Skip to content


L’apartheid di genere e le zone #rosa

trenirosaDa Abbatto i Muri:

Mi scrive Marina:

L’altro giorno sono andata al centro commerciale Bennet di Vanzaghello e ho notato una striscia abbastanza stretta di parcheggi con sopra un’insegna rosa “Parcheggi dedicati” con l’icona di una donna, non con il pancione, la semplice donna con la gonna. Ho chiesto a un addetto che era nei paraggi e mi ha risposto che a quanto ne sa sono dei parcheggi dedicati alle donne (incinte o non). Io ne sono rimasta stupita, ho cercato su internet parcheggi per donne e ho trovato o solo discussioni/foto ironiche o parcheggi per donne incinte. Sono io fuori dal mondo o è una cosa assurda? Siamo per caso una sottocategoria degli uomini?

D’altronde qualche giorno prima le Dumbles giustamente osservavano a proposito di carrozze rosa nei treni: “Ma davvero vogliamo essere una specie protetta? (…) Non ci è mai piaciuta questa politica ruffiana di parcheggi, vagoni, o seggi… insomma di piccoli mondi a parte. Che poi si sa, le specie protette sono deboli, fragili e soprattutto hanno bisogno di protettori; insomma, niente da fare, questo treno corre sempre sugli stessi binari del patriarcato.

E dunque qual è il punto?
Pensate se dopo alcune aggressioni ai gay, ai rom o ai neri qualcuno dicesse che è necessario confinarli in ghetti per la “loro” sicurezza. Pensate all’idea di bus solo per neri e vagoni solo per bianchi. Pensate all’idea di un mondo diviso tra persone considerate più “deboli” dove quella presunta debolezza viene usata per riportarci al punto in cui eravamo quando esisteva il “prima le donne e i bambini” che ci impediva l’accesso a molti luoghi.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Critica femminista, Omicidi sociali, R-esistenze, Sessismo.


#11Settembre: 40 anni fa, in Cile, si svolgeva la Shock Economy!

https://www.youtube.com/watch?v=UFFS_aL6R60

da Abbatto i Muri:

L’11 settembre del 1973 il generale Pinochet e il suo esercito realizzano un golpe in Cile. Da quel momento, per tantissimi anni, terrorizzarono, torturarono, ammazzarono, tantissime persone. Il generale Pinochet godeva dell’appoggio incondizionato dei più grandi leader del mondo occidentale. Tra questi gli Stati Uniti che in generale avrebbero appoggiato chiunque in funzione anticomunista. Pinochet attuò una politica economica fortemente liberista, con l’assistenza di un gruppo di giovani economisti cileni, guidati da José Piñera, detti Chicago boys, poiché formati a Chicago da Milton Friedman. Vi racconta perfettamente questa cosa il video che vedete sopra e anche il libro, Shock Economy, di Naomi Klein.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Omicidi sociali, otro mundo, R-esistenze.


Il “maltrattamento” al “fidanzato” può diventare intrattenimento?

Da Abbatto i Muri:

Non sapevo neppure dell’esistenza di una trasmissione del genere. Invece esiste, ahimè, e dà notizia di se’. Non so se questo è un trucco per promuoverla, attirare l’attenzione, ma se anche così fosse quel che vorrei capire è come mai non leggo alcuna reazione particolarmente critica rispetto al fatto che ‘sta trasmissione si promuove divulgando assaggi di vita tra coppie una delle quali, così leggo, fatta da una donna manesca e un tizio che dovrebbe fare tutto quel che gli viene ordinato. Da quando il “maltrattamento”, così come viene definito dalle riviste online, può diventare una forma di intrattenimento? Se la questione fosse stata a parti invertite, se fosse stato lui a maltrattare lei, sono sicura che tante sarebbero state le forme di opposizione. Da parte di chi avrebbe detto che si sarebbe trattata di una forma di istigazione, un modo come un altro per brandizzare la violenza e trarne audience, una maniera per normalizzare, agli occhi di chi guarda, scene che dovrebbero ottenere un minimo di critica. Invece niente.

L’immagine di lei che maltratta lui fa il giro di tutto il web e seguono commenti abbastanza stravaganti. Chi scrive che evidentemente se l’è voluta, chi parla di reazione sotto stress, chi dice che si tratterebbe di una strumentalizzazione di un momento di “fragilità”, poi c’è qualche commento timido, buttato lì ogni tanto, da un uomo che ridendo dice “la mia fidanzata è proprio così…” e la risata esorcizza più che altro una mentalità che ridicolizza l’uomo che confessa di essere stato maltrattato, colui il quale dovrebbe sempre intendere il maltrattamento, verbale, psicologico, fisico, come qualcosa di per se’ banale perché tanto si sa che l’uomo è più “forte” e qualche schiaffetto ogni tanto cosa vuoi che sia.

Poi c’è la tipa che osa un “l’avesse fatto a me l’avrei buttata in acqua“, ed è una donna che sostiene l’idea che si costituisca un fanclub della fragilità dell’uomo, che prima o poi ha da reagire, bisogna che la lasci, dimostri il suo carattere, che la domini, perché l’unica forma di reazione che si immagina è quella che oppone al maltrattamento un’altra forma di dominio.

Continued…

Posted in Comunicazione, Critica femminista, Omicidi sociali, Pensatoio.