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Quelle donne che non sono libere di fare, dire, pensare, amare, reagire

L’immagine di apertura serve a ricordare come ci considerano moltissimi uomini italiani (non diversamente da chi ci considera merce o semplici consumatrici). A questo proposito è utile leggere il documento delle "Donne nella realtà" che non sono nella disponibilità del premier e che parlano di silenzio degli uomini. Utilissimo leggere un altro documento, scritto da altre giornaliste, su "sesso e politica nel post-patriarcato" che fa da cornice ad un appuntamento che si è svolto stamattina a roma. Utile leggere anche il commento che oggi scrive la Urbinati la quale dopo aver offeso alcune volte la nostra intelligenza parlando di "silenzio delle donne" finalmente si è accorta che quelli che stanno in silenzio sono gli uomini. Il riferimento al silenzio degli uomini ci piace non perchè le donne hanno bisogno di essere difese da essi giacchè come avete visto le donne, a partire dalla bindi, si sanno difendere perfettamente da sole, ma semplicemente perchè il loro silenzio è complice, colpevole, offensivo tanto quanto lo sghignazzare, le sgomitate tra compari che comunque trattano il premier da loro pari e vedono le donne come oggetti da denigrare.

Ci piacerebbe però ora parlare con la bindi e chiederle perchè quando era ministro della famiglia con il governo prodi, intervenendo in una grossa conferenza sulla famiglia che si è svolta a firenze, ha parlato delle donne come "ammortizzatrici sociali", ovvero come coloro che devono supplire una carenza di servizi che lo stato giudica troppo costosi e ci assegna attribuendoci anche il ruolo di risolvere il problema della natalità persino quando siamo precarie e disoccupate. Ci piacerebbe sapere perchè il governo di cui lei era espressione e lei per prima non abbiano avuto voglia di porre fine ad una grande discriminazione delle donne, quelle lesbiche per esempio che non sono utili allo stato in quanto ammortizzatrici sociali nelle famiglie etero e dunque non meritevoli di nessun riconoscimento giuridico quando decidono di realizzare un differente nucleo solidale.

Detto ciò ovviamente siamo liete che lei, in quanto donna riconosciuta dai profondi sentimenti cattolici, unica categoria che viene lasciata in pace da chiunque, sia nella pressante richiesta di utilità riproduttiva sia nell’adeguamento alle categorie estetiche care a donne come la santanchè, abbia reagito con autonomia e dignità nei confronti dell’unico uomo che non fa distinzione tra puttane e sante, tra donne laiche e donne fedeli ai principi cattolici perchè le considera tutte, nessuna esclusa, "a sua disposizione". Siamo comunque convinte che uno dei motivi per cui tant* stiano gridando al sacrilegio sia proprio il fatto che la bindi non è considerata una donna come le altre ma rappresenta e corrisponde ad un contesto culturale tra i più offensivi che le donne possano subire. La stessa cosa, se non peggio, immaginiamo sarebbe potuta accadere se berlusconi avesse offeso la onorevole binetti.

Il contesto familiare che la bindi intendeva tutelare con proposte in molti punti simili a quelle che oggi avanza il ministro sacconi è comunque lo stesso in cui avvengono – e qui davvero il silenzio degli uomini è assordante – la maggior parte delle violenze ai danni delle donne. Ce lo dice con chiarezza una recente indagine nel territorio di Siena e che lo dicono i numeri delle tante donne che muoiono in italia per mano del marito, fidanzato, convivente, conoscente, ex. 

Oggi però ci rallegriamo con una novità. Le donne non sono più uccise soltanto dagli uomini depressi, gelosi, non rassegnati, egoisti, disperati, etc etc, ma anche da quelli che si sentono feriti nell’amor patrio.

E’ accaduto a Brescia, in pieno territorio leghista intriso di razzismo fino all’eccesso. Un uomo ha accoltellato la vicina di casa perchè stava con un ragazzo tunisino. La donna è per fortuna ancora viva ed è stata soccorsa da un’altra vicina anche lei precedentemente minacciata perchè ha una relazione con un altro uomo nordafricano.

Questa notizia possiamo associarla all’altra probabilmente più nota del tentato omicidio di un ragazzo senegalese. Siamo sempre a Milano e putacaso in queste belle città del nord non c’è nessuno che invochi "sicurezza" per queste vittime dell’odio razziale istigato in larga parte dai politici locali. 

Già ammazzare un ragazzo, come è accaduto, perchè è considerato niente di più che un "negro" è una cosa vomitevole. Ammazzare la donna che ci si fidanza insieme è veramente segno di grande squilibrio sociale. E’ un gesto che dice tante cose, si somma alla innumerevole quantità di "non toccate le nostre donne" che dunque sarebbe mirato a punire chi osa toccare la pelle bianca ma anche le donne pallide che "tradiscono" questo folle patto. Significa appartenenza che va oltre il proprio nucleo familiare. Non è più solo la donna moglie, fidanzata, amante, che rischia di morire perchè considerata di proprietà di qualcuno ma tutte le donne perchè sono considerate più in generale proprietà dell’uomo bianco.

Quanti saranno i commenti dispiaciuti di uomini leghisti su questo? Quanti si assumeranno la responsabilità dell’odio che stanno disseminando? A parer nostro nessuno. Diranno che si tratta di un singolo folle, ispirato a se stesso e nel frattempo si intratterranno per l’ennesima volta a puntare il dito sulle ragazze che sanno difendersi da sole, quelle che sono uscite fuori dai rigidi canoni del femminile ottocentesco e che stanno cercando un modo per essere se stesse, arrabbiate e grintose passando obbligatoriamente per esempi machisti. Le chiamano bulle e sono l’emergenza milanese del momento, più che il razzismo, più che la violenza maschile sulle donne, più che la pedofilia, ci sono queste ragazze incazzate che bisogna rimettere al proprio posto.

E mi raccomando, da domani: imparate a ricamare per farvi il corredo e poi rimettete a posto la casa per farla trovare pulita al vostro papà! 

—>>>La prima immagine viene da qui, via killingbambi 

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


One Response

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  1. Rosa says

    “Spregiudicate, sfrontate, spesso alticce, se non ubriache o perfi­no drogate, nelle tasche dei jeans alla moda o sotto le gonnine a vi­ta bassissima qual­che volta nascondo­no un coltello.”

    Dall’articolo delle bulle…sono sconcertata dalla descrizione che si fa della ragazza bulla perchè indossa una gonna, beve o mette i pantaloni a vita bassa. Non a caso dice ‘A VOLTE nascondo un coltello’

    Cosa cazzo c’entra quindi il bullismo con uil modo di vestire e di ubriacarsi?
    Il bullo nn è quello che fa male agli altri?
    Fa x caso male a qualcuno vestirsi con gonne a vita bassa e prendere in mano uno spinello?

    Ricordo alla cara stampa che è piena di calendari di donne seminude e veline..sarebbero bulle?
    No xke quelle sono addomesticate e servono x il piacere maschile.
    Quindi che faranno x combatterlo? ci mettono il burka?
    Sono scandalizzata!!!!