Ancora una puntata della saga estiva pre-elettorale. Il padre di Noemi dice che sua figlia è "illibata".
La faccenda continua quindi a delinearsi nei suoi contorni inquietanti. Gad Lerner è felice che il re sia nudo. Pat dice che sebbene nudo è pur sempre "armato". Noi invece continuiamo a chiederci a chi giovi questo reality ad uso e consumo del "popolo" di spettatori e spettatrici.
L’italia segue canoni poco fantasiosi. I processi si fanno in tivu’ e persino al supermercato la signora ci dice la sua opinione sulla materia. E’ di oggi la notizia che forse il presidente del consiglio vuole scrivere a tutti (a spese dei contribuenti?) per dare la sua versione della storia.
Lettera prestampata che sostituirà il book fotografico con famiglia e madre del premier in posa da stirpe nobiliare. Scommetto che neppure a clinton è mai venuta in mente una idea così morbosa. Scrivere a noi per dirci i fatti suoi. Un Truman Show al governo, protagonista di un *grande fratello* che emozionerà, distrarrà e se gestito alla maniera giusta porterà i suoi risultati.
Dicevo: l’italia e i suoi metodi di giudizio. La libera opinione in genere è di per se’ censurabile. Invece funzionano i pro e contro bipartisan presso bruno vespa, la signora de filippi e rita dalla chiesa.
Essendo questa l’italia e sapendo noi che tra un uomo dalla moralità discutibile, la reputazione di una ragazza e l’opposizione che gli da addosso, la maggior parte dei nostri lieti connazionali sceglieranno lui, l’uomo: come finirà secondo voi questa storia?
Noi pensiamo che finirà con un mucchio di voti per lui che agli occhi di tanta gente è diventato il martire vittima della santa inquisizione della sinistra (sinistra?).
Quello che però continua ad essere grave è il fatto che chi sta portando avanti questa sceneggiata sta approfittando dell’occasione per sdoganare un po’ di meccanismi e concetti della morale di almeno 50 anni fa.
Per quello che ci riguarda lui, l’onnipotente illustrissimo, lo sceicco nostrano, il presunto pedofilo premier, può fare quello che vuole purchè sia consensuale a parità di trattamento e di peso individuale, status e denari compresi. Se libertà deve essere allora che sia libertà per tutt*.
Contraccettivi gratuiti, aborto gratuito, sessualità libera per tutt*, educazione sessuale nelle scuole, in televisione, basta sessismo, basta omofobia, lesbofobia, transfobia. Basta censure sui corpi e regolamenti per il decoro, si legalizzi il mestiere delle sex workers. Si confermi che la famiglia è una formula economica di ammortizzazione sociale che tappa i buchi di una politica statale che non offre nessun servizio e nessuna alternativa alla disoccupazione. Si dia uno stipendio alle donne che "scelgono" di svolgere *lavoro* di cura nelle case. Si riconosca alle donne la stessa libertà del signor satrapo, come lo ha chiamato lerner.
Vale la pena provare ad analizzare la questione. Giusto per qualche minuto. La fondazione di gianfranco fini solleva la questione delle veline. Nel frattempo altre donne si occupano di immagine e corpi femminili abusati. Il punto di vista è diverso.
La linea politica di AN è di moralizzare la nazione, coprire i corpi, censurare la sessualità, usare la difesa delle donne come grimaldello per imporre modelli autoritari e riempire le città di regolamenti per il decoro e contro la prostituzione. Questa è la loro politica, dunque la questione delle veline è servita a bloccare alcune candidature nella lista e serve a porre si un problema politico ma visto nella direzione del progetto che AN, ora "assorbita" dal Pdl, porta avanti.
Noi e tante altre donne invece non vogliamo coprire i corpi ma vogliamo essere libere di scoprirli senza che vi sia qualcuno che ci giudichi o dica che è colpa nostra se ci stuprano o se poi ci disprezzano chiamandoci "veline".
Che poi, ricordiamolo, le veline sono di tanti tipi. Sono spogliate e vestite. Di veline vestite ne conosciamo tante, no? Lascio a voi la domanda posta in altra sede ad una donna che con le veline non ha un buon felling: veline si nasce o si diventa? La De Beauvoir diceva che donna si diventa giacchè la biologia non spiega i ruoli che ci sono assegnati nel corso della vita. Chi costruisce dunque sub-cultura per scoprire corpi e censurare – per dire – un comico come luttazzi?
Sulla vicenda: si introducono alcuni concetti culturali che ci resteranno appiccicati addosso per molto tempo.
1) la "colpa" – intesa propriamente in senso religioso, concetto opposto alla responsabilità – è della velina che fa quel mestiere per guadagnare più che in un call center, più che a fare l’insegnante, più che a fare qualunque altra cosa. Questo è un giudizio morale.
2) il mondo femminile si divide in donne e veline. Le prime sarebbero creature perbene, eroine che non mostrerebbero mai il culo in senso reale, ma che si accontentano di darlo via tutta la vita per due lire in senso metaforico (?). Donna diventa l’equivalente di una figura mistica che aspira alla santità. Velina sarebbe il contrario di tutto questo.
3) le veline sono tutte cretine e le altre tutte intelligenti. Assolutizzazioni tremende. Se le veline avessero il cervello di moana pozzi vorrei al parlamento mille come lei e nessuna Roccella o Binetti. Grave è quando la velina concorre per la via alla santità con chi porta il cilicio invece che adempiere al compito di liberazione dei costumi e della sessualità. Una Binetti a culo scoperto – come mara carfagna, modello dio patria e famiglia e calendari ose’ – non è diversa da quelle a culo coperto. Non sono fondamentali le professioni ma i valori dei quali sono portatrici le donne a prescindere da cosa indossano e da che mestiere fanno.
4) c’e’ una cultura della pornografia, soft, hard, ammiccante, eloquente, che è ad uso e consumo degli uomini. Tale – per certun* – deve rimanere. L’ideale fascista è di una donna morigerata, di prostitute in case ben chiuse, anzi sigillate, di una doppia moralità ovunque. Sesso, strip, erotismo di gruppo nelle stanze dell’imperatore e censura dei comportamenti per il popolo bue.
5) il reality consegna la linea di difesa della vicenda pubblica del premier a persone che continuano a sovraesporre – fare diventare famosa, in qualche modo popolare – questa attrice alle prime armi.
Su questo punto: le prime foto che sono state pubblicate la mostravano minorenne e abbastanza svestita. Le foto della festa recuperano un che di virginale con un velo bianco sapientemente photoshoppato sulla sua testa. In terza battuta il premier parla di lei come una povera ragazza (con la quale avrebbe avuto rapporti caratterizzati dalla *purezza*) vittima di mostri che stanno infangando la sua reputazione. Infine ecco l’ultimo capitolo: il padre che interviene per difendere l’onorabilità della figlia chiamandola addirittura "illibata".
Si tratta sempre del plot anni ’50. Il prossimo passo da parte dei detrattori del premier dovrebbe essere la richiesta della prova di verginità e infine Noemi celebrerà pubbliche nozze con un uomo che certamente non si chiamerà Gino e stenderà il lenzuolo sporco di sangue dopo la sua prima notte di nozze.
La prova di verginità in generale veniva imposta dalla chiesa che chiamava qualcun@ a sforacchiare la vagina dell’accusata per motivare processi o rilasciare certificati. Un certificato di verginità in qualche caso valeva la vita stessa delle donne.
Oggi la verginità torna ad essere una specie di "valore". Si recupera il moralismo di tanti anni fa e diventa un business. C’e’ chi ricostruisce l’imene e lo fa a caro prezzo. Tutto pur di tornare alla cattiva abitudine a immaginare la propria sessualità esclusivamente piegata al piacere e alla gratificazione dell’uomo.
Una donna "illibata" poteva essere quotata in borsa. Ancora oggi c’e’ chi mette in vendita la verginità su e-bay e la cosa grave non è questa tanto quanto il fatto che vi sia qualcun@ disposto a spendere tantissimi soldi pur di poter essere "il primo uomo".
Il primo uomo sulla terra, sulla luna, nelle americhe, in australia, con quello stesso spirito di colonizzazione imperialista che spingeva gli uomini a piantare una bandiera di "proprietà" su un posto o su un corpo.
Possedere un corpo è la scusante per la gelosia, è il motivo di tanti maltrattamenti e violenze ai danni delle donne, era il motivo del delitto d’onore.
Di recente una sentenza in una causa su un femminicidio da parte del marito ha deciso che la gelosia non è un futile motivo. E se il motivo non è futile allora è valido. La sentenza dice di più: che un motivo corrisponde al sentire di una società. E quello che la nostra società sente noi lo sappiamo perchè ce lo ha detto di recente l’indagine dei sessuologi italiani e ce lo dice la ragione usata da un "padre" per ammazzare un tale: "importunava mia figlia".
E se c’e’ una morale da seguire rispetto alla relazione tra possidente e posseduta allora si può riaccreditare lo ius corrigendi (il potere di correzione che il marito aveva sulla moglie fino al 1981). Se il principio è questo allora si può certamente ricominciare a dire che "tra moglie e marito non mettere il dito" perchè la moglie è considerata una proprietà, tanto più schiava quanto più regali in diamantini e monili d’oro riceve. E’ la famiglia patriarcale, la società patriarcale, concepita con quel mix di premi e punizioni che noi dovremmo accettare senza fiatare.
"Illibata" vuol dire tutto questo e molto altro ancora e perciò è grave che si continui ad insistere sul re nudo veicolando messaggi senza un giusto commento.
Spogliare il re significa indagare sulle sue società off shore, sulle holding, sui falsi in bilancio che vengono sempre nascosti con tanto ottimismo per ingannare gli azionisti e gli elettori (vedi fallimento Enron e Parmalat e vedi anche governo Berlusconi), sulla gente terremotata d’abruzzo che ancora sta nelle tende caldissime, sulla militarizzazione delle strade, sulla povertà crescente, sui disastri che questa politica continua a fare. Cose coraggiose, che equivalgono a farsi sparare, per le quali ci vuole certamente più coraggio che insistere su una telenovelas che in italia non ha lo stesso impatto che ha in america (qui a nessuno frega niente se berlusconi dice bugie su quello che succede nella sua camera da letto).
La involuzione sulle politiche per le donne (con brunetta che ci schernisce e tanti misogini che ci ordinano di restare al nostro posto) è quanto di più grave possa accadere in una società moderna.
Questa è la cosa gravissima. Bisognerebbe fare pagine intere sulla totale assenza di diritti. Sul fatto che tutto quello che è scritto in questo post ricade sulle nostre vite e si traduce in più morte e più violenza.
Troppo comodo sollevare una questione che vede d’accordo il residuo di AN del pdl e gran parte del corpo ecclesiastico. Oltretutto gli si sta facendo un gran favore.
Previsioni? Forse… il pdl stravince, il pdl rimette in discussione la leadership e Fini si prepara a diventare lo statista del prossimo ventennio. Noi? Saremo molto vestite e senza pillola del giorno dopo. Molto sorvegliate fuori casa e sorvegliatissime dentro casa, a suon di mazzate.
—>>>L’ultima foto è dell’artista Josè Antonio Moreno Montoya e fa parte della serie Porno cattolicesimo della quale ci parla Fastidio.
completamente daccordo sulla previsone su Fini successore, quei due sembrano il gatto e la volpe…
Sicuramente questa sorta di reality show attorno alla prouderie di un presidente del consiglio non è un bello spettacolo (mai quanto in questo caso l’epressione è giusta trattandosi di vera e propria “politica- spettacolo”: molto spettacolo e poca politica) così come non lo è il fatto che una donna per candidarsi nel PdL debba essere una velina (e a volte diventa persino ministro).
Però non ci sto a far passare per vittime le donne che si prestano a questo vile e ipocrita gioco. Certo una velina che mostra le tette in televisione e sulla stampa scandalistica non può passare per un sostenitrice dei diritti delle donne. E guardate che a dirlo non è un bacchettone: per me è molto più decoroso il mestiere delle prostitute che in molti casi sono delle eroine e fanno un lavoro simile pur di crescere i loro figli. Se avessero candidato una prostituta, una della strada che nessuno conosce e che non è mai apparsa in tv, tanto di cappello. Ma quando si mettono in prima pagine le “prostitute dell’immagine” allora no, io non ci sto. Non ci sto a questo gioco che sfrutta il corpo delle donne per guadgnare consensi. E non ci sto a far passare per vittime quelle donne complici che usano il loro corpo in questo modo, che fanno favori sessuali a qualche politico e poi finiscono per diventare ministre. Queste donne sono le prime a offendere il genere femminile e la parità sessuale
Signora Fikasicula buongiorno.
Riguardo all’articolo scritto sopra mi tocca effettuare alcune osservazioni sul lessico e sui vocaboli usati.
Ma ci rendiamo conto che ci siamo berlusconizzati pure noi uomini e donne di sinistra ? Ci rendiamo conto che anche noi stiamo assumendo un lessico berlusconiano ?
Nell’articolo in questione giustamente si fa notare che la nostra società sta ricacciando le donne sotto una mentalità tipica dell’italia degli anni ’50 e si afferma: “il mondo femminile si divide in donne e veline”, ” le veline sono tutte cretine e le altre tutte intelligenti”.
Mi tocca far notare che nel mondo della televisione degli anni 50 il termine corretto che veniva usato per le donne che apparivano nelle trasmissioni in bianco e nero era “valletta”. Il vocabolo “velina” negli anni ’50 aveva un altro significato ed ha tutt’ora un altro signicato. Il termine “velina” è legato all’italia degli anni ’30 e fa riferimento al controllo del potere politico sugli organi di stampa. Nell’italia degli anni 30, presso il ministero della cultura popolare controllato dal fascio, i funzionari battevano con la macchina da scrivere precise istruzioni da dare alla stampa su quali notizie dare e in che modo darle, al di sopra di uno strato formato da molti fogli sottili di carta velina intervallati dalla carta carbone e poi ogni foglio di carta velina veniva inviato alla redazione di ciascun giornale. Comunque l’abitudine di usare le veline, per sottomettere gli organi di stampa al controllo del potere politico, proseguì anche negli anni 50, durante l’epoca del regime democristiano.
Alla fine degli anni ’80, sulle televisioni di berlusconi nacque la trasmissione Striscia la Notizia che in teoria dovrebbe essere un telegiornale comico (?!?) e per fare ironia con le parole relative al giornalismo si è deciso di chiamare “veline” le donne che sgambettano sul palco dei presentatori.
Lo so che è brutto paragonare le donne a degli oggetti, a dei fogli di carta velina, però noto un parallelismo inquietante tra entrambi i significati del vocabolo. In pratica berlusconi si è inventato ad arte la storia della ragazza napoletana di 18 anni e poi ha dato l’ ordine a tutti i giornali di parlarne a lungo con lo scopo di:
1) sviare l’attenzione dai veri problemi sociali, economici e ambientali che attanagliano l’italia in questo momento
2) soddisfare i gusti pedofili di un’ampia parte dell’elettorale maschile, il quale voterà popolo della libertà alle prossime elezioni europee
Addirittura i finti giornali “d’opposizione” come repubblica fanno un grande favore a berlusconi parlando da dieci giorni unicamente della storia della ragazza napoletana.
Per raggiungere i suoi scopi il regime ha usato entrambi i tipi di “veline”: sia le veline giornalistiche e sia le veline “in carne e ossa”.
Ciao da Alessandro
cry è quello che dico io sin dall’inizio.
anche stasera a ballarò invece che parlare di crisi, poveri, stranieri e morti sul lavoro si è parlato di noemi e papi.
scandaloso!
sono d’accordo con te e come scrivo penso che questo a lui farà un gran bene e a noi un gran male.
IO credo che nonostante tutto, e nonostante la gravità della situazione, questo stia diventando un argomento di distrazione di massa, non si parla d’altro, non sappiamo cosa stanno combinando in parlamento, non si parla più del decreto sicurezza, e del direitto delle madri extracomunitarie irregolari di registrare i propri figli all’anagrafe , non si parla più del diritto all’istruzione dei bambini immigrati clandestini, che pagheranno sulla loro pelle la scelta che i padri e le madri hanno fatto per salvarli, non si parla del dirittu alla salute… non si parla più, ci si scandalizza solo, e mi chiedo allora , Il silvio nazionale é davvero danneggiato da tutte queste discussioni, oppure ogni tanto se ne esce con qualche abominio per scandalizzare tutti e fare nel frattempo i fatti suoi?
L’italia è vergognosamente cattolica.
Circa la metà delle donne italiane (se non di +) non sono + vergini e alcune di loro hanno addirittura perso l’altra verginità considerata dalla società ancora tabu’. Inoltre in Italia sono presenti anche le sexworker..Condannare le donne che nn sono + vergini è come condannare l’intera popolazione femminile escluse le bambine sotto i 14anni.
Sinceramente mi sento offesa in quanto donna e sbalordita che nel 2009 sia presente ancora la mentalità patriarcale dove i padri devono dir pubblicamente che le figlie sono illibate…come fosse roba loro..a me sembra una violazione al pari di uno stupro..
Mio padre è siciliano e mi ha raccontato che in sicilia in certi paesini i mariti mettevano i lenzuoli i terrazzo insanguinati x dire che la loro donna l’hanno sposata vergine..ovviamente fino a 50 anni fa era così..ma sembra che sta mentalità stia tornando.
E’ triste che accanto al modello della velina si sia sviluppando la ragazza illibata che contemporaneamente ammicca agli uomini alluppati.
Sembra che si sia sviluppando un modello di donna esclusivamente a piacere maschile che incarni il ruolo della velina ma che non perda di vista il tradizionale ruolo della vergine. Della serie: dobbiamo essere tutte veline, spogliarci ma dichiararci contemporaneamente vergini.
politiche? ministre? manager? ma anche sexworker? macchè tutte veline vergini per confermare quella cultura patriarcale che ci vuole oggetti che stimolano le parti basse di un genere maschile che ha diritto al sesso ma noi restare illibate e morigerate sessuamente fa intuire che noi non abbiamo alcuna libertà sessuale.
Mi preoccupa il continuo bombardamento mediatico della verginità delle showgirl (prima la Fico, ora questa qua) allude che nemmeno nelle nostre vagine dovremo avere potere di sceglierci il modello sessuale che fa x noi