quadretti e la matita che cercavo di prendere appunti e con la mente pensavo: “Dai signor professore, spiegami il meccanismo delle reazioni chimiche, i fondamenti della chimica generale, la biologia e l’utilità pratica dei microrganismi, la botanica e l’ecologia, perchè ho tanta voglia di imparare cose nuove” e invece il professore ogni cinque minuti faceva battute sessite nei confronti delle mie compagne di classe e per me allora ciò era abbastanza normale anche se oggi mi vergogno a dirlo.

    Purtoppo fuori dalla scuola questo professore era un politico molto potente, un intoccabile e tutti lo stimavano per tutti i suoi tramacci.

    Magari ciò che ha fatto il mio prof. del liceo era di gravità molto minore ripetto a quello che è successo all’università di Catania.

    Comunque, fino ad oggi ero convinto che nell’università le studentesse di 20 anni fossero più sveglie ed avessero più esperienza delle ragazze di 16 anni del liceo e che quindi nell’ ambiente universitario il sessismo fosse meno presente rispetto al liceo, perchè appena c’è un episodio di sessimo nell’università, le donne con più di 20 anni reagiscono subito tutte compatte.

    Invece, dal filmato girato a Catania, mi tocca con tristezza constatare che purtroppo anche nelle università ci sono professori che praticano molestie sessuali nei confronti delle donne.

    Ciao da Pietro.