Skip to content


Fascisti noglobal

Due segnalazioni:

Una iniziativa a Torino inserito tra le iniziative della "Rete NO SINDONE, sotto il lenzuolo niente" [leggi il documento della rete No Sindone] a cura di Facciamo Breccia Torino. Domenica 11 aprile dalle ore 19.30 al Circolo Maurice in via Stampatori, 10: Viaggio attraverso la via lattea, serata con proiezione de "La via Lattea" di Luis Buñuel.

A Bologna si sta preparando il Festival sociale delle culture antifasciste che sarà realizzato dal 28 maggio al 6 giugno. QUI trovate tutte le informazioni e gli indirizzi mail da contattare per partecipare alla costruzione delle varie sezioni dell’iniziativa. Nel segnalarlo il blog di Staffetta condivide anche il dossier sui "fascisti noglobal" che è estremamente interessante da leggere in ogni suo punto. Lo condividiamo anche noi ricordando a chi ci legge che tutti i movimenti reazionari, come anche il maschilismo, incluso quello che dice di essere "di sinistra", tendono sempre a mascherarsi dietro molteplici segnali di ambiguità. Di fatto il fascismo, così come il maschilismo, nascono e agiscono per sottomettere alcune tipologie di esseri umani o alcuni generi. Da non confondersi mai con il femminismo che è fatto di donne (e uomini) che lottano per ottenere pari opportunità e il rispetto per tutte le differenze. Antisessiste, antifasciste, antirazziste sempre. Buona R-Esistenza a tutt* e buona lettura!

>>>^^^<<<

I fascisti noglobal

A cura di http://ww.salgalaluna.com [scarica il pdf da QUI]
 
30 agosto 2005
seconda edizione corretta il 22 giugno 2007

Introduzione. L’originaria ambiguità del fascismo

Dalla notte dei tempi i fascisti (old o neo
che si voglia) si proclamano “al di là di destra e sinistra”,
“eversivi” e contro il “regime”. In questo loro atteggiarsi a
“rivoluzionari”, i fascisti spesso hanno copiato, manipolato e
modellato a loro piacimento, teorie e prassi della sinistra
rivoluzionaria ed estrema, riprendendo temi e slogan della parte
avversa.

Basti ricordare che molti dei nomi fascisti e neofascisti non abbiano
fatto altro che riprendere nomi della sinistra comunista e
rivoluzionaria. Ad esempio il Fronte della Gioventù (organizzazione
giovanile del MSI) riprese il nome usato dai giovani comunisti di
Eugenio Curiel durante la Resistenza; Ordine Nuovo (organizzazione
neofascista fondata da Pino Rauti nel 1956) altro non riprendeva se non
il nome del giornale/gruppo politico di Antonio Gramsci e Palmiro
Togliatti, primo nucleo del Partito Comunista, oppure, in tempi più
recenti, Rinascita (giornale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore) è
anche il nome della testata del settimanale culturale del Pci, poi del
Pdci.

Il tentativo di “copiare” e scimmiottare l’estrema sinistra da parte
della destra radicale non si ferma e non si è mai fermato ai nomi, ma
comprende i temi e l’iconografia. I gruppi neofascisti (e ancora oggi
tutti i gruppi dell’estrema destra, comprese frange di Alleanza
Nazionale, in particolare i giovani di Azione Giovani) si richiamano
all’antiamericanismo, all’ecologismo (a partire dagli anni ’70, poco
dopo l’esplosione dei movimenti verdi ed ecologisti di sinistra),
all’indipendenza della Palestina, dei Paesi Baschi e dell’Irlanda del
nord, perfino al mito di Che Guevara guerrigliero anticapitalista.

Nel caso della Palestina spesso si accompagna la propaganda filo-araba
a un forte antisemitismo contro Israele e gli ebrei. Nel caso
dell’Irlanda del Nord si difendono i cattolici dall’anglicana e
secolarizzata Gran Bretagna. Dopo la caduta del muro molti gruppi
neofascisti si sono espressi contro le guerre condotte dagli USA e
dalla NATO, in particolare la prima guerra nel golfo (si parlò anche di
gruppi di “volontari” che andarono a combattere dall’Europa a fianco di
Saddam Hussein), la guerra in Jugoslavia e le guerre post-11 settembre
(Afghanistan e Iraq).

I tentativi di copiare le tematiche rivoluzionarie dell’estrema
sinistra si sono affiancati, negli anni, a esplicite proposte di
costituire “fronte unico” con la sinistra estrema, per abbattere il
sistema. Questi non sono che gli ultimi episodi di una strategia
tentata e ritentata negli anni dalla destra radicale italiana.


Gli anni ’50 e ’60. Da Ordine Nuovo al ‘68

Già infatti a partire dalla fine della seconda guerra
mondiale una parte della destra neofascista (quella parte che si ispira
e si ispirerà al pensiero di Julius Evola) si riferisce più alla
dottrina sociale del fascismo e alla repubblica di Salò che al
fascismo-regime del Ventennio. È da quella corrente, capeggiata da Pino
Rauti fin dagli anni ’50, che originano tutte le tendenze “di sinistra”
(o – come spesso si autoproclamano – per il “superamento” della
“vecchia” dicotomia destra-sinistra) in seno alla destra estrema.

È noto come il ’68 romano vide in un primo tempo la mobilitazione di
entrambi i fronti (sinistra e destra), almeno fino all’intervento della
squadraccia guidata da Almirante contro l’occupazione della facoltà di
Lettere [1] dell’Università di Roma. Un gruppo di estrema destra –
detto dei “nazimaoisti”, denominato ufficialmente Lotta di popolo [2]
-, che occupava la facoltà di Legge, cercò di opporsi in
quell’occasione al manganellaggio operato da Almirante e dai suoi.

Già prima, ma vieppiù dopo quell’episodio, i tentativi di “convergenza”
(più o meno espliciti) da parte di alcuni gruppi ed esponenti
dell’estrema destra, vennero respinti dall’altra parte come
“provocazioni” o “tentativi di legittimazione” da respingere, se non
come pure e semplici infiltrazioni. Era frequente infatti, negli anni
poi definiti “di piombo”, trovarsi davanti alla scoperta di infiltrati
neofascisti, soprattutto nei gruppuscoli marxisti-leninisti o anarchici
[3].

La fine degli anni ’70. Messaggi di ribellione neofascista. Nuova destra e Terza Posizione

Alla fine degli anni ’70 due gruppi della destra radicale (Costruiamo
l’azione [4] e Terza Posizione) teorizzano ancora una volta la
possibile convergenza tra estrema destra ed estrema sinistra, facendo
riferimento in particolare all’area dell’Autonomia Operaia. Anche in
questo caso, l’estrema sinistra non diede spazio alcuno a queste
ipotesi.

Ma Terza Posizione, già a partire dal nome, aveva un programma
socialmente avanzato: né con gli USA né con l’URSS (anche a sinistra si
parlava di “terza via”), contro il “fronte rosso”, ma anche contro la
“reazione”[5]. Terza Posizione cavalcava il ribellismo di strada,
cercando di distaccarsi dal presunto moderatismo e filoatlantismo del
MSI.

Nello stesso periodo, intorno alla corrente rautiana (e evoliana) del
MSI, ai gruppi giovanili del partito e tra le componenti di quella che
poi sarà chiamata Nuova Destra [6], nasceva una serie di iniziative
“culturali” sostanzialmente ricalcate su quelle dell’estrema sinistra:
campeggi ribelli [7], concerti rock [8], ecologismo, riviste
“antagoniste”. La Nuova Destra si proponeva anch’essa di superare le
rigide contrapposizioni con l’estrema sinistra, per cominciare un
“dialogo” con essa, seppure a livello culturale.

La Nuova Destra si diffonderà in Europa, cercando di sovrapporre, negli
anni, ai tradizionali temi cari al fascismo e neofascismo europeo
(razzismo, militarismo, nazionalismo, antisemitismo, revisionismo)
altre tematiche ambiguamente e genericamente “rivoluzionarie” e poi
“noglobal”[9], principalmente ispirate da un antiamericanismo che è
(evolianamente) “rivolta contro il mondo moderno”.

Gli anni ’90. La diaspora dei neofascisti

Ma è in seguito, negli anni ’90, che prende corpo un nuovo stimolo alla
ripresa di temi di estrema sinistra da parte di gruppi di estrema
destra. In seguito alla “svolta di Fiuggi” del ’95, il MSI si scioglie
e viene fondata Alleanza Nazionale. A quel punto i delusi dal
tradimento degli ideali neofascisti si riuniscono sotto la guida di
Pino Rauti nel Movimento Sociale e Fiamma Tricolore, che raccoglie,
oltre ai rautiani del MSI, tutta la galassia di estrema destra che
negli anni ’70 era fuoriuscita dal MSI e i militanti delle frange
estreme che erano state sciolte nel 1993 in seguito al “biennio nero”,
in virtù del Decreto Mancino (Base Autonoma, Meridiano Zero, Movimento
Politico Occidentale). Si formano altri gruppuscoli, come Opposizione
Nazionale (guidato da Domenico Leccisi, legata all’apologia della RSI)
o Fascismo e libertà (sotto la guida di Giorgio Pisanò, improntato a un
programma di “sinistra” socializzatrice, legato agli ideali della
Repubblica Sociale Italiana).

Nel periodo successivo, anche il MS-FT diventa stretto per i più
radicali della formazione, che si trovano quindi a formare altri
movimenti politici, a cominciare dal Fronte Nazionale [10] – che
ricalca il movimento Front National lepenista.

Forza Nuova, facce vecchie

Forza Nuova nasce all’inizio come movimento d’opinione interno al
Movimento Sociale – Fiamma tricolore, usando come mezzo di propaganda
il bollettino “Foglio di lotta”[11]. Nel 1997, in seguito alla chiusura
del Foglio di Lotta ad opera di Pino Rauti, si formalizza la nascita di
Forza Nuova come movimento politico autonomo. È il 29 settembre la data
scelta per la fondazione: giorno di san Michele Arcangelo, protettore
della Guardia di Ferro di Codreanu, leader del fascismo romeno.

Nel programma di Forza Nuova è particolarmente accentuato il carattere
cristiano-fondamentalista [12]. Ma la cosa interessante è quando FN
affianca alle sue campagne cardine, come quella chiamata “compra
italiano”, in cui vengono distribuiti generi alimentari nei quartieri
periferici delle città, e ai campi estivi per bambini disagiati (che si
riveleranno simili a campi paramilitari), la campagna di
“Contropotere”, che riecheggia nei toni e nei metodi le idee dell’area
dell’Autonomia operaia. È un progetto “culturale”, basato sulla
creazione di spazi autogestiti, in cui creare “cultura” (musicale,
letteraria, dibattiti). Ma è anche un modo per “creare strutture
durature che garantiscano la continuità del movimento in caso di
attacchi, tradimenti e atti repressivi”. Tra i progetti ce n’è anche
uno che comportava l’acquisizione di un intero villaggio in Spagna.

La strategia di ripiegamento e creazione di “contropotere” ricorda da
vicino quella adottata dall’area dell’Autonomia a partire dagli anni
’80, dopo la repressione iniziata alla fine degli anni ’70, che aveva
portato all’arresto di moltissimi militanti di estrema sinistra.

L’area “non conforme” tra Forza Nuova e ribellismo sociale

Questi progetti, in qualche modo non perseguiti direttamente da Forza
Nuova, né dal Movimento Sociale – Fiamma Tricolore, vengono portati
avanti da elementi di destra radicale, legati a Gabriele Adinolfi
(anche lui proveniente da Terza Posizione e dalla latitanza in
Inghilterra), e porteranno, in particolare nella zona di Roma, alle
cosiddette “occupazioni non conformi”.

L’area “non conforme” si dedica così alla costituzione di spazi sociali
-a Roma vengono occupate e adibite a luoghi di “controcultura” le
cosiddette Casa d’Italia, Casa Pound, Casa Montag…, così come viene
gestito un pub nel quartiere di Colle Oppio, il Cutty Sark [13] -, al
circuito della “musica non conforme” e a dibattiti
culturali-letterari-politici, sulle figure di Julius Evola, Nicola
Bombacci [14] – il fascista rosso -, di Codreanu e della sua Guardia di
Ferro, di Clemente Graziani (co-fondatore di Ordine Nuovo insieme a
Pino Rauti negli anni ’50). Crea inoltre circuiti di
“controinformazione”[15] molto simili a progetti analoghi di sinistra
(Noreporter ricorda Global Project e Altermedia [16]ricalca Indymedia).

Danno spazio a questa area politica alcune riviste di estrema destra,
da Orion a Rinascita. Quest’area (che non si contrappone a Forza Nuova,
ma nemmeno ne fa parte) accentua il carattere “sociale” del suo
programma idealpolitico e al contempo rifiuta il tradizionalismo
catto-integralista e razzista di FN.

Viene dato molto risalto al problema della casa ed elaborato un
progetto (denominato “mutuo sociale”), che scimmiotta i programmi di
riappropriazione e di riutilizzo delle abitazioni sfitte dell’estrema
sinistra, con riferimenti però al programma della Repubblica Sociale,
alla Carta di Verona, alle teorie contro l’usura e le banche di Ezra
Pound.

A fare da sfondo a quest’area c’è l’associazione Polaris. Secondo
quanto scrive Gabriele Adinfolfi sul suo sito [17]: “Polaris […] è un
progetto di Think Tank volto a:

− trasmutare nell’epoca globale, post-sociale, dell’iperconsumismo,
principi e modelli di riferimento etico, storico e sentimentale,
rinnovandoli completamente
− produrre una mutazione antropologica (“dal ghetto all’avanguardia”)
che consenta a portatori di idee forti di passare dalla sterilità
marginale e passiva dell’antagonismo ad un progetto di “qualifica delle
élite”, in un’ottica di protagonismo, di affermazione e non di
negazione.”

Il progetto Polaris si propone – in coerenza con l’area “non conforme”
che vuole rappresentare – di “acquisire spazi liberati, fornire esempi
tangibili, smuovere le situazioni stagnanti, condizionare le incursioni
dell’elitismo pragmatico, potenziare gli assalti culturali ed essere
infine fascio di forze rivoluzionario e controsovversivo”.

Tutta l’analisi di Adinolfi riecheggia le teorie del movimento
noglobal, in particolare quelle dell’ex area dell’autonomia, legate al
pensiero di Toni Negri e dell’area dei “Disobbedienti”, salvo il fatto
di riconvertirle inserendole in un percorso neofascista-evoliano, che
prepari le “élite” del futuro, sulla base dell’“androcentrismo”, della
“socializzazione” e – in estrema sintesi di una “rivoluzione
controsovversiva”[18].

Le teorie di Adinolfi e di quest’area hanno un’influenza che va oltre
Forza Nuova e il MS-FT, tanto da echeggiare nella base (giovanile) di
AN. Non è un caso se una delle occupazioni a Roma (sgomberata nel
maggio 2005) è quella del Foro753, ad opera di militanti di Azione
Giovani.

L’area che fa capo a Adinolfi ha tentato anche di presentarsi alle
elezioni (regionali 2005), con alcune candidature molto pubblicizzate,
come quella di Guaglianone (già tesoriere dei NAR negli anni ’70-’80) a
Milano nelle liste di AN e quella di Gerry (Germano Buccolini) nella
Lista Storace a Roma (campagna contraddistinta dallo slogan “mutuo
sociale”).

I cospirazionisti, tra integralismo cattolico antisemita e signoraggio

Un’altra area che si lega indissolubilmente con le teorie “noglobal” è
quella “cospirazionista”, che non è contrapposta all’area “non
conforme”, ma che però recupera spesso e volentieri l’integralismo
cattolico come stella polare delle proprie idee. Si ascrive a
quest’area una serie di “intellettuali”, frequentatori della rete
internet e dei forum pubblici di sinistra, in particolare Indymedia,
che permette loro di pubblicare liberamente ogni loro scritto.

Tra questi si distingue Maurizio Blondet, già “cane sciolto”
dell’estrema destra cattolica e prolifico saggista [19]. Maurizio
Blondet ha approfondito negli ultimi anni lo studio relativo alla
“verità sull’11 settembre”, mettendo insieme le contraddizioni (vere e
false) della “versione ufficiale” con teorie complottiste spinte,
legate al Bilderberg, alla Trilateral, e ispirate da un nemmeno troppo
celato antisemitismo di fondo. Grazie a queste teorie, Blondet si è
accreditato (e tenta di accreditarsi) in alcune occasioni come
interlocutore per l’area “noglobal” di sinistra.

Maurizio Blondet, giornalista di Avvenire, pubblica i suoi libri per la
casa editrice Effedieffe [20]. A Milano (via Ariosto 34) esiste anche
una libreria, legata alle edizioni Effedieffe. È la libreria Ritorno al
reale che, dal novembre 2001, “diffonde testi di religione, filosofia,
storia e politica ignorati dalla cultura dominante, sia in commercio
che di difficile reperibilità nel circuito librario. La libreria non ha
uno scopo commerciale ed ignora pertanto, volutamente, le opere che
contrastano l’orientamento cattolico di fondo”[21].

Sempre nel versante cattolico-integralista si distingue Massimo
Introvigne, direttore del Cesnur, un osservatorio sulle sette, che si
occupa da anni di salvaguardare la religione cattolica dall’agguato
delle “nuove religioni”. Di stampo cattolico di estrema destra sono
anche la Fraternità sacerdotale di Mons. Lefebvre
(http://www.sanpiox.it) e il sito http://www.sodalitium.it [23], oltre
al gruppo Militia Christi e al Centro Culturale Lepanto.

Tra i siti complottisti di estrema destra si segna la New World Order
(http://www.nwo.it/). Altri singoli intellettuali si distinguono per le
loro teorie “culturali” echeggianti tematiche noglobal e per il
sistematico tentativo di rivolgersi proprio agli ambienti della
sinistra radicale, spesso solidarizzanti con le componenti
fondamentaliste dell’Islam radicale.

Si pensi ai presunti studi sul cosiddetto signoraggio, diretti a
dimostrare lo strapotere del sistema bancario (anche qui si echeggia
Ezra Pound) sul popolo. Dietro alcuni di questi studi si trovano
esponenti della destra radicale, come Marco Saba [24] – ricercatore di
un fantomatico Centro Studi Monetari.

Domenico De Simone è un altro presunto esperto di “signoraggio”. I suoi
libri sono stati pubblicati dalla Settimo Sigillo (storica casa
editrice neofascista), ma anche da Malatempora [25] – casa
editrice/collettivo libertario e anarchico [26].
Altro esperto di signoraggio è Nino Galloni, anch’esso (come Marco Saba) legato alla “onlus” Centro Studi Monetari [27].

Dagoberto Hussayn Bellucci è anch’esso un assiduo frequentatore di
Indymedia [28], in cui inserisce i suoi pareri sulla questione
islamica, con un linguaggio fortemente antisemita. Fa corrispondenze
dal Libano [29] attraverso il suo sito (http://www.moqawama.net/).
Convertito all’Islam, ha scritto vari libelli contro le “lobby
ebraiche” e scemenze del genere [30]. Dagoberto Bellucci è stato
militante del MSI e di Avanguardia.

I comunitaristi o socialisti nazionali

Ma il maggior successo operato dalla destra radicale nei suoi tentativi
di “convergenza” con le frange dell’estrema sinistra si è registrato
con le frange “antiamericaniste” di estrema sinistra, in particolare
con i militanti del Campo Antimperialista [31], movimento guidato da
Moreno Pasquinelli, presente specialmente in Umbria e Toscana.

È questo gruppo – insieme ad altri – ad aver costituito i Comitati Iraq
Libero, ideatori di una manifestazione nel dicembre 2003 “a favore
della resistenza irachena”[32], così come di una sottoscrizione via
internet “per la resistenza irachena”.

Queste iniziative sono state pubblicamente smascherate e additate come
ambigue dalla maggioranza del movimento noglobal [33]. Ciò non ha
impedito che continuassero i rapporti tra frange dell’estrema destra e
dell’estrema sinistra. Sistematicamente le riviste della destra
radicale più violentemente antiamericane ospitano testi del Campo, di
Pasquinelli o di Costanzo Preve (filosofo “marxista”) e le case
editrici di destra estrema ne pubblicano i testi [34]. Le attenzioni
sono ricambiate, con inviti a parlare nei campeggi “antimperialisti”.

L’area di riferimento neofascista che intrattiene rapporti con gli
antimperialisti di estrema sinistra è chiamata correntemente
“comunitarista” [35]. Di quest’area fanno parte – fra gli altri –
Stefano Vernole, Carlo Terracciano, Claudio Mutti, Daniele Scalea,
Francesco Boco e Tiberio Graziani.

Le idee di fondo si rifanno a un “socialismo nazionale” o
socialfascismo [36] ispirato (come sempre) a Julius Evola [37]. Ma
centrale è l’antiamericanismo, peraltro associato all’“antisionismo”
che sconfina facilmente nel razzismo antisemita e nel revisionismo
negazionista [38].

“Il progetto mondialista di conquista del pianeta fa oggi dell’America il NEMICO DEL GENERE UMANO.” [39]

Questa area politica (che si fregia di fare della “geopolitica”) si avvale di riviste e case editrici [40].

Il gruppo AAARGH [41] – Antichi Amatori di Racconti e Gesta
sull’(H)olocausto – è il più esplicitamente antisemita. Pubblica una
rivista on line – Il resto del Siclo [42] -, che raccoglie le stesse
tematiche di Progetto Eurasia, con le stesse firme (Claudio Mutti,
Stefano Vernole, Daniele Scalea, Maurizio Blondet, ecc.), accompagnate
da scritti negazionisti di Faurisson, Serge Thion, Carlo Mattogno, ecc.
Dalla homepage del sito dell’AARGH è possibile scaricare in pdf tutta
la paccottiglia negazionista sulle camere a gas e i campi di
concentramento.

Le tesi comunitariste non sono peraltro che un aggiornamento delle
“teorie” pubblicate dagli stessi personaggi già a partire dagli anni
’80 attraverso le riviste Orion [43] e L’uomo libero, che invece di
parlare di “antiglobalizzazione” discutevano di “antimondialismo”.

Il gruppo comunitarista si stacca (sotto la guida di Maurizio Neri, già
inquisito e incarcerato negli anni ’80 per attività neofasciste) dal
Fronte Sociale Nazionale nel 1999, per fondare il gruppo Rosso è nero,
poi trasformatosi in Socialismo e Liberazione [44], il gruppo di
riferimento dei comunitaristi [45].

Scrive Costanzo Preve, leader dei comunitaristi e filosofo: “dichiaro
solennemente che il mio interesse primario va alla riclassificazione
strutturale delle culture politiche ereditate dal Novecento”, infatti
“sia il veterocomunismo sia il veterofascismo sono fenomeni
storicamente conclusi, almeno a mio parere”. Ne deriva che l’unità deve
avvenire in una “rinascita” che recuperi il buono che c’è nel comunismo
e nel fascismo.

Socialismo e liberazione apre il suo sito con una citazione di Che Guevara.

Dell’area comunitarista fa parte anche il gruppo Rinascita Nazionale,
staccatosi anch’esso dal Fronte Sociale Nazionale e guidato da Ugo
Gaudenzi [46].

Altro gruppo che si ritrova collegato ai comunitaristi è un altro
movimento uscito dagli anni ’80 e dalle esperienze delle riviste Orion
e L’uomo libero. Si tratta della Comunità Politica di Avanguardia [47].
La comunità politica di Avanguardia (e la rivista) nascono nel 1982,
tra militanti del Fronte della Gioventù. Nel 1991 il gruppo fuoriesce
dal MSI. Tra i suoi leader l’avvocato pescarese Maurizio Lattanzio.

Il Progetto Eurasia è anch’esso legato alle stesse persone. Pubblica
una rivista (http://www.eurasia-rivista.org/), il cui direttore
responsabile è Tiberio Graziani. I redattori sono Aldo Braccio,
Aleksandr Dugin [48], Tiberio Graziani, Claudio Mutti [49], Daniele
Scalea, Martin A. Schwarz, Carlo Terracciano, Stefano Vernole. La
rivista è edita dalle Edizioni all’insegna del Veltro, di Parma
(http://www.insegnadelveltro.it).

Tra gli articolisti si trovano Tiberio Graziani (autore di tutti gli
editoriali), Gabriele Garibaldi, Lev Gumilev, Aldo Braccio, Luigi De
Anna, Henri de Grossouvre, Dragos Kalajic, Claudio Mutti, Costanzo
Preve, Daniele Scalea, Martin A. Schwarz, Ernesto Sultanov, Carlo
Terracciano, Gennadij Zjuganov, Enrico Galoppini…

La Nazione Eurasia (http://lanazioneeurasia.altervista.org/) apre il
sito con citazioni di Ezra Pound, Julius Evola e Che Guevara. Gli
articoli sono dedicati all’apologia di Jean Thiriart, Julius Evola,
Drieu De La Rochelle e improntati all’antiamericanismo. Sulla rivista è
stato lanciato un appello per la liberazione di Moreno Pasquinelli e
degli altri militanti del Campo Antimperialista tratti in arresto nel
2004.

La Nazione Eurasia è una rivista telematica. “È una iniziativa
«militante» (anche se apartitica e, sostanzialmente, non schierata
politicamente), la massima diffusione è il suo solo obiettivo, e
pertanto essa è completamente gratuita; copie, citazioni, ecc. Non solo
sono permesse, ma addirittura incoraggiate (a patto che non presentino
distorsioni finalizzate a diffamare il lavoro de La Nazione Eurasia).”
È “una rivista di geopolitica e geoeconomia, ma anche di politica,
cultura e antropologia. Il suo fine principale è quello di offrire
analisi e informazioni alternative e più corrette rispetto ai canali
d’informazione ufficiali”.

“Le argomentazioni de La Nazione Eurasia ruotano attorno alla
particolare visione dell’“eurasiatismo”, che rifiuta il concetto di
“Occidente” da Los Angeles a Tokio passando per Roma, contrapponendogli
anzi l’intima unità spirituale e geopolitica dell’Eurasia. L’obiettivo
della rivista è di propagandare l’idea di un’Europa Unita
politicamente, spiritualmente e militarmente da Dublino a Vladivostok,
un’Europa che si ponga come alternativa all’Occidente abbracciando i
valori della tradizione, della difesa di tutte le culture e civiltà, e
opponendo alla barbarie capitalista una nuova società comunitaria”.

Tra gli articolisti i soliti nomi della galassia comunitarista: Daniele
Scalea, Stefano Vernole, Claudio Mutti, Tiberio Graziani, Drieu la
Rochelle, Rutilio Sermonti, Carlo Terra cciano, Giovanni Luigi Manco,
Andrea Manvisi, Hermann Wirth, Giacomo Catrame, Fabio Pini, Ernest
Sultanov, Alain de Benoist, Robert Steuckers, Elke Rolling, Aleksandr
Dugin, Riccardo Paradisi, Andrea Marcigliano, Adriano Segatori, Gian
Franco Spotti, Ugo Gaudenzi, Alessia Monteverdi, Maria Grazia
Ardissone, Jeffrey Steinberg, Gabriele Adinolfi, Paolo Santoro, Fabio
Pini, Luca Leonello Rimbotti, René Pellissier, Jean Thiriart, Danilo
Valorio.

Vengono inoltre copiati e incollati articoli da altri siti/riviste.
Sono articoli di persone di sinistra o comunque non collegabili
all’estrema destra. Tra di essi ad esempio il giornalista Riccardo
Orioles, Massimo Fini, Michel Chossudovsky, Fulvio Grimaldi, Padre
Jean-Marie Benjamin, Robert Fisk, Thierry Meyssan, John Pilger, Moreno
Pasquinelli, Danilo Zolo, Charles Champetier.

A La Nazione Eurasia si collegano direttamente i seguenti siti/gruppi:
Il Franco Tiratore – Progetto Eurasia – Italia Sociale – Società
Nazionale.

Italia Sociale (http://www.italiasociale.org/) si autobattezza “Il
settimanale del socialismo nazionale”. Il Direttore Responsabile è il
solito Ugo Gaudenzi, il Direttore Politico Federico Dal Cortivo (anche
editore). Il Responsabile Culturale è invece Roberto Muttoni.

Fra i collaboratori fissi troviamo il gen. Amos Spiazzi, Stefano
Andrade Fajardo, Tazio Poltronieri, il prof. Primo Siena, Franco
Andreetto, Andrea Cucco. Fra i collaboratori esterni troviamo ancora i
soliti nomi: Carlo Terracciano, Maria Lina Veca, Claudio Mutti, Gian
Franco Spotti, Stefano Vernole, Francesco Boco, Ercolina Milanesi,
Marco Cottignoli, Savino Frigiola.

Le “infiltrazioni”

Ma non è solo sulle liste antimperialiste e tra i firmatari delle
petizioni Iraq Libero che si trovano le tesi e i nomi dei
“comunitaristi” e dei complottisti. Le loro tesi e i loro scritti non
vengono pubblicati solo dall’incolpevole Indymedia, che adottando
l’open publishing totale vi si espone inevitabilmente.

Sono vari i siti “di sinistra” e di controinformazione in cui i
neofascisti di questa area riescono a fare breccia. In particolare le
loro tesi vengono spesso riprese su siti come disinformazione.it,
censurati.it, aljazira.it, comedonchisciotte.

Su aljazira.it è ad esempio presente un articolo del luglio 2005 sul
Mossad in Italia di Stefano Vernole – di Progetto Eurasia – [50].
Vernole è stato anche intervistato da SkyTg24 [51] a proposito delle
elezioni in Iraq del gennaio 2005. Anche Dagoberto Bellucci usa il sito
aljazira.it per i suoi proclami, così come Peacelink.

Su disinformazione.it sono presenti reiterate interviste a Maurizio Blondet [52] e ad altri esperti di signoraggio.

Su nuovimondimedia viene venduta la rivista La Nazione Eurasia [53].
Basta guardare a personaggi come la giovane “giornalista freelance”
Antonella Ricciardi per rendersi conto della commistione
destra-sinistra che in rete trova ampi spazi. Sull’homepage, accanto a
una bandiera della pace (http://www.antonellaricciardi.it/), si legge:
“ha collaborato e collabora con i seguenti giornali: Altrasinistra,
L’altra voce, Rinascita, Avanguardia, Orion ed il Quotidiano di
Caserta. I suoi articoli, oltre che su questo sito, sono riportati in
parte anche su altri: Legnostorto, Politica on line, Come don
Chisciotte, Arab Comint.”

Conclusioni

Le idee portate avanti dai neofascisti del 2000 sono sostanzialmente le
stesse dei neofascisti di 10, 20 e 50 anni fa. Si tratta di
aggiornamenti di vecchie (vecchissime) “teorie”, in cui la lobby
giudo/pluto/massonica nazista viene sostituita dalla lobby mondialista
e il razzismo è sostituito dal “no all’immigrazione” e “no al
multiculturalismo”.

Continuano a proliferare negazionisti dello sterminio nazista ed
esaltazione del regime fascista. I progetti più raffinati, come quello
portato avanti dall’area “non conforme”, portano avanti in ogni caso le
stesse posizioni, che solo a un occhio ingenuo possono risultare
accomunabili con le posizioni del movimento “noglobal”.

La difesa delle differenze culturali invocata dai social forum è usata
dai neofascisti per invocare la chiusura delle frontiere.
L’anticapitalismo e l’attacco alle multinazionali sono visti in modo
regressivo, per un “ritorno” a un’era pre-moderna, in un’ottica
restauratrice e reazionaria. La contrapposizione al potere statuale è
necessaria al formarsi di una nuova élite, e non a una rivoluzione in
senso democratico o socialista. I collettivi e le assemblee della
sinistra radicale sono contrapposti alle comunità neofasciste. Il
sindacalismo è sostituito idealmente dal corporativismo, né più né meno
come 60 anni fa.

All’interno della contrapposizione al potere dell’Occidente (e degli
Stati Uniti) i neofascisti si schierano con i peggiori movimenti
dell’Islam radicale: con Hamas piuttosto che con il FPLP o l’ANP in
Palestina; con le forze nazicomuniste russe, a fianco dei residuati
neonazisti americani. In sostanza se i neofascisti sono (o appaiono
essere) contro gli stessi “nemici” della sinistra antagonista, sono
completamente opposti gli amici e gli obbiettivi.

Per fare un esempio concreto, il referendum sulla Costituzione Europea
che ha visto in Francia vittoriosi i NO ha coagulato due diverse
opposizioni, di destra (estrema) e di sinistra (radicale), su un
obbiettivo unico: quello di rifiutare un modello di Costituzione
ritenuto liberista. Ma le due opposte opposizioni avevano in testa due
modelli di costituzione alternativi del tutto incompatibili. Da parte
dei movimenti di sinistra si pensa a un Europa con più diritti sociali,
con maggiore tolleranza e apertura rispetto agli immigrati, con minori
poteri centrali. Da parte della destra estrema si vuole chiudere
l’Europa all’ingresso di stranieri, per costruire una “patria” europea
(possibilmente invocandone le “radici cristiane”).

A supporto infine della tesi per cui i neofascisti pur attestandosi
come rivoluzionari risultano solamente il braccio violento e
intollerante del potere capitalista, vi sono, oggi come nel passato, i
riscontri processuali, come la recente inchiesta che ha scoperto la
rete della DSSA, a cavallo tra servizi segreti, forze armate e
neofascismo, così come i continui attacchi con bastoni e spranghe a
centri sociali e militanti di sinistra.

Bibliografia essenziale in rete
Estrema destra. Dai nazimaoisti ai nazionalcomunitari, «Umanità Nova» n. 35 del 5 novembre 2000
(http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2000/un35/art1333.html)

I negazionisti italiani, Luigi Vivarelli (http://www.olokaustos.org/saggi/saggi/negaz-ita/negaz0.htm#n01)

L’arcipelago nero, Osservatorio Democratico, 2000
(http://www.rifondazione.it/osservatorio/oth_pg.asp?record_ID=2182&Class_ID=1004)

La quadratura del cerchio. Infiltrazione o progetto politico?, L’Avamposto degli incompatibili, 2003
(http://www.controappunto.org/resistenza/fascistinelcampo/infiltrazioni.html)

La strage di stato – capitolo su Mario Merlino, 1970 (http://www.uonna.it/mrfsc.htm)

Quando il fascismo si tinge di rosso, Archivio Antifascista Venezia (http://www.intermarx.com/ossto/archivio.html)

Note

[1] http://www.informagiovani.it/30anni68/30immagdestra.htm
[2] Tra i principali militanti di Lotta di Popolo si distinguono: Sergio Donaudi, Gianni Marino, Aldo Guarino, Ugo Gaudenzi,
Enzo Maria Dantini, Serafino Di Luia, Franco Stolzo.
[3] Molti episodi sono narrati nella nota controinchiesta del 1970 “La
strage di stato”, tra cui spiccano quelli relativi a Mario Merlino,
noto neofascista, che circolò in diversi collettivi di estrema
sinistra, per finire inquisito per la strage di Piazza Fontana, in
quanto esponente del gruppo anarchico XXII Marzo, di cui faceva parte
anche Valpreda. Mario Merlino, assolto dall’accusa di strage,
continuerà  la sua attività  politica neofascista fino ai giorni d’oggi
e continua ad insegnare filosofia in una scuola secondaria sulla via
Casilina a Roma.
[4] Costruiamo l’azione viene fondata nel 1978 da Paolo Signorelli.
Svilupperà  le sue “idee” soprattuto in carcere, visto che Signorelli e
altri finiranno in manette dopo poco. Paolo Signorelli era stato già 
militante di Ordine Nuovo e quindi leader del movimento giovanile di ON
(i Fasci di Azione Studentesca).
[5] Tra i principali leader di Terza Posizione c’era Gabriele Adinolfi,
fuggito nel 1980 in Inghilterra, poi passato attraverso l’ambigua
associazione di “volontariato” Nuova Acropoli e oggi impegnato
“intellettuale” alla guida dell’area di destra radicale cui fanno capo
le “occupazioni non conformi” a Roma e il sito noreporter. Ha anche un
sito personale (http://www.gabrieleadinolfi.it/), da cui propaganda la
sua idea “metapolitica”. E’ l’ideatore del movimento Polaris.
Altro leader di TP era Roberto Fiore, fuggito in Inghilterra dopo
l’ordine di cattura per banda armata e fondatore, insieme a Massimo
Morsello (dei NAR) di un’agenzia di viaggi (Meeting Point/Easy London).
Dopo la lunga militanza dall’estero, Roberto Fiore è tornato in Italia
a metà  degli anni ‘90, per fondare il movimento politico Forza Nuova,
espressione di un estremismo neofascista fortemente connotato di
integralismo cattolico. Secondo le accuse di Valerio Fioravanti, Fiore
e Adinolfi, fuggendo all’estero nel 1980, portarono con sé la cassa di
Terza Posizione. Il terzo e ultimo leader riconosciuto e fondatore di
TP era Francesco Mangiameli, detto Ciccio, morto in circostanza
misteriose, ucciso dai NAR di Valerio Fioravanti. Dopo le prime
perquisizioni contro i leader di TP, nel 1979 il movimento sarà 
guidato da Giorgio Vale, che porterà  una svolta “militarista” e
operativa nel gruppo. Secondo alcune riviste inglesi (Searchlight e il
Guardian) Fiore e Morsello vennero reclutati in Libano all’inizio degli
anni ‘80 dai servizi segreti inglesi, che li coprirono (negando
l’estradizione all’Italia) in cambio di informazioni sui campi di
addestramento libanesi. Vd. Anche la pagina web:
http://www.terrelibere.it/counter.php?riga=192&file=192.htm#_Toc98921113
[6] La Nuova Destra si ispira al movimento culturale Nouvelle Droite,
nato in Francia (ad opera di Alain De Benoist), che cercò di innovare
la cultura neofascista. Alcuni esponenti di spicco della Nuova Destra
italiana cercarono un dialogo con intellettuali di sinistra, trovando
una sponda ad esempio in Massimo Cacciari e Giampiero Mughini,
all’epoca intellettuali di sinistra. Tra i principali esponenti della
Nuova Destra vi erano Marcello Veneziani (finito a dirigere L’Italia
Settimanale e poi a diventare consigliere RAI in quota Alleanza
Nazionale. Collabora con Libero), Gianfranco De Turris (poi presidente
della Fodazione Julius Evola), Marco Tarchi (professore di storia e
direttore di Diorama letterario).
Un intellettuale e storico legato alla Nuova Destra, Franco Cardini,
sarà  poi molto ascoltato a sinistra per la sua opposizione alla guerra
in Irak e al governo Berlusconi.
[7] In quegli anni si svolgono i primi Campi Hobbit.
[8] Tra i cantautori in quegli anni si fa strada Massimo Morsello, il
“De Gregori di destra”, poi condannato per la sua appartenenza ai NAR,
fuggito in Inghilterra (dove dirige l’agenzia Meeting Point) e infine
tornato in Italia per fondare Forza Nuova. Morirà  di tumore nel 2000.
[9] Qui http://www.gebladerte.nl/30034v01.htm si può ad esempio leggere un’analisi sulla posizione della Nuova Destra olandese.
[10] Il Fronte Nazionale (o Fronte Sociale Nazionale) viene fondato da
Adriano Tilgher, già  militante negli anni ‘70 di Avanguardia Nazionale.
[11] Vd. http://www.terrelibere.it/counter.php?riga=192&file=192.htm#_Toc98921113 .
[12] I punti fondamentali del programma di Forza Nuova sono 8: 1:
abrogazione delle leggi abortiste; 2: famiglia e crescita demografica
al centro della politica di rinascita nazionale; 3: blocco
dell’immigrazione e avvio di un umano rimpatrio; 4: messa al bando di
massoneria e sette segrete; 5: sradicamento dell’usura e azzeramento
del debito pubblico; 6: ripristino del concordato Stato-Chiesa del
1929; 7: abrogazione delle leggi liberticide Mancino e Scelba; 8:
formazione di Corporazioni per la difesa dei lavoratori e della
comunità  nazionale.
[13] Il Cutty Sark subisce un attentato notturno ad opera di sconosciuti all’inizio del 2005.
[14] “Se Lenin, che ho sempre stimato profondamente, fosse vissuto, il programma dell’Urss sarebbe stato diverso.
Avremmo visto con tutta probabilità  Fascismo, Nazionalismo e
Bolscevismo uniti contro l’altro nemico: la plutocrazia.” (N. Bombacci)
[15] Altri siti di “informazione non conforme” sono: –
http://www.internettuale.net/ , gestito da Giuseppe Spezzaferro –
http://it.novopress.info/ – http://www.rinascita.info/ –
http://www.perimetro.com/
[16] http://it.altermedia.info/
[17] http://www.gabrieleadinolfi.it/giu.html
[18] cfr. ilmanifesto di Polaris: http://www.centropolaris.org/manifesto.asp
[19] Questa una bibliografia delle opere di Maurizio Blondet per
Effedieffe: – Israele usa il terrorismo islamico (Effedieffe 2005) – La
strage dei genetisti (Effedieffe 2004) – Schiavi delle banche
(Effedieffe 2004) – Osama Bin Mossad (Effedieffe 2003) – Chi comanda in
America (Effedieffe 2002) – 11 settembre colpo di stato in USA
(Effedieffe 2002) – L’uccellosauro ed altri animali (Effedieffe 2002),
contro il darwinismo – Cronache dell’anticristo (Effedieffe 2001),
contro le lobby – I nuovi barbari. Gli skinheads parlano (Effedieffe
1993).
[20] http://www.effedieffe.com/ “La casa editrice Effedieffe, nata nel
1989, si propone di combattere la battaglia, sia formativa che
informativa, per la difesa del cattolicesimo e della Chiesa cattolica
(oggi drammaticamente infiltrata dal nemico, ma pur sempre la vera
Chiesa di Dio) e per la ricostruzione spirituale, morale e culturale
degli italiani”.
Oltre ai testi di Blondet, questo è un elenco di quasi tutte le pubblicazioni Effedieffe:
Pranaitis “I segreti della dottrina rabbinica” (2005); E. M. Radaelli
“Il mistero della sinagoga blindata” (2002), contro il Concilio
Vaticano II; P. Vassallo “Le culture della destra italiana” (2002); L.
Garibaldi “Vita col duce” (2001); P. C. Landucci “Il dio in cui
crediamo” (2001) contro evoluzionismo e Einstein; P. Possenti “Le
radici degli italiani” (2001); J. Dumont “La chiesa ha ucciso l’impero
romano e la cultura antica?” (2001); V. Mattioli “Massoneria e
comunismo contro la chiesa in Spagna” (2000); G. Babeuf (1990, 2000
seconda ed.) “La guerra della Vandea e il sistema dello spopolamento”
(2000); M. Di Giovanni “Indagine sul mondialismo. Il diavolo
probabilmente” (2000); R. Pernoud “I templari” (2000); AA. VV. “Aborto.
Il genocidio del XX secolo” (tra gli autori M. Blondet, Luigi Di Bella,
Philppe Du Chalard, Xavier Dor, Mario Palmaro, Niamh Nic Mhathuna,
Maxim Obukhov, Hugues Petit, Johanna Grafin von Westphalen) (2000); H.
Wast “Oro” (1999); Safarevic “Il socialismo” (1999); R.
Cammileri “Fregati dalla scuola” (1999); Franco Accame “Elegia” (1999) poesie dedicate a Mussolini; AA. VV.
“Sergio Ramelli” (1998); G. Thibon “Ritorno al reale” (1998) sulla
fisiologia sociale; M. Di Giovanni e Fabio Pedretti “Agricoltura e
mondialismo” (1998); M. Viglione “La Vandea italiana” (1995),
prefazione di Roberto De Mattei; M. Introvigne “La sfida della
reincarnazione” (1994); S. Nitoglia “Islam. Anatomia di una setta”
(1994), pref. di Roberto De Mattei; “Tra leghe e nazionalismi”, a c. di
Massimo Introvigne (1993); J. Dumont “Il vangelo delle Americhe”(1992);
M. Introvigne “Il ritorno della magia” (1992); G. Oniglio “Bandiere di
libertà ” (1992), filo- leghista, con prefazione di G. Miglio; R.
Secher “Il genocidio vandeano” (1991); J. F. Mayer “Le sette” (1990);
J. Dumont “I falsi miti della rivoluzione francese” (1990).
[21] Altra libreria on line è Librad (http://www.librad.com/), che si
occupa della distribuzione via internet di testi e gadget neofascisti.
Il sito è in doppia lingua (francese e italiano). Vende libri e
riviste, ma anche bandiere (Iraq e Palestina), distintivi (Che Guevara,
Mussolini, la Phoenix, la croce celtica, il Fronte Nero…) e magliette
(di Mussolini, dell’IRA, del Partito Nazional-bolscevico, ecc.) nonchè
altro (la kefia palestinese, un poster dell’IRA. Lo stesso fa la
Libreria di Ar.
[23] Finalità  dell’istituto: Con la celebrazione del Santo Sacrificio
della Messa, i sacerdoti dell’Istituto intendono rendere a Dio la
gloria che gli è dovuta; per tutti i membri, poi, l’Istituto intende
rappresentare, in questi tempi di disorientamento, uno strumento per
perseverare nella fedeltà  assoluta al deposito della fede rivelata da
Dio e proposta dall’infallibile magistero della Chiesa cattolica. Altre
finalità  dell’Istituto sono la diffusione della devozione alla
Madonna, specialmente sotto il titolo di Madre del Buon Consiglio, la
propagazione della buona dottrina, con particolare attenzione ai
problemi teologici contemporanei, e la conseguente lotta contro le
eresie opposte alla fede cattolica, la formazione intellettuale,
spirituale e disciplinare del clero, la pratica delle opere di
misericordia spirituali e corporali. Lo spirito dell’Istituto è
riassunto dal suo motto: Gloria a Dio, fedeltà  alla Chiesa, santità 
per noi, carità  per il prossimo.
[24] Su Indymedia è stato ampiamente dimostrato il carattere ambiguo di
Marco Saba, sospetto di far parte della DSSA, organizzazione
paramilitare neofascista legata ai servizi segreti, ma anche dichiarato
difensore di Francesco Pazienza, collaboratore dei servizi e secondo
Marco Saba ingiustamente incarcerato. Cfr:
http://italy.indymedia.org/news/2005/06/820709_comment.php
http://italy.indymedia.org/news/2005/07/842091.php
http://italy.indymedia.org/news/2005/07/831531.php
http://italy.indymedia.org/news/2005/07/825363.php
http://italy.indymedia.org/news/2005/06/809952.php
[25] De Simone e Quattrocchi (del Collettivo Malatempora),
parteciparonono a un convegno contro il liberismo organizzato dalla
Comunità  politica di Avanguardia il 27 settembre 2003. Cfr.
“Riannodiamo i fili del passato col presente”. A cura del c.s.o.a. ex
Snia Viscosa. Cfr. anche http://www.avanguardia.tv/civita_27.htm il
manifesto del convegno: http://www.avanguardia.tv/man212b.jpg La
lettera di Quattrocchi e De Simone:
http://www.disinformazione.it/malatempora.htm
[26] vd. Il sito di De Simone (http://www.domenicods.tk/). Nella pagina
dedicata alla sua autobiografia, De Simone sostiene di aver partecipato
al movimento del ‘68, quindi aderito (fino al ‘75) al gruppo del
Manifesto, per poi esercitare la professione di avvocato fino al 2000,
quando si è dedicato alla pubblicazione di saggi. Sostiene di essere
“libertario”, quindi non collegabile né alla sinistra né alla destra.
[27]http://www.disinformazione.it/intervistagalloni.htm ;
http://www.proteo.rdbcub.it/article.php3?id_article=118 ;
http://www.larouchepub.com/other/interviews/2005/3207nino_galloni.html .
[28] L’entrata di Dagoberto Bellucci su Indymedia è accompagnata dalla
difesa di tale Amina Donatella Salima, che lo difende dagli utenti che
lo accusano per le sue idee destrorse e antisemite. Scrive ad esempio
Amina: “Personalmente appoggio l’entrata di Tareq Ramadan nel movimento
no global e penso che noi musulmani guadagnamo soprattutto a sinistra
ma penso anche che con un certo tipo di fasci- quelli antiamericani ed
antisionisti- si possa fare FRONTE UNCO ANTIMPERIALISTA”.
Cfr. http://italy.indymedia.org/news/2005/08/855347_comment.php#858385
[29] La cosiddetta agenzia di stampa Islam-Italia produce bollettini
distribuiti dalla Libreria Europa di Roma, riferimento da sempre della
destra evoliana.
[30] “Iraq 2003 – La seconda guerra giudaica contro Saddam Hussein” e
“I-Tal-Ya. Ebrei e Lobbies ebraiche in Italia” sono editi da
Effepiedizioni.
[31] Pasquinelli verrà  arrestato insieme ad altri dirigenti del Campo
Antimperialista nell’aprile 2004 per presunti aiuti ad un gruppo
terrorista turco. Pasquinelli è stato precedentemente militante di Voce
Operaia.
Vd. http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/terroita/schedapas/schedapas.html .
[32] Tra i firmatari dell’appello per la manifestazione del 6 dicembre
2003, poi rimandata al 13 dicembre, risultano tra gli altri Claudio
Mutti e Maurizio Neri (noti “comunitaristi”), Walter Catalano e altri
militanti di destra radicale.
[33] Cfr. “La strategia del camaleonte”, feature di Indymedia pubblicata il 20 luglio 2003.
[34] Cfr. ad esempio “Comunitarismo Filosofia Politica” di Costanzo Preve: http://www.noctuaedizioni.it/comunitarismo.htm
[35] Alcuni dei siti internet che fanno riferimento all’area
comunitarista: – http://www.terradegliavi.org/ sito del Coordinamento
Progetto Eurasia – http://www.italiasociale.org –
http://www.aaargh.com.mx/ital/ital.html o
http://vho.org/aaargh/ital/ital.html sito negazionista dell’olo- causto
– http://www.centrostudilaruna.it/index.html sito gestito da Claudio
Mutti.
[36] cfr. “Socialfascismo” http://www.noctuaedizioni.it/socialfascismo.htm
[37] Nella home page di “La terra degli avi” si legge una lunga
citazione di Carlo Terracciano (”Rivolta contro il mondialismo
moderno”), tra cui: “La Tradizione e’ Rivoluzione, etimologica e reale.
Essa “re-volve” e ritorna alle Origini, ma non prima di aver completato
il suo Ciclo, la sua rotazione, la sua astronomia “rivoluzione”
appunto! La Dottrina delle Tre Liberazioni, che possiamo anche definire
Dottrina della Liberazione Integrale, intende trattare gli aspetti
COMUNITARI della libertà  dell’uomo, inteso non come singolo individuo,
bensì quale Persona; non Monade isolata e conclusa, ma parte organica
di un tutto, membro attivo e cosciente, funzionale alla Comunità . Essa
tratta quindi della LIBERAZIONE NAZIONALE, LIBERAZIONE SOCIALE e
LIBERAZIONE CULTURALE.”
[38] Cfr. ad esempio “Menzogne dell’industria dell’olocausto” http://www.terradegliavi.org/la_merica/menzogne_olocausto.htm
[39] http://www.terradegliavi.org/la_merica.htm
[40] Case editrici che pubblicano testi dei “socialisti nazionali” antimondialisti sono: Noctua, Edizioni di AR.
[41] Lo stato francese ha convocato nel marzo 2005 i provider nazionali
per cercare di filtrare e impedire gli accessi ai siti collegati
all’AAARGH.
[42] http://www.aaargh.com.mx/ital/attua/attua.html
[43] Fondata agli inizi degli anni ‘80. E’ oggi collegata
all’esperienza di Sinergie Europee ed alla Società  Editrice
Barbarossa, che recentemente ha pubblicato un saggio sul
Nazionalcomunismo.
Attorno ad “Orion” per un certo tempo si formarono due gruppi, Nuova
Azione di Marco Battarra e Forza Nuova (da non confondersi con
l’omonima formazione neofascista fondata nel `97), scioltisi e
presumibilmente confluiti nel Movimento Antagonista – Sinistra
Nazionale, nato attorno al mensile “Aurora”, uscito la prima volta nel
1988, su iniziativa di ex-rautiani facenti capo alla Comunità  Politica
“B. Niccolai” con sede a Modigliana (Fo) e al Circolo “A.
Romualdi” di Cento (Fe). Tra gli animatori di “Orion” vi è Maurizio Murelli.
[44] http://www.socialismoeliberazione.too.it/
[45] Cfr. Odissea dell’estrema destra in rete.
[46] Ugo Gaudenzi fa parte da giovane del gruppo “nazimaoista” Lotta di
popolo. Passa quindi per collettivi antimperialisti, per la sinistra
socialiste, per tornare quindi alle origini divenendo “comunitarista”.
[47] http://avanguardia.altervista.org/ cfr. in particolare il
manifesto contro il G8 di Genova del luglio 2001: “Riteniamo
fondamentale scendere in piazza contro il G8 ed esprimiamo la nostra
solidarietà  verso chiunque si oppone alle linee direttive imposte dal
Sistema giudaico-mondialista; anzi auspichiamo una CONVERGENZA TATTICA
con il variegato arcipelago dell’antagonismo di sinistra, SUPERANDO DI
FRONTE AL NEMICO COMUNE GLI STECCATI IDEOLOGICI E SENZA CADERE NELLA
PERVERSA LOGICA DEGLI OPPOSTI ESTREMISMI, funzionale, solo ed esclusi-
vamente, alla stabilizzazione dell’ordine costituito. Auspichiamo di
poter percorrere strade parallele rispettose delle reciproche identità 
ed in vista della distruzione totale del sistema di potere mondialista
e delle sue dirette emanazioni burocratiche ed istituzionali.”
[48] Vd. Di A. Dugin “La metafisica del nazional-bloscevismo” (http://www.arctogaia.com/public/it-teor.html)
[49] Secondo Carlo Palermo (Il Quarto livello) Claudio Mutti sarebbe
l’uomo di Gheddafi in Italia. E’ l’autore di un dizionario
parmigiano-sinti.
[50] Cfr. http://www.archivio900.it/it/articoli/art.aspx?id=5865
[51] http://www.italiasociale.org/Geopolitica_articoli/geo110205-1.html
[52] http://www.disinformazione.it/intervistablondet.htm http://www.disinformazione.it/intervistablondet2.htm
[53] http://www.nuovimondimedia.com/negozio2/catalog/product_info.php?cPath=46&products_id=360

Posted in Anticlero/Antifa, Iniziative, Omicidi sociali.