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#Egitto: golpe, rabbia, guerriglia e le donne celebrate dai media

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Da Abbatto i Muri:

A parte tutto quello che raccontavo QUI, facendo una ricostruzione di quello che è successo in Egitto negli ultimi 2 anni, ci sono le testimonianze che arrivano direttamente dall’Egitto che confermano la sensazione precisa che questo colpo di Stato egiziano sia non solo sponsorizzato ma anche palesemente edulcorato/ignorato dai Media mainstream.

Quello che è successo dopo il colpo di Stato era prevedibile. Quando i militari dicono di interpretare la volontà del popolo in realtà placano, fermano e dirigono quel popolo ovunque essi vogliono che vada. La pretesa “unità” tra forze, includendo i sostenitori dei Fratelli Musulmani, si traduce in uno spazio dato nelle strade dove quelli di FM pare stiano aggredendo sistematicamente chiunque si ribelli. La lotta non cessa, i morti aumentano, sono aggressioni in piena regola e sono ripercussioni da vera e propria guerra civile che culminano con la notizia che dalle fila di FM parte quella che viene classificata come lotta armata, come se fino ad ora la repressione e le aggressioni fossero state disarmate.

Il disordine per le strade, successivo ad un colpo di Stato, ha una finalità precisa, in genere, che è quella di fare in modo che sia inevitabile l’ordine, il controllo, la militarizzazione. E’ azione di shock dalla quale consegue la totale legittimazione di chi ha preso il potere prima con le armi e poi per acclamazione popolare. Di fatto quell’acclamazione c’è da parte di chi anche in Italia non avrebbe il benché minimo scrupolo a spodestare un leader e una maggioranza sgradita per incapacità di leggere gli eventi con equilibrio dove andrebbe attribuita la continuità di certe politiche a interessi superiori che prescindono da chi governa in quel momento. Ciò detto non si intende deresponsabilizzare affatto i singoli leader e in questo caso non si intende dire che quel governo in Egitto non abbia avuto delle grossissime responsabilità. Il punto è che l’esercito non è lì per accontentare la gente e le loro richieste ma per facilitare l’investitura di un governo che continui a mettere in atto politiche liberiste e, come l’Occidente chiede, a tenere un atteggiamento preciso rispetto alle politiche Israeliane. Questo, quanto meno, è quello che a me sembra. Ditemi se sbaglio.

In mezzo poi trovi mille complessità. Trovi l’esercito che fa l’indifferente, appunto, mentre quelli di FM danno una lezione alle popolazioni che si sono ribellate e che non si accontentano di uno spodestamento o golpe, com’è giusto chiamarlo, di modo che le loro richieste si limitino alla accettazione dell’esistente.

E nel frattempo in diretta vanno in scena i festeggiamenti buoni per i media occidentali, con le donne con le bandierine che proclamano l’orgoglio di aver inneggiato al golpe mentre in tante, in realtà, sono nei quartieri a difendersi e fare la guerra contro chi vuole inibire la loro presenza per le strade, così come la presenza di chiunque altr@.

Sarà che un po’ io le ho seguite, queste donne, e a parte non corrispondermi la descrizione vittimizzante perché in realtà sono autorganizzate e parecchio arrabbiate, non ci credo che stiano festeggiando per l’esercito che poi è lo stesso che ha fatto su di loro i test di verginità in carcere dopo la caduta di Mubarak. Dunque chi sono le donne che in piazza vengono narrate come le donne della rivoluzione egiziana, con facce belle e sorridenti ottime per gli scatti delle agenzie stampa occidentali?

Un esempio di donne che combattono lì lo trovate nella foto in cima a questo articolo. Di altre ho raccontato QUI e altre ancora si raccontano in questo video che è sottotitolato in italiano (altri video QUI). In basso trovate poi un aggiornamento dal Cairo da parte di alcun* compagn*.

Brevi considerazioni che ci sembra giusto condividere.

Ieri per la prima volta i FM non si sono fermati a ‘manifestare’ o a presidiare in uno spazio definito.
Ma hanno iniziato ad attaccare con armi pesanti alcuni quartieri e semplicemente la gente ha risposto con quello che poteva. Chi aveva armi le ha tirate fuori, i ragazzi ancora continuano a lanciare pietre e molotov, ma contro le armi pesanti possono poco. Quindi non c’è una zona in particolare, ma ormai il livello di veleno è talmente alto che puo’ accadere ovunque e la gente resiste e lotta perche non ne può più e li vuole fuori dalle proprie vite, ma a rimetterci con la vita siamo sempre noi.
I ragazzi che non hanno paura delle pallottole e dei proiettili che continuano a cadere senza sosta.

Il gioco dell’esercito è chiaro, poteva intervenire ieri e fermare il sangue che continua a ricoprire le strade dell’Egitto, ma ha fatto passi indietro e ha deciso di lasciare scorrere sangue e di inaugurare questa nuova fase che è una vera e propria guerra civile. E sicuramente arriveranno a degli accordi tra Scaf e Fm ed è chiaro dallo scenario che vediamo perpetuarsi nel loro giochetto che sa di marcio sin dal primo giorno.

Giusto per capirci ieri mentre c’erano scontri vicino a Maspero, che è ad uno sputo da piazza Tahrir, e la gente rimaneva ferita e molti venivano uccisi, c’era gente a pochi metri a piazza Tahrir che festeggiava con fuochi d’artifico e canti. La follia. Ma questo accadeva anche nella guerriglia di Mohamad Mahmoud, mentre il numero dei ragazzi uccisi aumentava, la gente li accanto festeggiava.

Fondamentalmente c’e’ chi scende per riempire le piazze  e pensa che in modo pacifico si risolvano con l’aiuto dello SCAF e delle guardie le cose (la gente non vuole morire) e chi continua a proteggere un sogno che giorno dopo giorno diventa quasi un incubo. Troppo sangue.

Con più rabbia che amore, continua la guerriglia.
CHE SCHIFO.

Posted in AntiAutoritarismi, R-esistenze.

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