Skip to content


Penecrazia

http://www.oureyes.net/galleries/paulo_castro/paulocastroimg/paulo_castro04.jpgLa telenovelas prosegue. Ammetto di avere sgarrato il finale. Ma le fiction non vanno mai per il verso che t’aspettavi. Così eccoci di fronte al colpo di scena che ci intratterrà per settimane mentre l’italia – giudicata di recente un paese solo parzialmente libero – continua a scivolare pericolosamente verso la sua deriva autoritaria.

Delle telenovelas sono splendide lentezza e velocità. Lentezza nello svolgimento della trama e velocità con la quale spettatrice e spettatore dimenticano gli errori più grossolani.

Ricordo mia madre una volta davanti alla tivù mentre vedeva il corrispondente della dinasty nostrana "anche i ricchi piangono". Era ipnotizzata su una scena insulsa. C’era un lui che diceva cose da spararsi in bocca e una lei che lo guardava con gli occhi di una seppia fritta. Stava per scapparci il bacio e zac, sigla. Il giorno dopo vedo mia madre che contempla la scena del bacio. Guardo un po’ da vicino e mi accorgo che lui non è lo stesso lui. Chiedo spiegazioni e mia madre con la naturalezza della consumatrice smaliziata, quella che trova il buco nella stoffa al mercato per farsi ridurre il prezzo, mi dice: "Hanno cambiato attore all’ultimo momento…".

Mia madre non ha mai avuto molto tempo per la televisione ed è una madre di famiglia siciliana senza alcun rapporto con i set televisivi, giuro, eppure in quel preciso momento mi svelò uno dei grandi meccanismi dello show business. Le facce sono intercambiabili e le storie si possono modificare e reimpastare come si vuole. Il pubblico comunque continuerà fedelissimo ad assistere e godrà di questi revisionismi velocissimi senza fiatare.

In questi giorni ho la tentazione di prendere la sagoma di berlusconi e taroccare qualche foto di feste della mia famiglia per piazzarcelo in mezzo. Photoshop aiuta parecchio. Così posso dire anch’io di averlo avuto come ospite [Guarda il blog Brinda con Papi e gioca con Art attack – anche tu puoi vantarti di essere figlio di Papi].

Certo non si capisce come mai non abbia querelato i quotidiani che hanno riportato le interviste della Noemi con tutti quei dettagli sui loro incontri a roma e milano. Non si capisce neppure come mai egli affermi di essere amico del padre se non ha chiaro neppure dove l’ha conosciuto e che lavoro fa (per quanto abbia smentito le dichiarazioni mandate in onda su tutti i tg).

E’ tempo di elezioni e si capisce che per appassionare gli elettori bisogna sparare tutte le cartucce. Bisogna tenerli spiaccicati sulla storia, disorientarli e distrarli da tutto il resto. Strumenti principali di distrazione di massa alcuni giornali che collaborano perfettamente in questo schema.

Libero, che porta avanti con determinazione un sondaggio per fare decidere i lettori e le lettrici se ha ragione veronica o silvio, ha pubblicato la foto di Veronica Lario con le tette scoperte. Il titolo recitava: veronica velina ingrata. Se una cosa del genere l’avesse fatta un ex fidanzato vendicativo si sarebbe beccato almeno una denuncia per violazione della privacy e qualcosa d’altro che riguarda la pubblica offesa. Lo stesso giornale – immaginiamo – sia tanto severo con gli ex fidanzati che pubblicano su internet foto nude delle ex per vendicarsi.

Ieri sera alla puntata de l’infedele di gad lerner la carlucci – quant’è appuntita questa donna, la bindi in confronto è una dea – ha detto che il delicatissimo feltri direttore del quotidiano ha pubblicato la foto perchè interpreta il "sentimento" degli italiani.

Tale sentimento si potrebbe riassumere in poche parole: t’ho presa dalla strada e anche se t’ho rivestita e agghindata sempre una di strada resti. Un concetto vecchio che rimanda a quella convinzione che seleziona le donne "moralmente" autorizzate a parlare e quelle che no. Sante o puttane. Come si possa passare in pochi istanti da madre indiscussa a velina tette al vento e tupitù si spiega con il meccanismo che sicuramente potrebbe chiarirvi mia madre.

L’intimidazione però vale per tutte le altre donne. Assieme ai concetti maschilisti che hanno protetto tanti stupratori e maschi che hanno fatto violenza in famiglia – vedi massime come: tra moglie e marito non mettere il dito; i panni sporchi si lavano in famiglia; invece del nostro "il personale è politico" –  in fondo così Libero legittima anche un metodo tanto caro agli stupratori. Avviene di frequente infatti che chi commette violenza su una donna è in grado di farlo perchè la ricatta proprio con la minaccia di pubblicazione di foto o video in suo possesso. Il ricatto consisterebbe nel fatto che anche lo stupratore interpreta il sentimento degli italiani e sa che tra lo stupratore e una donna con le tette scoperte sarà sempre dalla parte dello stupratore. La reputazione prima di tutto. Una reputazione che deve essere il risultato di  una attenta costruzione culturale del modello di donna moralmente accettabile.

Ogni velina, ogni donna di spettacolo che è stata assunta via casting nell’entourage di berlusconi, dovrebbe essere a questo punto veramente preoccupata. Neo ministra Brambilla, ex miss italia, compresa. Potrebbe capitare, certo, che alcune di loro arrivino al punto di entrare in conflitto pubblico con berlusconi. Per motivi politici, privati, in scontri elettorali. Chissà. E se avvenisse quale sarà l’arma del silenzio? Ci sarà un altro Libero che dirà "Stai zitta altrimenti faccio vedere il tuo culo e le tue tette in technicolor"? Perchè non realizzare allora un format televisivo ad hoc per tutti i maschi "feriti" che vogliono vendicarsi sputtanando la propria ex?

Tutto ciò risulta incredibile se avviene all’interno di quello stesso contesto che svende carne a chili ogni giorno in televisione. Sono semplicemente corpi. Corpi che non possono parlare per dire qualcosa di personale e originale. Corpi che non esistono senza un burattinaio: corpi che se si ribellano vengono rivenduti al mercato delle schiave.

Lorella Zanardo e Marco Malfi Chindemi hanno realizzato un documentario sull’uso delle donne nella televisione italiana. Si chiama "Il corpo delle donne" [anticipazioni video] e denuncia una situazione che noi conosciamo perfettamente.

Non si tratta soltanto dell’omologazione delle immagini femminili attraverso la dittatura della chirurgia plastica e degli interventi al botulino, ma anche dell’uso offensivo delle donne per spettacolarizzare qualunque momento della vita televisiva e pubblica, politica inclusa.

Tutto consiste nell’apparenza, nell’immagine. Ciò che oggi è rivoluzionario sembra coincidere con un moralismo "illiberale" (come piace dire su Il Foglio). Come se vi fosse un pregiudizio nei confronti delle persone rifatte, sfatte, atte, ‘tte. In realtà è veramente tutto l’opposto per cui io libertaria dall’unghia del piede all’ultimo capello che non ho mai avuto pregiudizi nei confronti di nessuno, neppure se decide di segarsi il pisello e appiccicarselo in fronte per rendere più chiaro il concetto, mi ritrovo oggi a dover subire il diktat di una società che vuole impedirmi di invecchiare.

Invecchiare per me vuol dire portarmi dietro tutto. Ogni segno del mio corpo. Ogni esperienza, ogni ruga, ogni prezioso grammo di cellulite, ogni smagliatura. Perchè ciascuna di esse per me rappresenta ferite, guarigioni, gravidanza, parto, cambiamento, crescita, evoluzione.

http://files.splinder.com/4bb4a1464ff0288995c78b5ae6e90013.jpegPensate che delitto sarebbe se tentassi di resettare le consapevolezze acquisite in tanti anni per fare tornare il mio cervello giovane e senza ricordi. La memoria è una cosa preziosa. Cancellarla significa cancellare la nostra vita. E’ come rifare il lifting alla storia spacciando i repubblichini di salò per qualcosa di simile ai partigiani.

Questa storia delle facce giovani in politica volute dal vecchio berlusconi e da tanti altri vecchi, che ci seppelliranno di revisionismi e inversioni semantiche, è una cosa sospetta. Di dittatura che investiva nella immagine di "giovinezza giovinezza" ne abbiamo già avuta una. Perchè in fondo in fondo dietro al sessismo c’e’ sempre un po’ di fascismo.

E’ il clima culturale complessivo che ci si sta involvendo addosso. Prendi l’ultima sentenza della cassazione che dice che "la gelosia nella coscienza
collettiva non è tale da costituire una ragione *inapprezzabile* di
pulsioni illecite
". Nel 1981 in italia veniva eliminato il delitto d’onore. Solo un paio di anni fa la corte di cassazione decideva che: "Al marito che uccide la moglie per gelosia non si applica l’attenuante
comune di cui all’art. 62, n.1, c.p., perché la cd. causa d’onore,
lungi dal costituire un motivo di particolare valore morale o sociale,
è espressione di una concezione angusta e arcaica del rapporto di
coniugio, apertamente confliggente con valori ormai acquisiti nella
società civile
."

Come può essere accaduto che nell’arco di due anni si sia passati dallo stigmatizzare le "concezioni arcaiche e anguste del rapporto di coniugio, apertamente confliggente con valori ormai acquisiti nella società civile" al ritenere che "la gelosia nella coscienza collettiva non è tale da costituire una ragione *inapprezzabile* di pulsioni illecite"?

Non mi resta che chiederlo a mia madre. Già che ci sono le chiederò come mai in italia ci si entusiasmi alla notizia che in Kenia hanno proclamato lo sciopero del sesso. Personalmente ci vedo una rinuncia e non un dispetto verso il coniuge. In quel contesto sociale, dove il sesso è concepito non come piacere ma come dovere nei confronti dell’uomo, però – mi dice la cara Maria – questo gesto assume un alto valore di ribellione. Resto comunque un po’ dubbiosa, più che altro terrorizzata dal fatto che questa possa essere la concezione prevalente dei rapporti sessuali qui in italia (e in effetti lo è).

Le chiederò anche perchè mai una pubblicità su un detergente per le mie parti intime dovrebbe reclamizzare le ronde attraverso percentuali che svelano sondaggi fatti forse soltanto tra le popolazioni padane. Poi le chiederò anche come si possa concepire un video game (RapeLay) nel quale il gioco consiste nel violentare a turno prima una madre e poi le due figlie. Questo però è un prodotto giapponese. E se mia madre ne sa qualcosa le faccio tenere una rubrica tutti i giorni sul blog.

Che dire: w la penecrazia o papicrazia che dir si voglia e i migliori auguri per mara carfagna. Nel 2007 berlusconi le aveva detto che se non era già sposato avrebbe sposato lei. A occhio e croce la sua reazione dovrebbe essere pressappoco questa:

http://www.malvestite.net/wp-content/images/09/mara_carfagna_silvio_berlusconi.jpg

 

—>>>La prima foto è di Paulo Castro

 

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio.


10 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. wonderely says

    Pur essendo d’accordo con tutto quello che si dice, mi oppongo a questa frase “Le chiederò anche perchè mai una pubblicità su un detergente per le mie parti intime dovrebbe reclamizzare le ronde attraverso percentuali che svelano sondaggi fatti forse soltanto tra le popolazioni padane.”

    Veramente, BASTA parlare della Padania, BASTA parlare delle “popolazioni padane” (perché tra l’altro la LegaNord la vota anche chi sta al sud…), perché ripeto NON sono tutti così, state solo generalizzando e non è per niente giusto..
    pure io quando ho visto la pubblicità, mi sono chiesta chi mai può scrivere cazzate del genere, eppure abito in provincia di Como, in Lombardia..non le avete mai sentite parlare le donne del sud?? credete per caso che loro non siano razziste quando parlano degli stupri? Ma per favore!
    Il razzismo esiste pure al sud, esiste da tutte le parti, quindi basta fare una colpa al nord o alla “padania”…BASTA
    Il fatto che la LegaNord sia appunto del nord non fa di tutte le persone del nord dei leghisti o dei razzisti! B-A-S-T-A!!!

  2. coscienza critica says

    Bruna è Pazza? – Racconto di una violenza
    http://www.youtube.com/…p;index=0&playnext=1

  3. rosa says

    @fikasicula

    Purtroppo l’ho visto in tv e non ho nessuna fonte..cmq cerco un po’ in internet se c’è qualcosa!

  4. d-K says

    Errata corrige: “…per quanti SIA chiaro quel disclaimer…”

  5. d-K says

    Fika, scusami, non intendevo appropriarmi del merito de leMalvestite, io non sono altro che un fedele lettore e un mediocre commentatore di quel blog, solo che lo trovo interessantissimo e mi ha fatto piacere veder citati in un post uno dei miei film preferiti e uno dei miei blog preferiti. Sono contento, però, d’averti suggerito la sua lettura: spero ti piaccia.

    Riguardo il Giappone, Fastidio credo ne sappia “a pacchi” 🙂 La notizia del videogame sullo stupro ha lasciato molto perplesso (se non disturbato) anche me, ma non so come interpretare il fatto. Ogni mezzo di comunicazione provoca reazioni diverse e colpisce il fruitore diversamente: leggere di uno stupro è ben altra cosa dal vederlo al cinema o dal “farlo” tramite una console. Ma nel mondo del porno non è una cosa recente, esistono numerosi siti che rivendono finti stupri come veri (nonostante il disclaimer sulla consensualità) e si sforzano di far apparire il tutto il più reale possibile. La differenza con altro porno è proprio nella consensualità: per quanto sia estrema una scena BDSM traspare chiaramente il tacito accordo tra dominante e sottomesso, nel caso del rape-porn l’azione è girata in modo da occultare il più possibile la consensualità delle parti (schiaffi, pianti, urla, ecc.). Da un lato mi dico che finché viene chiarita (anche con un disclaimer) la consensualità ognuno è libero di diffonderlo in rete o di fruirne, eppure non riesco a non domandarmi per quanti è chiaro quel disclaimer e se non indurrà mai qualcuno a ritenere quella una manifestazione “sessuale” lecita. Non voglio sostituirmi paternalisticamente alla coscienza altrui ma mi chiedo quanto la visione di quei filmati influisca sulla visione del mondo di chi li guarda o ne rafforzi le idee sessiste.

  6. fikasicula says

    grazie rosa della segnalazione.
    ma dove si può trovare?
    hai un link?
    puoi scannerizzare o fotografare l’annuncio?

  7. Rosa says

    ciao fika sikula. A proposito di penecrazia.
    Volevo segnalarti una pubblicità che da poco trasmessa mi ha fatto venire il votastomaco. Io non seguo lo sport, comunque so che le donne nello sport sono comunque svantaggiate e considerate per qualità estetiche e in relazione all’attrazione verso l’altro sesso + che alla qualità (io la chiamo dipendenza dall’uomo e i suoi giudizi, che la società ci impone anche oggi). Vengo al punto. oggi ho visto un avviso di un torneo femminile di tennis. C’erano dei virili David, tra cui uno che diceva “anvedi che cosce!”.
    Io mi sono sentita profondamente offesa. E mi sono chiesta, perchè per pubblicizzare i tornei di calcio o sportivi in generale non si vedono ragazzine che sbavano?

    Questa volgarità contro le donne io la categorizzo in un solo termine: cultura dello stupro. Spesso molte donne purtroppo non possono nemmeno uscire di casa con una gonna più corta perchè volano suoni di clacson, battute volgari eccecc…ma è ncessario alimentare questa becera cultura(che poi a noi donne ci da tanto fastidio)?

  8. fikasicula says

    d-K
    grazie! 🙂

    sul giappone si lo so che è complessa. non la conosco bene . ne sacertamente di più fastidio.noblogs.org
    e condivido il fatto che la sessualità svelata sia sintomo di una sessualità non repressa.

    ma lo stupro è stupro e se si legittima come pratica e la si normalizza dietro il luogo comune che non si possono censurare i desideri diventa un po’ cruciale.

    per me il limite è sempre la consensualità.

    facessero un gioco in cui la consensulità è il centro delle attività sessuali e sarà la prima a sponsorizzarlo.

    e per la menzione d’onore non sapevo che c’eri tu dietro le malvestite 🙂
    a saperlo. quante cose t’avrei chiesto
    lo leggo appena posso

    e mo’ t’ho linkato.
    grazie per gli spunti che sono fantastici.

  9. d-K says

    Fika (o chi per lei), volevo aggiungere un commento ma credo sarebbe inutile, quoto tutto. Di solito non scrivo solo per fare dei complimenti ma questo post è un ottimo spunto di riflessione e volevo ringraziarti.

    La situazione del Giappone, comunque, è complessa: pratiche sessuali bizzarre e spesso umilianti coincidono con tassi di violenza (in generale e contro le donne) molto bassi. Andrebbe studiato con più attenzione come fenomeno.
    Personalissima menzione d’onore per la citazione di “Brazil” e de leMalvestite.net 🙂

    Ciao

  10. d says

    ci sono molte altre questioni di cui occuparsi e preoccuparsi, hai ragione, ma la montagna di fango e sterco che sta seppellendo il sultano d’italia mi provoca un’insostenibile ed ilare leggerezza.
    grazie per la magistrale esposizione in un unico post di tutte le questioni di genere più calde del momento.