Da Abbatto i Muri:
Mi scrive Marina:
“L’altro giorno sono andata al centro commerciale Bennet di Vanzaghello e ho notato una striscia abbastanza stretta di parcheggi con sopra un’insegna rosa “Parcheggi dedicati” con l’icona di una donna, non con il pancione, la semplice donna con la gonna. Ho chiesto a un addetto che era nei paraggi e mi ha risposto che a quanto ne sa sono dei parcheggi dedicati alle donne (incinte o non). Io ne sono rimasta stupita, ho cercato su internet parcheggi per donne e ho trovato o solo discussioni/foto ironiche o parcheggi per donne incinte. Sono io fuori dal mondo o è una cosa assurda? Siamo per caso una sottocategoria degli uomini?”
D’altronde qualche giorno prima le Dumbles giustamente osservavano a proposito di carrozze rosa nei treni: “Ma davvero vogliamo essere una specie protetta? (…) Non ci è mai piaciuta questa politica ruffiana di parcheggi, vagoni, o seggi… insomma di piccoli mondi a parte. Che poi si sa, le specie protette sono deboli, fragili e soprattutto hanno bisogno di protettori; insomma, niente da fare, questo treno corre sempre sugli stessi binari del patriarcato.”
E dunque qual è il punto?
Pensate se dopo alcune aggressioni ai gay, ai rom o ai neri qualcuno dicesse che è necessario confinarli in ghetti per la “loro” sicurezza. Pensate all’idea di bus solo per neri e vagoni solo per bianchi. Pensate all’idea di un mondo diviso tra persone considerate più “deboli” dove quella presunta debolezza viene usata per riportarci al punto in cui eravamo quando esisteva il “prima le donne e i bambini” che ci impediva l’accesso a molti luoghi.