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Processo per stupro

[Link originale: http://it.youtube.com/watch?v=xaTmbLzyWmk]

Documentario storico,
proiettato per la prima volta nel 1979, che sconvolse l'opinione
pubblica. Il "Processo per stupro" fu il primo processo a porte aperte
della storia italiana, e l'impatto che ebbe sugli spettatori fu
eclatante.

Diretto da Loredana Rotondo e proposto per la prima
volta nell'aprile del 1979, fu visto da tre milioni e mezzo di
spettatori. Venne poi insignito del Premio Italia e quando venne
ritrasmesso nell'ottobre dello stesso anno gli spettatori furono invece
nove milioni. Oggi la situazione è proprio così diversa? Il video (non completo) è diviso in due parti, la prima sopra e per la seconda clikka su continua…

Potete scaricarlo per intero da Ngvision.org. 

A quell' epoca il reato era ancora contro la morale e non contro la persona. QUI potete trovare altri dettagli sulla storia della legge che solo dopo molti anni è stata suscettibile di qualche modifica. Buona lettura e buona visione.

[Link originale: http://it.youtube.com/watch?v=me5AX3LVvYk]

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali, Vedere.


2 Responses

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  1. paola says

    Ieri notte su la 7 hanno mostrato degli spezzoni di processo per stupro
    In un’aula di tribunale, un uomo volgare e ignorante, l’avvocato della difesa, diceva che la colpa era della donna in aula, di tutte quante, che invece di stare al loro posto, se le andavano a cercare.
    Poi é venuto il turno di un vecchio ributtante, che, di fronte ad una donna costretta con la forza ad avere rapporti orali dagli aggressori
    diceva che non c’era violenza, perché sarebbe bastato “un morsettino” a porre fine a tutto quanto, e che era lei ad aver fatto loro violenza(!), loro, “indifesi tra le sue avide fauci”
    Sono tante le cose tristi e disgustose che mi vengono in mente. Viene da piangere dalla rabbia.

    E poi penso, il colmo, a tutte le volte che ho sentito cose di questo tenore dette da donne, donne complici, donne che dicono ma io da sola non vado da nessuna parte, cosa ci faceva lì a quell’ora. L’orrore.

    Non ci si deve rassegnare mai

  2. Sara says

    Il filmato è belissimo e documenta, purtroppo, una realtà ancora in atto, forse non nelle aule dei tribunali, ma quantomeno nel quotidiano delle vittime che hanno il coraggio di denunciare. Ancora le ragazze vanno incontro a denigrazione e diffamazione pubblica, per trasformarsi da vittime in accusate; si trovano a doversi difendere e a dover giustificare la propria condotta morale. Blog diffamatori, voci sparse che rendono impossbile la vita già nelle città figuriamoci in piccoli paesi, concerti, propaganda e raccolte fondi per stupratori, l’ultima delle quali autorevolmente promossa da un sindaco con i soldi dei contribuenti! Non sono affatto contraria al garantismo, ma non stiamo esagerando???
    La stessa libertà sessuale delle donne mi sembra oggi messa nuovamente in causa. Questi tentativi diffamatori che non solo feriscono le ragazze, ma minano alla base il sano principio che ogni donna ha diritto di seguire la condotta sessuale che preferisce senza essere giudicata e condannata!
    Pensate che in un recente processo a Bologna lo stupratore si è difeso sosenendo di aver aggredito la donna solo perchè pensava che fosse una prostituta.
    Al di là della comicità della scusa….. UNA PROSTITUTA SI PUO’ STUPRARE???????????????????????????!!!!!!!!!!!