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Uno stupro lava l’altro

…o presunto stupro schiaccia presunto stupro! 

Vi ricordate la storia recente dello stupro di gruppo all’italiana denunciato in territorio romano? La questione ovviamente si è arricchita di tanti ma, se, forse, tuttavia, fino a lasciar passare la versione secondo la quale si tratterebbe in realtà di una fantasia della ragazza (la quale invece conferma parola per parola quanto ha denunciato e specifica che non era affatto ubriaca, che è astemia, e che è stata presa dai tre mentre andava a prendere il giacchino nella capannina in cui poi sarebbe stata stuprata). Ci sarebbe poi anche una difficoltà a individuare l’origine del dna perchè tra gli indagati ci sono due gemelli e dunque sarebbe più difficile capire chi ha lasciato tracce e chi no.

Gli indagatiitaliani, tre in tutto – sono a casa, la stampa non ha sbattuto "i mostri" in prima pagina (come solitamente fa con gli accusati di altra nazionalità), ha giustamente tutelato la loro privacy e si è anzi premurata a fornire varie versioni a discolpa che denigravano e criminalizzavano la ragazza.

A distanza di vari giorni ancora non si sa nulla dell’annunciato esame del dna ne’ degli interrogatori perennemente rinviati fino a che la notizia non sparirà completamente dalla stampa. 

A far cadere la faccenda nel dimenticatoio contribuirà certamente anche la notizia di un nuovo stupro. Siamo sempre ad una festa. La ragazza ha di nuovo bevuto, ha conosciuto un ragazzo e lui l’avrebbe violentata.

Stavolta le versioni sono contrastanti. Il corriere dice che lei lo ha seguito spontaneamente e il messaggero invece parla di costrizione. Quello che è certo è che la persona accusata è già in galera, sullo stupro nessuno avanza dubbi, la ragazza sembra fin’ora custodita – com’e’ giusto che sia – con tutto il rispetto riservato alle vittime, lui è romeno.

Le analogie tra le due storie sono davvero tante ma la stampa invece usa due modi diversi di trattare la notizia. Guanti gialli per gli accusati italiani, pugno di ferro per l’accusato romeno.

Qualche giorno fa, evidentemente non in stato di preveggenza, pubblicavamo un dialogo teatrale in due parti. Un interrogatorio, di scena l’inquirente e la donna stuprata, dove l’atteggiamento e le parole venivano modificate a seconda della nazionalità dell’accusato di stupro. Stupri: due pesi e due misure.

Noi speriamo sempre di sbagliarci.

Tutta la nostra solidarietà alla ragazza che ha subito violenza. Anche per lei il Decalogo per donne stuprate

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.