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Esercizi di laicità & so on

Update:

in basso, come ultimo aggiornamento, trovate report ultima Assemblea Facciamo Breccia "Norme Normali" e convocazione nuova Assemblea del 2 maggio.

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Iniziative un po' dappertutto legate da un unico filo conduttore: il bisogno di autodeterminazione, autogestione, laicità. Tengo la conta e condivido le cose  alle quali partecipo o mi piacerebbe anche fisicamente partecipare se avessi il dono dell'ubiquità. Se c'e' qualche iniziativa che volete segnalare postate tra i commenti e io rimpolpo la lista.

—>>> continua la Campagna "Roma vi rifiuta" contro i gruppi musicali sessisti, omofobi, razzisti, fondamentalisti, lesbofobi
—>>> il 14 aprile a Milano: Topo Seveso: Produzioni di morte, nocività e difesa ipocrita della vita
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il 14 aprile a Milano: L'antifascismo è una questione di piacere | Wendy e gli afrodisiaci antifascisti

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il 14 aprile a Roma: Street Parade Antipro

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il 23 aprile a Firenze: convocazione Assemblea di Facciamo Breccia.
(sotto testo della convocazione e ->Scarica da QUI<- report ultima assemblea nazionale di FB)
—>>> dal 23 aprile al 5 giugno a Catania (Open Mind): La.Cul.La Progetto del laboratorio di cultura laica
—>>> il 2 maggio a Firenze: convocazione Assemblea di Facciamo Breccia (sotto report precedente assemblea e testo convocazione)
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il 26 maggio a Firenze: mobilitazione di Facciamo Breccia in occasione della Conferenza nazionale sulla famiglia di iniziativa ministeriale

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il 26 maggio a Bologna: FemCamp
(BarCamp per parlare di donne e tecnologie delle donne) per iniziativa di Technédonne
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il 9 giugno a Roma: Pride (Ecco il sito ufficiale in via di allestimento)

 
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Testo convocazione assemblea 23 aprile Facciamo Breccia:
 

NORME NORMALI

 

Il Ministero della Famiglia lancia la prima Conferenza Nazionale sulla Famiglia che si terrà a Firenze dal 24 al 26 maggio.

Nel momento attuale caratterizzato dall’ormai insopportabile ingerenza della chiesa cattolica nella politica italiana centrata sul tentativo di limitare le iniziative legislative che riconoscano l’autodeterminazione dei corpi e degli stili di vita (aborto, diritti riproduttivi, unioni affettive e sessuali …), la ministra Rosy Bindi organizza una Conferenza che dovrà segnare la linea delle politiche governative a partire dalla riflessione sulla famiglia “come soggetto titolare di diritti”. La Conferenza, lanciata in concomitanza con la convocazione del family day, è una chiara risposta a chi tenta dare visibilità alle istanze politiche di donne, lesbiche, gay, trans e di tutte le soggettività non conformi ad un modello sociale eteropatriarcale proclamato come unico dall’ondata integralista e oscurantista che investe il nostro paese.

Rosy Bindi stessa chiarisce quale concetto di famiglia è sotteso all’iniziativa ministeriale: “ci vogliamo occupare delle famiglie semplici, delle famiglie normali” tanto che il logo della Conferenza ritrae un uomo e una donna (incinta) con un bambino in braccio ed una bambina per mano nel quale, visto che mediamente i nuclei familiari italiani non sono certo composti da tre figli, si può anche leggere un sostegno alla prolificità di triste memoria.

Dietro a questa definizione di “normale” emerge in controluce l’attacco di Ratzinger agli “amori deviati” e le dure parole di Bagnasco, presidente della CEI, contro il concetto di autodeterminazione: “Una società -dice – che codifica l'assoluta libertà di ciascuno su se stesso, ad esempio con l'autodeterminazione senza alcun limite rispetto allla morte, si pone sulla via dell'implosione: l'assoluta libertà sciolta da ogni vincolo è la premessa per qualsiasi forma di violenza, sopraffazione, conflitto”.

Inoltre la Conferenza Nazionale sulla Famiglia non ha obiettivi limitati all’Italia, anzi propone un’Alleanza per la Famiglia, sulla scia della proposta lanciata a livello europeo dalla attuale presidenza tedesca dell’Unione europea, tanto che è prevista a Firenze la presenza della ministra tedesca per la Famiglia,, Ursula von der Layen, oltre a quella di altri rappresentanti europei interessati al progetto.

Riteniamo importante costruire a Firenze in occasione di questa iniziativa ministeriale una mobilitazione che ponga al centro del dibattito l’autodeterminazione di tutte e di tutti, la necessità di politiche sociali non legate ad una lettura ideologica e integralista, la richiesta di cancellazione di leggi confessionali a livello nazionale (in particolare la legge 40) e locale (la criminalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza portata avanti dalla Regione Lombardia attraverso la legge sull’obbligatorietà del seppellimento del feto) ma anche europeo (principalmente in Polonia dove stanno per essere varate delle leggi fortemente discriminatorie verso donne, lesbiche, gay e trans).

 

Pertanto invitiamo tutte e tutti ad una prima assemblea

lunedì 23 aprile, alle ore 21

presso la sede di Azione gay e lesbica

in via Pisana 32 rosso

Firenze

 

FACCIAMO BRECCIA

 

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Report assemble 23 aprile – Convocazione assemblea 2 maggio

Lunedì 23 aprile si è tenuta l'assemblea indetta da Facciamo Breccia per costruire una mobilitazione in occasione della Conferenza Nazionale della Famiglia organizzata a Firenze il 24, 25, 26 maggio dal Ministero delle Politiche per la Famiglia (appello dell'assemblea).

L'assemblea, molto partecipata, ha deciso di promuovere una tre giorni di mobilitazione, della quale è già stato stabilito che il venerdì sarà dedicato all'approfondimento mentre il sabato sarà organizzata una presenza di piazza.
Per il momento è stato stabilito che venerdì 25 maggio si organizzerà un seminario che tratterà le tematiche dello stato sociale in relazione al progetto che si evince dalla iniziativa ministeriale di smantellamento dei servizi pubblici e conseguente rafforamento del modello familista/eteropatriarcale. Inoltre si è discusso di organizzare una sessione sul concetto ideologico di "diritto naturale" e le sue implicazioni politiche.

Sabato 26 maggio si organizzerà un presidio davanti alla sede della Conferenza Nazionale della Famiglia utilizzando anche modalità comunicative ironiche e giocose per decostruire e quindi rendere chiaro il progetto sociale che è sottinteso alla retorica della famiglia "normale" dell'iniziativa ministeriale.
Ancora in discussione se organizzare qualcosa anche in occasione dell'apertura dei lavori della Conferenza Nazionale della Famiglia (prevista giovedì 24 maggio nel Salone dei Cinquecento, a Palazzo Vecchio, alla presenza di tutti gli enti locali fiorentini e toscani) e se e come partecipare ai lavori della Conferenza stessa.

Abbiamo inoltre deciso di allargare il più possibile a tutti i soggetti che possano essere interessati, tra cui, in particolare, la Liff Lega Italiana Famiglie di Fatto che terrà in quei giorni a Firenze il proprio congresso, ma comunque a tutte le realtà che condividano una critica che parta dai concetti di laicità e autodeterminazione.
E' stato inoltre deciso che verranno realizzati dei manifesti che giochino in modo ironico con il logo della Conferenza Nazionale della Famiglia e che si cercherà di informare il più possibile la cittadinaza attreverso diverse modalità mediatiche (apertura di un blog, volantinaggi, radio, TV).

Nei prossimi giorni verranno inviati a questi stessi indirizzi approfondimenti della discussione che si è tenuta all'assemblea, nel caso altri/e vogliano contribuire si invita a farlo scrivendo nella modalità rispondi a tutti.

La prossima assemblea si terrà mercoledì 2 maggio, alle ore 21, 30 presso Azione gay e lesbica, via Pisana 32r, Firenze.

Tutte e tutti sono invitate/i a partecipare e a diffondere il più possibile la notizia.

 

Posted in Corpi, Fem/Activism.


7 Responses

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  1. FikaSicula says

    🙂
    almeno la pizzica parla di una cultura che ci appartiene. parla di corteggiamento, rapporti tra sessi e di antropologia legata al femminile (la tarantolata).
    quando si parlava di reggae io invece c’ero e per anni mi sono dovuta sorbire amici e compagni che della cultura rasta hanno fatto un modo buffo e misticheggiante di vivere. sempre con rispetto perchè i compagni poi erano italiani e nei fatti assai diversi. non sempre, certo. ma spesso si.
    anche a me piace questo modo di comunicare. indymedia è stato e può essere un grande esperimento, per chi ha voglia di metterci dentro energia. io l’ho fatto e so che ne è valsa la pena. per chi lo fa adesso immagino sarà la stessa cosa. noblogs però per ora mi incuriosisce di più. ha azzerato il conflitto del finto metodo del consenso. veicola un pluralismo non omogeneo. è più laico perchè non attaccato ad un rigidissimo filone identitario. favorisce l’aggregazione per affinità e davvero elimina la questione delle redazioni gerarchiche con derive autoritarie. Tutto questo, penso, è sale per la comunicazione.
    un bacione a te e alla famigghia tutta :)***

  2. nto says

    io sono assolutamente d’accordo con te (questa volta :))
    però trovo interessante lo scambio che c’è stato, diverso dai ricordi indymediani di solo offese; pare che ci sia stata una necessità di confronto che non si vede quasi mai (soprattuto in internet).

    ne ho scartati diversi, non a mio gusto, ma cercando di riportare una sintesi di quello che si diceva. per tornare a indymedia, io preferirei in una sana evoluzione di noblogs, lo trovo più “orizzontale” come metodo comunicativo…ma vedremo come sarà questa nuova indy 2.

    per tornare all’articolo, l’unica cosa che condivido è quella che da più di vent’anni si spinge a suonare assai reggae nei centri sociali, ignorando che i rasta sono religiosi che si rifanno al vecchio testamento (vabbè, pure che era nuovo!)…io non so come è nata questa tendenza, ero molto piccolo. forse il ritmo ripetitivo del reggae ci sta bene con le canne, come adesso si usa la pizzica (anch’essa con un ritmo martellante)…

  3. FikaSicula says

    Non ti preoccupare Nto’ :))***
    Li ho letti quei commenti e penso che un po’ hanno ragione ma penso anche che dire come stanno le cose, mo’ che s’e’ capito, male non faccia. Rispetto all’ultimo commento ti devo dire che quel “controazioni concrete” mi puzza di testosterone e raid punitivi e non sta nelle mie corde aderire a robe del genere che riproducono una cultura di scontro e prevaricazione dove quello che ce l’ha più lungo vince.
    Rispetto per tutto ma una controazione culturale che tolga terreno, soldi e isolino questi “finti alternativi” io la trovo una cosa laica che svela i trucchi di quello che per tanti è stato un dogma.
    La trovo una cosa laica perchè dice che non basta farsi le canne per essere “alternativi”. Che bisogna guardare alle parole, ai messaggi…
    A me pare una bella azione di disvelamento di schifezze nascoste dietro l’eredità di un quadretto ideologico che di minchiate ne ha fatte tante.
    Meglio questo che essere complici riproducendo culture che si fanno scudo di altre ideologie “forti” per celare altre contraddizioni e distorsioni. Almeno a me pare così 🙂
    Tu che ne pensi?

  4. nto says

    aiuto!!!
    ho inserito tre commenti uguali, scusa

  5. nto says

    ciao
    non ci sentiamo da tanto.
    dal tuo articolo ho cliccato sul primo link, quello del reggae che ha fatto reagire parecchia gente, da qui:
    http://nonsoloreggae.noblogs.org/post/2007/03/31/capleton-sizzla-elephant-beenie-man-roma-vi-rifiuta#comments

    ci sono un po’ di commenti interessanti, sono troppi e qualcuno che ho letto l’ho copiato…aspetta:

    […]possibile che il problema esista solo da un paio d’anni a questa parte? prima nessuno si era reso conto dei contenuti di certi testi?? a me pare che i testi con liriche omofobe e offensive sono sempre esistiti nelle dancehall[…]

    […]avete spinto il reggae per 20 anni e nessuno vi aveva mai detto che era omofobico..e voi nella vostra ignoranza continuavate ad ascoltare il reggae perche “vi avevano detto” che era per la legalizzazione[…]

    […]se pensi che a Bob Marley non dessero fastidio gli omosessuali sei fuori strada.. era comunque un nero rastafariano che si rifaceva al vecchio testamento.. che poi non ne facesse un manifesto nelle sue canzoni è un’altra cosa[…]

    […]Pessimo perchè in un paese in cui ci si trova con i vescovi che paragonano le coppie di fatto ai pedofili, che vorrebbero veramente i gay al rogo, in cui squadracce di Fn puniscono ogni diversità a bastonate, questo boicottaggio puzza di benpensanti borghesi di sinistra che invece che puntare ad controazioni concrete con i suddetti uomini del vaticano o nazi vari se la prendono contro quattro giamaicani che onestamente più che dire quattro cazzate non fanno[…]

  6. FikaSicula says

    O è la seconda che hai detto, car* peace-ano, o hanno un disegno ben preciso su come vogliono che debba andare il loro pezzo di mondo. Un disegno che purtroppo impongono a tutt* noi. Pensare che in quel logo secondo loro la nota innovativa che sottolinea pari opportunità è rappresentata dal fatto che lui, l’uomo, porta in braccio un bimbo. E qui o siamo alla demenza senile o davvero in parlamento c’e’ gente che ci vuole troppo male. 🙁

  7. peace-ano says

    …strano che nel logo non ci sia anche il cane e, sullo sfondo, la villetta bifamiliare suburbana…

    Vabbe’, faremo la giornata delle famiglie diversamente abili.

    P.S.: Qualcun_ fa un disegnino a Bindi/Pollastrini e spiega a questa entità ibrida che le politiche familiste e quelle “liberazioniste” (ammesso che questa “classe dirigente” riesca a concepirle) devono essere condotte in modo non schizofrenico? Che non ci si può lamentare che ci sono poche donne manager e poi fare i loghi con le donne incinte del terzo infante?!?
    Ma stanno in Parlamento o le hanno prese da un reparto di psichiatria intensiva (e disperata)?