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Il maschilismo è una montagna di merda!

Ricordate Peppino Impastato? Era uno come noi. Un libertario. Una persona coraggiosa, libera, che osò farsi beffe dei mafiosi e denunciarne le miserie e le speculazioni.

Quello che ispirava Peppino Impastato non era certamente “giustizialismo”. Era l’amore per il suo territorio e la consapevolezza che i mafiosi gli stavano togliendo tutto: passato, presente e futuro.

Non aveva torto: aveva a che fare con dei criminali assassini che non ebbero scrupoli a massacrarlo per metterlo a tacere.

Diceva sempre che “la mafia è una montagna di merda” e noi tutte che siamo nate e cresciute in quella terra lottando ogni giorno per ogni diritto guadagnato sappiamo quanto sia vero tutto ciò.

Ricorderete di sicuro che molti anni dopo, quando i clan furono pressati da grosse operazioni antimafia, i mafiosi riscoprirono la loro vera natura di stragisti, terroristi al soldo di chi li pagava, come ben ha evidenziato lo storico Casarrubea in tante sue ricerche, rendendo note le collusioni tra mafia, stragismo nero e servizi segreti deviati.

Dopo molti anni i mafiosi sedettero nuovamente attorno ad un tavolo perchè non volevano il carcere duro, neppure se avevano sciolto nell’acido un bambino. Niente 41 bis, niente isolamento. Volevano continuare a dominare i loro affari dal carcere, potendo contare su una squadra di traffichini, guardie carcerarie e personale di ditte esterne sempre pronti a servire e riverire i boss.

Vi sembrerà strano che noi oggi parliamo di questo ma ci è venuta in mente questa cosa quando abbiamo letto in un forum di maschilisti che istigano odio contro le donne, di quelli che tifano il linciaggio della signora che ha schiaffeggiato il bimbo a scuola, o di quelli che giustificano lo stupro, i maltrattamenti alla ex moglie, lo stalking, finanche il femminicidio, abbiamo letto in un forum (non lo linkiamo ma abbiamo documentato la conversazione) frequentato da gente di questo tipo una discussione appassionata sul garantismo per stupratori e carnefici, per uomini violenti, stalker e abusatori di persone di tutte le età.

Si avvicinano alle lotte alla “scarceranda” che hanno un senso perchè c’è gente che investe in alternative culturali. Diverse se fatte da certi politicanti o da questa gente che intende il garantismo come “impunità”. Stanno mettendo sul piatto delle proposte alcuni punti alquanto avvincenti. Vogliono ore di incarichi di utilità sociale invece del carcere. Se carcere deve essere allora lo vogliono comodo e confortevole. Vogliono una pacca sulla spalla e poi vai con dios e continua pure a massacrare la tua ex moglie. Vogliono fare tutto e che non gli venga impedito niente.

Al contempo sono gli stessi che vogliono che i centri antiviolenza chiudano e che siano sostituiti da luoghi pieni di tenerezze e coccole per costoro. Per le donne dunque nessuna salvezza e guai a chi dice il contrario perchè fare una denuncia allo stupratore o al carnefice in famiglia per questa cupola pseudo-mafiosa è una “infamia”. Evidentemente il loro modo di intendere la “famigghia” è lo stesso della mafia.

E qui arriviamo a quello che dicevano un paio di nostri fratelli disertori a proposito della contiguità tra cultura maschilista e cultura mafiosa.

E l’altra cosa che ci viene in mente, e che abbiamo scritto molte volte avendone piena consapevolezza, è che la violenza maschile contro le donne è esattamente come la mafia.

Perciò ci chiediamo: se i maschilisti non otterranno legislazioni strafavorevoli, più di quelle che stanno ottenendo, con quell’insieme di facilitazioni legali che favoriscono violenti e criminalizzano le vittime, e non otterranno sconti di pena continueranno a prodursi in stragi di donne e istigazione all’odio di genere? Che bomba faranno esplodere questa volta?

Posted in Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali, Pensatoio.


4 Responses

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  1. Silvana says

    Sono in tema col maschilismo se vi segnalo quest’associazione disturbante tra la foto, l’allusione e la sagra di un frutto pugliese?
    http://www.affaritaliani.it/coffeebreak/

  2. cinzia says

    io ricordo che dopo i primi anni novanta in nome del “garantismo” i radicali salvarono un po’ di gente in odor di mafia. qualcuno lo candidarono e ora se ne sta beatamente tra le file di qualche partito della maggioranza.
    il “garantismo” non è mai stato impunità.

  3. eligio rous says

    Aggiungerei le religioni monoteistiche tra i cultori del maschilismo ed in parte della cultura mafiosa ( ci sono boss che pur essendo semianalfabeti si beano tra i passi della Bibbia). Che le religioni si allineino su queste posizioni retrograde è un dato di enorme gravità perchè molti identificano la religione con l’etica dei comportamenti e dei pensieri

  4. verk says

    giusto!