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#Olanda #SexWorking: dati sulla tratta non veritieri e usati a scopi politici

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Articolo tradotto da Elisabetta della nostra lista Traduzioni Militanti. Buona lettura!

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Olanda: Dati sulla tratta non reali e usati a scopo politico

di Marco Leening

Percentuale di prostitute ridotte in schiavitu’ fortemente sovrastimato

Molto spesso i media ritraggono le prostitute come una maggioranza di donne ridotte in schivitu’ e vittime della tratta. Tuttavia, chi si prendesse la briga di studiare con attenzione i dati relativi alla prostituzione nel nostro paese, scoprirebbe che la percentuale di donne schiave e’ almeno dieci volte inferiore al dato assurdo ma largamente utilizzato del 80%.

Nel 2005 l’ex memebro del partito laburista Karina Schaapman sostenne ripetutamente di fronte ai media che tre quarti delle prostitute presenti nel paese fossero in realta’ donne ridotte in schiavitu’. Lo studio a cui faceva riferimento, tuttavia, provava solamente che la maggior parte delle prostitute presenti ad Amsterdam avesse contatti di diversa natura -e soprattutto di diversa entita’- con membri della criminalita’ legata alla prostituzione. Solo alcuni di questi uomini utilizzavano la coercizione delle donne a fini prostitutivi.

Schone Schijin

Poco dopo le rivelazioni fatte da Schaapman usci’ il rapporto Schijin-Schaapman, che decretava che tra il 50 e il 90% delle prostitute operanti nel quartiere a luci rosse di Amsterdam fossero vittime di tratta. Questa tesi non trova tuttavia un riscontro, anche alla luce del fatto che il ‘absolute doorlaatverbod’ obbliga legalmente il Dipartimento per le Investigazioni Criminali ad intervenire qualora ci fosse anche solo il dubbio di traffico di essere umani, liberando le vittime e arrestanto i trafficanti. I due autori del rapporto non sono mai stati chiamati a rispondere della veridicita’ dei dati da loro utilizzati. Si e’ propensi a credere che l’utilizzo del termine forza sia stato snaturato da un’accezione troppo vasta –donne obbligate a prostituirsi dalle circostanze come poverta’, debito, etc… piuttosto che da uomini.

In un capitolo di un rapporto precedente, la Rapporteuse Nazionale sul Traffico di Esseri Umani si soffermo’ sull’attendibilita’ e sull’ampiezza di queste definizioni.

Il motivo per cui questi dati hanno una varianza tanto elevata e’ che diverse definizioni vengono utilizzate per lo stesso concetto, rendendo i dati manipolabili e consentendo di scegliere tra le definizioni che risultano piu’ appropriate in funzione di chi le usa e a che scopo, scrisse la Rapporteuse.

Grandi “numeri oscuri” sono irrealistici

Anche i rapporti annuali del Coordination Centre Human Trafficking (Comensha) dimostrano come questi numeri siano altamente irrealistici. Quasi tutti i rapporti su casi di traffico di esseri umani sono stati registrati dalla polizia, dal Royal Marechaussee (KMar) e dal Arbeidsinspectie, organismi preposti al monitoraggio delle situazioni di rischio e legalmente tenuti ad intervenire anche in presenza del sospetto di riduzione in schiavitu’. Nel 2012 il numero di donne effettivamente vittime di tratta e’ stato di 1069 unita’, circa il 4 per cento del totale delle prostitute presenti in Olanda.

Invariabilmente alcune frange suggeriscono che in realta’ i numeri siano molto maggiori e che in realta’ siano le donne a non denunciare i loro sfruttatori per paura di vendette. Nel circuito legale tuttavia, le prostitute sono continuamente incoraggiate a denunciare, anche in modo anonimo, qualsiasi situazione di violenza o coercizione. Nel caso si scelga di fare una denuncia anonima il Dipartimento per le Investigazioni Criminali si impegna a portare avanti le indagini senza richiedere la testimonianza pubblica della vittima. In ogni caso, ad oggi il numero di denunce anonime e’ estremamente limitato.

Anche tra le vittime che hanno subito violenze di maggiore entita’, e che pertanto vengono prese in carico dal Centro di Coordinamento, quasi tutte decidono di portare avanti una denuncia con conseguente azione legale. Nelle case famiglia (rifugio) ad ogni donna e’ offerta la possibilita’ di non collaborare con la polizia, senza che questo pregiudichi il loro diritto a restare nel paese o all’accesso a strutture di supporto. Ogni anno meno di cinque donne scelgono questa opzione, a dimostrazione del fatto che la paura di vendette da parte degli sfruttatori non e’ un fattore deterrente per le donne decise a ottenere giustizia. Questo prova che l’esistenza di un vasto “numero oscuro” di vittime sia piuttosto inverosimile.

Ricerca scientifica

Il settore della prostituzione forzata e’ certamente molto studiato. Il Centro di Ricerca e Documentazione Scientifica (WODC) del Ministero della Giustizia svolse una valutazione molto complessa sull’eventualita’ di eliminare il sistema di prostituzione organizzata e luoghi preposti allo svolgimento di attivita’ prostitutive. Le conclusioni furono moderatamente positive: nel rapporto di Regioplan, 354 prostitute furono intervistate estensivamente e in maniera anonima e nessun caso di traffico di esseri umani venne riscontrato. Solo l’8% -e non il 75% come l’ex parlamentare laburista Hilkens sosteneva- ammise di essere stata costretta a prostituirsi con la forza.

In un rapporto di Platform 31, il professore Hendrik Wagenaar (dell’universita’ di Sheffield) arriva a conclusioni simili. Solo il 10% delle prostitute regolarmente operanti nel paese ha dovuto, ad un certo punto della propria carriera, liberarsi da condizioni di lavoro inaccettabili.

Una collaborazione tra scienziati e il Dipartimento per le Investigazioni Criminali porto’ avanti uno studio sulla prostituzione forzata nei centri massaggi giungendo alla conclusione che nel paese, dove l’accesso alla prostituzione e’ libero e legale, questo tipo di schiavitu’ mascherata era praticamente inesistente. Le critiche all’attuale legge sulla prostituzione in entrambi i rapporti sono state ampiamente ignorate dalla classe politica.

Il rischio di una visione distorta

Coloro in grado di capire gli studi e i dati scientifici, si rendono conto che ad oggi in Olanda, non piu’ dell’ 8% delle prostitute vive in condizione di schiavitu’ piu’ o meno palese. L’immagine distorta di questi dati e’ tuttavia fortemente pericolosa in quanto consente alla classe dirigente di utilizzare dati che non riflettono la realta’ a scopi politici, creando enormi ostacoli allo sviluppo di leggi piu efficaci contro la tratta di esseri umani e la riduzione in schiavitu’.

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Risorse:

—>>>il network delle organizzazioni europee composte da sex wokers: http://www.sexworkeurope.org

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