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Che le donne facciano le donne

Ne avevamo parlato già qualche giorno fa: le regole diffuse a pioggia per dire alle donne come "non farsi stuprare". Ed è diverso, sapete, guardare la questione da una prospettiva che vede le donne quasi come uniche responsabili della violenza maschile. C’è tutto un gioco di trasformazione delle frasi che assumono proprietà transitive o intransitive a seconda di chi le pronuncia. In generale quello che emerge è che secondo alcuni soggetti le donne non sono stuprate ma si fanno stuprare. Gli uomini, gli stupratori, non vengono citati mai. Come se non esistessero, come se non si dovesse minimamente rivolgere a loro qualche avvertenza, un paio di consigli tipo "tenete a bada l’uccello", "ammazzatevi di fatica e dormite invece che stuprare le donne", "imparate a vivere il sesso in maniera consensuale". Gli uomini sono quelli che vengono processati, quasi sempre assolti, qualche volta presi e "tradotti" in carcere. Le donne pagano il fio prima, durante e dopo lo stupro. Quello è il trauma più grande che resta indelebile perchè la società glielo imprime addosso come un marchio a fuoco. Più dello stupro stesso, peggio dell’abuso c’è il dover pagare la "colpa" di essere state stuprate.

Questa cosa l’hanno capita anche a parma dove alcune consigliere hanno apertamente preso in giro il "vademecum per la prevenzione della violenza sulle donne". Capiamo da poche frasi che quel vademecum deve essere stato fatto sotto la consulenza di donne simil telefono rosa (o viceversa) e ci fa piacere che qualcun@ abbia chiarito che di idiozie si trattava. C’è solo una variante: mentre le TR sostenevano che i capelli lunghi non sono una cosa buona e dunque il consiglio implicito era quello di raparsi a zero, l’assessora che ha divulgato il vademecum a parma distingue invece i capelli scuri da quelli biondi (abbiamo stabilito che agli stupratori piacciono le bionde?) e invita le bionde con capello lungo a nasconderlo sotto un cappello. Le donne dell’opposizione suggeriscono l’uso di una coppola e noi siamo d’accordo. Vestirsi da maschio, mafiosaccio anni ’50 certamente può dissuadere. Resta il fatto che gli stupratori non devono modificare una virgola. Sono i comportamenti delle donne ad essere modificati. Sono le donne a dover cambiare abitudini, a limitare la propria libertà perchè si sa "l’uomo è cacciatore". E’ la preda che deve mimetizzarsi con l’ambiente e sigillarsi la vita, i pensieri e persino l’uso della parola per mandare tutti a quel paese.

Come abbiamo già detto questi vademecum alla fine dicono tutti la stessa cosa: "se non uscite da casa, è meglio".

Qualche altra news:

una donna è stata torturata e uccisa a los angeles. Repubblica la ricorda con un servizio fotografico tra il prurigginoso e il softcore. Fosse stato un uomo di sicuro non avrebbero fatto la stessa cosa.

In inghilterra è già da un po’ che ci deliziano con ricerche sessiste. L’ultima riguarda le madri dei bambini in sovrappeso. Sarebbe tutta colpa loro, delle madri, se i figli non hanno una alimentazione sana. A questo proposito vi invitiamo a leggere, se non l’avete già fatto, un altro post e il più interessante dibattito – tra i commenti – che ne è scaturito.

Qualche tempo fa avevamo pubblicato una mail di una donna che parlava del sessismo dei medici. Il post ha stimolato altri interventi e alcune donne hanno parlato della loro cattiva esperienza a proposito di ginecologi di sesso maschile. Saremmo liete di accogliere altri vostri interventi a tal proposito – tra i commenti o via mail – e poi scrivere un secondo post che approfondisce la questione.

Il consiglio dell’amministrazione dell’Aifa ha deliberato in maniera definitiva l’introduzione della Ru486 negli ospedali italiani. Potremo goderne oppure dovremo aspettare l’esito, prevedibile, della commissione di inchiestamessa in piedi da madama roccella e dalle sue pari? 

A milano da un po’ si denuncia l’emergenza bulle. I toni della discussione sono inquisitori. Si parla di ragazze che si comportano in modo "indecoroso", non più educande dell’ottocento, vogliono – udite, udite – somigliare ai maschi. Bevono e vivono e le osservano con il trucco sfatto dopo una sera in discoteca e si sorprendono che il modello di vita acquisito da queste ragazze sia pari a quello che deriva da un trentennio di cultura della "milano da bere" di stampo craxiano prima e berlusconiano poi.

Noi che di Bulle ci intendiamo facciamo fatica a prendere sul serio una denuncia sociale che adopera i toni delle dame di carità. L’inquisizione a milano è in giro da parecchio tempo e dopo i provvedimenti restrittivi per gli adolescenti bevitori non si capisce quale soluzione mirata potranno trovare per punire le ragazze che non vogliono comportarsi da femmine. 

Perchè il dato è proprio questo: l’emergenza riguarda il fatto che tutto il genere femminile deve essere riportato in riga. Di sicuro le ragazzine di oggi così conciate non potranno essere le amorevoli casalinghe di domani. Se sono aggressive, non abbassano timide gli occhi e non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno, è più difficile addomesticarle a diventare delle perfette schiave dei nuclei familiari.

Dichiarare l’emergenza è sintomo di gravi decisioni. Prelude a separazioni per genere dei programmi educativi, all’obbligo di indossare una divisa scolastica, alla tentazione di ripristinare le scuole di mussoliniana memoria per le giovani italiane.

Cosa è maschile? Cosa è femminile? Sputare per terra è maschile? Ripulire lo sputo sarebbe femminile? Chi ha deciso queste sciocchezze? Gli uomini.

Sono terrorizzati all’idea che le donne non saranno più animaletti domestici tanto da ululare "le stiamo perdendo, le stiamo perdendo". Non si rassegnano all’idea che le ragazze, abbandonato l’obbligo di dover vestirsi, pensare, parlare in un certo modo hanno dato sfogo a quello che di umano era in loro: rabbia, aggressività in forma diretta. Prima di oggi le donne arrabbiate massacravano le relazioni attraverso l’aggressività indiretta e non era certo meglio. Non si capisce perchè le donne debbano contenere queste reazioni sulla base di una appartenenza ad un genere, per adeguarsi ad un ruolo sociale. Ai maschi non direbbero mai "smetti di essere aggressivo perchè sei un ragazzo". Tuttalpiù direbbero "smetti di comportarti da femmina" ai gay. E quindi torna la necessità autoritaria di stabilire un ordine sociale sulla base dei ruoli e delle inclinazioni.

Una ragazzina che fa cose da maschio diventa la protagonista di una "emergenza" sociale che sarà sottoposta a controllo. Il maschio che si prende a pugni con i compagni invece resta tanto ma proprio tanto virile.

C’è dunque che le ragazze impareranno a gestire rabbia ed aggressività se si da loro il tempo di misurarle sul piano reale esattamente come è stato fatto per i maschi. C’è che una ragazza che è in grado di reagire difficilmente si lascerà fare del male da un ragazzo. Noi certo non approviamo che il branco di bulle vada a picchiare la ragazzina che ha soffiato il ragazzo ad una di loro. Sappiamo però che i maschi non si farebbero soffiare neppure una virgola anzi continuano a dettare legge persino sulle ex, anche dopo averle lasciate perchè comunque sempre di roba di loro proprietà si tratta.

Se le ragazze devono passare da un modello machista per recuperare autonomia e per fare crollare la barriera di censure che blocca tutte le loro emozioni che la società rifiuta, ben venga. Impareranno e quando impareranno sarà perchè noi ci occuperemo di loro lasciando che siano donne nuove, senza imporre loro di censurare nulla e di reinterpretare modelli di femminilità che noi stesse vogliamo vedere tramontati. Impareranno perchè noi le aiuteremo ad essere quello che vorranno essere. Se le ragazze decise e più autonome "si comportano da maschi" forse è perchè l’unico modello di emancipazione e autonomia corrisponde ai maschi. Le donne normalmente sono tutt’altro che autonome ed emancipate.

Se riusciremo a dare un esempio differente di autonomia e di emancipazione allora le ragazze potranno partire da un altro punto di riferimento. Apprenderanno quello che c’è da apprendere e poi sceglieranno un terzo percorso nuovo e diverso, forse un quarto e persino un quinto. Smettiamola di parlare della rabbia e dell’aggressiità delle donne dipingendo mostri. Le donne sono normalmente aggressive perchè sono esseri umani, persone come tante. Le ragazzine lo sono allo stesso modo.

Rileviamo poi come ci sia una grande analogia tra i vademecum per "non farsi stuprare" e la denuncia di emergenza riferita al bullismo al femminile. In entrambi i casi parliamo di soggetti che vorrebbero rieducare a fare "le femmine" così come dettato dalla tradizione. 

Infine una storia veramente triste: una coppia viveva in un container, a palermo. Erano stati sgomberati da una casa e hanno occupato il container che poi è stato loro assegnato. Un luogo invivibile in cui la donna ha vissuto la gravidanza e che ha causato la morte della sua bambina di appena un anno. La coppia, assieme ad altre persone, era stata sgomberata da un posto che sarà cartolarizzato per dare il guadagno all’Amia, l’azienda monnezza palermitana, strapiena di debiti e al collasso come già napoli, catania, etc etc.

Il sindaco di palermo è del centro destra e lascia perire la città tra la monnezza e piogge torrenziali. Un comune al fallimento economico che ha bisogno di essere rimpinguato per non chiudere i battenti.

Una bambina morta è un bruttissimo bilancio dell’amministrazione palermitana. una bruttissima notizia per tutt*.  

—>>>foto da riotclitshave 

Posted in Anti-Fem/Machism, Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


2 Responses

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  1. fikasicula says

    carissima, abbiamo parlato di almeno due corsi fatti a roma, se non ricordo male, proprio a cura di questa organizzazione.

    non c’è molto da argomentare tranne che sono esattamente identiche, negli scopri e nelle intenzioni, di un qualunque corso di “cura” per i gay.

    il loro intento è quello di riportare le donnine a fare femminucce e i maschietti a fare i maschietti.

    puro fango sessista.

    se dovessi sapere di altri corsi fatti in italia faccelo sapere e ne riparleremo.

    un abbraccio
    fs

  2. maddalena says

    Carissime compagne,
    cerco un vostro AIUTO e PARERE…
    L’ anno scorso, scrissi un’ articolo contro l’ EDUCAZIONE DIFFERENZIATA
    (il seperatismo tra maschi e femmine nelle scuole):
    l’ articolo è questo http://iskra.over-blog.net/…_SCUOLE-1441267.html

    Ebbene: mi ha scritto una tizia che ha usato questa e-mail: gmail@educazionedifferenziata.it

    Esiste un sito sull’ EDUCAZIONE DIFFERENZIATA e ho sospetti (molto fondati) che ci sia dietro l’ OPUS DEI!

    http://www.educaciondiferenciada.com/…erenziata/

    Ecco cosa ho risposto alla TIZIA:

    NON CREDO A NESSUN METODO PEDAGOGICO BASATO SULLA DIFFERENZIAZIONE: è una bestialità.
    Infatti, fino a prova contraria, questo metodo-pedagogico è diffuso esclusivamente nei regimi-teocratici (o similari) come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Iran.
    Oppure nei Regimi Fascisti ed Autoritaristi: l’ Italia di Mussolini, nelle scuole franchiste, nel Cile di Pinochet e nell’ Argentina e nella Grecia dei Generali.
    In Inghilterra e negli USA si usano questi metodi-pedagogici in via del tutto eccezionale (sono ancora realtà minoritarie) e, comunque, sono stati che garantiscono più tutela sociale ed assistenza alle donne-lavoratrici (di ogni ambito e settore) e dove c’è più attenzione alle Pari Oppurtunità (l’ opposto dell’ Italia).
    Detto questo: mi fa “orrore” il fatto che qualcuno tenti di re-introdurre metodi pedagogici così retrogradi ed aberranti!

    VOI COME ARGOMENTERESTE QUESTA NUOVA MODA?