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Uomini e cose: Come ottenere una badante gratis

Di che si è parlato tanto in questo ultimo mese?

Di uomini "maturi" e minorenni.

Di cosa parla secondo voi l’ultima ricerca scientifica della quale ci riferisce il solito giornalista del corriere (con rilancio della puntata di omnibus del 5 giugno)?

Di uomini "maturi" e minorenni, per l’appunto.

Un istituto di ricerca demografica indaga sulla faccenda e trova una risposta che non ci sorprende affatto: le donne più giovani fanno bene alla salute degli uomini anziani. Gli uomini giovani invece – guarda un po’ – farebbero un gran male alle donne. L’articolo usa addirittura il terrore per metterci sull’avviso: già con un uomo che ha dai 7 ai 9 anni meno di noi, potremmo addirittura morire prematuramente.

Una parentesi, e parlo con cognizione di causa: avere un compagno di dieci anni meno è proprio tutta salute, vi giuro. Tralasciamo i dettagli per evitare di essere scurrili e per non trascendere in generalizzazioni che poco c’entrano con l’età anagrafica.

Può capitare un partner o una partner con qualche anno in più con i quali va a meraviglia o la stessa cosa può capitare con qualcun@ più giovane.

La ricerca scientifica alla quale ci riferiamo, secondo quanto ci dice il tristissimo articolo, ovviamente non prende in considerazione coppie differenti da quella etero. Immagino che per l’istituto di ricerca *demografica* un rapporto tra persone dello stesso sesso possa addirittura essere letale al primo sguardo.

Altra parentesi, con grande cognizione di causa: conosco alcune nonne le quali hanno preso marito da giovanissime e il loro coniuge aveva qualcosa come 25 anni più di loro. Sicilianissime e sopravvissute ai loro mariti, hanno sempre parlato del matrimonio come un passaggio di consegna tra padre e marito. Chiesi ad una di loro: "e il sesso?". Ella mi rispose: "a te piacerebbe farlo con tuo padre?"

La cultura dell’uomo vecchio e della sposa bambina appartiene al nostro paese come a tanti altri. Il nostro paese anzi torna oggi ad avvalorare questa tesi e la ripropone surrogata dalla solita, parziale, ricercuccia scientifica, dal solito caso di cronaca che coinvolge l’uomo accusato di violenza sessuale su una minorenne, dalle abitudini private del premier che diventano cultura di stato.

Un istituto di ricerca demografica di cosa si occupa secondo voi? Di demografia. E di che si tratta esattamente? Di nascite. Mai sentito parlare di calo demografico, nascite zero, invecchiamento della società? Sicuramente si.

La società attuale pone all’uomo medio, lo stesso che richiede alle donne di stirarsi chirurgicamente la faccia e il corpo per apparire come dodicenni anche a cinquanta anni, la difficoltà di essere un highlander con esigenze sessuali in un mondo nel quale a figliare sono le donne del sud, quelle dei paesi arabi o latino americani e forse neanche più quelle.

L’uomo bianco è esigente. Vuole donne bianche o comunque le vuole giovani. Invece si ritrova con tante donne coetanee che non se lo filano perchè hanno preso la cattiva abitudine di intraprendere relazioni con uomini più giovani o con altre donne.

La crisi dell’uomo medio riguarda l’istituto demografico perchè entrambi sono complici nel ritenere che le donne debbano essere piegate alla esigenza di riproduzione della specie.

Una donna giovane sacrificata ad un uomo più vecchio certamente farà tanti figli quanti ne inseminerà quel pene antico fatto di viagra. Una donna che ha un rapporto con un uomo più giovane, a meno che l’incontro non avvenga con un lui che ha 14 anni e lei 24, più difficilmente fa una gran quantità di figli. Qualche volta è una scelta e qualche volta è semplicemente una questione biologica: fare un figlio a 40/45 anni è un gran problema, farlo a 50 – in piena menopausa – è addirittura impossibile, farlo in una età tra 30 e i 40 mentre la precarietà rende impossibile qualunque impegno nei confronti di qualunque essere umano diventa un atto di vera e propria incoscienza per chiunque. 

La cultura patriarcale pone la questione in modo diverso: assegna il ruolo pubblico, quello pregevole, gratificante, di grande impatto sociale, all’uomo che dovrà trovare una sistemazione, un lavoro stabile, poi trovare moglie giovane e farle fare tanti bambini. 

La cultura patriarcale è comunque abbastanza obsoleta persino per il mercato perchè se da un lato esige più figli d’occidente con soldi da spendere, dall’altro ha bisogno anche che una fetta di consumi sia fatta dalle donne che per questo dovranno avere un loro stipendio.

Cultura patriarcale e capitalismo si saranno messi d’accordo? Ci è consentito sperare in ruoli extrafamiliari o dovremo tornare a fare le "regine del focolare" per riavviare a nastro zero l’economia liberista?

La domanda che diventa necessaria quindi è: ma a noi, di tutto ciò, che ce ne fotte? Dobbiamo piegare le nostre abitudini e le nostre scelte alle esigenze del mercato e della cultura maschile o non è poi così vero che dovrebbero essere quelle due culture, figlie dela stessa matrice, a rimettersi in discussione?

La ricerca scientifica dunque prova a patologizzare una forma di relazione per risolvere un problema maschile e che riguarda le corporazioni, chi realizza profitto dalla esistenza di un numero maggiore di operai a basso costo e di consumatori. Le svariate decine di milioni di persone che esistono nel mondo non mangiano tutte proteine e carboidrati ad ogni pasto, non vivono tutte nel benessere e invece che spartire le risorse con quelli ai quali le rubiamo si continua a imporre un modello sociale a maggioranza bianca (perchè il problema razziale c’e’ eccome), occidentale, che dovrebbe moltiplicarsi per fagocitare ogni pezzetto di terra esistente nel mondo.

Addomesticare le nostre abitudini sessuali, le nostre modalità di relazione non è che uno dei sintomi attraverso i quali possiamo capire quanto e come la società nella quale viviamo impone un modello autoritario oppure no.

Ad ogni crisi economica, in tutte le fasi della storia, da quella del ‘400, a quella di fine ‘800 che avviò le premesse per la nascita del modello bancario che prendeva – come fa ancora adesso – dai piccoli risparmiatori per finanziare imprese e capitalismo, che avviò le premesse del fordismo, a quella del 1929 che per l’italia significò fascismo, dittatura e per l’europa divenne totalitarismo, solito modello populista che parla ai poveri indicando nemici stranieri o di altre religioni per cavalcare il malcontento, le crisi, la paura aggravata da altra paura. Ad ogni crisi economica il controllo della sessualità e dei corpi femminili è stata una costante.

Nei vari modelli di sviluppo non si riesce a pensare al vecchio uomo assistito da un altro uomo. Pur di non rinunciare al lavoro di cura di tipo femminile si importano le badanti, le mogli (un tempo si faceva per procura). Quando si parla di tratta delle donne non si parla del commercio legalizzato di corpi di donne che servono al mantenimento della cultura di schiavitu’ femminile dei paesi occidentali. Quando si parla di tratta non si parla del fatto che le donne sono mercificate in ogni senso e in ogni caso, perciò si impongono i flussi e non si lascia loro altra scelta che quella di vendersi a sfruttatori per superare i confini di stati che le accettano solo se utili ai maschi europei.

Gli italiani hanno bisogno delle donne straniere per questo motivo. Le vogliono giovani, certamente, e servono a mantenere intatto il principio che sarà sempre una donna ad adempiere ad un ruolo di cura per sopperire all’assenza di servizi che lo stato non si è mai impegnato a garantire (la famiglia come ammortizzatore sociale, ricordate?). Gli uomini vogliono donne giovani – e le vorrebbero come partner – per farne delle badanti (sai l’eccitazione tra cateteri e alito cadaverico?) che non costano niente. Una estranea deve essere pagata, una partner, una moglie, invece no.

La ricerca avrebbe quindi dovuto prendere un titolo esplicito: agli uomini anziani fanno un gran bene le badanti gratis.

E’ un ragionamento lungo ma in parte l’abbiamo già fatto e in ogni caso per ora lo chiudiamo qui suggerendovi di rileggere i commenti circa altre "geniali" e "significative" ricerche che portano pressappoco alle stesse conclusioni e che spesso sono state pubblicate proprio dal corriere:

—>>>C’e’ nudo e nudo

—>>>L’arte della profumiera

—>>>L’estradiolo ti fa pulla

 

—>>>Immagine via Hardcore Judas

 

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio.