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Sessismi d’agosto

Una compagnia aerea discrimina le donne che non entrano nei sedili striminziti dell’aereo. Avete presente quelle poltroncine che diventano sempre più piccine ogni anno che passa? Accade in aereo e in treno. Perchè non ci siamo allargate noi. Si restringono loro per contenere più persone, quindi guadagnare più soldi in biglietti ed eventualmente far pagare razione doppia alla persona che non rientra nei loro parametri di larghezza e a questo punto anche di lunghezza. Già: perchè i sedili oltre a restringersi diventano sempre più attaccati l’uno all’altro. Benvenuti nella dimensione low cost, per gente di taglia inferiore alla 42 e di lunghezza inferiore al metro e settanta. Roba che se la proponi a quella fantastica artista che è Beth Ditto o la porti negli stati uniti, dove c’e’ gente che pesa due quintali ed è alta due metri e mezzo, ti dicono di ricondurla nel paese dei pigmei.

Stressate dalle multinazionali abbiamo mcdonalds che ci riempie la bocca di schifezze e altre aziende che ci propinano sostanze velenose pur di farci perdere peso, riviste e pubblicità che istigano all’anoressia e infine le compagnie di viaggio che hanno deciso una misura standard per gli esseri umani. Ci renderemo conto di questo risvolto autoritario quando ci obbligheranno (o l’obbligo dell’adeguamento ad un solo canone estetico imposto è già regola?) ad avere lo stesso colore dei capelli, occhi, la stessa misura di seno, fianchi, cosce, la stessa misura neuronale che permette soltanto di chiedere a-cqu-a, pap-pa, brum-brum. Tutto bene, finche votiamo delinquenti e massoni e in un modo o nell’altro siamo consumatori. 

A Roma l’ennesima aggressione squadrista. Hanno ferito un gay. Alemanno ha chiesto la galera subito. Non per il gay. Ci chiediamo se la soluzione, quanto meno in termini di esecrazione pubblica, sia retroattiva perchè se così fosse lui e un po’ di suoi compari dediti al "bullismo squadrista" nei tempi che furono dovrebbero esserne anch’essi oggetto. A questo punto vedrei bene Alemanno al prossimo gaypride dell’arcigay. Diverso da quello antifascista, antisessista, antirazzista, promosso da un altro consistente pezzo della comunità glbtq. E’ da un po’ che – invece – i soggetti sopracitati "dialogano" e chi dialoga con i fascisti alla lunga finisce per esserne in un modo o nell’altro complice e vittima. Perchè dunque non fare un pride con gay fasci tatuati di svastiche e celtiche con il braccio teso a fare il saluto romano. Così finalmente sapremo che i fascisti in realtà non sono omofobi in senso classico. Amano i froci machi, quelli che votano a destra, pensano a destra e quando vanno in inghilterra si schiantano contro un tir perchè non riescono proprio a farsi entrare in zucca che devono guidare a sinistra. Alemanno: per tutte le altre aggressioni fasciste, quelle che vengono fatte quotidianamente a danni di compagni e compagne, facciamo tutto un conto o troviamo una soluzione rateizzata?

Paolo Barnard è andato a puttane e ha deciso di farcelo sapere. Secondo il suo illuminato punto di vista sarebbe colpa delle donne il fatto che altre donne debbano fare le puttane. L’illuminazione gli parte dal momento preciso in cui lui va al bar, corteggia qualcuna e quella lo manda al diavolo (forse perchè non le sei piaciuto?) e lui va a puttane per trombare facile. A questo punto però gli vengono le paturnie perchè pagare non è da intellettuali borghesi pseudo-sinistrorsi e allora si rivolge alle donne porgendo una preghiera che diventa rivendicazione a pugno chiuso. Dopo aver parlato di donne programmate a preservare la specie, di donne che "controllano l’offerta di sesso", di donne che in definitiva non vogliono dargliela gratis senza che lui faccia fatica, lui intraprende una conversazione immaginaria tra uomo e donna sul tono del "perchè non me la dai?", "lo sai che se vado a puttane e per colpa tua che non me la dai?", "lo sai che se me la dai potresti liberare altre donne dalla schiavitù?". Cioè: lo disturba avere un rapporto sessuale paritario dove lui sceglie e la donna pure, libera quindi di mandarlo a quel paese se non le piace. Lo disturba altresì comprare sesso sbrigativo. Forse perchè ha un problema con il suo ego e deve rintracciare nelle donne il difetto (che consisterebbe nel non darla agli uomini, senza scegliere, solo accettando, compiacendo quando pare a loro ma in particolare nel non darla a lui) che non rintraccia in se stesso con una accurata autoanalisi.

Se il vero problema di Paolo Barnard è trombare gratis poteva risparmiarsi quel lungo esercizio di inutile retorica. Potrebbe parlarne con i suoi simili e formare un comitato di uomini che rivendicano il diritto al sesso (fatevelo prescrivere dalla asl). Tante donne non sono più così inibite e scelgono il sesso quando, come e con chi pare a loro. Scelgono perfino di prostituirsi e sarebbe ottimo per loro rivendicare la legalizzazione della professione invece che rintracciare colpe a destra e a manca per non guardare in prossimità del proprio pene.

Oltretutto, esimio Barnard, me lo lasci dire: la cazzata della biologia che vorrebbe i maschi eternamente trombanti e le femminelle romantiche se la poteva proprio evitare. Posso dirle che tante donne sono emancipate e pienamente consapevoli della propria sessualità, trombano in modo frequente, talvolta precario ma comunque frequente, e che le romanticherie le cercate più voi, ancora bisognosi di un ruolo patriarcale e paternalista (perchè ti prostituisci??? ma ddue palle!!!) da assolvere nella coppia, che le donne. Mi lasci dire un’altra cosa: sarebbe molto turbato di sapere che tante donne sono lesbiche e non sono disposte a sacrificarsi sull’altare del vostro "bisogno fisiologico"? C’e’ una maniera vecchia ma sempre utile con la quale eventualmente può risolvere. La prossima volta scriva un articolo sui motivi reconditi che l’hanno spinta a farsi una sega. Non vediamo l’ora di leggerlo.

Il dibattito sull’unità si è trasformato in un soliloquio. Se la dicono e se la cantano e non danno retta neppure a quelle che da tanti altri giornali hanno tentato di interloquire (fortuna che altre non l’hanno fatto!). La discussione si è arricchita di un punto di vista totalmente nuovo alla politica del pd, mai ministro, mai fatta una legge sui cpt, mai votato norme sulla sicurezza antimmigrati. Si chiama Livia Turco. Una novizia, vero? Siamo deliziate dalla freschezza e dalla genuinità delle sue parole. 

Oggi, infine, leggiamo una pagina de Il Giornale. Una tale Annamaria Bernardini de Pace insiste nella crociata che il quotidiano di berlusconi fa contro le donne. Usa il metodo Roccella. Ricordate quando la sottosegretaria al welfare con delega alla sanità parlò di "totale" affinità di vedute con il femminismo a proposito della moratoria contro l’aborto?

Era stata proprio brava, qualcuna se l’era anche bevuta. Poi però venne la Ru486 e la Roccella non riuscì a nascondere quello che lei realmente è: una liberticida, che non vuole che le donne pratichino sesso, che usino contraccettivi, che vuole sottoporre le donne a test psicologici, vuole rinchiuderle e dichiararle incapaci di intendere e volere pur di non farle abortire.

La signora Bernardini de Pace, che non ho il dispiacere di conoscere, fa esattamente la stessa cosa ma si scopre appena poche righe dopo l’inizio dello stesso articolo. Dovrebbe andare a lezione della Roccella, almeno lei ha resistito qualche giorno prima di fare outing.

De Pace scrive: che negli anni le lotte delle donne hanno ottenuto tante conquiste sociali. Secondo lei ora saremmo più all’avanguardia della svezia. Le donne possono circolare nude per strada senza essere importunate, possiamo ricorrere a sesso, contraccettivi, pilole del giorno dopo e interruzioni di gravidanza tutte le volte che vogliamo e soprattutto nella coppia – quella rigidamente etero – noi non abbiamo proprio più nessun problema. C’e’ un tantino di violenza, ella dice, giusto un cicinino, ma il problema vero secondo lei è che queste nuove generazioni che fruiscono dei "privilegi" ottenuti grazie alle lotte delle loro "madri" stanno dissipando le conquiste e

"non vogliono maturare la coscienza del dovere e della fatica; usano invece la loro femminilità e strumentalizzano il corpo e la diversità biologica finendo col non rispettare la parità giuridica. Infangano la potenza della femminilità quelle donne che, a frotte come cavallette, precipitano negli esclusivi territori familiari e di potere per conquistare il raccolto faticosamente seminato e coltivato da altri. C’erano pure una volta: erano furbe, guardinghe e solitarie e le altre le chiamavano puttane. Oggi sono sfacciate e fiere di autodichiararsi pubblicamente escort. Sfruttano la fragile sessualità del maschio, per rovinare famiglie e matrimoni: esiste per loro il diritto ad avere tutto, ma conoscono a fondo il dovere di dare una cosa sola. Sempre e solo quella. Per altro (…) una cosa ormai così diffusa sul mercato da rendere ridicoli quegli uomini che non se la prendano gratuitamente. Se non altro per pari "dignità". In nome della legge."

Tutto chiaro no? Invitandovi a leggere il post "Ce l’abbiamo nel sangue: ovvero la fica come strumento del potere!" vi richiamo all’attenzione dei suddetti elementi. Il Giornale fa una campagna a strenua difesa di berlusconi, l’utilizzatore finale. Insiste nel concetto di "fragile sessualità del maschio" (grazie a paolo barnard per il contributo che ha dato alla causa del premier…) e in quello delle cavallette-puttane rovina famiglie. Concetto vecchio di almeno cinquanta anni che dimostra ampiamente come l’italia non abbia mai superato una certa soglia formale e burocratica di conquiste sociali. Giusto quelle che andavano bene agli uomini e ai cattolici. Il resto non viene applicato o ci viene sottratto poco a poco.

Da notare anche come la signora si inerpica nelle pericolose frontiere del concetto di pari opportunità formato mara carfagna. Potremo chiamarle le pari opportunità secondo i maschilisti, i misogini e le complici, donne irresponsabili che non hanno la più pallida idea di cosa sia la lotta delle donne ne’ hanno il diritto di citarle per tentare di accattivarsi il consenso di altre donne che – rassegnatevi – oramai fanno sesso, usano contraccettivi, spesso si rendono conto di essere mercificate innanzitutte da certi quotidiani che le chiamano puttane con disprezzo per bocca di certe altre donne con l’aureola in testa. Le donne scelgono come, quando e perchè vendersi perchè è l’unica cosa che viene chiesto loro di fare. L’utilizzatore finale non è un povero malato, i maschi non hanno una sessualità fragile. Sono solo degli irresponsabili sessisti coccolati da altri uomini e talvolta da altre donne che non trovano di meglio da fare che umiliare le proprie simili per tutelare i propri figli, mariti, fratelli, padroni.  

E poi, signora De Pace, me lo lasci dire: quel riferimento al "prendersela gratuitamente" è veramente infelice. Per fortuna che voi eravate quelli che non costruivano cultura dello stupro. La bizzarra idea di una sessualità "fragile" del maschio e la cultura dell’ossequio al maschilismo ha generato fino ad ora solo violenza. Basta guardarci dentro invece che usare le donne per scribacchiare poche righe a servizio del regime. 

Cordiali saluti a tutt*. 

—>>>Immagine dedicata alle omofobie, ai sessismi sin dall’infanzia e in qualche modo anche alle pedofilie. Presa in prestito da Killing Bambi (via: frutararainsomniapitslaughtermoufblindromance)

 

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


23 Responses

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  1. Lameduck says

    Ho provato anch’io a rispondere a Paolo Barnard.

    http://ilblogdilameduck.blogspot.com/…stica.html

    Non ho capito poi se l’unico problema è il sesso-commerciale (cioè la vuoi, la paghi) che dovrebbe essere sostituito dal sesso-ludico (la vuoi, le la do gratis). E’ una contraddizione perchè l’uomo si sente molto meglio se fa sesso pagando, perchè almeno non ha responsabilità.
    Noi che la diamo gratis ad un uomo perchè ne siamo innamorate, veniamo per questo considerate migliori? Uhm, ho i miei dubbi.

  2. fikasicula says

    anonimo scusa ma pretendere che uno si lavi è estetica?
    tu riesci a stare insieme ad una persona che puzza?
    è una questione che riguarda tutti, non solo le persone con le quali vuoi fare sesso. anche con gli amici, i familiari si stabilisce un rapporto di chimica e se non ti piace l’odore ti sfido a non provare spinte che ti allontanano.

    leggi il libro “il profumo” di suskind e forse riesci a cogliere quello che voglio dire.

    su tutto il resto non so che dirti. penso che gli uomini non vadano compatiti e quindi mi riservo di trattarli come mi pare. dovrei essere più gentile? non farli sentire in stato di abbandono? non sono mica una terapeuta 😀

    se incontro un tale che mi inquieta e io sono per i fatti miei, non ne ho voglia, non mi va, non mi piace, sto chiacchierando con una amica, faccio quello che mi pare, dopo il primo, secondo, terzo tentativo di abbordaggio posso mandarlo a quel paese oppure no?

    il fatto è che per voi un NO vuol dire si. invece un NO vuol dire NO. e tu puoi anche criticare i gusti delle donne che conosci ma sta di fatto che loro hanno diritto al loro insindacabile giudizio e ne tu ne altri potrete mai forzarle in altra direzione altrimenti diventa molestia, stalking, e per finire violenza e stupro.

    non so dalle tue parti ma dalle mie un maschio che ti corteggia avanza pretese, diventa molesto, ti mette anche le mani addosso. per gente così le donne vanno molestate solo perchè esistono, escono da casa e respirano. figuriamoci se vanno in un pub a farsi una birra con le amiche e indossano una gonna corta.

    lo ritengono un diritto e a persone così non puoi che mandarle a quel paese. e se la risposta è che me la tiro, pazienza ma nessuno violerà mai il mio diritto a uscire e decidere come e con chi passare il mio tempo. la mia risposta è che se voglio fare sesso con qualcuno glielo dico, senza tanti giri di parole. se invece stiamo ancora alla faccenda della preda e del cacciatore…

  3. anonimo meridionale says

    scusa fika ma se fai richieste “estetiche” agli uomini , poi non ti devi lamentare che gli uomini facciano richieste estetiche alle donne.

    perchè anche lì vale lo stesso discorso. e si torna forse alle veline berlusconiane.

    io naturalmente sono d’accordo che un minimo di estetica e di socievolezza ci voglia da entrambi i lati nella normalità (poi ci sono casi eccezionali) e chi non l’ha … passa. o va paga moneta sonante (maschio o femmina che sia) a fornitori/fornitrici liber* e legalizzat*.

    ma talvolta , nella fase iniziale di un futuro rapporto(più o meno lungo) , dal versante femminile si pretende un po’ troppo senza dare niente. (per i maschi, per quel che ho visto, spesso vale il contrario).

    esempio : qualche giorno fa sono uscito con due ragazze(amiche tra loro).
    una si è fatta pregare, l’altra ha organizzato.
    una stava sulle sue, l’altra era partecipativa.
    l’una vestiva castigata, l’altra sfoderava un bel paio di gambe.
    alla fine , parlando del più e del meno, si è caduti sul discorso di coppie: la prima si diceva schifata dai maschi del suo ambiente, la seconda si diceva frustata per la concorrenza femminile nel suo ambiente.

    ora la prima sarà anche una ragazza romantica con tante qualità (e lo è perchè la conosco… altrimenti con il c*** che la sopportavo quella sera ed altre) ma capisci che per impegnarsi a trovare queste qualità o scatta il colpo di fulmine(cosa rarissima per definizione) o bisogna essere incentivati.
    (e figurati che con me ‘sta ragazza ha un ottimo rapporto e quindi è abbastanza aperta rispetto a come si comporta con altri)

    se però l’approccio è del tipo : io sono la principessa che attende il principe azzurro e tratto tutti quelli che si avvicinano e che non ritengo alla mia altezza(cioè praticamente tutti) acidamente , beh…..

    io però ‘sta cosa delle donne libere e disposte a giocare non la vedo.
    vedo piuttosto sempre lo stesso schema:

    una ristretta cerchia di maschi che piace praticamente a tutte,
    le donne disponibili verso questi e quella più intraprendente “vince la preda maschile”,
    una caterva di maschi che vorrebbe un rapporto , qualcuno anche serio, ma viene ignorato e demoralizzato dagli approcci. tu stessi parli di rifiuto come “mandare al diavolo” .
    tra l’altro , di solito, alle prime esperienze i maschi del primo tipo (quelli che piacciono, sia pensando per una sera che quelli per tutta la vita) sono piuttosto impacciati ma poi , se hanno più di una storia, diventano dei veri e propri spezzacuori fino a che età e reddito permettono.

    un riequilibro da entrambe le parti sarebbe utile per maschi e femmine.

  4. fikasicula says

    chiara 🙂
    che schifo quella canzone che parla del piacere della conquista e del valore del cacciatore.
    tu vali per me in quanto preda fino a che non mi dici di no e quando mi dici di si già non mi interessi più.
    maschilismo allo stato puro che era veicolato anche dalle nostre madri che ci dicevano di non darla subito…

    mah. io l’ho quasi sempre data abbastanza subito e generalmente ho suscitato anche maggiore interesse. semmai capitava che a me non andasse più…
    dunque sono tutte cavolate. stereotipi sessisti.
    a fare le profumiere non ci si guadagna mai. si ribadisce soltanto il fatto di essere considerati oggetti, giochi dei quali ci si stanca, usa e getta.

    ora che siamo noi a voler giocare, consensualmente, per i maschi non va bene…

    bah 😀

  5. fikasicula says

    @sergio
    grazie a te. ma ti prego, trova un altro paragone. le donne non devono propriamente essere coltivate per favorire del sesso. quella semmai è la metafora che si addice alla riproduzione 🙂
    comunque ho capito il senso di quello che vuoi dire. i rapporti si coltivano e devono essere consensuali. ho capito bene?

    io penso che la consensualità debba esserci sempre. il sesso poi si può fare senza coltivare un rapporto. basta che piaccia ad entrambi. basta che sia sesso fatto come si deve e non come mero sfogo di testosterone… ecco.

    @HCE

    hai scritto per errore ballard e quella buonanima non c’entra niente non barnard 🙂

    ballard non si tocca! :)P

    invece barnard è tutto quello che dico io e che dici anche tu.

    a proposito della precarietà del sesso noi abbiamo sviluppato una serie di narrazioni che prima o poi spero riprenderanno. sono le avventure della trombatrice precaria (linkata una, in coda trovi le altre).

    tutto condivisibile quindi. con una sola grossa critica. temo che vi sia stata una grande idealizzazione dei tempi dell’amore libero del quale fondamentalmente hanno fruito soprattutto gli uomini.

    le donne conoscevano poco il proprio corpo e gli uomini non avevano la più pallida idea di come procurare piacere ad altri se non a se stessi.

    ci sono racconti riferiti all’amore di quel tempo che ti rivelano precisamente come i maschi, alla fin fine, e parliamo di compagni, non riuscivano comunque a superare tutti i problemi riferiti agli stereotipi della virilità, del machismo etc etc.

    è una cosa che puoi verificare anche ora se solo ti fai una conversazione con altri uomini (vi servirebbero le sedute di autocoscienza, eccome se vi servirebbero per capirci qualcosa di più sulla vostra mascolinità e sulla vostra sessualità).

    non hai idea di quanti siano gli uomini che se gli dici no per una questione di chimica, e la chimica è chimica, se non ti piace il suo odore non c’e’ niente da fare, non hai idea dicevo di quanti uomini in quel caso ti dicono che hai dei pregiudizi, che vuoi il macho muscoloso con l’auto di lusso.

    sono uomini che ti chiamano puttana perchè non tollerano un rifiuto. perchè non capiscono che la chimica deve essere coincidente giacchè io non posso tapparmi il naso per fare sesso con qualcuno. parlo di altri sensi a parte la vista. il tatto, l’udito, l’olfatto, il gusto e anche la testa si, perchè se dici minchiate non mi attizzi e questo – puoi giurarci – non è frutto di alcun condizionamento mediatico perchè tutti dicono anzi che dovrebbe piacermi quell’idiota del tronista.

    trovare le persone coincidenti non è semplice ma rimandare tutta la questione ad un fatto di moralismo e donne che non la danno è troppo facile e si sbaglia il tiro.

    guai dunque a ideologizzare il sesso. deve restare intatto il principio secondo cui io posso farlo con chi mi pare e non per dovere etico/politico/ideologico.

    non farò mai sesso nel modo in cui richiede la linea di un eventuale movimento per il sesso ludico 😛

    per il sesso vado a naso, a sensi, e se c’e’ un problema reale allora troviamo una soluzione reale.

    gli uomini sporchi si diano una lavata. potremmo partire da lì. gli uomini pelosi facciano una prova di pelosità per capire se una donna può voler stare pelle contro cespuglio ruvido…

    si richiede il minimo di impegno e igiene personale 😀

    non dovrebbe essere difficile.

    se poi abbiamo a che fare con uomini depressi che coltivano interi orti di pelo incolto e applicano bacinelle alle ascelle per raccogliere il sudore pretendendo anche di risultare gradevoli alle donne c’e’ da chiedersi il senso vero di queste rivendicazioni.

    il sesso è un tango a due (o per chi lo preferisce anche a tre, quattro, etc etc). se non sei neppure disposto a cambiarti le mutande mi spieghi come potrei sperare in atti di reciprocità sessuale?

    le donne sono persone e non buchi a perdere. 😛

  6. chiara says

    Condivido l’articolo in pieno, non voglio commentare oltre… darla si, darla no….
    Però in questi giorni mi tronava alla mente un vecchio brano di Mango che impazzava in una estate orami lontana, ma non del secolo scorso: vi ricordate ORO? “Per averti pagherei un milione anche più….
    un diamante per un sì
    per averti così
    distesa pura ma tu ci stai
    perché accetti e ci stai?
    E così tu cadi giù
    io non ti voglio già più
    inaccessibile non sei…
    e poi……….
    io ti vorrei immune dal sesso
    perché ti daresti anche adesso
    DARLA O NON DARLA? Questo è il problema… :)))))

  7. HCE says

    @fika sicula: mi sono riletto ballard (PROLISSO!!!).

    il grosso delle minchiate sono nel quarto paragrafo: le donne, pur spinte dallo stesso imprinting genetico a procreare che spinge i maschi (e su questo sono d’accordo: il desiderio sessuale, a livello istintivo, è cablato geneticamente, è frutto del meccanismo della selezione naturale, percui i geni si trasmettono con il rapporto sessuale), inspiegabilmente avrebbero un desiderio dieci volte inferiore (perché proprio dieci poi? perché non 6,4 o 33?).

    poi però non segue questa premessa, e sviluppa un discorso un pò banale e infarcito di luoghi comuni e fallocentrismo ma di base sensato, che poi è quello che ho sviluppato, e che presentato (spero) un pò meglio suona: il desiderio di copulare ce l’abbiamo noi e ce l’avete voi. lo schema sociale prevalente di relazione orientata al lungo termine, in cui succede che il sesso diventi mezzo di scambio (o che venga negato se la relazione si degrada, se preferisci), non è il modo più efficente per far combaciare il nostro desiderio ed il vostro.

    la sua soluzione semplicistica ed autoassolutoria è “donne: datela più spesso e prendete l’iniziativa”.
    non dice però di darla gratis *a lui*, dice solo di darla di più in generale, forse sperando che così ne arrivi un pò anche a lui (mi ricorda la mano invisibile del mercato che dovrebbe far stare meglio i poveri se fai pagare meno tasse ai ricchi).

    il problema è reale (ci sono ostacoli a farsi una scopata ludica, anche quando ci sarebbe la voglia da entrambe le parti), la soluzione è semplicistica e miope (se vogliamo dividere il mondo in “uomini” e “donne”, allora non sono “le donne” ad aver deciso il modello prevalente di relazione tra i sessi)

    se vuoi (e mi perdoni Barnard se gli faccio i conti in tasca) è lo sfogo di uno cinquantenne che, complice anche un periodo di minore successo professionale (e quindi meno occasioni di incontri più o meno disinteressati), si rende improvvisamente conto che farsela dare gratis da una trentenne perdipiù molto figa comincia ad essere meno probabile del 6+1.

    io, non ho una soluzione pronta, ma per esempio rifarei il discorso critico sulle forme del rapporto tra sessi, ripescherei la sessualità liberata degli anni ’60-’70, e anche più indietro.
    ed è un lavoro che ha senso se lo si fa uomini e donne insieme.

    il che include smontare i modelli estetici e di consumo che producono inadeguatezza, sia per lui che per lei, ovviamente.(tutto il discorso che facevo sulla palestra o il chirurgo estetico valeva sia per gli uomini che per le donne, rientra nella voce “tassa sociale sul sesso”)

  8. sergio says

    “controllo dell’offerta di sesso”?
    ma come gli viene in mente di scrivere una stronzata del genere…

    come se io dicessi che voglio controllare l’offerta dei pasti in un ristorante perchè il cibo non mi piove sulla tavola. allora dovrei rivolgere un editoriale alla terra per dirle “perchè non mi produci immediatamente quello che mi serve?”.

    l’uomo da sempre ha piegato ogni cosa ai suoi bisogni, anche quando si trattava di ricchezza e quindi di cose superflue.

    considerare le donne come le altre merci di soddisfazione delle necessità umane (in questo caso dei maschi) è una cosa perfida. non solo stupida ma veramente perfida.

    ho una compagna e ho una figlia. non possiedo nessuna delle due. non esigo niente da nessuna di loro. le relazioni si basano sulla consensualità e non sulla soddisfazione di “urgenze”.

    per quelle, come giustamente dici tu, ci sono le seghe.

    mi dispiace per barnard ma io sono d’accordo con te in ogni punto del tuo scritto. non perchè io sia speciale. solo perchè sono una persona e non una bestia.

    mi fanno incazzare tutte le donne che invece parlano a me e agli altri uomini come se fossimo malati da compatire.

    grazie!

    grazie a te perchè ci tratti alla pari ed esigi di trovare uomini orgogliosi che sappiano vivere la propria vita senza farsi umiliare da giustificazioni di ogni tipo per i loro comportamenti di merda.

    grazie davvero. leggere quello che scrivi tu mi fa desiderare di essere una persona migliore.

    ciao

  9. fikasicula says

    ahahahah
    anonimo meridionale, la storia dell’assistente sessuale a beneficio del maschio dal gene inseminatore è una secolare str…zata. ma da veneziani non ci si poteva aspettare nulla di più.

    @luna:
    l’altro link è gustoso ma non sufficientemente cattivo, secondo me. comunque ironico e gustoso. 🙂

  10. Luna says

    (forse è colpa di Opera ma leggo i commenti in ritardo)
    Sì, ti sei spiegata benissimo; infatti non si parla propriamente di amici ma di conoscenti. Bisogna effettivamente imporsi partendo, come dici tu, dalle nostre microcomunità. Ed è quello che le ho spiegato; non è semplice ma è vitale provarci 🙂

  11. anonimo meridionale says

    in effetti se le donne facessero più sesso e fossero meno selettive senza aspettare il principe azzurro non sarebbe male.

    tra l’altro ‘sto principe azzurro è spesso confuso con il uappo che si spara le pose da figo ed in virtù di questa discrepanza tra selettività maschile(scarsa) e femminile(alta) , ci si fa l’harem e ci si può comportare da stronzi.

    chissà ….
    magari verrà il giorno in cui si potrebbe dire che “lui ha fatto carriera perchè glielo ha dato” e “quel puttano se lo fanno tutte” 🙂

    in UK forse sono a buon punto

    dovrò andare a verificare 😉

    comunque già c’è qualcuno che parla di rivendicazione di un diritto sessuale.

    non ricordi veneziani?

    eccone un articolo:

    http://www.libero-news.it/pills/view/3261

  12. Luna says

    e linko anche questo articolo 🙂
    http://www.comedonchisciotte.org/…e&sid=6212

  13. Luna says

    E, aggiungo, ovviamente a Bernard ed alla gente cui si rivolge, non interessa minimamente questo tipo di conquista. Il suo traguardo fallocentrico è semplice: dammela spontaneamente (siamo nel 2009, ti è permesso darla ma non scegliere!), altrimenti me la faccio dare a modo mio: pagando, con la violenza, con l’inganno. Io la devo avere e, se non me la dai, sarò costretto a prenderla con la forza. Ce l’ho scritto nel dna, me lo dice la televisione, mi ci spingono le ragazze che vanno a giro conciate in un modo che promette ma non mantiene. Il sessismo al tempo dell’emancipazione. Cambia il contesto storico, la veste, ma il ricatto è sempre la stesso. Che schifo guarda.

  14. fikasicula says

    capito luna, grazie. 🙂
    e comunque la tua amica se ha degli amici per i quali si deve preoccupare ogni volta che vuole fare sesso forse dovrebbe porsi il problema. nel senso che io non scelgo amici che mi giudicano se faccio sesso, chiunque sia la persona con cui lo faccio. se invece mi devo preoccupare della loro opinione non li chiamo amici… spero di essermi spiegata 😀

    però si, è difficile e bisogna ragionarne proprio a partire dalle nostre microcomunità e dalle reti amicali.

    un abbraccio a te

  15. GM says

    Robe da matti, certa gente scrive solo per il piacere di leggersi su un foglio di carta.
    Le prostitute viste ancora come rovina famiglie, caspita siamo nel 2009!
    La costante negazione dell’evidenza prima era prerogativa del solo Berlusconi, ora sempre una più ampia fetta della popolazione si diletta a negare dati di fatto e realtà oggettive.
    Non c’è più niente da raddrizzare, ormai servono macerie fumanti.

    Oggi non articolo bene, mi limito al borbottio di fondo.

  16. martina/rebelde says

    ho letto tutto di un fiato, e come sempre avrei voglia di scrivere molto ma avete già scritto voi tutto ciò che avevo da dire, in particolare mi è piaciuto molto il commento di HCE.

    di tutto l’articolo di Barnard mi ha sconvolto il discorso sulla biologia. le donne avrebbero un desiderio sessuale inferiore all’uomo? e qual è lo standard? facendo un discorso banale (ma del resto è nel banale e nello squallido che stiamo purtroppo frugando in questo momento), il nostro desiderio è inferiore perché non è ipertrofico come quello maschile? ipertrofico, opprimente e frutto di continue manipolazioni da parte dei media?

    in ogni caso, massima solidarietà al ragazzo omosessuale aggredito e alle donne, che si vedono sempre minacciate di aggressione nell’intimità delle proprie scelte su ciò che concerne la sessualità.
    dovreste farvi un giro sul forum alfemminile nella parte Interruzione di gravidanza, se ne leggono delle belle. io ci spendo ore, ma c’é sempre qualcuno che cerca di imprigionare la nostra libertà (parziale e imperfetta) dentro il tabernacolo di qualche chiesa, fosse anche la chiesa del buonsenso.

    ciao a tutte/i.

  17. Luna says

    Guarda, io l’ho letto su un contatto di facebook: si chiama “Informare per resistere” e passa degli articoli di ogni tipo, questo è il link, vedi se riesci a vederlo. Ho linkato il tuo pezzo. C’è una gran parte di commenti di donne che mi ha fatto molto piacere leggere, che non si sono fatte abbindolare dall’apparente sincerità, volemose bbene, o “coraggio” del tizio in questione: http://www.facebook.com/…122112426266&ref=mf
    Uno tra tutti: “Ma quando la smetteranno di dire che noi donne siamo cerebrali? Quelli che dicono così non hanno ancora capito dov’è il clitoride!!!!!!!!!!!!!!!!!!” 😀

    Comunque, a parte gli scherzi, la tua analisi del borghese pseudo sinistroide con i sensi di colpa è perfetta. Non credo veramente ci sia altro da aggiungere; sono talmente schifata che non ho nemmeno commentato.
    Aprendo però una parentesi, che non ha nulla a che vedere con le squallide conclusioni – anche stupide, sinceramente -, tramite le quali si assolve quel giornalista lì, ieri parlavo con una mia cara amica; mi raccontava delle sue vacanze, della fantastica notte di sesso che ha avuto con un tipo appena conosciuto che l’affascinava da matti e di quella che invece non ha avuto perchè un altro tizio in questione, che anch’egli le piaceva di brutto, aveva un paio di amici in comune con lei; quindi si è trattenuta perché non voleva che si sapesse. Ecco, su questo, sulla libertà di fare sesso occasionale quando se ne ha voglia, bisogna lavorarci. Ma questo vuol dire, al solito, parlare dell’autodeterminazione delle persone-donne, della costruzione della nostra identità scevra da condizionamenti secolari.
    un abbraccio

  18. fikasicula says

    @hce
    per me il suo ragionamento è da buttare si. il tuo è proprio sensato. tutt’altra cosa.

    barnard fa un ragionamento etero, fallologocentrico, proprio di una sessualità androcentrica, tutta funzionale al maschio. la mia sintesi è brutale ma coincide con quello che ha detto. altrimenti non avrebbe posto il ragionamento alle donne, non avrebbe parlato a noi di morale del non darla con semplicità.

    di fondo c’e’ davvero un problema di non accettazione del fatto che le donne possono fare sesso ANCHE per sport o meglio secondo gli stessi parametri fisiologici che vengono accreditati ai maschi. parametri secondo i quali gli uomini non possono proprio farne a meno e invece noi sai che divertimento a guardare le stelle. parametri secondo i quali secolarmente si è ritenuto che una donna che vuole fare sesso per puro piacere lo fa “come un uomo” e non come una donna che vuole fare sesso e basta senza incasinarsi la vita tra bebe’, stirate di camicie ai coniugi e famiglia a carico.

    se ci sono le donne che comprano sesso? pare di si. solo che non se ne parla. non ci vedo nulla di scandaloso o squallido. se piace a loro… gli uomini lo fanno da una vita e nessuno ha nulla da ridire.

    come dici tu la sessualità vissuta male o non vissuta crea persone infelici e il moralismo bigotto non aiuta nessuno, neppure quando è usato come argomento pro sesso della donna per facilitare la ricerca di figa dell’uomo.

    i canoni estetici, le pressioni culturali, i corpi di servizio della fallocrazia capitalista di cui noi parliamo sempre creano barriere più mentali che fisiche ma certo condizionano moltissimo le nostre relazioni.

    dici che le donne devono farsi carico anche di questo? non abbiamo il nostro gran bel da fare nel rivendicare la bellezza dei nostri corpi per quello che sono, senza che siano clonazioni delle modelle ritoccate con photoshop?

    i maschi risentono certamente delle stesse costrizioni estetiche e le donne che scelgono un uomo sulla base di quel condizionamento non sono ne più ne meno responsabili degli uomini che vogliono la gran figa ultimo modello accanto.

    la storiaccia dei corpi ripassati dal chirurgo estetico va bene se sono le donne a doverlo fare per piacere ai maschi e non va bene se sono gli uomini a dover faticare in palestra?

    posso dirti che in entrambi i casi mi sembra una stronzata ma che i maschi si ribellano ora che anche le donne scelgono liberamente. reintroducessero la “normalità” dei corpi per le donne e dunque anche per gli uomini. si impegnassero a resettare la mentalità del pubblicitario, del creativo sessisti, degli autori televisivi, dei produttori che adoperano corpi di donne come fossero carne da macello. alla lunga il sessismo è a doppio binario. se non se ne sono ancora resi conto è bene che corrano ai ripari perchè il mondo femminile abonda di cellulite post parto e quello maschile di pancetta e calvizie.

    in quanto alla chiesa il problema non se lo pone proprio perchè non parla di scopate ma di sesso a fini riproduttivi. tutto quello che non rientra in questa intenzione è peccato mortale. la chiesa non è un nostro interlocuore. gli altri uomini e le altre donne si.

    a barnard va detto che se lui vuole scopare con donne che non se lo filano e va al mercato dei corpi a comprarsene una che risponde al canone estetico che lui desidera non può farcene una colpa.

    si ripulisca gli occhi, la testa, e poi venga a riparlarne se crede. ma il suo ragionamento è difettoso e profondamente sessista. è un ragionamento da maschio che trova un motivo nobile per legittimare la pretesa di tanti che stuprano per prendersi quello che vogliono.

    o almeno io nel suo discorso ci vedo solo questo…

  19. HCE says

    su Bernard e le sue peregrinazioni:

    penso che il suo discorso sia molto semplicistico, ma non del tutto da buttare: è vero che c’è una difficoltà a parlare serenamente di fare sesso, a proporlo e ad accettare un rifiuto, ma c’è da entrambe le parti, come accade con tutte le cose che si fanno in due.
    (parlo di relazioni consensuali e senza compenso monetario).

    penso che il problema abbia qualcosa a che fare con l’influenza sessuofoba della morale religiosa, delle famiglie, con la solita inadeguatezza che i media spargono a piene mani su ogni campo della nostra vita (“non farai sesso se non avrai la macchina giusta, il profumo giusto, i vestiti giusti, il superalcolico giusto…”), ma anche con il potere che gira intorno alle relazioni sessuali in qualsiasi organizzazione sociale.

    tra le motivazioni citate da Barard per cui i maschi (solo i maschi?) pagano per fare sesso, o peggio lo impongono con la violenza o col ricatto, c’è la conferma della propria adeguatezza (“se ho scopato, anche se lei c’è stata per soldi, per non perdere il lavoro, perché era legata e imbavagliata, allora sono occhei”).

    anche per questo non credo troppo al sesso come puro sport. o se preferite non credo che lo sport, sesso incluso, sia solo esercizio fisico.

    però rimane il problema che tra il desiderio e la sua soddisfazione ci sono una serie di ostacoli che rendono le persone inutilmente infelici. ci sono ipocrisie, difficoltà di comunicazione, pegni sociali da pagare.

    ad esempio, se stai nel modello sociale tradizionale patriarcale, devi ottenere il consenso di due famiglie, o meglio clan, impegnarti in una relazione a vita, pagare pegno alla chiesa.

    oppure, se stai nel modello commerciale, devi spendere un tot di soldi in consumi che servono solo a renderti un partner più quotato, frequentare gente sgradevole per “farti vedere”.

    oppure devi fare palestra per avere la “tartaruga” sull’addome, o depilarti, o metterti vestiti provocanti anche se non ti andrebbe, oppure perdere tempo con pezzi di cultura popolare per non rimanere escluso dalle conversazioni.

    oppure lo puoi fare al di fuori delle norme sociali in cui sei immerso/a, ma ti devi nascondere e vivere nel terrore di essere scoperto.

    se non ti piace puoi cambiare giro, ma in qualsiasi ambiente, col miraggio del classico pelo pubico, vieni spinto a conformarti alla norma sociale di quell’ambiente.

    e così qualsiasi ambiente sociale crea la sua ritualità più o meno repressiva intorno al sesso, che comporta un rafforzamento reciproco tra l’identità dell’individuo e quella della “comunità”.

    perché sennò la chiesa, e non solo quella, si affannerebbe tanto per decidere come quando e perché la gente scopa? perché ci verrebbe costruito attorno un immaginario commerciale che punta allo stesso scopo?

    peccato, perché la sessualità potrebbe essere molto più liberatoria di così. invece se ne fa poco, e soprattutto si paga sempre un enorme pegno sociale per questo.

    non ho una soluzione facile, nemmeno uno slogan facile da mettere in grassetto, ma credo che valga la pena porsi il problema.

  20. fikasicula says

    Sally c’e’ il comitato donne Centocelle e dintorni. e a roma ci sono tante compagne. se ci scrivi, in alto a destra c’e’ il nostro indirizzo mail, ti passiamo i contatti in privato.

  21. SallyG says

    Io sono di centocelle, a Roma. Se potete indirizzarmi da qualche compagna ne sarei felice.
    Grazie
    SallyG

  22. fikasicula says

    luna hai ragione. ma su facebook dove? gli lasci a commento il pezzo di questo post che parla di lui? 🙂

    pensare che l’altro giorno nat-alias aveva proprio proposto di rispondergli e io dicevo che non c”era nulla da dirgli a parte che era uno che la voleva facile e gratis.

    poi però ho letto il pezzo su il giornale e allora diventava necessario fare notare l’esatta coincidenza di argomenti. e in fondo l’affinità sulle motivazioni. ecco: quel tipo di donne sono quelle che agevolano le esigenze maschili ma sono le stesse che dicono alle donne di tenersela cara per l’uomo di famiglia chiunque esso sia… il mondo al quale barnard ha scelto di rivolgersi e da cui prende in prestito pregiudizi e stereotipi è proprio quello.
    di una ipocrisia spaventosa.

  23. Luna says

    L’articolo di Barnard è un vero orrore; l’ho letto ieri da facebook è ho avuto i conati di vomito. Ti giuro che era tempo che non leggevo qualcosa di così ipocritamente disgustoso.