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Dopo l’estate: Ladyfest (e le minacce)

Sono tornata :). Il tempo di girarmi e rigirarmi ed è già passato qualche giorno. Lunghi giri e viaggi di cui vi racconterò. Per ora invece volevo solo salutarvi, annunciarvi (e spargete la voce) una bella iniziativa che si farà a Torino per la fine di settembre (Ladyfest  – Guardate il video dell’iniziativa) e condividere con voi il fatto che ho trovato tra i commenti una miriade di insulti e minacce per aver pubblicato un paio di post e delle opinioni sulla bruttissima storia dello stupro alla ragazza di Bologna. 

Ho cancellato molte cose. Alcune invece le ho lasciate, visibili o solo in admin, soprattutto quella di un tale che – bontà sua 🙂 – mi annuncia che risolveremo la questione in "privato". Parlando di cose serie invece, non oso pensare a quali pressioni, intimidazioni e minacce possa essere sottoposta in questo momento la coraggiosa ragazza alla quale va sempre la nostra totale solidarietà. Questo martedì 18 settembre, infatti, c’e’ stato un riuscitissimo presidio davanti al tribunale di Bologna per evitare il ripetersi degli applausi ai due presunti stupratori come è accaduto alla prima udienza. Allo stato attuale il punto è che dopo l’ultima udienza si sa (cito repubblica) che la prossima si celebrerà con rito abbreviato (quindi con sconto di pena) il 27 novembre . Attorno a tutta questa questione si è realizzato un clima pesantissimo che richiede grande attenzione. Non c’e’ di peggio che vivere una cosa del genere in solitudine.

Così mi è venuta in mente una storia di molti anni fa (almeno una
ventina) accaduta in Sicilia. Non se ne è parlato per niente e la
miserabile questione rimase nota solo ai paesani che vollero saperne di
più. Una ragazza fu stuprata da tre ragazzi giovani, avevano solo
qualche anno più di lei. Dopo quello schifoso gesto presero a spargere la voce sulla "puttanità" della ragazza, sottolineando con dovizia di particolari alcune improbabili acrobazie compiute dalla vittima per soddisfare loro e ovviamente soprattutto se stessa. La ragazza fu ritrovata in una stradina di campagna, poco lontano il paese, e come prima cosa – invece di tornare a casa – volle essere accompagnata dai carabinieri. Le domande principali che le furono fatte avevano tutte come tema il "perchè ella si era recata in quel luogo con loro". Ciò sottintendeva che la ragazza lo avesse fatto perchè le piaceva tantissimissimo l’idea di essere stuprata, ferita e dilaniata. Anzi, pareva proprio che non sperasse altro dalla vita che questo.

La ragazza insistette sulla sua versione e la notizia circolò solo perchè destò scandalo e tutti a dire che doveva stare zitta e anzi si doveva vergognare e non sarebbe mai più dovuta uscire di casa. Lei era orfana di padre e godeva del supporto della madre (gli altri parenti sparirono all’orizzonte non appena la mamma disse loro che avrebbe appoggiato la figlia e che non le avrebbe mai chiesto di ritirare la denuncia) e di pochi amici e amiche (tutti/e a supportarla in gran segreto – a parte un paio che lo facevano in maniera palese – perchè i loro genitori avevano opposto veti circa la frequentazione dell’amica). I tre stupratori si organizzarono e cominciarono il linciaggio con le calunnie e poi con le minacce. Isolare la vittima e colpire, dice la mafia. Ma in generale è una strategia utile a molt@. Se una persona è sola diventa assai più facile che quella possa essere uccisa in termini sociali e se questo non bastasse anche in termini fisici.

Ma i delitti di mafia, quelli politici, le stragi hanno una regìa e dunque le teste calde non sono autorizzate a fare di testa propria, non sempre almeno. In questo caso invece la regìa coincideva con il calore delle teste di cazzo e alla fine i tre sciagurati, le loro madri, alcuni degni compari, organizzarono una aggressione multipla. Intimidirono gli amici della ragazza e fermarono per strada la madre strattonandola, spingendola e facendola cadere (era una signora anziana), poi fecero la posta alla ragazza che, manco a dirlo, non era protetta da nessuno, e la picchiarono a sangue. Di questa storia si seppe poco perchè nessuno ebbe più interesse a parlarne ancora. I tre volevano il silenzio e quello ottennero assieme al ritiro della denuncia. La ragazza e la madre dovettero cambiare città e di loro non si seppe più nulla. Perciò, tornando alla nostra storia, speriamo che si tratti di cosa diversa e che si risolva civilmente.

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali.


3 Responses

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  1. Chiara says

    Vi segnalo anche questo blog…
    inizia con quella che ai miei occhi pare una scadente imitazione di un post di qualche gruppo lesbico, che, scriverebbe in difesa dei ragazzi ma, guarda a caso, non si identifica….

    magari mi sbaglio, se vi capita buttate un occhio e ditemi cosa ne pensate… a me sembrano commenti scritti dai soliti amici con falsi nominativi; non mi suonano proprio come parole e argomenti di donne afferenti a gruppi lesbici e femministi socialmente mobilitati…. e se lo sono, vorrei proprio sapere di chi si tratta!!! :))

    http://www.wikio.it/comments/?groupid=28734379

  2. Sara says

    Ho letto il blog
    non ho parole
    quante viltà, quante calunnie, quanta idiozia.
    Così tanta idozia che tali offese, inisnuazioni, diffamazioni (con tanto di nomi e cognomi dei sostenitori della vittima, tutti definiti “psicopatici” o “venduti” ovviamente) non hanno bisogno di commenti: si commentano da soli.
    Mi dispiace per i continui insulti ad XXXXX e alla madre, tuttavia mi sembra che non serva rispondere, credo che sia un bene che la vergogna di questi blog resti visibile: che tutti si rendano conto del genere di persecuzioni e di intimidazioni che seguono una denuncia per violenza sessuale.
    Che questa infamia sia nota a tutti

    Il 27 Novembre non è lontano, XXXXX resisterà e non sarà sola
    noi non dimenticheremo

  3. vi says

    Sembra, come giustamente sottolineavi in un vecchio post sullo stupro in Cirenaica, che con tutti si possa solidarizzare, tranne che con chi lo stupro lo ha subito …
    Ecco il link che ti ho inviato anche via mail, a disposizione di tutt*: cosa dedurne?

    http://lefemministefrastornate.splinder.com/post/13910860/quando+%25C3%25A8+troppo+%25C3%25A8+troppo