Lo stalking è reato.
Parola di Mara Carfagna. Il consiglio dei ministri ha licenziato il
disegno di legge che se la prende con gli atti persecutori. Come era
prevedibile circoscrive tali atti esclusivamente in un’area esterna
alle convivenze tant’e’ che definisce i luoghi di indagine: le
telefonate, che dovranno essere monitorate tramite intercettazioni.
Domanda: ma non si era detto che le intercettazioni per reati che
prevedevano una pena inferiore ai dieci anni non dovevano più essere
consentiti? Da questo disegno di legge si direbbe di no e qui inizia la
confusione.
Si parla di molestie e minacce senza definirne i parametri. Il che vuol
dire che questa cosa assumerà livelli di discrezionalità enormi. Anzi
dice di più: sarebbero molestie e minacce che indurrebbero a modificare
il proprio stile di vita. Quindi stiamo parlando di quei casi in cui
una donna è costretta a cambiare casa, città, vita perché altrimenti
sarebbe assillata da qualcuno. Tutto il resto parrebbe essere
tollerabile. Si prevede poi una aggravante nel caso in cui lo stalker è
l’ex coniuge.
Insomma la legge è pronta per essere finita e ricalca in massima parte
quello che era la proposta del centro sinistra. Non si capisce comunque
come sarà possibile per una donna vittima di violenze psicologiche
dentro la famiglia riconoscere la modalità dello stalker nel proprio
marito quando quello è ancora a casa.
Per esempio: come si fa quando un uomo impedisce sistematicamente alla
moglie di vivere in una dimensione autonoma solo perché altrimenti egli
si sentirebbe offeso? Come si fa quando un uomo ricatta
psicologicamente la donna in modi subdoli e ambigui affinché quella
resti alle sue dipendenze?
Perché è troppo semplice definire un modello di violenza tanto evidente
(come la persecuzione sotto casa, per telefono, con minacce e molestie
palesi) quando in realtà sappiamo che in famiglia la maggior parte
delle volte una donna viene sottoposta a ben diverse forme di
pressione. E tale osservazione non richiama alla necessità della
definizione di nuovi reati ma riflette invece sul fatto che in generale
un po’ a tutt* piace pensare che dietro la violenza alle donne ci sia
sempre qualche uomo un po’ matto, squilibrato, perverso. Nulla di più
falso. Di piccole molestie e di piccole violenze sono fatte tante delle
nostre relazioni. Il punto è che fino a quando le considereremo come
atteggiamenti “normali” non ci sarà una crescita o una acquisizione di
consapevolezza in questo senso.
L’altro ddl sfornato dal consiglio dei ministri, sempre a firma della Carfagna, è quello sulla violenza sessuale
che prevede delle aggravanti nel caso in cui la donna violentata è
stata anche drogata, o è figlia o psicologicamente dipendente dallo
stupratore, o è incinta. Anche qui parrebbe evidente la volontà del
legislatore di ridefinire la questione della violenza (della storia della legge sullo stupro potete leggere QUI) a partire da una
serie di steccati morali che apporrebbero marchi in negativo su tutti
quelli che non adempiono, come santa madre chiesa impone, al ruolo di
padre e marito.
Torniamo a dare una etichetta morale allo stupro in base al fatto,
cioè, che si tratti di incesto o di violenza che mette a rischio una
gravidanza. Come se le donne violentate da altri che non siano il padre
(come avvenuto in una storia rivelata recentemente a Verona),
o che non sono state drogate (e dunque hanno una giustificazione
morale che le assolve sul piano della violenza), o che non aspettano un
figlio non contassero nulla. Non esiste nessun aggravante, infatti – per esempio – nel caso di violenze compiute dai genitori ai danni di figli e figlie solo perchè gay o lesbiche.
Perché si tratta di giudizi di valore e non di semplici aggravanti.
Nella legge funziona così. Tanto
più si fa un danno al patrimonio, alla proprietà, tanto più il reato
acquista gravità. Considerando una donna come un oggetto di proprietà
diventa così proponibile persino darle più o meno valore a seconda che
questa rivesta il ruolo di contenitore oppure no.
Queste leggi nascono all’insegna del pregiudizio e lasciano
aperte tutte le questioni che via via abbiamo descritto: i centri
antiviolenza che lavorano in solitudine, le donne che vogliono
sottrarsi da situazioni di violenza che non trovano casa e lavoro e
sono costrette a stare alle dipendenze di chi le mantiene, i matrimoni
o le famiglie che sono viste come fossero l’ambìto traguardo delle
donne. Infine, i processi per stupro bloccati dal decreto salva premier, la dicono lunga sull’ipocrisia dei provvedimenti fatti tanto per fare.
Tutto resta avvolto dal mistero e ancora, di fatto, non si riesce a
stabilire quando e come una donna possa denunciare per stupro il
proprio marito. Quando e come una donna possa sottrarsi dalla funzione di
oggetto di proprietà maschile in famiglia. Quando e come le violenze e
i maltrattamenti in famiglia – che vengono solitamente classificati
come episodi isolati – saranno considerati come un
tutt’uno, definiti in quanto femminicidio.
Insomma siamo a questo, mentre l’Onu si è finalmente accorto che lo
stupro è un’arma di guerra tesa a “umiliare, dominare, instillare
paura, cacciare e/o obbligare a cambiare casa i membri di una comunità
o di un gruppo etnico”. Aggiungerei che lo stupro ha questi effetti non
solo su una etnia ma addirittura su un intero genere, quello femminile.
Dominare un genere per renderlo funzionale al potere patriarcale dove
esistono donne – con eguali responsabilità – che, come avviene in tutti i popoli o le comunità
oppresse (pensate agli stessi ebrei che diventavano kapo’ complici dei
nazisti), assumono persino la funzione di sorveglianti che obbediscono
agli ordini del patriarcato. Talvolta diventano esse stesse autrici di
violenze terribili come pare sia successo a Perugia ai danni di Meredith.
Dominare quel genere ed educarlo a pensare in modo “differente”: come è avvenuto ad un clan di diciassettenni che in america hanno stretto un patto di ferro per restare incinta e tenersi il figlio così come insegna loro il film Juno.
Solo Hollywood in effetti poteva essere tanto efficace per chi ha inteso
costruire in termini culturali il mito positivo della madre. Fare figli
senza pensare al dopo: è questo quello che vogliono cattolici e
governi, perché le donne devono continuare a riprodurre per garantire
la sopravvivenza della specie. Di quale sopravvivenza parlano, dato che
siamo almeno un tot di miliardi di persone a consumare questo povero
pianeta, noi lo sappiamo bene. Si tratta della sopravvivenza del mercato,
che deve essere alimentato dal consumo che a sua volta deve essere
sostenuto dalle api operaie che spendono fino all’ultimo centesimo di
stipendio, quando ce l’hanno, per acquistare tutto ciò che producono.
Chi manterrà quei bambini se le famiglie non potranno sostenere le
madri bambine in questa loro avventura? Chi pagherà una assicurazione
sanitaria (dato che in america la sanità gratuita non esiste e i poveri
muoiono perché non hanno soldi per essere curati) per far sopravvivere
questi bambini oltre il primo anno di vita? Chi darà loro un futuro,
chi pagherà loro una istruzione, chi eviterà che questi diventino operai,
manodopera al servizio di potenti che hanno bisogno di altri schiavi
per continuare ad essere ricchi?
Nessuno. Non li aiuterà nessuno, perché nascono proprio per questo. Per
alimentare un sistema che si nutre di disuguaglianze sociali e che non
potrebbe certo sopravvivere se gli esseri umani smettessero di accontentarsi
e cominciassero ad aspirare a condizioni di vita e lavoro migliori.
Se gli schiavi smettessero di fare gli schiavi è chiaro che i padroni
non esisterebbero più. Ma se gli schiavi vogliono smettere di fare gli
schiavi e chi li domina crea delle regole, aggravate dal sovraffollamento del pianeta,
che legittimano le disuguaglianze sociali, e creano schemi educativi
che correggono le aspirazioni degli individui (inducendoli, per
esempio, a ritenere che la famiglia sia l’unico obiettivo moralmente
accettabile): ecco che gli schiavi accettano naturalmente di assolvere
a quella funzione senza lamentarsi ma costruendo anzi una barriera che
tutela e difende le proprie convinzioni, stigmatizzando in negativo i
comportamenti di tutti coloro che decideranno di fare scelte più
autonome. Popoli oppressi e kapo’ di regime, per l’appunto.
Sistemi di sicurezza di un modello sociale che si autotutela attraverso
la circonvenzione di persone incapaci di ribellarsi alla schiavitù o
attraverso la repressione di quegli individui e di quelle individue che
si ribellano e per questo vengono punite in ogni modo possibile.
Gli uomini sono addetti al controllo sociale delle donne, delle loro
capacità riproduttive. Lasciarli fare è un po’ come avere delle ronde
maciste volte al mantenimento dello stato di inferiorità delle donne.
Creare leggi in cui questi uomini vengono redarguiti solo se si
permettono di trasgredire rispetto al modello di perfetto uomo di famiglia, affidabile e "tranquillizzante" e se dimostrano di non rispettare le donne etero, regolarmente sposate e
“volontariamente” al servizio della spinta alla proliferazione del
pianeta, è un modo per far capire che tutte le altre, quelle che di
famiglia non vogliono sentir parlare, quelle che sono considerate un
po’ puttane perché amano fare sesso senza fini riproduttivi, quelle che
amano uscire la sera esigendo di non essere stuprate o che scelgono di
uscire con un uomo senza perciò garantire una prestazione sessuale,
devono un po’ ricomporsi e che se vogliono essere realmente tutelate –
ovviamente dagli uomini e secondariamente dallo stato – possono farlo a
patto di dichiarare di essere oggetti di proprietà.
Infine due chicche: la prima che racconta di un tale che chiede a google come uccidere la moglie con il coltello. Perché voi sapete di sicuro che
oramai chi va su un canale di ricerca come google pensa di avere
diritto a risposte di ogni tipo. Come fosse un moderno oracolo in grado
persino di prevedere il futuro. Spero invece che la maggior parte di
voi sappia che un canale di ricerca trova risposta sulla base dei
contenuti che registra su internet. Quelli che sceglie di veicolare.
Chiedere ad esempio: “come faccio ad avere il pene più grande”, non
servirà a far apparire una pagina che dirà “salve Filippo, per avere un
pene meravigliosamente grande dovrai fare così e cosa’ e se non riesci
telefonami, mi raccomando, perché io sono qui per te!”.
L’altra perla – tutta dedicata al grandioso Blazar fiducioso rispetto all’autonomia della maggior parte degli scienziati :)P – è quella che parla di una "importante" scoperta scientifica
che stabilisce che le donne in realtà sarebbero attratte dall’uomo
vanesio, violento e disonesto. Mi chiedo che grande fatica avrà fatto
mai questo scienziato per arrivare ad una conclusione degna dei
peggiori film di john wayne. Che se veniva da me di perle del genere
potevo regalargliene a migliaia: In amor vince chi fugge, l’amor non è
bello se non è litigarello o stuzzicarello…
Ai tempi di mia madre di questi detti ce n’erano veramente tanti e
tutti giustificavano un fatto preciso: che gli uomini erano delle
chiaviche e che le donne dovevano assolvere alla funzione di balie
assorbitutto che dovevano sopportare botte e tradimenti. Io davvero mi
chiedo se questo Peter Jonason c’ha dormito la notte a sapere di avere
fatto una scoperta così grandiosa. E immagino anche l’orgoglio della
rivista New Scientist che questa cazzata gliel’ha persino pubblicata.
Ve la posso dire io, certo: molte donne amano il modello macho, sicuro
di se’, anche parecchio stronzo. Il divario tra il romanticismo e la
carnalità sta però dentro il letto. Quello che succede lì è
determinante per la scelta.
C’e’ da chiedersi piuttosto se i modelli di mascolinità sappiano
offrire delle alternative. Esiste un uomo non violento che in realtà
non sia solo insicuro e imbranato? Esiste un uomo rispettoso e
altruista che in realtà non sia uno che è cresciuto con il complesso
del pene piccolo? C’e’ un uomo finito, compiuto, che ha inventato un
modello di mascolinità non a partire da quello che gli hanno insegnato
essere delle mancanze invece che delle ricchezze? Ci sono uomini
attenti nei confronti della persona con la quale hanno a che fare e che
a letto sono anche degli straordinari amanti? Esistono uomini che usano
il romanticismo non come arma di guerra o come accessorio sostitutivo
del pene, quando quello non sanno di averlo, non lo sanno usare o non
hanno abbastanza fantasia per usare altre parti del corpo? Esistono
uomini, ma anche donne – e si, perché in fatto di stronzaggine bisogna
ragionare al di la’ dei generi – che riescono ad essere sensibili,
carini, empatici anche se sono strafighi, ambìti e desiderati?
Capovolgendo l’oggetto della questione allora il punto non è che le
donne sono delle idiote (masochiste di certo un po’ lo sono, ma è una
questione più seria di così) che si fanno massacrare da machi senza un
briciolo di sensibilità, quanto forse piuttosto il fatto che i machi sono
socialmente eletti, sponsorizzati, appoggiati e quindi assai più sicuri
di se’ e vivono talvolta una sessualità un po’ meno frustrata. Dico
forse, perché tutto ciò resta sul piano dei pettegolezzi da taglia e
cuci e in queste cose non c’e’ nulla di scientifico.
Semplicemente diciamo che gli stereotipi non fanno mai bene a nessuno
perché ho conosciuto uomini ultraromantici che avevano corpi e
atteggiamenti da stalloni e poi ho conosciuto anche dei perfetti
stronzi, potenziali molestatori, travestiti da esseri sensibili che
fingevano di non dare importanza alle dimensioni del proprio pene. Io
so per certo che di uomini – pochi ma buoni – che hanno sperimentato e
sperimentano modelli alternativi ce ne sono. Basta che anche le donne –
in questo caso etero – o come vi pare a voi – imparino a capire cosa
cercano…
Per gli interroganti dell’oracolo google: sappiate che la prossima
volta che cercate qualche notizia circa il vostro pene (grande o
piccolo) può capitarvi di finire su questa pagina. Perché un canale di
ricerca è un po’ come lo scienziato britannico: registra luoghi comuni,
intercetta parole e poi sembra riproporveli come fossero grandi verità.
—>>>L’immagine viene da QUI.
Il diritto penale si basa sui principi di stretta legalità e tassatività della legge penale.
guarda… nessun livore e nessuna aggressività anti-maschio. sta tutto nella tua immaginazione 🙂
se guardassi le provenienze da google verso questo blog ti renderesti conto che molti arrivano perchè cercano risposte sul come aumentarela dimensione del pene.
…e menomale che l’ossessione sarebbe mia :)))
vabbè. ti lascio dire. è abbastanza solito che quando una persona si senta attaccata (ma io non ti conosco e quindi nulla può essere così personale…) reagisce personalizzando l’analisi. descrivere me come una sorta di cazzo dipendente succhiauccello permanente che se non ce l’ha soffre di crisi d’astinenza non spiega comunque come mai tu sia così arrabbiato…
comunque grazie per il profondo interesse che mostri per questo blog.
torna presto a trovarci.
Il tuo post trasuda di livore e aggressività nei confronti del maschio che mi meraviglio che il sito non sia intasato di rispostacce da parte di qualunque cosa maschile che si muova nel raggio di 40 km dal sito stesso.
Ti meravigli che io sia indispettito?
Anche se mi sembra di capire che l’ostracismo verso il maschile si fermi davanti al letto …
Senti questa :
“Ve la posso dire io, certo: molte donne amano il modello macho, sicuro di se’, anche parecchio stronzo. Il divario tra il romanticismo e la carnalità sta però dentro il letto. Quello che succede lì è determinante per la scelta.”
Che succede in questo benedetto letto?
Ancora:
“ho conosciuto uomini ultraromantici che avevano corpi e atteggiamenti da stalloni”
vedi ti muovi sempre su questo piano dualistico
macho-stronzo (ma stallone, quindi preferibile)
uomo-mite (frustrato e affetto da perenne sindrome dello spogliatoio)
mi sono letto per curiosità altri tuoi post e lo schema espositivo è inesorabilmente sempre lo stesso, puntuale come una cambiale, qualunque sia l’argomento, dall’astrofisica ai temi etici, rispunta l’omino nerd con i suoi problemi di microfallia che giustificherebbe (purtroppo che ci vuoi fare noi donne ci sacrifichiamo …) il ripiego del macho-stronzo
ti sei costruito una specie di macchietta di uomo,
una specie di nerd in cui ogni qualità si trasforma nel suo contrario, e che in quanto tale
giustifica la scelta femminile di preferire il suo opposto
inconsapevolmente?!? stai glorificando il valore supremo della virilità … altro che sperimentare altri modi di essere ..
il tuo è un chiaro sintomo di fallodipendenza latente (latente col cavolo) camuffata da formazione reattiva
Per chiudere:
“sappiate che la prossima volta che cercate qualche notizia circa il vostro pene (grande o piccolo) può capitarvi di finire su questa pagina.”
Ci risiamo:mi dici che ci azzecca con l’articolo questa chiusa?
non si sa … ma torniamo sempre al nodo focale di prima
alter 🙂
che bello trovare uno psicologo in azione.
non so se io sono tutte le cose che dici ma anche se fosse c’e’ qualcosa di male?
a me piace qualunque essere umano che non abbia troppa attenzione per il pene, grande o piccolo che sia.
mi riservo la possibilità di dirti in un’altra occasione quali siano le mie variegate preferenze sessuali.
per il momento posso dirti che da manuale c’e’ solo il fatto che tu ti sei sentito indispettito per il post. se hai voglia magari mi spieghi il perchè… :P)
Mai sentito stronzate più grandi ….
“Esiste un uomo non violento che in realtà non sia solo insicuro e imbranato? Esiste un uomo rispettoso e altruista che in realtà non sia uno che è cresciuto con il complesso del pene piccolo?”
Non si capisce se tu credi che gli uomini non violenti siano solo degli insicuri ed imbranati, e allora qui confermi in pieno lo studio che vuole le donne attratte dagli stronzi-spavaldi-machi, quindi direi filogeneticamente impossibilitate a riconoscere un uomo pacifico e non violento.
Altra puttanata colossale:
“quanto forse piuttosto il fatto che i machi sono socialmente eletti, sponsorizzati, appoggiati e quindi assai più sicuri di se’ e vivono talvolta una sessualità un po’ meno frustrata”
Sembri confermare appieno lo studio che deridi nell’articolo …..
Secondo me tu sei attratta dagli stronzi-machi-eletti-sponsorizzati … come cavolo dici.
Inoltre secondo me sei attratta dai peni enormi
perché butti sempre nel discorso riferimenti a persone o personaggi con il pene piccolo, dimostrando una notevole coda di paglia quasi a discolparti magari di aver discriminato in tal senso…….
Sei da manuale di psicologia ….
caro blazar,
salto la questione della madre perchè si, ci sono situazioni e situazioni e non m’importa stabilire che le donne sono sempre quelle “buone”. ti rassicuro sul fatto che non ti prendevo minimamente in giro. affettuosamente ti porgevo una parentesi rispetto a quello che volevo dire. ben altro livello rispetto a quello cui ti riferisci tu. io parlo di santoni idioti e tu di gente che cambia il mondo…
più importante di tutto. si, ho letto di quello che ti succede anche se ho avuto pudore a esprimerti qualunque cosa. perchè sono sicura che non hai dato in pasto la tua vita alla curiosità degli sciacalli e io non mi nutro del dolore altrui. perchè di fronte alla dignità di una persona come te che parla della propria guerra come si parla di antifascismo militante c’e’ solo da togliersi il cappello e le parole servono a poco, in questo caso. soprattutto quando vengono da persone che presumibilmente ti sono estranee e che potrebbero sembrare intruse e persino superficiali nel buttarti lì un commento sul “quanto mi dispiace” piazzato lì solo per esserci. nessun moralismo per chi lo fa, intendiamoci ma a me non riesce.
posso dirti ora cosa penso di una cosa in particolare perchè sul resto – per l’appunto – posso solo tacere e semmai aspettare che tu abbia voglia di condividere ancora la tua lotta. penso a quella faccenda descritta da moretti nel film aprile, il viaggio tra medici, ospedali, terapie e speculazioni di case farmaceutiche. un blog su quello che ti succede aiuterebbe altr*, racconterebbe pezzi di verità che difficilmente si raccontano perchè nella nostra cultura ci si vergogna di soffrire di qualcosa di cui non hai colpa. perchè il cattolicesimo ha imposto che qualunque cosa si tratti è sempre una sorta di premio divino, come fosse il passaggio verso l’illuminazione.
un bel vaffanculo e un bell’approccio laico che ti restituisce il privato spogliandolo di tutte le file, le code lunghe in ambulatori vari, gli errori di valutazione, o quanto sia inadeguata la medicina rispetto a certe cose o magari quanto invece è fantastica e in grado di aiutarti… insomma tutte queste cose . come ogni brava femminista direbbe – sono personali e politiche perchè il politico è il personale e il personale è politico.
perciò, senza ipocrisia e senza mostrare una enfasi zuccherosa che non so proprio esprimere, ti dico che il tuo personale/politico mi interessa e sto con te qualunque cosa tu scegli per la tua vita.
che già forse ho scritto troppo e io non so niente… dammi una misura dell’invadenza che ti piace e io mi atterrò a quella.
un abbraccio militante
felipe: ci vediamo a bologna con tanti fiori nei reggiseni a balconcino e il timbrino da “anch’io sono una puttana!”
Ecco, ho premuto il tasto di invio troppo presto sul commento precedente, e mi sono scordato di parlare delle ricerche su internet: non che abbia molto da dire, ma mi è venuto in mente che diversi mi hanno raggiunto tramite roba tipo “come masturbarsi il cazzo.” No, ma voglio dire: se ci sono arrivato da solo io che va bene tutto ma non sono neanche un genio, e per di più in tenera età, non ce la possono fare anche questi qua senza bisogno di gugol?!? Mi fanno un po’ ridere, ma presumibilmente non faranno del male a nessuno…
Fika, sull’affido temo che abbiate ragione (e per forza di cose) tanto tu quanto Alessandro contemporaneamente. Per essere precisi, io credo, per quel che può valere l’opinione di un ultimo degli stronzi quale il sottoscritto, che in linea di massima abbia ragione tu. È anche vero però che nelle cause di affido le madri vengano sempre privilegiate anche in quei casi -che non puoi negare esistano- in cui i padri sono degli ottimi elementi dotati delle migliori intenzioni di crescere i figli. A parità di condizioni, la madre viene sempre preferita, forse in virtù di quell’immagine stereotipata che spesso e volentieri denunci.
Quanto agli “scienziati” – ed uso le virgolette perché personalmente ed indipendentemente dalla questione che stiamo trattando, sono molto scettico sugli attributi di scientificità delle cosidette scienze umane e sociali… Ma non mi starai mica delicatamente prendendo per il culo? Anyway, voglio rispondere al tuo commento sull’altro post, ed intendo farlo, ma come forse hai intuito da qualche sparso messaggio sul tumblr, le mie condizioni di salute mi stanno rendendo progressivamente più difficile stare al pc tutto il tempo di cui avrei bisogno per fare tutto ciò che vorrei. Perciò abbi pazienza, sempre che ti interessi…
FS: lo so, lo so, stavo solo facendo della (amara) ironia.
Anche noi siamo ‘sterili’ quindi siamo da buttare via come voi se non vi mettete il costume da coniglio da allevamento (ironia anche qua). Siamo tutti sterili, che bello!
A Bologna ci sarò, ho già i biglietti del treno.
felipe non so se si tratta di fortuna dato che questi provvedimento sono comunque volti ad eleggere la famiglia come luogo più sicuro. della serie: ci lasciano comunque con il culo scoperto perchè in casa le donne non sanno come difendersi.
e poi non credere che si tratti di attenzione disinteressata. noi siamo utili alla patria e infatti ci tutelano dentro se partoriamo. perciò ogni tanto ci degnano di attenzione, per costringerci a nuove schiavitù.
e non dimenticare che tra noi donne ci sono le lesbiche che in caso di violenze in famiglia, da parte dei padri o delle madri che le accoltellano per la propria scelta sessuale non hanno nessuna legge cui appigliarsi.
insomma la legge sull’omofobia non si fa per la chiesa e perchè comunque favorirebbe un modello sociale che a certa gente non piace. se non usi il corpo per riprodurre sei un marziano, non servi a niente e la società ti restituisce niente…
questo vale sia che sei gay che se sei una donna che non ha voglia di fare figli o di sposarsi.
stiamo un po’ tutt* nella merda, insomma.
non c’e’ da stare allegri.
ci vediamo a bologna per il pride… non abbiamo scelta :*
Che fortuna che avete voialtre: uno straccio di proposta di legge almeno è stata fatta, quale che sia l’esito.
Noi per avere una legge sul reato di omofobia dovremo aspettare che un meteorite caschi sul Vaticano…
alessandro, hai fatto anche tu una ricerca scientifica che accerta quanto affermi o si tratta solo della tua esperienza personale?
a me risulta che le donne muoiono di più ma al di la’ del fatto che qui non bisogna stabilire un primato per quello che mi riguarda una legge dovrebbe garantire tutt*, compresi gli uomini oggetto di molestie.
rispetto ai figli temo che non mi trovi d’accordo perchè io so di moltissimi uomini che approfittano dell’affido condiviso o del contatto con i figli per continuare ad operare il proprio dominio nei confronti delle ex mogli. spesso anzi vi sono uomini che si servono dei figli per arrivare alle mogli e ucciderle.
in genere c’e’ un giudice che stabilisce le modalità di affido o le visite dei padri. le mogli non possono sottrarsi altrimenti commetterebbero un reato e sono passibili di denuncia. quindi non capisco: parli di una sentenza ingiusta? perchè appunto le madri non possono impedire ai padri di vedere i figli…
“come si fa quando un uomo impedisce sistematicamente alla moglie di vivere in una dimensione autonoma solo perché altrimenti egli si sentirebbe offeso? Come si fa quando un uomo ricatta psicologicamente la donna in modi subdoli e ambigui affinché quella resti alle sue dipendenze?”
In questo voi donne siete MOLTO più brave. Esiste forse una legge che protegge gli uomini che subiscono questo tipo di abusi dalle donne?
Per non parlare degli abusi terribili che molte ex mogli commettono impedendo agli ex-mariti/padri di vedere i propri figli.