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Tastami pure, bel macho

A voi cosa sembra? Due belle gnocche con sguardo a metà tra la fase sensuale seduttiva e quella pre-orgasmica e due machoman che le perquisiscono e le tastano. Vi eccita?

Cavolo se vi eccita. Sono sicura di si. E’ una pubblicità della relish, marchio di abbigliamento femminile.

Nelle pubblicità ci sono sempre donne ma i pubblicitari sono quasi sempre uomini. Non negatelo. Si vede. Anche da gay, vedi dolce & gabbana, nelle pubblicità si coltiva sessismo e misoginia. Sono sicura che ricordate la pubblicità di quei begli omaccioni che sovrastano una donna nell’atto di realizzare un bello stupro di gruppo. Quest’anno ci si mette anche la Pirelli con il suo calendario (guardate gli extra 1 e 2 del mese di settembre) con una donna nera tenuta ben stretta, che non si capisce se sta subendo uno stupro o un rito iniziatico tribale (le foto sono titolate "africa"). La logica del branco. La diffusione di immagini che lasciano intendere che la sottomissione delle donne è okay. Che in fondo essere maltrattate ci eccita moltissimo. 

Va sempre bene se lo dice una pubblicità ma guarda caso non va bene se a dirlo sono i cultori e le cultrici delle pratiche sadomaso dove la sottomissione è reciproca, consensuale, liberamente scelta. In quel caso si parla sempre di pratiche perverse. Se a dirlo invece sono grossi marchi pubblicitari allora è tutto ok. Soprattutto se lasciano passare un messaggio che è pieno di equivoci, ambiguo, sbagliato.

A meno che non si tratti di un gioco erotico programmato le scene sopra dovrebbero raffigurare una perquisizione/molestia, quindi non consensuale, che a prima vista sembrerebbe essere molto gradita dalle due donne.

Vedete un’ombra di sofferenza? Tutto anzi lascia presagire che potrebbe esserci un caldissimo seguito. Scene hot per un abbigliamento hot. Questo sarebbe il messaggio?

I poliziotti, che dovrebbero essere eccitanti in quanto tali si suppone, perquisiscono a quel modo anche se si tratta di minorenni? Di donne più basse dell’uno e novanta? Di donne di razze non caucasiche?

Non siamo le dame di carità. Non siamo bacchettone e moraliste. Non c’e’ qui una commissione censura e non invocheremo il ritiro della campagna pubblicitaria. Tutt’al più sarebbe auspicabile un po’ di subvertising. Però vi invitiamo a riflettere. Se il messaggio che normalmente viene dato è quello che a noi piace moltissimo lo stupro di gruppo, anzi lo stupro in se’, come volete che crescano i nostri baldi giovani se non come potenziali stupratori o con una cultura che alimenta e giustifica lo stupro?

La frase tipica che ascoltate in difesa di uno stupro non è quasi sempre infatti: "maddai, anche a lei piaceva un sacco" o "ma lo voleva anche lei e si vedeva"?

Ditemi voi se questo non è un pensiero distorto.

E in ogni caso, non ce ne vogliate, ma nei confronti dei poliziotti l’unica immagine che ci eccita potrebbe solo essere questa: 

 

Vestite una donna che si difende dal manganello del poliziotto del marchio che vi pare, non rappresentateci più in posizione di subordinazione, noi svestite e gli uomini vestiti (sempre), raccontate di noi la nostra capacità di reagire e noi considereremo i vostri sporchi stracci qualcosa di più che un incentivo allo stupro. 

[E a Napoli già hanno chiesto la rimozione dei manifesti!]

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


15 Responses

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  1. fikasicula says

    michela grazie a te 🙂
    e grazie alle altre fikesicule che assieme a me fanno rassegne stampa, scrivono, suggeriscono, fanno monitoraggi e sono sempre vigili su qualunque cosa :*

  2. michela says

    ancora grazie enza per ciò che scrivi e per l’essere vigile e far riflettere.. grazie grazie grazie!

  3. fikasicula says

    anna certo che puoi 🙂
    grazie! e grazie di aver segnalato il link.

  4. anna mucci says

    segnalo un’articolo che parla della posizione assunta in merito dall’assessore alle pari opportunità del comune di napoli che ha criticato la scelta della campagna pubblicitaria fatta dalla Relish.
    http://www.julienews.it/…a/21934_S_relish_1.html
    Non sono vicina all’amministrazione napoletana, ma come si può leggere nell’articolo, a supportare e forse stimolare l’intervento dell’assessore sono state le segnalazioni di cittadini e di utenti della rete.Non a caso era stato creato un gruppo su facebook a riguardo..Ciò dimostra che vale sempre la pena esprimere la propria opinione e invitare gli altri alla discussione pubblica e condivisa (questo lo dico anche per me che spesso mi sento così impotente e disillusa..).
    Un’ultima cosa, segnalo il tuo post proprio al gruppo facebook creato epr denunciare la campagna relish.Posso?

  5. fikasicula says

    ichias: si è vero. la mia paura è che tutto sfoci nella richiesta di censura e questo non mi piace molto.
    il confronto però è assolutamente indispensabile sono d’accordissimo.

    ma perchè non scrivi qualcosa sul calendario pirelli?

  6. ichias says

    ci vuole un osservatorio, uno spazio di scambio critico. le pagine della pirelli (due paginoni con otto scatti ciascuno) sono deliranti e, a parte noi, non ho letto né sentito un minimo commento critico, neanche un tentativo d’interpretazione non superficiale della presunta arte di ‘sta stronzata..
    detto questo, il calendario è fatto pure male, e le foto, a prescindere dal messaggio di questi scatti (ammesso che si possa scindere etica ed estetica), sono per lo più banali e anzi ridicole.
    e tutti a celebrare il calendario pirelli, perché è “un’istituzione”…

  7. Johnny7 says

    Più che comunismo del sesso(non sò neanche se esista davvero quel libero amore professato dai comunisti) direi più una società “bonobizzata”
    http://it.youtube.com/watch?v=nt4SdzYmybg
    il famoso make love, not war

  8. titti says

    Io trovo il video che ha postato Johnny una vera porcata con buona pace dell’apologo del comunismo della sessualità (una figa per tutti?)

  9. fikasicula says

    chiara non so perchè ti succede. io non ho mai bannato il tuo ip 🙂

    prova a ripulire la cache. a volte succede anche a me di non riuscire a vedere. va in errore. non perchè mi banna ma perchè si verifica un’incongruenza con il browser che uso.

    ciao

  10. Chiara di Notte - Klára says

    Fikasicula, vado OT, ma non riesco piu’ ad accedere al tuo blog utilizzando il mio IP di sempre. Per visualizzarlo devo usare un IP diverso tramite proxy.
    Qualcosa sta bannando il mio IP e cio’ avviene da oggi. Per la precisione da stasera.
    Saluti. 🙂

  11. cosmo says

    ho notato anch’io la pubblicità.. e mi domandavo se ci fossero gli estremi per una denuncia..
    ..non so bene in che termini, ma sta di fatto che c’è apologia della violenza. Aggravata dal fatto che sono degli uomini in divisa a compierla.
    Si potrebbe anche dire dire che la campagna pubblicitaria è offensiva per la polizia, in quanto suggerisce un atteggiamento non-professionale, danneggiandone l’immagine e minando la fiducia del(la) cittadino(a) nelle forze dell’ordine..

  12. Maaj says

    In Spagna il controllo sulle pubblicita’ e’ molto efficace, sopratutto per questo tipo di pubblicita’. Perche’ non puo’ essere cosi’ anche in Italia. Di certo in Italia non si sottovaluta l’influenza che uno spot possa avere.

  13. rosa says

    è vergognoso come gli spot, i calendari banalizzano la cultura dello stuprosenza nemmeno chiedersi se a noi fa piacere..io direi di rivolgersi allo IAP e richiederne la censura immediata.
    ciao
    rosa

  14. bp says

    il video è stupendo, va’ dritto sul blog

  15. Johnny7 says

    Le pubblicità fanno credere che tutto sia permesso e a portata di mano come dice in questo video Byoblu?
    http://it.youtube.com/watch?v=Ta9JOTTbVVY