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S-bilanciamoci: l’aggressione alle donne si fa stretta.

Proviamo a fare un bilancio per vedere quanti morti e feriti sta
facendo la guerra tra impiccioni delle vite altrui e persone cui viene
negato il diritto di autodeterminarsi: i toni contro l’aborto e contro
l’autodeterminazione femminile
hanno incoraggiato tanti bacchettoni e
moralisti a presentare e talvolta a ri-presentare proposte che fino a
qualche anno fa sarebbero sembrate assurde. In veneto si tira fuori una
vecchia proposta che vuole l’inserimento di quelli del movimento per la
vita dentro i consultori. Negli ospedali si continua con la pratica
disonesta e vergognosa dell’obiezione di coscienza persino per le pillole del giorno dopo e che obbliga le donne
a pagare o a rischiare la vita per abortire.

In lombardia – che le Maistatezitte della campagna obiettiamo gli obiettori
giustamente chiamano Regione Sagrestia – dopo aver deciso per la
sepoltura dei feti abortiti ora si abbassa la quota di settimane entro
le quali è possibile fare un aborto terapeutico. La proposta di
Formigoni & company era di calare a 22 settimane. Il San Paolo,
ligio al dovere fino all’inverosimile, ha deciso di bloccare
il tempo fino alle 21 settimane. Non una di più. La cosa paradossale è
che gli esami che consentono l’individuazione di malformazioni possono
essere realizzati solo alle fine della diciannovesima settimana.
Fissare il limite a 21 settimane significa che le donne che hanno
disponibilità economica cominceranno a fare viaggi della speranza
all’estero dove sarà possibile abortire senza incorrere in sanzioni
penali. Quelle senza disponibilità economica invece devono continuare
la gravidanza con conseguenze che distruggeranno anche la loro vita o rischieranno di perforarsi l’utero e l’intestino, così come ha fatto recentemente una donna cinese a Firenze che ha tentato di abortire da sola o si è forse affidata a qualcun* che non è stato in grado di fare un buon lavoro.

In
tutta
l’Italia le donne si mobilitano. Fanno blitz durante i consigli
comunali
e regionali. Fanno azioni comunicative che lanciano campagne
come quella di Bologna "Adotta un consultorio". Manifestano in ogni
città e popolano strade, piazze, quartieri. Ovunque sono previste
iniziative per l’otto marzo
e ad alcuni non sembra vero neppure di poter scippare anche quella data
che è buona soprattutto per fiorai e locali con organizzazione di
serate per sole donne. Non che sia fondamentale perchè l’ho sempre
detto: avere un giorno in cui il mondo si mette la coscienza in pace
mentre ti si presenta con un mazzolino di mimose un po’ floscio, non è
il massimo delle conquiste di emancipazione femminile.

L’otto
marzo
avremo due new entry: ferrara che ovviamente celebra quella data insultandoci tutte con la sua posa fanatica e le sue battute
oscene su quello che lui "ordina" debba essere considerato il vero
e unico concetto di emancipazione della donna; la triplice sindacale,
cgil-cisl-uil che fottendosene altamente dei percorsi che le donne
stanno compiendo in tutta l’italia ha deciso di fare una manifestazione
nazionale a roma
con la lieta partecipazione dei segretari generali e
di tutte le truppe armate prelevate sottocasa in ogni angolo della
penisola con autobus finanziati dalle casse dei sindacati.

La
domanda
che viene spontanea è: ma io cosa potrei mai avere in comune,
non dico con la cgil che potrebbe sembrare pretestuoso, ma ad esempio con pezzotta? Quando è capitato che lui si sia
distinto per il rispetto dei diritti e dell’autodeterminazione delle
donne? Per cui immagino che loro si faranno questa bella manifestazione
nazionale per portare una immagine numerosa e ben strutturata, con
rappresentanti di partito in testa, in ogni luogo possibile.
Stravolgeranno i contenuti prodotti con la manifestazione del 24
novembre
e piuttosto che cacciare le ministre le inviteranno in prima
fila. Noi invece resteremo nelle città, nei territori a fare sul serio, perchè
della campagna elettorale ce ne freghiamo e non dobbiamo portare ai
partiti risultati di nessun tipo.

Nel frattempo ogni altra cosa
va avanti perchè il mondo non si ferma solo perchè abbiamo un problema
di resistenza allo scippo di gestione del nostro utero. Così succede
che si continua con le manifestazioni di omofobia – a Roma è stato
incendiato il Coming Out
e per rivendicare spazi liberi da omofobia
stasera si è fatto un sit-in – e si continuano a massacrare donne
ovunque. Il primato in questo periodo va ai siciliani che stanno dando
il meglio di se’: ad agrigento, precisamente a palma di montechiaro,
una ragazzina viene stuprata per ore
da due adolescenti in calore e stranamente ma anche fortunatamente la ragazzina non tiene la bocca chiusa e lo dice; a palermo i genitori vendono la figliola
al padrino che la stupra per tanto tempo e ne dispone come vuole e anche lei alla fine racconta quello che le è successo; a
napoli un uomo ha ucciso la moglie con una piena esecuzione e quella non può più raccontarlo a nessuno; a milano si picchiano le donne stuprate per difendere gli stupratori.

Questa ultima cosa è successa ad una ragazza che è stata picchiata
dalle fidanzate dei suoi stupratori. Sembra incredibile ma è
assolutamente coerente con la mentalità comune. Ricordate lo stupro
della Cirenaica? Questo blog è stato riempito di insulti e
intimidazioni per la ragazza che è stata stuprata e molte firme erano
femminili. La ragazza ha dovuto traslocare in un’altra città mentre i suoi stupratori venivano condannati per percosse e stupro di gruppo.
Amici e amiche degli stupratori hanno dato prova di grande aggressività
e sebbene sia incredibile immaginare che nel 2008 ancora si continui a
pensarla in questo modo, molte donne hanno messo fino all’ultimo in
dubbio la parola della ragazza continuando a intendere che era stata
lei a inventarsi tutto e che se l’era voluta. Molti commenti si
rivolgevano alla donna stuprata come a colei che stava volutamente
"rovinando" la vita dei suoi stupratori e quella delle loro famiglie.

E’ dunque assolutamente credibile che due donne abbiano persino deciso
di picchiare una ragazza intenzionata ad accusare di stupro i rispettivi
fidanzati. In fondo è sempre così, e noi lo sappiamo bene: se un uomo
va con un’altra non si usa prendersela con lui. E’ più facile
immaginare che l’altra sia una gran puttana. Se poi è pure una che dice
che è stata stuprata è anche peggio. Questa storia è comunque da
scrivere tra gli appunti della mia ricerca sulla aggressività femminile e per fortuna ogni tanto gli stessi ingredienti danno luogo a storie diverse. Qualche anno fa a palermo accadde esattamente la cosa contraria. Una ragazza è stata stuprata ma non denunciò mai l’accaduto. Le sue amiche andarono prima a parlare con le fidanzate dei due stupratori e insieme sono andate a farli neri. In questo caso è certo che le donne sono state protagoniste di una vera e propria riscossa al femminile.

L’unica
cosa "leggera" che è successa in questo periodo è la diffusione dei
dati di una ricerca "scientifica" che dimostrerebbero che non tutte le donne hanno il Punto G. Da questo dipenderebbe perciò il fatto che non tutte le donne riescono
ad avere l’orgasmo vaginale. Come dire che la colpa è sempre nostra perchè in teoria saremmo difettose e
se a dirlo ci sono illustri medici non si può proprio replicare. Appena
qualche giorno fa però vi avevo parlato di un libro – Tecnologia dell’orgasmo di Rachel Maines
– in cui si racconta esattamente come gli uomini hanno sempre
patologizzato le differenti esigenze sessuali femminili perchè non
coincidevano con la penetrazione ed il coito.

Vale a dire che
se non ci viene un orgasmo che faccia compiacere l’uomo allora la
scienza gli viene in aiuto tirando fuori argomenti che tengono a galla
la sua autostima. Riparleremo anche di questo ma intanto segnatevi a
mente che le donne hanno una sessualità non necessariamente dipendente
dal teorema della riproduzione naturale e dalla visione androcentrica.
Il punto di maggiore piacere per molte donne sta fuori, posizionato
altrove e qualche volta si chiama clitoride. Se proprio gli uomini non ce la fanno a
immaginare di poter consumare le ditina per stimolarlo almeno la
smettessero di inventarsi scuse per la loro inadeguatezza. Il sesso è
una roba di incontro, si fa insieme e non ad esclusivo uso e consumo di
uno. Le donne devono cercarsi e ancora trovarsi oltre quello che impone
la norma del sesso etero. Le donne sono tutte diverse e non c’e’ una
normalità definita. Ci sono donne che amano una stimolazione ascellare
e altre che adorano il risucchio dell’alluce. I desideri non si
giudicano. La sessualità non si patologizza. La sessualità va liberata
e anche in quel caso, autodeterminiamoci

—>>>Le belle immagini vengono da QUI. Grazie a porno per avermele segnalate 🙂

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


8 Responses

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  1. Virginia Ferrarini says

    Ciao,

    ti avevo chiesto per la foto: mi riferivo a quella dell’header: cos’è ? In che contesto è stata scattata?

    Grazie, Virginia

  2. Francesco says

    Stavo leggendo un bel post, pieno di giuste denunce, e mi sono cascate le braccia all’ultimo paragrafo.

    Fammi capire, che proponi: che la scienza smetta di studiare il corpo femminile? 😛

    Comunque, tralasciando l’accusa di partigianeria alla scienza (un’ipotesi scientifica si smonta mostrando dati sperimentali che la confutino, non accusandola di far da stampella all’ego maschile) e visto che il blog è presumibilmente frequentato più da donne che da uomini, invece di lanciare strali contro l’uomo bruto e insensibile che non capisce da solo come dar piacere ad una donna, io rivolgerei un invito alle donne ad aprirsi di più verso i propri partner.

    Dite loro quello che vi piace, altrimenti è ovvio che ognuno si regola in base alle proprie sensazioni.

  3. alba says

    alby non sono io

    sia chiaro!!!

  4. TenderBranson says

    ciao!
    ti volevo segnalare che domani alle 21.30 su fusoradio andrà in onda un’intervista alla giornalista Daniela Binello, autrice del libro “Il diritto non cade in prescrizione” sul dramma dei desaparecidos. Ovviamente anche in quel caso come saprai le prime vittime furono donne, e donne furono quella che da Plaza de Mayo si fecero sentire in tutto il mondo.
    Un saluto

  5. cloro says

    il San Paolo di Milano, nel 2002, per rendere poco appetibile andare li, rese l’aborto praticabile in anestesia locale, per le maggiorenni. Riservando la totale alle sole minorenni. Anche questa è una forma di boicottaggio della 194 e di punizione per le donne. E questo con già disponibile la RU386.
    Cioè: obbligo di intervento chirurgico sì (con relativo costo collettivo) MA in anestesia locale.
    Inutile dire che l’ospedale era per lo piu disertato.

  6. alby says

    Ciao fikasicula.

    Visto che ti piace tanto parlare dei politici siciliani (Cuffaro, Raffaele Lombardo, Miccichè, Anna Finocchiaro e la Prestigiacomo), cosa ne pensi di questo uomo siciliano, proveniente dalle pendici de vulcano Etna ?

    Guarda questo video:

    http://video.google.it/…cid=-1940603733532151565

    Un saluto.

  7. bimbovic says

    Ma si pò esse’ più sfigata di me?
    Invece di stà co’ voi alla Casa delle Donne sono a casa a drogarmi di cortisone per sta cazzo di allergia di cacca di cui ignoro le cause…
    🙁

  8. Crocco1830 says

    Brava! Hai dipinto in modo eccellente, secondo me, il distacco profondo tra quanto avviene nella realtà quotidiana; le esigenze, i desideri e le giuste rivendicazioni della società civile e gli atteggiamenti di quanto si arrogano il diritto di rappresentanza, che appare a ben vedere sempre più distaccato, tanto da non sapere comprendere le istanze che fanno muovono le persone.