L’ottobre scorso Trenitalia lanciava una iniziativa per “sole donne”. Una cosa simil discoteca dove le donne in compagnia non pagavano. A quella storia risposero con una iniziativa che si chiamava “Io viaggio da sola“, perché che ancora si determinasse l’accompagnamento in viaggio di una donna, manco fossimo nel 1800, sembrava una sciocchezza. L’iniziativa era preventivata per un mese, durante il quale alle donne venivano offerti servizi tipo caramelle, informazioni, coccole e sorrisi.
Tra questi servizi c’era pure la privatizzazione della “sicurezza” perché non solo commercialmente “Donna” fa brand ma quanto fa brand “la violenza sulle donne” non potete neppure immaginarlo. E dunque bastava che dicessero che lo spazio rosa, simil apertheid, fosse munito di luoghi rosa presso cui potevi sentirti “sicura” e “informata” che le donne, figuriamoci, si partiva a frotte. Tutta la bellezza dell’alta considerazione che Trenitalia/FrecciaRosa ha per le donne potete guardarla nel loro meraviglioso Spot.
Volevo ricordare questa cosa, delle “donne che viaggia(va)no al alta velocità” giusto oggi che su nella Valle si manifesta contro la #Tav. Perché d’altro canto alle donne che vi si oppongono viene riservato dalle forze dell’ordine più o meno questo trattamento: picchiate, picchiate, arrestate, arrestate, demonizzate, criminalizzate.
D’altronde, come dire, i media progressisti definiscono le donne della valle delle pericolosissime blac block…