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Il target del brand e l’italianità dell’azienda

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/gallery/77/gi%C3%B9%20le%20mani%20dal%20corpo.jpg

Sapete già di che si tratta. Ne abbiamo parlato tante volte. Delle azioni di boicottaggio, dei manifesti strappati, delle azioni antisessiste. 

C’e’ una novità: Ce lo dice la Lipperini, le Figlie Femmine e Selvaggia Mente. L’azienda ha mandato in giro un comunicato dove diceva che non sapeva, non voleva, non pensava, che c’era tanta ironia e che la campagna era ispirata a Thelma & Louise. Non si capisce allora come mai non abbiano fatto vedere una di quelle belle scene del film. Ad esempio quella nella quale le due donne fanno saltare in aria il tir del maiale che aveva provato a stuprare una delle due. C’erano anche un po’ di mazzate, calci nelle palle. Insomma il repertorio era ricco di possibilità. E non mi ricordo neppure una scena del film dove le due fantastiche donne fossero col "culo a ponte"  – come si dice in sicilia – ben inclinate e arrapanti mentre due sbirri le palpavano. No no. E’ sicuro. Quella scena nel film non c’era.

L’altra cosa fantastica che si lascia intendere nel comunicato è che è proprio brutto dare addosso, in un momento di crisi, ad una azienda "italiana", una tra le poche "sane" del settore.

Cosa si intenda per "sane" non lo capisco. Soprattutto riferito a questa questione. Però capisco che i culi delle due donne, secondo il pensiero del "target del brand" (parole usate da loro che potrebbero essere tranquillamente sostituite da "cicciobomba" tanto non si capisce lo stesso), sono felicemente sacrificabili per il mantenimento in salute dell’azienda. Come dire: in tempi di magra – ma anche di grassa – si mandano a fare marchette pure mogli e figlie. Non state tanto a fare le difficili, suvvia.

La rivendicazione di italianità dell’azienda poi è la parte più bella. Si fosse trattata di azienda rumena allora tutti a dire che sono mostri che costruiscono cultura dello stupro. Trattandosi di azienda italiana – perfettamente in linea con il "target del brand" e i culi al vento nei media di ogni tipo a partire dall’azienda spacciatrice di tette e culi per eccellenza ovvero Mediaset – bisognerebbe averci una incazzatura di basso profilo.

Che poi, in effetti c’hanno pure ragione. Non sono mica gli unici. Il fatto è che hanno dato una cattiva immagine degli sbirri. Perciò si sono incazzati anche i rappresentanti istituzionali di centro destra, mica per noi.

Alla prossima invece che due aitanti poliziotti metteteci due netturbini e andate a colpo sicuro. Quella categoria è meno rappresentata e delle donne non frega niente a nessuno. Se il prezzo "è giusto" l’azienda italia – la più sana per eccellenza – vende tutto. Venghino signori, venghino. 

Vogliamo Serpica Naro. Ecco cosa ci serve. Altro che quel tipo di aziende. Ma poi: a chi appartiene? Ha delocalizzato in romania o in cina o ha ancora la sede operativa in italia? Ha subappaltato cuciture e consegne ad altre aziende o fa tutto da se’? Insomma: fa parte del circo della moda italiana che tutto svende, anime comprese, oppure no?

Serpica vs Coveri

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


One Response

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  1. says

    Il 6 febbraio abbiamo pubblicato questo:
    http://figliefemmine.noblogs.org/…tica-di-genere
    In cui si parlava del comunicato della Relish
    😉