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Un cervello per amante. Consigli per un piacere reciproco

L’amante si prende a fette. La parte che a me piace di più è il cervello. Di solito è quella che ti dicono "Signora ritorni martedì che glielo prepariamo fresco. Per oggi è già finito."

Così se hai fame ti fai dare un pezzo di spalla, o una coscia, o perchè no: le interiora. Di intestini crassi e tenui se ne trovano un po’ ovunque. Te li tirano addosso. Sono di quelli che te li guardi e pensi che se non parlano è meglio. Se non parlano forse ce la fai…

Ma quelli hanno una bocca e come se non bastasse si sentono pure in diritto di usarla. Ti coprono di cazzate e di saliva giusto perchè sono in fase di metabolizzazione. Ti manca solo che alla digestione tirano anche un po’ di merda e sei a posto.

Il cervello invece sta tra le robe pregiate. Di quelle che le assaggi ad occhi spenti. A volte ho l’impressione di avere la vista piena. Ho bisogno di alchimia. Mi serve il gusto di una risata vera. Dell’odore che mi sale su dalle narici e in un attimo mi seduce. Ho voglia di sapori dolci. Di tepore e pelle da sentire al tatto. Gli occhi ancora spenti. Non mi interessa vedere. Non mi interessa più. Voglio attivare gli altri sensi.

Serve un cervello con una voce calda, profonda. E non è una allusione a temperature e profondità che non hanno niente di sensuale. Servono parole attente. Altro che gesti scopiazzati e copioni prefabbricati, sempre uguali, sempre uguali. Come riti funebri della seduzione. Serve una complicità di un attimo. Serve una sintonia. Di quelle che abbattono ogni intima barriera.
Altrimenti che noia: un po’ di culo, un etto di coscia, una schiacciatina di tette e la leccata d’ordinanza.

Il cervello invece, quando c’e’, è eccitante. Imprevedibile. Rapido, quieto. Ogni parola è una carezza. Ogni profumo è stordimento. Ti guida in viaggi a polpastrelli morbidi che si procurano milioni di souvenir. Un cervello che si esponga, per favore. Che trapeli. Che non si muova nell’ombra perchè si vergogna del suo aspetto e della sua diversità. Che non si faccia seghe mentali.

Se in un amante manca il cervello e soprattutto la consapevolezza che non basta che ci siano quattro glutei e svariate altre forme nello stesso perimetro d’azione per fare la somma del sesso miracolosamente riuscito, allora è difficile che funzioni. Ci sono tante e tali cose da far coincidere perchè la storia venga proprio bene che se l’amante perfetto si trova subito allora è proprio una gran fortuna. Così è una vittoria se si trova un gran cervello, un odore e un sapore compatibili, una sensazione al tatto che ci fa star bene… Una sintonia. Non per il cervello da sposare. Parlo di quello da farci sesso. Meglio: senso. Perchè la sintonia è una premessa migliore dell’allenamento come per fare ginnastica.

Una testa non affascinata non reagisce granchè bene. Un corpo non sedotto collaborerà poco. L’amante dovrebbe sviluppare l’intelligenza. Dire una cosa scema in alcuni momenti può essere fatale. Dirne molte idiote a ripetizione è quanto di più disincentivante possa esistere.

L’amante potrebbe registrarsi la voce e risentirla. Modularla, ritmarla, abbassarla di un semitono o innalzarla di un tono intero. Basta che non sia uno squittire, un gracchiare, un urlare continuo. Bisogna parlare piano, naturalmente piano, altrimenti sarà come se un 45 giri rallenta alla velocità di un 33.

Bisogna occuparsi del proprio alito. Una cattiva alitata in faccia può anche uccidere l’amante e una rondine che vola cento metri più in alto.

Bisogna mettersi nei panni dell’altr*. A noi piace toccare una pelle liscia e morbida? Allora perchè allevare sul corpo una peluria ispida e pungente degna delle migliori serre botaniche del pianeta? Pensate che l’effetto grattuggia faccia bene all’amore? Al sesso?
Parliamo di baffi e barbe per chi le ha: ve la siete mai strofinata addosso? E’ morbida? Non lo è? Oppure osservate il viso dell’amante dopo il sexo. E’ lievemente arrossato? E’ screpolato? E’ scarnificato?
E non c’e’ nulla da ridere. Una barba pungente non è maschia e virile ma solo fastidiosamente pungente.

Quando baciate l’amante lasciate la scia come le lumache o siete sufficientemente asciutt*? Sapete che usare la lingua non vuol dire leccare le tonsille, vero? Sapete che l’amante ha diritto, tra un bacio e l’altro a respirare almeno un paio di secondi per non morire?
Sapete che toccare e accarezzare non vuol dire aggrapparsi e premere bottoni di accensione degli elettrodomestici?
E sapete che i capezzoli sono una parte da succhiare a sangue solo se si ha una ottima ragione per farlo? Come l’allattamento, ad esempio. Altrimenti la rottura dei capillari è un tantino ingiustificata.

Tante sono le cose da sapere. Sarebbe bello raccontarsi delle proprie incertezze piuttosto che di titaniche e mirabolanti imprese mai vissute. Sarebbe il caso, perchè altrimenti pare che il mondo intero è fatto di amanti inadeguati, che ci si confrontasse attraverso narrazioni reali fatte di imbranataggini e di insuccessi, di errori e imperfezioni, di tanta reale umanità. Usare come riferimenti ai quali paragonarsi le scopate megagalattiche di un porno, serve solo ad amplificare e ricacciare al livello di un inaccessibile tabù la nostra imperfetta umanità. Mi piacerà vedere un porno con uomini veri quando uno di loro non avrà un cazzo chilometrico e avrà pure una eiaculazione precoce magari accompagnata da un: "mi dispiace, è che ti desideravo troppo!".

Uguale ragionamento per me va fatto rispetto al sesso non eterosessuale. E’ sempre riuscitissimo? Io non credo. Anche lì c’e’ tutto da sperimentare e mille cose di cui parlare.
Ogni cosa che favorisce l’amplificarsi di zone nascoste e di distorsioni, non ci fa un favore. Va proposta forse in maniera diversa. Una maniera che contenga le mille diversità. Perchè se è vero che ci sono mille modi per desiderare e farsi desiderare e anche vero che raramente vengono rappresentate le titubanze, le timidezze, le incertezze. Così l’amante si prende a fette. E io continuo a preferire il cervello.

[e.p] 

Posted in Corpi, Fem/Activism, Pensatoio, Personale/Politico, Sensi.


10 Responses

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  1. FikaSicula says

    Si Nto,
    la realtà che descrivi più o meno la conosco. E l’istruzione, come opportunità per far spostare le ragazze (perchè i padri se non per motivi di studio altrimenti è difficile che facciano spostare le figlie, a meno che non lo facciano a spese loro…) dal paesello è lo spartiacque per eccellenza.
    Lì la cosa che avviene è tutta legata al fatto (per quello che ne so io) che quando vai all’università, in una città più o meno grande (soprattutto palermo e catania), ti cambia la vita, le prospettive, le modalità di relazione. Quando anche per poco tempo si torna a casa, dalla famiglia, in paese, vedi tutta la differenza e quel paese non te lo senti più tuo. Ti resta stretto, come se non ci avessi mai vissuto anche se lì hai tutte le radici, le origini. Soprattutto è tutto immobile. E lo è anche a distanza di anni (tipo una ventina). Un paese resta intatto, si preserva, e’ sempre uguale. La mentalità si riavvolge su se stessa e non va quasi mai avanti. E le modifiche non sono quasi mai in meglio. Io ho visto spostamenti in direzione di un imborghesimento cui preferivo la genuinità – quanto meno – con la quale prima le comunità si confrontavano. Quei poveri cristi che ancora restano arrapati e attaccati alla mamma per mancanza di materie prime sono forse l’esempio più crudo di tutto questo. Magari non sono più contadini o forse si, hanno le serre di pomodori. In ogni caso hanno il macchinone e lo stereo a tutto volume. Immaginano ancora che per far notare ad una ragazza che è desiderata si debba fare “passa e spassa” nella sua strada con la canzone “ti amo bellezza mia” o “bella stronza” (a seconda del messaggio che vogliono dare) che rimbomba a tutto volume dalle casse del loro maxistereo.
    Le ragazze, anche quelle che sono rimaste in paese io ho visto che un po’ sono cambiate. Non è detto che sia per il meglio, ma sono diverse. Oppure la questione frequente è che le ragazze cercano qualcuno “studiato”, con un titolo di studio ed un futuro che le inserisca in una casta differente da quella di partenza o da quella di uno che generalmente viene definito “tamarro”. Sono cambiati i valori di riferimento e penso che spesso i soldi non bastano più. Uno che ha le serre di pomodori può anche essere straricco ma ha pur sempre le mani tozze e la faccia eccessivamente abbronzata. Molti di loro io li ho visti far faville d’estate, quando arrivano le turiste. Vanno in giro ripuliti e attenti a non perdersi mai di vista – comunque – la ragazzina che si stanno “ddivannu” (allevando). La faccenda dell’allevarsi una vergine è un trucco bello stronzo che ha tutta una sua origine nei rapimenti e nelle fuitine.
    Solo che oggi, se una ragazzina gliela da’ ad uno (il primo, che pensa che una volta ottenuta la verginità della bimba poi quella non fugge più) che non corrisponde ai parametri (belli o brutti – che siano quelli dei giovini delle trasmissioni della de filippi o il gruppo musicale più figo del momento) stabiliti: lo lascia. Non gliene può fregare di meno di aver perso la verginità. Anzi ho sentito di vicende nelle quali i genitori stessi oramai minacciano di denuncia per molestie chiunque insiste nel pretendere dalle figlie fedeltà eterna perchè hanno fatto l’errore di avergliela data una volta.
    accade pure, a differenza di molti anni fa, che le ragazzine vedono mille scappatoie alla diffusione della nomea di puttana. Ora sanno di avere una scelta: possono andare via e questo non vuol dire che potranno andare a fare solo marchette.
    Penso che rispetto a tutto ciò gli uomini siano ancora disorientati. Non abbiano capito che tutto è cambiato attorno a loro e che non basta più che dividano il mondo in donne sante/madonne e donne puttane. le donne disposte a fare da serve e da sfornafigli diminuiscono sul mercato, come dici tu, e dall’altro lato non diminuisce la volontà di appioppare etichette sociali.
    quegli stessi uomini ritengono che se sposano qualcuna quella lì dovrebbe essergli grata in eterno. le donne per loro hanno una quotazione di mercato:
    le vergini stanno al massimo.
    poi al limite ci stanno quelle non vergini di cui però nessuno sa niente (così loro possono dire di averle trovate pure, tanto la prova del lenzuolo non c’e’ più).
    poi ci stanno – al massimo – quelle lasciate dopo lunghi fidanzamenti per chiara colpa degli uomini (perchè le hanno lasciate all’altare, perchè le hanno tradite in maniera inaccettabile persino per gli uomini etc etc).
    poi ci sono quelle con i matrimoni annullati dalla sacra rota.
    poi ci sono le vedove.
    poi le vedove con figli.
    poi le divorziate (qui è difficile perchè non si può stabile una preferenza trea le divorziate per colpa di lui e quelle per colpa di lei. di fatto in genere per quella cultura una donna deve soggiacere a qualunque cosa e quindi se non sa portarsi avanti la famiglia è sempre colpa sua)
    poi le divorziate con figli.

    più si va avanti in questa scala di femmine disponibili e più peggiora l’offerta di matrimonio.
    nel senso che gli uomini che la fanno sono sempre più da soluzione alla zitellaggine e al disonore.
    così per donne già violate, che nessuno prenderebbe, che hanno superato una certa età e hanno un passato: le possibilità si restringono all’uomo disabile che nessuna vuole, a quello vecchio che ha bisogno di assistenza, a quello vedovo con una masnada di figli per i quali serve una serva e una balia. Tutti ovviamente immaginano che la loro offerta (magari fatta ad una ragazzina divorziata con un paio di figli) sia il massimo che quella donna può mai aspettarsi dalla vita e perciò stesso dovrebbero assolutamente accettarla. Certo: una ragazzina con figli che non ha nessuna soluzione di tipo economico se trova un uomo con soldi che può essere d’aiuto allora magari se lo sposa. l’uomo con soldi però vuole di più: cerca la donna bella, anche violata ma vuole un investimento certo. Oggi nei paesi – e non so se l’hai notato – va di moda l’acquisto della straniera meravigliosa. quella bellissima (quelle dell’est) che per migliorare la propria vita immagina di poterlo fare passando dal letto di uno qualunque. Arrivano, a volte vendono rimandate via a calci in culo. A volte si prendono tutto il disprezzo che noi del luogo non ci prendiamo più. A volte restano perchè sono servili o davvero quell’uomo finisce per innamorarsi di loro. Una volta una signora anziana mi fa: “Bisogna stare attente alle polacche! Si rubano i mariti…” e da lì la leggenda che queste donne stanno rovinando la vita anche alle donne che non sono all’altezza, perchè hanno un altro corpo, altra stazza, altre dimensioni e altre grazie. E finiamo per odiare queste donne come nemiche perchè se si insinuano nelle comunità con i loro corpi esili e perfetti e i loro volti luminosi e fragili attirano l’attenzione dei mariti sempre pronti a farsi distrarre da forme straniere.
    a te è mai capitato di vedere una cosa del genere?
    comunque gran bella discussione…
    tanti spunti attraverso i quali si potrebbe ragionare tanto 🙂
    Grazie

  2. NTo says

    grazie
    mi piace molto quello che scrivi e che esprimi.
    sugli sterotipi, io ci scherzo e non posso farne a meno…invece credo che nei paesini delle mie parti, negli ultimi dieci anni sia cambiato qualcosa, in un modo curioso.
    molte amiche, vanno via per motivi di studi dopo il diploma, fanno l’università, trovano un lavoro: non si pfanno più vive in paese; i maschietti ancora lasciano la scuola dopo la terza media (non che io sia per la scuola), vanno a lavorare, vivono con la mamma fino a quaranta e passa anni.
    se riescono a sposarsi (perchè a questo aspirano), troveranno ben poco: molte ragazze della loro generazione non sono ppiù disposte a servire magari in cambio di paracchio denaro, la libertà le intraga di più.
    i maschietti rimangono a casa, la mamma gli prepara il letto la mattina, poi il caffè, pranzo, cena, lavatrice…li vedo ancora lì, tutti arrapati nel pub di turno soli

  3. FikaSicula says

    Si Nto 😉
    ma non solo in sicilia si cammina col metro (leggasi portarsi dietro lo strumento di misura :P).
    Che io sappia (ma è una leggenda popolare o c’e’ una statistica) – sapere non enciclopedico che mi deriva solo dalla somma delle esperienze collettive o
    chiacchiere con amiche sul tema – non c’e’ una età in cui gli amanti diventano più bravi.
    Ci sono quelli che a quarant’anni ci arrivano più disposti a rimettersi in discussione e altri invece (e credo siano davvero tanti) che ci arrivano con un carico di frustrazione che diventa sarcasmo stizzito e misogino contro le donne in generale che li fanno sentire inadeguati e quindi si consolano in due modi:
    a) eiaculando addosso alle partner senza minimamente porsi il problema della suddetta…
    b) caricare la relazione di acidità, sarcasmo, cattiveria, astio e ostilità contro le donne a tal punto da far sentire la povera disgraziata che gli capita a tiro come quella che deve espiare le pene del mondo o come quella che non può fare altro che soccombere inerme a tanta cattiveria. In tutto ciò metti che tante femmine che conosco quando iniziano una relazione difficilmente sono solidali con la sorella che le ha precedute. per presunzione (noi siamo sempre migliori di quell’altra e te lo dimostreremo) e per eccessiva considerazione di sè (noi si che costui lo cambieremo e ne faremo un vero uomo).

    In ogni caso anche questo credo che non sia attribuibile per età. Certo: più grande un* è e più ostilità si è accumulata (anche maggiore rigidità). Ma al contrario non sempre essere più giovani significa “maggiore disponibilità”.
    Boh.

    Poi si, certo che lo so. In Sicilia ci sono campionesse del “niente trippa al primo appuntamento, che ti credi io sono una ragazza seria”. Ma secondo te da dove l’abbiamo imparata questa cosa? Chi ci ha bollato per secoli come quelle che se la davamo via facile eravamo troppo figlie del diavolo e prossieme al rogo? (malleus maleficarum docet)
    Chi in sicilia ha detto per anni che se una era disponibile a fare certe cose allora non era da sposare? chi ha messo su targhette per ogni prestazione effettuata (se fa un pompino è una puttana e se invece la da’ di traverso a “llàssa e pigghia” allora è persona seria?
    In Sicilia (ma certamente non solo lì, ma si parla di questo) abbiamo avuto secoli di maschietti che ci hanno detto quali dovevano essere le nostre aspirazioni massime e madri che per tutelare il futuro della figlia e la propria posizione sociale la trattava come merce da tenere surgelata fino alla vendita. Una figlia che decideva di “darsi via” prima di aver contratto l’affare per una madre era l’equivalente di una cambiale che rimaneva da pagare a vita.
    E oggi in sicilia (dopo un ventennio di libertinaggio anche coraggioso, devo dire, che però è già un poco più grande rispetto alla tua generazione) si paga il rinnovato perbenismo e la nuova morale del “vergine è bello!” che però è da marketing pubblicitario e da cultura fascista/rosa postberlusconiana (quella delle veline tutte calendari – perchè è lavoro – e vite caste – perchè sognano l’ammore e la prima volta sarà con il principe azzurro).
    Insomma non se ne esce.
    Trovo però che anche la teoria del “i maschietti puoi rigirarteli da lì” viene da lontano (le femmine ne sanno più del diavolo; è la donna che porta i pantaloni in famiglia; etc etc) e ha giustificato parecchie schifezze ai nostri danni. Gli uomini, senza voler apparire come quella che c’ha la rubrica di consigli di Donna Concetta, forse potrebbero smettere di simulare vittimismo perchè si sentono dominati dalle donne (può essere che siete solo più liberi nel manifestare incontinenza da desiderio? o che vi siete dotati di minori orpelli da culture virginali perchè tra i vostri avi non c’e’ mai stato un corrispondente della madonna a rovinarvi il futuro?) e imparare a misurarsi con se stessi rispetto alla constatazione di un limite: avete possibilità di essere e/o siete (per dirla alla malleus maleficarum: posseduti dal demonio :)))P – scherzo!) più a briglia sciolta, dominati dalle passioni e non potete in eterno avercela con le vostre partner perchè ogni tanto manifestate tendenza di sviluppare dipendenza da corpo, sesso, odore etc etc.
    scriverò prima o poi quanto male si fanno/ci facciamo le donne e quanto ne fanno/ne facciamo alle relazioni (cose di cui sono/siamo assolutamente responsabili).
    Può essere che mi sbaglio ed è molto costruttivo che si sviluppi un ragionamento con entrambi i punti di vista. facciamolo insieme senza temere di tirare fuori tutti i luoghi comuni e le schiavitù culturali di cui siamo comunque in qualche modo complici.
    Ciao ;)*

  4. NTo says

    argomenti scottanti per i maschietti
    dalle parti nostre, la sikilia, si parla di io 30, no! impossibile
    io 27 no no!
    io 20 ok…
    ma che cosa ci farà mai quel giovane ragazzo di poche parole e poco cervello?
    quelli col cervello durante un rapporto pensano: “non devo venire, non devo venire”; aspetta la ragazza, aspettala e il cazzo risponde: “il buon dio non vuole, ha scritto tanti libri dicendo che lei non ha bisogni”.
    forse sarà la morale cattolica? siamo stati tutti presi per il culo dall’eiaculazione precoce divina?
    mi hanno detto che dopo i 40 anni, si diventa più bravi: io ne ho 29 e credo di impegnarmi, nel senso che cerco di rispettare il godere altrui, basta spogliarsi da stereotipi filo-papalini.
    è dura però, in sicilia pure per le donne. ricordo quando una ragazza con cui avevo passato una bella serata mi disse: “no, io non ci sto il primo giorno” e dopo cinque minuti eravamo a fare all’ammore…io non riesco a spiegarmi questa cosa, se il mio testosterone ventenne, sicularpendolare reggeva, le rispondevo: “no, adesso no”….e si, invece…i maschietti puoi giocarteli come vuoi prendendoli da lì!

  5. FikaSicula says

    ecco :))
    allora si. l’animale dall’istinto intelligente è okay .
    basta che rispetti la mia policy della “fika antifascista”: no fascismo, no sessismo, no razzismo e no uso per fini commerciali 😀

  6. SiBa says

    ma infatti la scopata animala e pur sempre “intelligente”, un’intelligenza che viene dal corpo e da qualcosa di diverso, ma pur sempre un’intelligenza. Altrimenti non diventa animala ma solo noia 😀

  7. FikaSicula says

    Eh si SiBa 🙂
    non si censura una scopata animala. Ma pure lì se incontri uno che pensa che tu sei un organo genitale con un corpo per caso tutto intorno e se il tizio puzza e suda come il popolo di una intera palestra di fitness, di animalesco non ti verrebbe fuori solo un urlo feroce e una reazione cannibalesca?
    Perchè il mio “Io femmina” è tanto disponibile ma non mi si può dire che sono spontaneicida perchè mi piacerebbe partecipare e interagire invece che fare da semplice osservatrice di un coglione egocentrico che a fare sesso sta peggio del Generale Custer con la cartina delle terre da invadere sotto i piedi.
    Poi bisogna anche dire che l’Io femmina munito della clitoride non c’ha l’orgasmo rapido e generoso dei maschietti. Bisogna sapere che fare e come farlo altrimenti nothing, niet, nada de nada. Diventa tutta una storia di tiramento di peli e ahiahi di mutilazioni involontarie, di esercitazioni dei marines su una superficie mobile e con missili intelligenti che fanno un mare di vittime tra i civili (e non beccano mai bin laden).
    E ti giuro che con tutta la buona volontà, pure a voler fare a meno di un buon cervello (che non dico che ha da essere un* scienziat* – basta che abbia un minimo di senso dell’altr*, dei propri limiti, dell’autoironia e dell’umorismo) se un* mi tocca il mio Io politico (divieto di accesso alla fika per fascist* e maschilist*) e se mi dice con un tono da Mister Ridolini e una serietà da Macho Man borgataro un “Abbandonati!” che non finisce mai, io non riesco a non ridere.
    Mi si congela tutto. E addio alla scopata animala. 😀
    Perciò per chi ce la fa’ o è perchè riesce a spegnere il cervello oppure perchè c’ha più enormi risorse che a me sono sconosciute.
    Son gusti. ;)*
    Se qualcun* svela questi grandi segreti sarebbe un gran regalo 🙂

    Ps: Bel sito! Grande. Mo’ ti linkeggio tutto.

  8. SiBa says

    … e vogliamo parlare degli amanti che mordono le labbra a sangue? O di quelli che non ti dicono nulla e sono dei pezzi di ghiaccio e poi ti cercano come se fosse stata la scopata piu’ bella del mondo? O di quelli che “a me non piace nulla di particolare”? O di quelli “io faccio solo QUESTO, non amo sperimentare nulla”. O di quelli, qualche dio me ne liberi per sempre, che da una scopata in macchina si fanno le fantasie di amori infiniti e di principi azzurri eterni?

    Le persone raramente sanno godere e ancora piu’ raramente sanno fare godere. Sempre a complicare gratuitamente tutto e sempre a vivere in un triste egoismo.

    Pero’ sul cervello non sono cosi’ d’accordo, i corpi spesso parlano meglio di mille menti raffinate e la classica scopata animala con gente con cui non ti metteresti a discutere neanche del tempo (o signora mia, certo che non ci sono piu’ le mezze stagioni…) non e’ sempre cosi’ sgradita 😀

  9. hama kitama says

    c’è poco da ridere, invece.
    è vero, secondo me, che nella maggior parte dei maschi adulti è diffuso un pesante tabù: il dubbio. non si deve far capire che se ne ha qualcuno in relazione a cosa va fatto e come in questi casi.
    eppure nel sesso spontaneo e nell’armoinia erotica che deriva dalla reciprocità, dall’attesa del feedback invece che dall’obiettivo di fare più punti possibile a prescindere dalla risposta dell’altr*, io ci credo.
    m’è successo (tanto tanto tempo fa).

  10. Maurizio says

    🙂 mi hai fatto morire dal ridere
    ovviamente condivido il tuo punto di vista e ti dico anche come si chiama il tuo amante ideale: principe azzurro… che forse, purtroppo, vive solo nelle favole
    M