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Repubblica, l’Unità e la mercificazione delle idee e delle lotte

Si ricomincia: a partire da repubblica. Scommettiamo che ora si attacca al tram anche l’Unità (le girotondine da salotto dei diritti delle donne). Hanno scoperto la gallina dalle uova d’oro, la fonte dei guadagni: i cittadini e le cittadine indignate. Abbiamo altri quattro anni di legislatura e a occhio e croce li trascorreremo schiacciati tra la retorica della maggioranza e la speculazione del sostituto delle forme partito, la mobilitazione con sponsor, nel senso che chi si mobilita paga, investe, fa guadagnare allo sponsor in termini di pubblicità, promozione, vendite. E’ la speculazione di alcune fonti di informazione di centro sinistra (dall’altro lato lo stesso stanno facendo libero e il giornale) che da qui in avanti pubblicheranno le foto di tutta l’italia, uomini e donne, vecchi e giovani, bambini e bambine, cani e gatti, tutto incluso, facendoli diventare quella strana cosa a metà tra il cittadino indignato scontento e il consumatore contento.

Se l’esercizio della partecipazione e della democrazia si risolvesse firmando una petizione in cui ci si dichiara offese per generici motivi, senza avere il coraggio di entrare nel merito e di dire cose "rischiose", oppure inviando la nostra foto al giornale tal del tali per poi vederci ritrarre in una carrellata di volti che certo – c’è di positivo che – non sono ritoccati in photoshop e sono gente vera, se bastasse questo – dicevamo – non avremmo problemi rispetto alla gente protagonista di questo nuovo "io c’ero", gente che immagina di esaurire il suo compito, la partecipazione e la democrazia, in una fotografia con su scritto "farabutta" o "io offesa dal premier".

Iniziative di questo genere servono a fare vendere più copie ad un giornale o ad avere più click al sito dello stesso. Guardatele bene le pagine dei giornali che avete eletto come leader delle vostre gesta e vedrete che nella sezione foto, quella che visiterete di più hanno ampliato lo spazio pubblicitario, che all’annuncio di indignazione corrisponde un interstitial (quello che vedete prima di avere accesso all’articolo) con il promo di qualcosa e tutto ciò per quello che li riguarda corrisponde a soldi che noi non abbiamo.

Guardate bene e fate attenzione perchè le vostre foto sono diventate prodotti sui quali altri esercitano profitti perchè stanno in pagine che creano guadagno. Le stesse persone che mandano le foto ogni volta che vanno a rimirarsele sul sito di repubblica procurano una entrata economica al giornale. Fornite gratis e con entusiasmo le foto e poi pagate per vederle e tutto ciò senza saperlo.

Se repubblica o l’unità avessero voluto creare mobilitazione "disinteressata" attorno ai temi sui quali vogliono attirare l’entusiasmo del pubblico, avrebbero creato pagine differenti, SENZA pubblicità, SENZA speculazione, SENZA guadagno. Perchè sulla indignazione della gente, sulle lotte, sulle battaglie per la democrazia non deve guadagnarci nessuno. Perchè i megaraduni dei cittadini ridotti a consumatori si possono fare entusiasmandoli per la qualità della mortadella così come per le cattive battute del presidente del consiglio. Fosse questa la lotta politica il governo sarebbe già caduto. Fosse questa la resistenza temibile ci sarebbero già stati morti. Fosse questa la rivoluzione vera saremmo già a doverci difendere dalle bombe e dai rastrellamenti casa per casa come in america latina. 

Quattro anni di legislatura ancora inseguendo le misere battute del premier, costruendo partecipazione virtuale sul nulla, speculando sull’indignazione delle donne, senza sostanziare l’antisessismo ridotto a misero elemento di pubblicità utile al premier, discutendo di aria fritta mentre la maggioranza cambia le regole per non rispettare le regole, mentre noi diventiamo sempre più precarie e mentre la gente muore. Quattro anni di legislatura rendendo l’indignazione un elemento di consumo. Chi raccoglierà firme contro la mercificazione delle idee? Non era già sufficiente la mercificazione dei corpi?

Indigniamoci per qualcosa di concreto. Indignatevi per salvare l’umanità da se stessa. Non ci facciamo manipolare perchè l’arte della persuasione segue le vie del marketing pubblicitario e chi campa di quel mestiere sa indurre bisogni, finanche l’indignazione per poi rivendervi soluzioni e salvatori dell’umanità. Chi manipola la gente, la raccoglie attorno ad un unico bacino e poi la controlla. Indìce le manifestazioni e le rinvìa per farci diventare tutti patrioti e guerrafondai per un giorno. Quanti interventi critici circa la guerra in afghanistan avete letto su repubblica e l’unità nei giorni del "lutto nazionale"? Hanno forse cambiato, repubblica e l’unità, l’agenda delle priorità quando c’è stata la tragedia a messina? Sono dalla parte della gente o seguono soltanto i sistemi di audience obbedendo alla dittatura degli indici d’ascolto?

Fatevi delle domande e non ingoiate tutto come fossero caramelle. Rifiutatevi di essere consumatrici, teste mercificate strattonate a destra e a sinistra. Fate attenzione alle cose importanti. Per esempio:

C’è una cosa che si chiama pacchetto sicurezza che criminalizza gli stranieri e alle straniere. Essi vengono rastrellati porta a porta, sugli autobus, in città, nelle piazze, nelle periferie, nelle baraccopoli e portati in lager che si chiamano Cie. Restano lì per mesi e subiscono violenze, le donne denunciano molestie sessuali, ci sono stati "suicidi", morti, vivono in una condizione disumana. Ci sono poi quelli che vengono fermati e affondati in mare aperto sotto stretta sorveglianza della task force che non permette la circolazione di esseri umani. Tutto ciò succede ADESSO e succede nelle vostre, nelle nostre città.

Una idea per repubblica: perchè non scatta qualche foto alle facce della gente rinchiusa nei lager o di quelli che muoiono nel mediterraneo e poi le pubblica con su scritto "Ucciso/a dallo Stato italiano"? Non è interessante perchè gli stranieri non sanno leggere e non comprano i giornali? Immagini troppo poco esteticamente "amabili" e "positive" per fare promozione al quotidiano? O in realtà fareste anche questo pur di guadagnare scoprendo fette di mercato differenti tra la popolazione antirazzista?

Chi si occupa di dare notizie darà la notizia delle mobilitazioni politiche. Se chi da’ le notizie, controlla una fetta, piccola o grande che sia, del mercato editoriale, orienta e controlla l’opinione pubblica, organizza anche le mobilitazioni diventa conflitto di interesse. Di Berlusconi ne abbiamo già uno. Proprio non ce ne serve un altro. Voi non siete il giornalino militante del movimento dei cittadini onesti e dei rivoluzionari in lotta. E se siete un giornale di partito allora ci piacerebbe sapere con esattezza di quale partito si tratta. 

Voi state uccidendo l’ultimo pezzo di democrazia che ci resta. La dignità della lotta finalizzata al raggiungimento di obiettivi autentici. Sulle lotte non ci si guadagna. La resistenza partigiana non può essere preceduta da un fottuto interstitial. E se volete lottare in maniera "eguale" mettendo in discussione il principio stesso secondo cui berlusconi è al di sopra di tutto perchè piacerebbe al 70% degli italiani allora smettete di misurare il vostro potere sulle vendite dei giornali, smettete di costruire gradimento al di fuori dell’arena politica reale, quella in cui si esercita la democrazia oramai, anche grazie a voi, quasi totalmente svuotata di senso. Se ci credete candidatevi, scendete in campo. Smettete di farvi pagare da gente che spende la passione civile affidandosi a chi pare più credibile. Smettete di fare gli "illusionisti" delle battaglie di civiltà. Smettete di fingere un ruolo militante che non avete. Smettete di fare le puttane e di trattarci da puttane.

Il 17 ottobre c’è una manifestazione nazionale contro il razzismo che in italia fa sempre più vittime. Chi insiste sul concetto di sicurezza legata alla persecuzione degli stranieri commette una gravissima violazione dei diritti umani.

FERMIAMOLI!

ROMA 17 OTTOBRE 2009

Piazza della Repubblica, ore 14.30

Il 7 ottobre del 1989 centinaia di migliaia di persone scendevano in piazza a Roma per la prima grande manifestazione contro il razzismo. Il 24 agosto dello stesso anno a Villa Literno, in provincia di Caserta, era stato ucciso un rifugiato sudafricano, Jerry Essan Masslo.

A 20 anni di distanza, il razzismo non è stato sconfitto, continua a provocare vittime e viene alimentato dalle politiche del governo Berlusconi. Il pacchetto sicurezza approvato dalla maggioranza di centro destra risponde ad un intento persecutorio, introducendo il reato di “immigrazione clandestina” e un complesso di norme che peggiorano le condizioni di vita dei migranti, ne ledono la dignità umana e i diritti fondamentali.

Questa drammatica situazione sta pericolosamente incoraggiando e legittimando nella società la paura e la violenza nei confronti di ogni diversità.Intanto, nel canale di Sicilia, ormai diventato un vero e proprio cimitero marino, continuano a morire centinaia di esseri umani che cercano di raggiungere le nostre coste.

E’ il momento di reagire e costruire insieme una grande risposta di lotta e solidarietà per difendere i diritti di tutte e tutti rifiutando ogni forma di discriminazione e per fermare il dilagare del razzismo.Pertanto facciamo appello a tutte le associazioni laiche e religiose, alle organizzazioni sindacali, sociali e politiche, a tutti i movimenti a ogni persona a scendere in piazza il 17 ottobre per dare vita ad una grande manifestazione popolare in grado di dare voce e visibilità ai migranti e all’Italia che non accetta il razzismo sulla base di queste parole d’ordine׃

• No al razzismo

• Regolarizzazione generalizzata per tutti

• Abrogazione del pacchetto sicurezza

• Accoglienza e diritti per tutti

• No ai respingimenti e agli accordi bilaterali che li prevedono

• Rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro

• Diritto di asilo per rifugiati e profughi

• Chiusura definitiva dei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE)

• No alla contrapposizione fra italiani e stranieri nell’accesso ai diritti

• Diritto al lavoro, alla salute, alla casa e all’istruzione per tutte e tutti

• Mantenimento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro

• Contro ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone gay, lesbiche, transgender.

• A fianco di tutti i lavoratori e le lavoratrici in lotta per la difesa del posto di lavoroComitato 17 ottobre

Per adesioni: comitatoroma17ottobre@gmail.com 

—>>>Sul sito dedicato trovate gli appelli in altre lingue compreso l’urdu, l’arabo e il romeno

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio.


2 Responses

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  1. Frank57 says

    Una rilìflessione molto interessante e accurata che apre prospettive nuove. Grazie e complimenti.
    Frank57

  2. Agnese says

    Brava! 🙂