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In Italia la cultura dello stupro protegge i maschi bianchi, ricchi e famosi

http://www.corriere.it/Media/Foto/2007/12/17/unicef.jpg

Potremmo chiamarla la “divizzazione” dello stupratore o del maschilista. Fate voi. Un signore viene arrestato. E’ bianco e lavora per la tivu’ di berlusconi. Aggancia o viene agganciato da (la sostanza non cambia) una tredicenne su facebook con tanto di nome e cognome (vede signora carlucci che la sua legge non c’entra niente con queste faccende?). Lui è popolare tra chi vede un certo genere di televisione (italia 1) e lei una ragazzina come tante che trova l’opportunità per conoscere il suo divo preferito.

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/kabul-sposa-bimba/ap113918411310111650_big.jpg
Se ai tempi di sting e di miguel bosè ci fosse stato facebook immagino che anch’io avrei pensato di poter raggiungere l’irragiungibile (anche se il paragone non regge giacchè quelli erano almeni belli). Attraverso la rete è tutto più vicino. La tecnologia cambia tante cose. L’unica cosa che non cambia è l’abitudine degli uomini che approfittano di tutto, compresa la loro posizione e il loro status, per cercare sesso presso le tredicenni. Così non è la tecnologia il problema ma la cultura delle persone che la usano rispetto alla quale non si fa nulla di diverso a parte l’omissione, la rimozione, la complicità.

Non è certo la prima volta e non accade solo in quel contesto. La storia dello spettacolo è strapiena di molestie tra produttori e teenager e tivu’ e riviste sono strapiene di figure di bambine erotizzate per stuzzicare gli appetiti dei pedofili “soft”.

Accade anche in molti altri posti. Qualche giorno fa un preside è stato denunciato, o arrestato, non ricordo, a Sciacca, e un altro in una città del nord, credo Genova, per episodi di molestia verso le alunne adolescenti. Gli adulti influenzano sempre la vita sessuale delle ragazzine. In un modo o nell’altro le bambine finiscono in una morsa che fa parte della cultura dello stupro del nostro paese.


Vi ho già parlato delle dodicenni/tredicenni che venivano allevate nella cultura siciliana per farle arrivare al matrimonio avendo esse conosciuto un solo uomo? Sapete anche quanto per l’italiano medio conti l’offerta in premio della “verginità”. La lusinga arriva da lontano. La verginità come prova d’amore. Se non ce l’hai più allora sei una gran pulla, finita, consumata, adatta a molte cose ma non al matrimonio.

http://unpoliticallycorrect.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/19411/Sinclair3.jpg

Tutte cose tramontate nella cultura ufficiale, per molte ragazze e molti ragazzi, ma prontamente riproposte da una cultura misogina e bigotta di ritorno che va dai programmi della de filippi ai tanti talent show che offrono notorietà nel grande fratello a maschi di infima categoria. Tutto pur di far soldi.

Il “divo” del quale parliamo ha sfruttato il gancio con la ragazzina. La mamma se ne è accorta e l’ha denunciato. La legge italiana dice che la ragazzina è minore anche per ciò che riguarda le scelte sessuali fino ai 16 anni. Il Giornale, quotidiano che assieme a Padania e Libero, tifano per la cultura dello stupro dei maschi bianchi mentre proclamano linea dura e castrazioni per gli stranieri, tratta la notizia sottolineando la condotta morale della ragazzina. Come dire “se l’e’ cercata”. Il processo per “Il Giornale” si chiude lì.

http://www.oliverio.eu/anna/SESSUALIZZAZIONE%20BAMBINI_file/image005.jpgSicchè ci fa piacere che queste testate siano così magnanime nei confronti delle frequentazioni non chiarite del premier con le minorenni e di quelle di altri uomini bianchi. Siamo felici che si insista nel dare delle prostitute alle ragazze/ine ricordandoci che sono loro a voler fare le veline. Come dire: prima
costruisco una cultura che ti fa ritenere che l’unica chance che hai è
quella di diventare velina e poi ti chiamo puttana perchè mitizzi i
personaggi tivu’ a tal punto da restarne
soggiogata. E’ un po’ comoda come analisi. Paracula, direi. Talmente paracula da essere supportata da una ministra per le pari
opportunità che a tutto pensa meno che a costruire meccanismi di accesso alle professioni per le donne, anche nei casting, che non debbano passare attraverso il
letto di nessuno. Quando in certi contesti di centro destra si parla di meritocrazia infatti ci si riferisce alle prestazioni sessuali che sai offrire, mica ad altro.

Siamo inoltre felici che ancora si giri attorno ai delitti di garlasco e della meredith di perugia escludendo a priori che sia stato l’uomo di buona famiglia e bianco.

Siamo felici (giubilo e sommo gaudio!) di questo modo di trattare le notizie. Due pesi e due misure. Licenza di stupro e di condotta morale per i bianchi ricchi e nessun permesso per contatti fisici di nessun genere per gli stranieri. Bello no?

E se "Il Giornale" invece sostiene che le tredicenni conducono una libera vita sessuale allora la smettessero di opporsi alla pillola del giorno dopo, ai contraccettivi, alla corretta educazione sessuale nelle scuole, alla RU486. Delle due l’una. Se è libera scelta sessuale allora bisogna insegnare ai fanciulli e alle fanciulle cos’e’ la consensualità priva di condizionamenti fisici, psicologici e di costrizioni e abusi di qualunque genere. Se non lo è allora bisogna accusare tutti i maschi, bianchi-ricchi-famosi compresi. Di certo non si può mantenere in italia una cultura sessista e bigotta che favorisce i maschi e lascia spazio a giudizi morali sulle ragazze.

Per le adolescenti: a destra trovate la sezione manuali laici sulla sessualità. Trovate i come, i quando, i perchè, tutto sui metodi anticoncezionali e sulla prevenzione contro contagio di malattie e molto altro. Buona lettura.

Ps: Chissà perchè poi a certi giornali piace tanto occuparsi delle abitudini "tribali" degli altri paesi, quelli in cui le bambine vergini vengono sacrificate ai maschi adulti, e poi chiamano "puttane" le ragazzine che vengono addomesticate dalla nostra cultura ad essere carne da macello per sfilate, casting e tivu’ a uso e consumo della nostra lieta fallocrazia.

Ripps: Vorrò vedere Il Giornale fare queste analisi in difesa del’adult@ quando si tratterà di un rom e una ragazzina, di un rapporto tra un uomo di trent’anni e un maschio tredicenne o di una donna di trent’anni e di un ragazzino di tredici.

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


30 Responses

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  1. Emanuele says

    Mah forse hai ragione, però rimango dubbioso… il fatto è che vedendo certe ragazzine al giorno d’oggi, mi danno l’idea che a quindici anni già ne hanno da insegnare in quanto ad esperienza.. mi pare che a volte si esageri con questo concetto che ci sia un ‘abisso’ tra minorenne-maggiorenne: finchè uno/una è minorenne sembra che debba essere considerato sempre incapace di intendere e di volere e santo nello stesso tempo, mentre un maggiorenne è sempre visto come un potenziale corruttore, mi pare che sia una bella ipocrisia di fondo, però è anche vero che a quindici anni noi si aveva voglia di trombare come anche a venti e trenta, sia machietti che femmine.
    Non saprei dire cosa è più giusto, dico solo che questi concetti di colpa vengono troppo spesso abusati dai cosiddetti ‘adulti’, sempre pronti a difendere la morale a spada tratta quando riguarda altri, e sono assai più dannosi di tanti rapporti

  2. wonderely says

    @ emanuele:
    ripeto: se per saro avere un rapporto sessuale con un ragazza di 13 anni non è reato, come mai le ha detto di mentire? Se le sue intenzioni erano buone come mai le ha detto di mentire? Se era veramente una cosa voluta da entrambi e la ragazza non è stata circuita, come mai le ha detto di mentire?
    Secondo me invece lui sapeva benissimo che si stava aprofittando di una ragazzina e le ha detto di mentire per non finire nei casini—> dicesi “coscienza sporca”.
    Non vorrei dire, ma allora tutti i pedofili dovrebbero essere assolti perché i bambini non hanno la capacità di dire no??
    E comunque, secondo il mio parere se un 18enne va con una 13enne è stupro, punto e basta. Non a caso vicino al mio paese è successa una cosa simile tra una 13enne e un 20enne…stranamente il fratello della 13enne è andato a menare il 20enne che si è approfittato della ragazzina perché lei era innamorata.
    Sai come fanno…dicono alle ragazze che per dimostrare il loro amore devono fare questo e quello, altrimenti le lasciano. Secondo te una 13enne è in grado di dire “questo è uno stronzo e lo mollo”,oppure cede per non perdere il “suo amore”?
    Nella maggior parte dei casi avviene la seconda ipotesi.
    Se questo non è approfittarsi…un 20enne ha una visione del sesso ben diversa da quella di una 13enne…infatti poi queste 13enni crescendo capiscono di aver sbagliato e si pentono, come mai secondo te? Perché acquisiscono anche loro una diversa visione del sesso, che di sicuro non avevano, giustamente, a 13 anni, per un semplice fatto di maturità.
    A 13 anni non si è abbastanza maturi per capire quello che si fa, mentre a 33 lo si è eccome. Un 33enne che si approfitta dell’immaturità e dell’ingenuità di una 13enne per fare i suoi porci comodi è uno stupratore, a mio parere.

  3. Emanuele says

    @ wonderely:
    ma infatti io sono d’accordo con te.
    Circuire una ragazza di 13 anni su facebook approfittando della propria fama e obbligare la ragazzina a mentire è un reato bello e buono. Giusta l’incarcerazione.
    Tuttavia lascio il beneficio del dubbio: se fosse un rapporto pienamente consensuale, se la ragazza confermasse oggi liberamente e senza nessuna pressione che è stata una attrazione reciproca e sua libera scelta, pur con tutte le particolarità del caso, ti sentiresti di dare l’accusa di essere uno stupratore?
    Io di escludere del tutto a priori la possibilità (anche remota se vuoi) che fosse stato un rapporto pienamente libero e consensuale non me la sento.
    Il fatto è che la legge sostanzialmente sancisce che una ragazza di 13 anni non è in grado di gestire un rapporto di sua libera scelta, ed esulando dal caso in questione (in cui effettivamente è forse davvero troppa la differenza) come concetto generale mi sembra un’ipocrisia.
    Un rapporto tra un diciottenne e una tredicenne sarebbe considerato ugualmente stupro, e a me questa sembra ipocrisia bella e buona.

  4. wonderely says

    @ emanuele: secondo me, approfittarsi di facebook per circuire una ragazzina di 13 anni è pedofilia e considero saro al pari di uno stupratore. Se veramente non avesse avuto la coscienza sporca perché avrebbe detto alla ragazza di mentire? Forse perché voleva continuare a fare i suoi porci comodi all’insaputa di tutti, ben sapendo che stava commettendo un reato molto grave. Ma per una scopata ci sono “uomini” che fanno questo ed altro…finché hanno i loro oggetti in mano che possono circuire come vogliono.
    Perdonami emanuele, ma se avessi una figlia saresti così tranquillo a dire che comunque lui non è uno stupratore?
    Non credo…

  5. Emanuele says

    @ Wonderely: conosco la legge ma è sbagliata. Ripeto, per l’ennesima volta: sacrosanta l’incriminazione di Saro(che tra l’altro a me quelli della tv stanno pure sulle balle), ma equipararlo ad uno stupratore è sbagliato.

  6. Valeria Rossi says

    @fika: il mio “fine” è la libertà sessuale? No, direi di no. Il mio fine è che non esistano ragazzine infelici; e secondo me una ragazzina a cui vogliamo far credere che è stata “stuprata” se ha avuto un rapporto con un uomo più grande di lei (anche se era un rapporto desiderato e cercato) sarà molto più traumatizzata della ragazzina a cui si dice semplicemente “pensaci bene prima di metterti con un uomo di 30 anni, perché potrebbe succedere questo questo e quest’altro”. Dopodiché si lascia libera di scegliere. Ops…al resto ti rispondo domani perché mi chiamano e devo scappa’!

    Valeria

  7. wonderely says

    @ Emanuele: per la legge italiana avere un rapporto sessuale con una ragazzina di 13 anni è stupro, anche se la ragazzina è “consenziente”. Per la legge italiana, appunto, sotto i 14 anni non si è in grado di capire cosa sia il sesso e non si è quindi in grado di poter dare un “consenso informato” (se possiamo chiamarlo così) all’atto sessuale.
    Questo è quello che dice la LEGGE ITALIANA. Quindi il signor Alessio Saro per la legge italiana è un pedofilo che ha stuprato una bambina di 13 anni.
    Noi non ci stiamo inventando niente. E’ tutto scritto nella legge.

  8. Emanuele says

    @ Diana: ammetto che non è un facile argomento da trattare, ed evitando le solite banalità che gli uomini non sono tutti uguali, proverò a spiegarmi in questi termini.
    Ho trentatré anni, e poniamo che abbia una relazione con una ragazza di 17-18. La domanda è: la saprei trattare ‘bene'(perdonate le banalità)? La risposta è che non lo so, ma di una cosa sono sicuro: saprei comportarmi molto meglio di quando avevo 18 anni io.
    Personalmente, a quell’età non avevo la minima idea di ‘cosa fosse’ una donna, e credevo che cercare la scopata a tutta velocità sarebbe stata la massima espressione d’amore.
    Bada bene, non perché fossi ottuso, stupido o insensibile: semplicemente non avevo sufficiente esperienza di vita, ero ignorante.
    Io credo un uomo debba innanzitutto essere capace di capire quello che una donna vuole. Con gli anni una capacità di ‘ascoltare’ l’ho sviluppata, non voglio sembrare presuntuoso, ma sicuramente sono completamente diverso da quando, da adolescente, ero completamente insicuro e vedevo solo nella ricerca del puro sesso l’espressione del mio essere, e dove probabilmente ero io il primo a mettere una mano dove dici tu, perché credevo fosse quello che ogni ragazza si aspettava da me.
    Con ciò non voglio in alcun modo sdoganare i rapporti con ampie differenze di età, ma ci tengo a sottolineare che non si può generalizzare in alcun modo, perché ogni caso è troppo a sé stante.
    Sta tranquilla che le loro belle delusioni le adolescenti e gli adolescenti di oggi se le prenderanno tutte: noi ci preoccupiamo per loro forse con un pizzico di presunzione di essere più forti, ma non sempre è come crediamo.
    Poi ripeto, non voglio promuovere i rapporti con ampie differenze di età, ma prima di ergerci a giudici-difensori-protettori dovremmo chiederci se non stiamo solo prendendo gusto ad interferire nelle vite degli altri.

    @ Fikasicula: Riguardo al caso in questione, purtroppo non so dire granché perché non ho elementi a sufficienza. Di base posso affermare che è giusta da un lato l’incriminazione del soggetto, perché qua davvero siamo quasi alla pedofilia, con l’aggravante che il tale ha approfittato del suo ascendente in quanto uomo di spettacolo. Da un altro punto di vista però, affermo che non è giusto che si metta il soggetto sotto lo stesso piano di uno stupratore, perché (a meno che non si provi il contrario) si è trattato di un rapporto pur sempre consensuale.
    Non ho capito invece perché consideri antiquate le mie prudenze: cioè un uomo di 30 anni non dovrebbe farsi troppe remore per andare con un’adolescente? Forse ho capito male ma mi sembra che ti contraddici

  9. fikasicula says

    @valeria

    facebook è un pc con connessione. un mezzo di comunicazione.
    quando tuo figlio era piccolo mettevi il telefono sotto chiave?
    sai esattamente con chi parlava al telefono? sempre? ce l’aveva un telefonino? non glielo hai comprato? pensi che oggi potresti rifiutare di comprarglielo?
    consigli alle madri di mettere un bip sui pc?
    se quello di cui parli non è sorveglianza allora cos’e’?

    i modelli sociali vengono imposti principalmente da chi specula sulle deformità e sulle distorsioni che derivano dai business (vedi il nag factor usato nei meccanismi pubblicitari per indurre i bambini ad insistere presso gli adulti per fare acquistare le cose).

    questa è la mia idea. la tua forse è diversa.
    dopodichè tu assegni la *responsabilità* (che diventa colpa se investe la morale sullo stesso piano del cardinale cattolico di turno) di tutto ai genitori – e alle ragazzine – che dovrebbero difendersi da modelli sociali invasivi.

    io dico che vanno combattuti i modelli sociali invasivi e che la critica se vuoi morale va rivolta a chi è responsabile di tutto questo.

    il tuo fine, se ho capito bene, è la libertà sessuale se consenziente e consapevole, senza pregiudizi per sesso, età, forme con qualche prudenza sui gay (ho detto bene?)…

    la mia idea è rivolta ad una società in cui la sessualità consensuale sia originata da meccanismi di desiderio e mai di coercizione. qualunque tipo di sessualità privato da ogni meccanismi, palese o occulto, di dominio.

    forse diciamo la stessa cosa ma io credo di no. scrivi un articolo sulla libertà sessuale delle ragazzine. libertà di scegliere qualunque cosa. anche di fare le veline se vogliono. scrivi di qualcosa che vada in controtendenza rispetto a quello che la morale ipocrita di questo paese ci impone tutti i giorni e sarò la prima a dirti che hai scritto una ottima cosa. la prima, giuro.

    ciao
    (‘notte 🙂 )

  10. Valeria Rossi says

    @fika: mio figlio ha 23 anni. Fargli fare quello che volevo io? Oddio, ma perché? Un figlio non è una prolunga: è una persona diversa da te, staccata da te, con le sue idee,i suoi sentimenti, i suoi pensieri.
    Come forse ti ho già detto (sono un po’ rinco, non mi ricordo) gli ho dato un solo valore: il rispetto, per se stesso e per gli altri.
    Per il resto non ho mai cercato di influenzare le sue scelte e le sue azioni. Ha fatto scelte che mi hanno mandato in crisi, tipo quella di smettere di studiare a 18 anni e di mettersi a lavorare in proprio: ma direi che aveva ragione lui, visto che oggi lui è un programmatore richiestissimo e io sono sempre una pirla che scrive sui giornali (e che fatica ad arrivare alla fine del mese).
    Però, quando aveva tredici anni, sapevo dove andava e chi vedeva. Obbligare è un termine che mi fa orrore: ma “tenere d’occhio” è una responsabilità che i genitori dovrebbero accollarsi.
    Responsabilità suddivise? Certo che sì. Ma la famiglia, per me, ne ha molte di più dei media (e anche di questa specie di scuola che ci ritroviamo in Italia).
    Io sempre avuto ho una fortuna, quella di lavorare in casa mia e non in fabbrica: forse sono potuta essere più presente di altre madri che lavorano fuori. Però, boh…quando ero ragazzina io, quando i miei erano entrambi assenti, mi rifilavano a nonne e zie varie: non a Facebook…

  11. fikasicula says

    rispondo velocissimamente a tutt* perchè devo scappare…

    @valeria: quanti anni ha tuo figlio? io temo che tu abbia una visione “ottimista” della genitorialità. 🙂 se hai un figlio o una figlia e riesci a fargli fare quello che vuoi nell’adolescenza, a meno di non usare metodi violenti, dimmi come fai…
    credo che ogni padre e madre sappia che c’e’ un limite tra insegnamento e coercizione.
    inoltre no,suddividi le responsabilità in modo impari. un genitore che lavora di fronte al bombardamento dei media è senza armi. interessante sarebbe se attribuissi eguali responsabilità a tutte le agenzie di formazione, scuola, stato, media compresi.

    @emanuele
    non condivido quello che dici. non c’e’ nulla di antiquato in quell’affermazione. invece trovo molto antiquate le tue prudenze. e ancora parliamo della ragazza e di sua madre mentre su di lui non sapete che dire.

    @giogio
    ci stai dicendo che noi dovremmo fare riflessioni per analizzare i modelli di mascolinità? magari rielaborando proposte? etc etc?
    scusa: perchè non formi un bel gruppo di maschi con i quali riflettere della società cattiva che punisce gli uomini che non sanno fare altro che violentare le donne?
    inoltre, abbi pazienza: se ci leggi saprai che i termini legalistici qui sono sempre legati ad una analisi sociologica e culturale. tant’e’ che a noi non piace la linea securitaria del governo e delle proposte che in genere si accompagnano agli annunci di lotta contro la violenza alle donne. dopodichè no, le donne sono subordinate, in una società maschile e senza psicologizzare alcunchè questa cosa risulta chiara a tutt* se dotati di minima onestà intellettuale.

    @diana
    grazie e ciao 🙂
    però a me la legge che punisce in una società che non lotta in termini culturali per risolvere le cattive relazioni e quello che sta alla base di ogni violenza non mi piace.

  12. Diana says

    @Emanuele: Ti rispondo avendo usato anch’io delle “espressioni quali “un uomo di trentanni la prima cosa che fa è metterti una mano in mezzo alle gambe”, che francamente pure mia nonna avrebbe trovato antiquati”. Hai provato a pensare che potrebbe non trattarsi di moralismo ma di esperienza vissuta? Quando sei una adolescente e ricevi un approccio sessuale da un uomo che ha vent’anni più di te, per quanto tu sia consentiente, la differenza rispetto a un coetaneo si sente e parecchio. Se abbandoniamo le mitologie sulle “iniziazioni” (queste si che sono antiquate) e pensiamo invece a come dovrebbero essere vissute certe esperienze, con gradualità, con goffaggine, con progressive scoperte ed emozioni, forse riusciamo a immaginare anche che per una adolescente non è importante viverle con uno che sa già da tempo come si fa, quanto piuttosto poter avere tutto il tempo che le serve per viverle e scoprirle insieme a lui. Tempo e condizioni che non avrà mai con uno che ha vent’anni più di lei. Perché l’esperienza accumulata in vent’anni non te la lava via una adolescente, per quanto tu possa avere l’intenzione di rispettarla. Non sono rapporti paritari e possono fare molto male; personalmente, sono felice che la legge li punisca (e spero a questo punto sia chiaro che non si tratta di moralismo).

  13. giogio says

    non ho tempo di articolare la riflessione. ognuno ha le proprie opinioni ma ritengo che paragonare quello che ha fatto billy ballo ad uno strupro sia sbagliato (se non l’avete fatto allora ho inteso male io il senso). poi, ed anche qui dovrei articolare un po ma la connessione non me lo permette, avete il vizio di procedere con analisi sociologiche quando si parla di donne (e quindi la società è sovraindividuale ci dice Durkheim) mentre utilizzate solo argomenti “legalistici” e psicologici quando si parla di uomini. insomma le prime sono passive di fronte ai secondi che, solo loro, hanno il libero arbitrio.
    scusate, questa cosa esula decisamente dalla vicenda del comico milanese e della tredicenne, è una considerazione generale che vi propongo. saluti

  14. Emanuele says

    Quoto Valeria al cento per cento.
    Concordo che un uomo ci debba pensare 102 volte prima di avere un rapporto con una ragazza di 13 anni.
    La cosa che rimane più grave, nel caso in questione, rimane il fatto che costui abbia approfittato o meno della sua fama.
    Detto ciò, con tutte le dovute cautele non credo sia giusto mettere un rapporto comunque consenziente, per quanto al limite estremo, con uno stupro. Personalmente credo che il falso moralismo di certe madri crei il terreno ideale per gli stupri, così come espressioni quali “un uomo di trentanni la prima cosa che fa è metterti una mano in mezzo alle gambe”, che francamente pure mia nonna avrebbe trovato antiquati.

  15. Valeria Rossi says

    @fikasicula

    Riciao 🙂
    Provo a risponderti punto per punto, anche se ne hai sollevati tantissimi.
    a) io non facevo riferimento al signor Saro Alessio e alla signorina Nonsappiamoilsuonome: io facevo un discorso in generale, nel quale NON escludevo, come mi sembra faccia tu, la possibilità che una relazione di questo tipo potesse anche essere basata sul sentimento; e in questo caso, a mio avviso, non sarebbe punibile;
    b) vogliamo parla’ del caso specifico?
    E parliamone 🙂
    E’ vero che un uomo adulto e popolare (che poi…quanto popolare sia ‘sto tizio, sinceramente non lo so: non mi pare propriamente Brad Pitt, ma vabbe’) può avere più ascendente di un coetaneo: ma dipende sempre dai valori che hai dato a tua figlia. Se in casa tua si parla sempre e solo di soldi, di successo, di potere… allora anche il coetaneo col motorino più figo, i vestiti firmati e il cellulare griffato avrà sulla ragazzina un ascendente che non ha nulla a che vedere con il sentimento. Cambia tanto che abbia 18 anni o 33? Per me no. Se io avessi una figlia vorrei che si innamorasse della personalità, dell’intelligenza, ma pure del fisico, toh… del prescelto, e non delle sue griffe.
    Se si innamora di quelle, allora abbiamo sbagliato qualcosa io e il padre della fanciulla.
    c) sì, penso che un uomo di 30 anni, prima di fare sesso con una tredicenne, dovrebbe pensarci 102 volte… ma non ho prove per affermare che costui non ci ha pensato. Non ho prove per affermare che non sia un uomo infantile e capace di perdere la testa per una ragazzina (d’altronde fa l’attore…e questo per me è già un sintomo di possibile immaturità: purtroppo tutti gli attori che conosco sono infantili, immaturi, egocentrici e scemi come la luna). Non ho prove per affermare tutto e neppure il contrario di tutto: per questo ritengo che non si possa fare solo un’equazione matematica e sbattere una persona in galera per questo, ma che occorra una disamina ben più approfondita. Il mio articolo non è “pro-Alessio Saro”, perché non lo conosco e non so se sia un uomo innamorato, un debole che ha ceduto a delle lusinghe o un porco che le lusinghe le ha fatte con scopi porci. Ma non lo sa neanche la legge. E secondo me non andrebbe punito finché tutto questo non viene assodato; invece, con la legge che abbiamo, è già colpevole in partenza.
    E’ solo QUESTO che non mi sta bene.
    d) COLPA: aridaje!!! Sei sempre tu che parli di “colpa”, io non l’ho mai detto! Ho detto, forse, che la madre ha dato tutta la “colpa” all’uomo e che invece ha un bel po’ di responsabilità pure lei (e suo marito, se ne esiste uno: non l’ho mai visto citato in nessun articolo e quindi non lo so).
    Per me fare sesso (consenziente) NON è mai una “colpa”.
    e) il discorso sui gay, come ho già detto, è talmente complesso che diventa veramente impossibile esaurirlo in poche righe, specie per chi gay non è. Ri-puntualizzo, però: non è che veda le due cose in modo diverso perché ritengo che i gay siano “diversi”. Vedo le cose in modo diverso perché non sono gay e non mi assumo la responsabilità di tranciare giudizi su una cosa che non posso capire. Sarebbe come se mi mettessi a sentenziare su ciò che significa essere cinese o africana, o su ciò che significa venire violentate. Sono tutte cose che posso “immaginare”, ma che non ho mai vissuto personalmente e che quindi non mi illudo di capire davvero; mentre capisco quello che può passare nella testa di una tredicenne, perché una tredicenne lo sono stata. “UN” tredicenne no!
    A parte questo, ripeto che la nostra società è al limite dell’omofobia. I gay sono ben accetti – anche se a mio avviso sono piuttosto “sfruttati” come fenomeni da baraccone – solo nel campo dello spettacolo. Nella vita di tutti i giorni, senti dire sempre e solo “ah, io non ho pregiudizi…ah, per me gli esseri umani sono tutti uguali…ah, sì, voglio uguali diritti per tutti… be’, se mio figlio mi dicesse di essere gay ci resterei malissimo”.
    Perché poi, non si sa. Però è così.
    E allora dico che far parte di questa società da gay (come da africani, da cinesi, da rumeni, da atei…e pure da “terroni”, e lo dico con cognizione di causa visto che il mio compagno è di Palermo) è più difficile che farne parte da eterosessuali italiani (del nord) e cattolici. Non è che mi piaccia, anzi mi fa schifo che sia così e lotto da sempre perché smetta di essere così: ma il “come la penso io” non basta a cambiare la realtà. Per questo credo che “scegliere” di essere gay o atei (africani, cinesi e terroni nun se po’ scegliere…) richieda una maggiore maturità rispetto allo scegliere di farsi una scopata etero, italiana e cattolica. E quando dico “scegliere” intendo “scegliere di dirlo al mondo”, indipendentemente dal fatto che “ci si nasca” o “ci si diventi”.
    f) una relazione sessuale a 13 anni si stabilisce sulla base della difficoltà che può creare in rapporto con la società?
    Risposta secca: SI.
    g) infine…CERTO che esiste un potere mediatico, televisivo e pure giornalistico. Ma anche quello ha un limite, che sta nell’autocoscienza e nello spirito critico. Quella che dovremmo stimolare, noi adulti, nei giovani (figli nostri o non figli nostri) è la capacità di critica, il puro e semplice “pensare con la propria testa”. Se non siamo in grado di farlo, abbiamo – se non delle “colpe”, perché per esempio non potrei mai “colpevolizzare” i genitori ignoranti che sono le prime vittime di certi condizionamenti, se non sono in grado di insegnare a superarli ai propri figli – almeno delle responsabilità.
    Prima di parlare di femminismo, maschilismo, laicità o moralismo, a mio avviso, dovremmo di esercizio della ragione, di capacità di analisi; argomenti che ci porterebbero, per esempio, alla massificazione della scuola, all’imbastardimento della cultura, al fatto che esista una Mariastella Gelmini che mi fa vergognare di essere donna, oltre che di essere italiana… ma dovrei scrivere un altro romanzo, e siccome ne ho già scritto uno in questo post è meglio che mi fermi qui 🙂

    Valeria

  16. fikasicula says

    @valeria
    ciao e benvenuta 🙂
    l’idea che mi sono fatta dipende dalle cose che hai scritto dato che come sai non ti conosco e non ho letto altro di te. proverò a seguirti e recuperare. la dialettica non è una cosa alla quale mi sottraggo…

    il punto è proprio quello che invece tu esponi. non hai tenuto conto del dislivello e dell’ascendente che un uomo adulto, con una posizione di “popolarità” può avere nei confronti di una ragazzina.

    se io a 13 anni avessi avuto opportunità di incontrare un “divo” del momento pensi che avrei potuto rifiutare alcunchè? non sarebbe stata responsabilità dell’adulto dover tenere conto della grande differenza d’età e non dover approfittare della sua posizione per stabilire una relazione con una bambina?

    perchè a 13 anni questo sei, anche se ti agghindi come un albero di natale o hai avuto rapporti orali nel bagno della scuola. sei una bambina che deve sperimentarsi ad armi pari con ragazzi della sua età, per scoprire la sessualità senza le proiezioni distorte, le malignità, e tutto ciò di cui si fa portatore un adulto.

    non ho detto che a 13 anni deve restare vergine. ho detto che una tredicenne ha diritto ad essere informata, protetta e ha diritto all’accesso a informazioni sulla sessualità che le permettano di difendersi.

    allo stato attuale e con l’italia che conosciamo tutto ciò non esiste e tu sai bene che le famiglie concepiscono la relazione con i figli come la cultura dominante richiede: moralisti, ciechi, irresponsabili. ottimo che le bambine siano date in matrimonio ai vecchi e da lapidazione il contrario.

    ma è una analisi differente e non si conclude con un “la mamma invece di arrabbiarsi dopo avrebbe dovuto sorvegliare prima la sua figliola per impedirle di aprire le gambe”

    nelle cose che hai scritto o nel senso che racchiudono le cose che hai scritto io ci vedo tanta misoginia riflessa, tanto sessismo, tanti pregiudizi e una condanna. è stata colpa sua, di lei. di più: è stata colpa anche di sua madre che ha fatto la denuncia e avrebbe dovuto guardarsi prima la figliola. faresti la stessa domanda a ogni madre arrabbiata che difende sua figlia dopo una violenza? cosa è per te violenza? circuire una bambina è violenza? lo è solo quando ci sono tracce di sangue e ferite aperte? le mamme devono tenere le figlie chiuse in casa in attesa del matrimonio a fare il corredo? questo intendi quando assegni alla mamma della ragazzina la responsabilità della questione? non ha la ragazzina diritto a fare quello che vuole senza perciò dover essere molestata, violentata, circuita, comunque messa in condizioni di non poter scegliere o addirittura di mentire (ho letto che lui l’ha convinta a mentire per lui, come farebbe qualunque uomo adulto che si assume la responsabilità, no?)? dunque è lei che se l’e’ cercata?

    quindi si, hai scritto un articolo a difesa dell’uomo, che da’ giudizi sulle ragazzine che vogliono fare le veline, e su questo la tua scrittura non si distingue molto da quella di Libero da quando è iniziata la vicenda della lario e di noemi. tant’e’ che il tuo pezzo è usato su facebook come “prova” per chiedere la scarcerazione dell’uomo.

    un pregiudizio bello grosso poi ce l’hai sulle relazioni gay. sei lì a decidere che forse, ma, se, insomma, con prudenza, perchè non si sa mai, eppoi chi l’ha detto che gay si nasce e non si diventa.

    decidi che essere gay è una scelta. l’hai deciso tu. se è una scelta dunque gli spettano tutte le responsabilità. la società non se ne deve assumere nessuna. una delega bella grossa.

    comunque diciamo che sia un giudizio laico, di quelli che portano ad assumere che tu sei donna e madre perchè l’hai scelto e siamo d’accordo. donna si diventa, non si nasce, diceva la de beauvoir ne il secondo sesso (capitolo la formazione).

    però la scelta gay “comporterebbe tante responsabilità”, la tua etero invece no. tutto naturel…

    secondo te una relazione sessuale a 13 anni si stabilisce sulla base della difficoltà che può creare in rapporto con la società?

    e dunque va bene. se è così allora sarà così anche per la ragazzina tredicenne.

    insomma io vedo attenuanti dove dovrebbero esserci aggravanti e pregiudizi dove dovrebbero esserci ragionamenti laici.

    infine no. esiste proprio una cultura che imprigiona il tuo corpo, quello di tuo figlio, delle ragazze che conoscerà. tutte a voler somigliare ai modelli dominanti e a seguire le imposizioni dettate dal mercato, pubblicitario o televisivo, e se proprio tu che lavori per un giornale non sai quanto può essere pesante l’implicazione pedagogica che dai media può venire allora posso solo suggerirti di leggere un testo che parli di teorie e pratiche di comunicazione di massa. te ne consiglio un altro. la società dello spettacolo di guy debord.

    forse li avrai già letti. lo do per scontato. se si vorrei capire allora se ritieni che sono tutte sciocchezze o se la tua teoria delle “scorciatoie”, (per brunetta si chiamano fannulloni e raccomandati che esistono e odio, chiariamo) senza una analisi del perchè siano venute al mondo e senza il perchè siano state assimilate e sono coccolate dalla nostra cultura, la addebiti giusto ad un fattore “naturale”. come dire: veline, che per molt@ equivale a pulle, si nasce – con o senza l’apporto familiare – o si diventa?

  17. Diana says

    @giogio Nel caso di cui si parlava venivano ammessi anche rapporti tra 13enni maschi e 30enni donne, non è questo il punto. La giustificazione, che ho sentito in più luoghi, è che se una donna sviluppa a 11 anni da allora è pronta ad avere rapporti sessuali con chiunque; del resto, si argomenta, in molte culture una 13enne è considerata in età da matrimonio. Per me sostenere che una donna sia “pronta” dopo il menarca è maschilismo (se c’è bisogno di spiegarlo: il tuo mestiere è fare figli, quindi a partire dal momento in cui puoi farli- ma anche su questo ci sarebbe da chiedere a un medico- il tuo sviluppo di persona è concluso). Concordo con Fika Sicula nel pensare che la legittima sperimentazione della sessualità in adolescenza vada vissuta tra coetanei, da inesperti e gradualmente. Una persona sessualmente matura che “inizia” un adolescente gli sottrae la possibilità di vivere questa esperienza nei giusti tempi. Altro segnale di maschilismo: “coglione” o “ha sbagliato” non equivale a dire “è una tr…” o “se l’è cercata”. Accusare una madre di non aver saputo badare all'”onore” della figlia è maschilismo: qualcuno ha menzionato il padre? Non ho letto da nessuna parte che la ragazza è orfana … Potrei andare avanti, volevo solo chiarire che non stavo usando slogan, spero di aver spiegato le mie motivazioni.

  18. Valeria Rossi says

    Ciao Fikasicula e ciao a tutti gli altri; sono la signora 55enne “piena di pregiudizi” e intervengo anche qui, anche se di solito mi limito a rispondere tra le “mura” del mio giornale, perché mi sembra che non ci siamo proprio capite.
    Quindi terrei a precisare anche qui: a) che non ho mai voluto difendere a spada tratta qualsiasi porco che adeschi ragazzine in rete, ma semplicemente sostenere che non si possono fare processi solo su base anagrafica.
    Il trentenne ricco e famoso può anche essersi preso una clamorosa cotta per la ragazzina tredicenne; come possiamo saperlo a priori? E può anche essere, effettivamente, un porco maniaco: ma secondo me non può stabilirlo la legge solo contando gli anni di differenza, perché questi, da soli, non significano proprio nulla.
    b) che non trovo alcuna COLPA – come ho risposto anche sul “Ponente” – in un atto sessuale consensuale, PURCHE’ ci sia alle spalle una corretta educazione sessuale. In altre parole: se una ragazzina fa sesso perché le va di farlo, e non perché è obbligata a farlo, non ci trovo niente di male.
    Se resta incinta ci trovo moltissimo di male, se si prende una malattia ancora di più.
    Però, se si facesse educazione sessuale a scuola e in famiglia, queste ultime due ipotesi non potrebbero sussistere.
    c) siete sicure di non essere voi quelle piene di pregiudizi, quando date per scontato che un uomo, solo in quanto tale, debba per forza essere un maniaco?
    Mi sembra una forzatura, come quella di trovare strano che io mi ponga più problemi nel caso di un rapporto gay che nel caso di un rapporto etero. Essere gay è una scelta di vita che comporta molte più responsabilità e molto più rischio di sofferenza dell’essere eterosessuali e, come tali, “inquadrati” in questa società.
    Avere un rapporto sessuale – se si è appunto liberi da pregiudizi – è una cosa che non comporta particolari sconvolgimenti (a meno che non si faccia sconvolgere, e di conseguenza non ci sconvolga) il nostro nucleo familiare e il resto del mondo che ci circonda: scegliere di essere gay è indubbiamente più difficile e quindi, a mio avviso, richiede una maggiore maturità rispetto a una scopata etero.
    Tutto qua.
    Ultimissima cosa: non facciamo troppo le vittime della cultura e della società. Troppo comodo.
    Non esiste alcuna cultura “che ti fa ritenere che l’unica chance che hai è quella di diventare velina”. Esiste una cultura che ti fa ritenere che quella sia la strada più comoda per arrivare ad avere soldi e successo. Ma esistono (o dovrebbero esistere) anche delle famiglie capaci di darti valori diversi; ed esiste anche il cervello di cui possiamo, volendo, fare uso.
    Conosco decine di ragazze che studiano, che si impegnano, che ce la mettono tutta per arrivare senza scendere a compromessi, perché non c’è affatto UNA sola strada. C’è, semmai, una scorciatoia: ma nessuno ti spinge a prenderla con la pistola puntata. Se decidi di prenderla, vuol dire che nessuno ti ha insegnato valori diversi da quelli del soldo facile…ma vuol dire anche che di impegnarti e faticare non ne hai nessuna voglia. Non è sempre e solo colpa degli altri, anche se è indubbio che gli esempi e i dis-valori che arrivano da questa società e da questo schifo di televisione sono veramente un invito al puttanesimo e andrebbero cambiati PIU’ che alla svelta. Però, ripeto: nonostante questo, le alternative ci sono e tocca a noi genitori mostrarle ai nostri figli.

    Valeria

  19. giogio says

    maschilismo è perchè solo lei può averne 14 con un lui di 30 e non viceversa?

  20. fikasicula says

    diana la signoraha risposto e io mi sono fatta una idea. si sforza tanto di non apparire piena di pregiudizi e invece ne ha troppo a tal punto da avercela con le donne e le ragazzine che subiscono l’ascendente che hanno per il divo di turno.
    troppo comodo.
    quello che avevo da dire l’ho detto.
    non mi pare ci sia da aggiungere altro.
    grazie a te

  21. Diana says

    Ho letto il tuo botta e risposta con l’autrice del blog “il ponente”. Grazie di aver esplicitato quello che tutti sembrano dimenticare: una cosa è vivere una esperienza sessuale con un coetaneo, altra è un vastaso di vent’anni più grande che ti mette la mano tra le sue gambe. e a 13 anni, se sei “innamorata”, lo fai. E’ incredibile quanto maschilismo si nasconda dietro certe persone che all’apparenza sembrerebbero anche laiche ed emancipate, come la signora in questione. Per non parlare dei commenti sui rapporti omosessuali… Grazie del lavoro che fai, è bello non sentirsi sole. Diana

  22. Clara says

    [Oddio scusate, mi sembrava che il primo commento non mi era stato pubblicato, maledizione!

    Che frana. : (

    ]

  23. Clara says

    @ Michelle/Fika: si si, era solo una precisazione. La frase che c’era prima nel post contrastava con la frase del link dell’ Ansa. Naturalmente, il succo del discorso non cambia.

    Di questa vicenda ci sono due cose che mi fanno riflettere: internet come modalità di approccio (niente di nuovo, eppure mi colpisce sempre) e la palese, direi, mancanza di educazione sessuale. Credo che la gravità del fatto stia proprio nel conflitto madre-figlia.

  24. fikasicula says

    @clara aspetto con molto piacere il tuo commento. vieni ad arrovellarti qui con noi.. ogni contributo e ogni riflessione è utile su questo fronte dove come ben sai siamo assolutamente in minoranza.

    un abbraccio

  25. Clara says

    @ Michelle/Fika: si, era solo una precisazione che volevo fare visto che la frase che c’era prima contrastava col contenuto dell’articolo Ansa: naturalmente, il concetto non cambia.

    Ci credete se vi dico che questo caso, che non è una novità, mi fa arrovellare? Adesso sto uscendo, devo riflettere su questa cosa per dare il mio contributo qui tra i commenti!

    Intanto buona serata a tutt*,

    Clara

  26. fikasicula says

    @michelle d’accordo ma hai frainteso quello che voleva dire clara che peraltro è stata quella che mi ha segnalato la notizia 🙂
    voleva solo precisare ma vabbe’.

    @arte ho letto e fa veramente rabbia. le ho lasciato un commento che spero faccia passare perchè è in moderazione anche se temo che non cambierà nulla. comunque il commento è questo:

    “io sono madre di una ragazza e sono stata adolescente. dalle mie parti i trentenni che si interessavano alle ragazzine di tredici anni li chiamavamo in un certo modo che non ti ripeterò. a mia figlia ho sempre insegnato che l’amore e il sesso sono fantastici con un coetaneo, una storia da scoprire insieme ad armi pari e consensualmente, e non con un adulto che salta tutti i passaggi e appena la vede prende la sua mano e gliela piazza sui pantaloni all’altezza del pene.

    certo è che se questa tua analisi fosse seguita da una serie di indicazioni per le ragazzine e soprattutto per le madri che dovrebbero chiedere con forza corsi di educazione sessuale nelle scuole e assistenza con contraccettivi per evitare gravidanze e contagio di malattie allora sarebbe stata un gran cosa.
    resta una domanda:

    se il trentenne in questione invece che essere stato bianco ricco famoso fosse stato un rom o un africano avresti fatto la fatica di scrivere un articolo così pieno di inutile retorica?

    se si fosse trattato di un ragazzo tredicenne e di un uomo adulto trentenne? se si fosse trattato di una donna trentenne e di un tredicenne?

    mi piacerebbe conoscere la tua opinione

    grazie ciao

  27. Michelle says

    @ Clara: e allora?

  28. Michelle says

    Ho notato la frase “la conversazione finisce dal ginecologo”…E’ tornato il certificato di verginità?
    Il fatto è gravissimo e hai pienamente ragione quando dici che vengono allevate le bambine per essere carne da macello per maschi fin dall’età prepuberale. Tutto questo è vomitevole.
    Ma questa bambina perchè non parla con la madre? Perchè i genitori preferiscono latitare sull’educazione alla sessualità, fingendo che i proprio figli non siano dotati di organi riproduttivi, invece che occuparsi di un aspetto da cui dipende la salute mentale e fisica dei propri figli? Perchè preferiscono far finta che pedofili, violenze e molestie sessuali e la scoperta della sessualità sia un fatto che capita solo agli altri? L’unica cosa che spero è che la ragazzina stia bene, che tutto questo non gli lasci la sfiducia, lo schifo, l’odio per se stessa.
    Spero che capisca che non è responsabile in prima persona di questo mondo schifoso. Mi sento un pò stupida a dirlo, ma vorrei tanto stringerla e aiutarla.

  29. arte says

    una signora di 55 anni ha scritto questo:

    http://www.ilponente.com/index.php?p=10474

    non credo di essere bigotto, ma una ragazzina di 13 con uno di 30 anni ma fa schifo

  30. Clara says

    Mi permetto una piccola precisazione: il primo contatto via Facebook sembrerebbe essere partito dalla ragazza, non da lui.