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Vivere nel mondo dei Papi

Qualcuno ci spiegherà prima o poi come si concilia quanto potete leggere più giù con gli interventi moralizzatori di chi vieta l’insegnamento corretto – parlando di sesso consensuale e senza umiliazioni – della educazione sessuale nelle scuole [come accade a milano] o di chi parla di escort e mondi affini limitando la faccenda ai Papi con ruoli pubblici molto evidenti. Non è così e voi tutte lo sapete bene. Perciò vi invito a seguire le disavventure di alcune donne che stanno raccontando le loro storie nel blog: "Dacci oggi un Papi quotidiano". Fino ad ora potete trovare l’utilizzata finale, la ragazza immagine e la marchettara intellettuale.

Pensierino del giorno: vi segnalo da leggere "E così Berlusconi è un puttaniere" di Valerio Evangelisti e vi regalo la condivisione di un pezzo dalle Malvestite. 

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Lele Mora e il suo allevamento di mosche – miss Culetto d’oro

A testimonianza della crescente inquietudine che le storiacce su escort e cocaina e festicciuole e papponcelli
suscitano nei bassifondi vipparoli più malfamati, ecco che proprio
negli ultimi giorni sulla Costa Smeralda ha preso il via in grande
stile la tradizionale parata di lussuosi esclusivissimi trenini-puttantour brigìttebardòbardò; e direi che non poteva esserci battesimo migliore, più appropriato, per questa estate vipparola dal sapore più che mai lucignolesco
(adesso che la cuccagna bordello-festaiola culi tette viagra coca
champagne passera a buon mercato sta assumendo una dimensione
conclamata, direi quasi ideologica, orgogliosamente spudorata, “embè, vi piacerebbe pure a voi, no? poveri cenciosi comunisti invidiosi, attaccateve ar cazzo!”), non poteva esserci battesimo più appropriato, dicevo, del concorso miss Culetto d’oro (eh?) patrocinato da Lele Mora,

che sembrerebbe, sì, l’incipit di un’orgiaccia zozza in un film porno amatoriale
(buona parte dei pupilli di Lele Mora, del resto, in un film del genere
ci starebbe a pennello), ma invece no, è un modo come un altro per
utilizzare a fini di svago lo sconfinato bacino di giovanissime procaci disgraziate
che se ne stanno in fila tutta la notte “io! io! io!” sperando d’essere
prima o poi convocate con un fischio nel privé di un qualsiasi
stronzetto vipparolo, e perché no, lasciandosi palpare il culotto brufoloso da una muta di papponcelli arrapati su di giri [1],

ma le disperate chiappone-offresi hanno soltanto fatto da intermezzo [2] per un mega-torneone aziendale (tennis poker calcetto biliardino) organizzato dallo stesso Lele Mora, una cosa che si chiama LM PokerStars,
durante la quale tutti i soliti esaltatissimi sottoprodotti televisivi
di scarto – ex-realitari, presentatori bolliti, coscione scosciate,
subumani defilippiani e tristissimi ignoti tu-chi-cazzo-saresti – si
sono fatti fotografare con le fiches e le carte da gioco e le magliettine sponsorizzate sempre bene in vista [3] (Lele Mora nella parte del Duca Conte Semenzara,
due o tre aspiranti tronisti che gli facevano da cuscino umano porta
fortuna) e poi le foto muniti di improbabili equipaggiamenti tennistici
(e anche qui, oh – costume da bagno, scarpini da calcetto, giarrettiere, doppia racchettina liberty – sembrano gli sportivi del Park tennis) e le foto piegati in due a scoccar di stecca (ammirate la tecnica di Valeria Marini, che sta puntando astuta la pallina invisibile), e poi la sera a pavoneggiarsi in passerella, tutti in tiro, Lele Mora che fa l’eccentrica pazzerella [4],

e cioè, appunto, non cambia niente, mai – perché dovrebbe? – anche quest’anno il solito, non c’è puttanopoli che tenga: una gran quantità di viscidi vermetti,
ingrassati amorevolmente dall’allevatore Lele Mora, che si contorcono
uno sopra all’altro tentando di farsi strada su verso la superficie
untuosa e puzzolente del casu marzu vipparolo-televisivo – finché un bel giorno chissà, evviva!, qualcuno di loro potrà finalmente sbocciare e trasformarsi in mosca.

[1] bastasse solo questo, farsi toccare il culo!, io, ogni volta che
penso a Lele Mora e ai suoi assistiti, non so com’è, mi vengono in
mente certe scene truculente di Salò“mangia, mangia, ti piace?, e allora mangia la merda!” – chissà perché
[2] devono aver poi lasciato nome e recapito per un’audizione, che c’è questo nuovo programma in ballo, il reality Lele Mora House, una cosa di prima classe (annuncio):

Cerchiamo “manichini viventi” VOLONTARI. Maggiorenni e
giovani, uomini e donne, residenti nel milanese, di bella presenza e
spigliati davanti alle telecamere e al pubblico, con attitudini di
protagonismo e voglia di apparire. In cambio della disponibilità a titolo gratuito, offriamo un’esperienza unica e divertente, oltre a notevole visibilità mediatica, all’interno di un reality-vetrina in diretta via web da un megastore Datch nelle ore di apertura.

cioè pubblicità, sponsor, soldi facili, e gonzi protagonisti
aggratis – che accorrono, si spintonano, s’ammazzerebbero l’un l’altro.
[3] Lele Mora, tra l’altro, va molto fiero d’una agghiacciante partnership con Paris Hilton, con quella sua linea là di robaccia della Coin, i cappelli e le bustine e pure gli ombrellini, guardate
[4] e scusate per quel segnaccio sulle foto (sarebbe il marchio “LM”): le ho prese dalla pagina ufficiale su Facebook

di Betty Moore, 1 luglio 2009

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali.