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Roma, 23/24 novembre: Che genere di lingua? Sessismo e potere discriminatorio delle parole

Riceviamo segnalazione di una bella iniziativa che si svolgerà a Roma. Buona lettura!

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ll 23 e 24 novembre ci ritroveremo in Convegno alla Sapienza per parlare dell’uso sessista della lingua nel nostro quotidiano, nella politica, nella scuola.
Riteniamo che sia necessario suscitare un dibattito anche fuori dall’Università, coinvolgendo giornali e media, che hanno grande influenza sul linguaggio: vorremmo non tanto la loro presenza quanto il loro sostegno.

Invitiamo dunque rappresentanti di testata a partecipare, non per dovere di cronaca, ma per assumersi l’impegno di promuovere nei rispettivi giornali un uso non sessista della lingua, e invitiamo rappresentanti del mondo politico, effettivamente intenzionate/i a promuovere il rispetto di genere nella lingua degli atti ufficiali.

Maria Pia Ercolini (referente Progetto SUI GENERIS; docente IPSCT G. Verne – Roma), Aureliana Di Rollo (docente Liceo Ugo Foscolo – Albano), Anna Angelucci (docente Liceo Pasteur – Roma)

Per saperne di più: www.sguardisulledifferenze.org

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23-24 NOVEMBRE 2009
UNIVERSITA’ LA SAPIENZA


CHE GENERE DI LINGUA?
SESSISMO E POTERE DISCRIMINATORIO DELLE PAROLE


23 NOVEMBRE ore 9,30
Facoltà di Scienze Umanistiche – aula Odeion

IL SESSISMO NELLA LINGUA

Saluti del preside della Facoltà di Scienze Umanistiche Roberto Nicolai

Saluti della delegata del rettore alle Pari opportunità Marisa Ferrari

modera: Maria Serena Sapegno

Introduzione: Maria Serena Sapegno
Massimo Arcangeli (Università di Cagliari),

Il ‘politicamente corretto’
Maria Rosa Cutrufelli (scrittrice),

Narratrici e narratori: una lingua comune? Maria Antonietta Passarelli (Sapienza Università di Roma e Università di Zurigo),

Il “femminile” nei dizionari: un’esplorazione diacronica
Lorenza Pescia (Università di Zurigo),

Il maschile e il femminile nei mass-media italiani e della Svizzera

BUFFET
23 NOVEMBRE ore 15,30

Teatro della Casa dello studente – Via Cesare de Lollis 20

IL SESSISMO NEL LINGUAGGIO DELLA POLITICA

modera: Ilenia De Bernardis
Grazia Basile (Università di Salerno),

Strategie linguistico-comunicative e differenza di genere nel linguaggio politico
Fabrizia Giuliani (Sapienza Università di Roma),

La semantica di vita nel linguaggio della politica
Nadia Cannata (Sapienza Università di Roma): Lui (non) è la patria. L’uso del sentimenti nel linguaggio autoritario

24 NOVEMBRE ore 9,30
Teatro della Casa dello studente – Via Cesare de Lollis 20

IL SESSISMO NEL LINGUAGGIO DELLA SCUOLA

modera: Luisa Valmarin
Maria Pia Ercolini (Istituto Giulio Verne di Acilia) (progetto Sui generis):

Il sessismo linguistico a scuola: dagli stereotipi di genere alla costruzione della consapevolezza
Aureliana Di Rollo (Liceo ginnasio Ugo Foscolo, Albano (RM) e Università di Melbourne):

presentazione di un’unità didattica sull’uso sessista della lingua
Anna Angelucci (Liceo scientifico Pasteur, Roma):

Come parla la scuola? Implicazioni sessiste del "didattichese”.
Francesca Vennarucci (Liceo ginnasio Giulio Cesare Roma)

Forme di sessismo nei libri di testo
Claudio Nobili (studente Scienze Umanistiche):

Comunicazione sulle bacheche universitarie
Laura Venturini (studente Scienze Umanistiche):

Il sessismo all’ Università: il web

Posted in Fem/Activism, Iniziative.


One Response

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  1. Kimble Perry says

    sono arrivata al vostro sito durante una ricerca su come le donne usano la lingua italiana nella letteratura moderna. Questa ricerca riguarda l’ipotizzato utilizzo differenziato tra i generi, cioe’ che ci sia modo femminile di sfruttare la lingua loro. Trovo una caterva di siti che mettono la costruzione della lingua sotto scrutinio e nessuno sito che mi indirzzi verso l’informazioni o i saggi che discutono/analizzano l’uso della lingua dalle scrittrice italiane. Io vorrei vedere meno attenzione puntata sul veicolo (linguaggio) e guardare di piu’ il modo coraggiosa di “guidare” il veicolo, cioe’, il modo delle donne di sfruttare al meglio la lingua nativa. Ci vuole Meno parlare su quello che si subisce e di piu’ su quello che si fa per contrastare e mutare tramite un uso giudizioso.