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Morire per una idea e miss tendopoli d’abruzzo

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio, Vedere.


3 Responses

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  1. fikasicula says

    ah mi scusi. in effetti non erano in bikini ma erano comunque scosciatissime. c’e’ un video a dimostrarlo.

    e se quello che crede opportuno fare per le ragazze della tendopoli, per far loro “credere nei loro sogni”, è una sfilata il fatto merita di essere commentato come inopportuno.

    il paragone è proprio quello. ci sono donne che “sfilano” per la libertà e donne che sfilano per motivi un po’ più bassi, diciamo.

    quando una donna sfila il piacere in fondo non è anche di chi la guarda?

    offrire alla gente della tendopoli un po’ di “divertimento” usando i corpi delle ragazze è un po’ nella media di quello che farebbe la tv di berlusconi. provi a guardare questo documentario e poi mi dica cosa ne pensa.

    io certo non so quali siano i sogni delle ragazze della tendopoli. a occhio immagino che avrebbero bisogno di una casa, di soldi per studiare, viaggiare, vivere, leggere, amare, di un po’ di giustizia che faccia sapere loro chi è responsabile della morte dei loro cari, se li hanno persi…

    invece una bella sfilata è un bell’anestetico, il solito anestetico e se avete organizzato l’evento per dare “un sorriso” alla popolazione abruzzese potevate chiamare un circo, un clown, invece che le ragazze a cosce al vento.

    una sfilata si fa con dei parametri di “bellezza”. innesca i meccanismi di divisione tra quelle che secondo i canoni maschili sono belle o brutte. crea complessi di inferiorità. si giudica il corpo di una persona, come si giudicherebbe la robustezza di un cavallo.

    lei come si sentirebbe se qualcuno valutasse di poterla premiare sulla base di caratteristiche fisiche? e a cosa corrispondono quelle caratteristiche?

    quindi no, non mi dica che era per “dare divertimento”, per “i sogni” delle ragazze. è un gioco fatto per divertire solo alcune persone e me lo lasci dire, con tutte le buone intenzioni che lei può aver speso, è veramente deprimente.

    cordiali saluti

  2. Stefano Ceci says

    Salve sono Stefano Ceci,membro del gruppo “La Ricrescita” Parrucchieri per l’Abruzzo.
    Ho letto il suo articolo e vorrei precisare che l’evento di MISS Tendopoli da noi organizzato auto finanziandoci,era tenuto a dare un sorriso alla popolazione ABRUZZESE.
    Lei ha parlato di qualcosa senza cognizione di causa,in quanto,le ragazze che hanno sfilato erano completamente vestite e non come dice Lei in costume.Per cui tutto ciò non è stato fatto per il bieco piacere dei maschietti.Ha travisato completamente lo scopo della nostra iniziativa,ed è assolutamente di cattivo gusto,paragonare un’evento come questo all’omicidio di una DONNA IRANIANA che lottava per qualcosa di molto più importante,e cioè:LA LIBERTA’.
    Secondo Lei cosa dovrebbero fare quelle ragazze che hanno partecipato alla sfilata?
    Piangersi addosso o credere ancora nei sogni???

  3. cosmo says

    ..non ho parole.. non che la brutalità del potere sia una novità.. ma ogni volta mi lascia sgomento.. il vero dramma è quando diventa una abitudine.. Non mi piace l’idea di “essere pronti al martirio”, non per motivi morali o culturali.. è che dubito che sia vincente.. o almeno dipende da cosa si intende per “vittoria”.

    Non ci sono parole per commentare la morte di questa ragazza, come di tante altre e tanti altri. Io però non direi che lei è morta per una idea.. lei ha vissuto per un’idea! Quella idea, che uno la condivida oppure no, che sia sua o di altri (ma chi è che ha davvero una “idea sua”? le idee nascono dal confronto collettivo). Non è stata una idea ad ucciderla! Quella ragazza è morta perchè un polizziotto e/o un fanatico picchiatore fascista le ha sparato in petto. Questa è la causa della morte. Quella idea di cui parli, di democrazia, di libertà, di emancipazione, quella è stata uno stimolo alla vita!