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Giulia, Pisa, la crisi e la spuma bionda

Corre voce che lo spot di Giulia, la bambina di Pisa che viene descritta come una che snobba caviale e sushi (invece noi sai, tutti i giorni ve’) per dedicarsi a momenti familiari e all’irrinunciabile coca cola, ovvero quella che sponsorizza la pubblicità, che da bella paracula qual è fa passare il messaggio "ottimista" alla berlusconi sulla crisi, ci fa credere che siamo noi spreconi e che dipende da noi superare la crisi, mica da chi ci licenzia e non ci da una lira di disoccupazione, e poi però ci dice che a tutto possiamo rinunciare meno che alla bevanda che rigonfia la pancia e certamente non nutre un accidente… e insomma corre voce che quello spot in realtà non sia vero.

I pisani che non accettano da nessuno di farsi dire cosa mangiare e cosa bere ne hanno fatto uno tutto loro (a cura della grezzo film) che hanno messo in circolazione con la seguente dedica:

"Lo spot nasce come provocazione del celebre spot della coca cola
che ha fatto, diciamocelo, più che sorridere noi toscani. Ora, che una
multinazionale americana ci insegni a noi ad essere toscani, mi
sembrava un po troppo e, con gli amici della carica, abbiamo messo su
questo spot più autentico e genuino (in vero pisano d.o.c.g.) atto a
celebrare uno dei veri miti della nostra tavola: la spuma bionda
"

Ps: questo è un ottimo esempio di subvertising!

Posted in Precarietà, Vedere.


3 Responses

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  1. statolaico says

    Vero! Anch’io provavo fastidio vedendo quello spot, sembrava commissionato dal governo invece che dalla coca cola (che poi i bambini farebbero bene ad evitare visto che è come se bevessero tazzine di caffè).
    OT:
    A proposito di bambini ma avete mai notato la differenza nell’offerta di giocattoli rivolta ai bambini con quella destinata alle bambine? Per i bimbi giochi spassosi, le macchine comandate a distanza, robots ecc, per le bambine invece tutto cio’ che puo’ servire ad “indirizzarle” verso il loro futuro che si presume, evidentemente, scontato/obbligato… la maggior parte dei giochi rivolti espressamente alle bambine infatti ricalca gli elettrodomestici con cui una “brava” donna di casa “dovrà” avere a che fare, ed ecco allora lo spazzolone mocho versione mini, il ferro da stiro, la cucina, la macchina per cucire, per non parlare di quelli che non rappresentano elettrodomestici ma piccoli bimbi di cui prendersi cura perchè devono mangiare, fanno la pipì e la pupù e vanno cambiati, strillano se non vengono cullati… WOW CHE DIVERTIMENTO… la pubblicità e’ maschilista e mi rendo conto con orrore che anche quella rivolta ai bambini lo è!

  2. Giuseppe Lipari says

    Carissimi,

    in realtà Camerini e Grezzo Film sono Livornesi e non pisani, e naturalmente nel “vero” spot prendono in giro (bonariamente, s’intende) i vicini di casa. Come tutti sanno, Livornesi e Pisani si prendono in giro da secoli!.

    (ho fatto un post simile da me:
    http://scacciamennule.blogspot.com/…a-crisi.html)

    baciamo le mani! 🙂

  3. roz says

    fantastica re-visione!!!!